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giovedì 7 aprile 2011

L'AQUILA-DUE ANNI DOPO. IL RIEPILOGO DELLA GIORNATA ODIERNA.

Il 6 Aprile di 2 anni fà un violento terremoto colpì alle 3:32 l'ABRUZZO, e in particolare L'AQUILA, e le cittadine limitrofe. La scorsa notte si è svolta una fiaccolata a L'AQUILA per ricordare le 309 persone che purtroppo, a causa del terremoto, hanno perso la vita. In merito alla fiaccolata della notte, pubblichiamo questo link (http://www.repubblica.it/cronaca/2011/04/06/news/l_aquila_la_notte_del_ricordo-14556187/?ref=HREC1-10).

Nella giornata di oggi il presidente della Repubblica, GIORGIO NAPOLITANO, si è recato all'AQUILA. Riepiloghiamo brevemente la giornata odierna.

17:08. Nel secondo anniversario del terremoto, L'Aquila appare in una condizione surreale, in uno scenario caratterizzato da edifici messi in sicurezza e pochi cantieri avviati. C'e' poca gente in giro, nella giornata di lutto cittadino. Tra i pochi a girare ci sono turisti che si fermano nei luoghi simbolo del terremoto. Il traffico veicolare e' molto al di sotto della media. Chiusi molti negozi e molti bar. Nelle scuole sono stati osservati 5 minuti di silenzio per ricordare le vittime.

13:36. Per completare la ricostruzione dell'Aquila 'occorre il massimo sforzo di chi ha responsabilita' di amministrare,governare,di chi rappresenta le istanze dei cittadini'.Lo ha detto il presidente della Repubblica all'Aquila dove partecipa con Letta alla messa di commemorazione delle vittime del terremoto di due anni fa.' La situazione e' nota a chi ha responsabilita' a livello comunale, regionale e nazionale', ha aggiunto Napolitano. 'Nessun italiano ha mai cancellato la tragedia della citta''.

 IL DISCORSO DI NAPOLETANO. 

Pubblichiamo alcuni momenti del discorso del PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, GIORGIO NAPOLITANO,in visita all'AQUILA.

 "Gli aquilani non devono aver paura di essere dimenticati. Per fortuna - ha detto il capo dello Stato - la coscienza civica del nostro Paese, degli italiani, non è al di sotto del dovere, del ricordo e della vicinanza. La mia presenza qui oggi, al di là della mia persona, rappresenta sul piano istituzionale il capo dello Stato e conferma come gli italiani siano sempre stati e siano sempre vicini e solidali".
"Nessuno - ha sottolineato - ha cancellato neanche per un solo momento dalla sua memoria la tragedia del terremoto che ha colpito questa bellissima città e che ha visto poi impegnati popolazione e cittadini con il concorso di altre parti d'Italia in uno sforzo straordinario per la sopravvivenza e il rilancio. Sappiamo che le questioni di prospettiva sono complesse ma deve essere chiaro che per noi L'Aquila vale quanto la più grande delle città storiche del nostro Paese".
Di città storiche, ha proseguito Napolitano, "ne abbiamo di grandi, di medie e anche di piccole quanto a dimensioni e tutte costituiscono un tesoro del nostro Paese riconosciuto in campo internazionale: anche con quest'occhio guardiamo a L'Aquila che non solo ha bisogno di lavoro, studio e attività quotidiana dei cittadini, ma anche della rinascita di questo bellissimo centro storico".
Il capo dello Stato lancia poi alle forze politiche un appello affinché le distinzioni nel confronto politico, lecite, "non devono diventare elemento distruttivo". Inoltre, "la discussione - ha detto - è sempre lecita all'interno delle istituzioni dove sono rappresentante le forze politiche, ma innanzitutto lo sono i cittadini attraverso coloro che hanno eletto".
"E' anche naturale - ha aggiunto - che si discuta e che vi sia diversità di giudizio e di opinioni. L'importante è il senso della misura, l'importante è che queste distinzioni non superino mai un certo limite, non diventino elemento distruttivo". Per questo, ha sottolineato il presidente della Repubblica, ''è necessario il massimo sforzo di chi ha responsabilità di amministrare, di governare, di risolvere i problemi, di chi ha la responsabilità di rappresentare le istanze dei cittadini".
Prima di prendere parte alla messa in suffragio delle vittime, il presidente ha voluto salutare un gruppo di studenti delle scuole e dell'università che lo hanno atteso e applaudito davanti alla basilica di Collemaggio. Alcuni di loro si sono commossi: "Se l'emozione significa, come significa - ha detto Napolitano - capacità di riflessione e di coinvolgimento anche umano e sociale, questo non può che essere un dato positivo".

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