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domenica 28 agosto 2011

SPUNTI DI SPORT-IL VENTENNALE DI SCHUMACHER.



Cari amici,
buona domenica a tutti! In una domenica, purtroppo privataci del debutto della SERIE A, dedichiamo la nostra puntata odierna di SPUNTI DI SPORT alla FORMULA 1.

Come tutti saprete, dopo la pausa estiva, oggi la FORMULA 1 riprenderà le corse con il GP del BELGIO, dal circuito di SPA-FRANCORSCHAMPS, che, oltre ad essere il circuito più lungo del MONDIALE, è anche una vera e propria università dell'automobilismo. Più che alla gara vera e propria, vorrei concentrare la mia attenzione a un vero e proprio evento collaterale, evento che ha cambiato la storia della FORMULA 1 moderna: il 23 Agosto 1991, in occasione delle prove libere di questo GP, debuttò, sulla JORDAN, un pilota che con il tempo avrebbe mostrato le sue grandi doti di velocista, oltre a riportare il titolo iridato a MARANELLO, ma sopratutto un pilota che sarebbe entrato nel cuore di noi tifosi ferraristi:MICHAEL SCHUMACHER.

Un ventennale, a dire la verità, non iniziato proprio nel migliore dei modi per il sette volte campione tedesco, che ieri, purtroppo, nel giro di qualificazione, ha subito un incidente (di cui vediamo le immagini in alta definizione della BBC) dovuto al cattivo inserimento della gomma posteriore nella sua monoposto. 
 

Ma com'è iniziata la carriera di SCHUMI in FORMULA 1? A quest'argomento dedicheremo la puntata odierna di SPUNTI DI SPORT.

IL DEBUTTO DI SCHUMACHER IN FORMULA 1.

Nel 1991 i piloti della JORDAN, erano il belga GACHOT, e il nostro DE CESARIS. Dopo la pausa estiva, la FORMULA 1avrebbe ripreso, come quest'anno dal GP DEL BELGIO.
Negli ultimi giorni di pausa, GACHOT si trovava in INGHILTERRA, e fu proprio che in quell'occasione, per motivi non ancora chiariti, il pilota belga della JORDAN ebbe una violenta rissa con un tassista locale, al termine della quale spruzzò negli occhi del tassista il contenuto di una bomboletta lacrimogena. GACHOT venne subito arrestato, e gli venne sequestrato anche il passaporto. Nei giorni precedenti il GP i piloti firmarono all'unanimità un documento in cui veniva richiesto il rilascio di GACHOT per il GP, ma la giustizia inglese non ne volle minimamente sapere. GACHOT aveva aggredito il tassista, doveva pertanto essere processato.

La JORDAN si trovò così senza pilota, e con il solo DE CESARIS, ma con chi sostituirlo? La Mercedes convinse JORDAN anche pagando diversi soldi a far debuttare in FORMULA 1 un giovanissimo pilota tedesco, uno dei suoi pupilli, oltre a FRENTZEN e a WENDLINGER nel MERCEDES JUNIOR TEAM nel campionato PROTOTIPI: il suo nome era MICHEAL SCHUMACHER.

Apprendiamo dal sito di AUTOSPRINT, che SCHUMI, per farsi ingaggiare, raccontò addirittura a EDDIE JORDAN, di conoscere benissimo SPA, e che era la sua pista di casa. SCHUMACHER conosceva benissimo SPA come appassionato, da spettatore, ma in realtà non aveva mai gareggiato come pilota, in quanto l'anno prima, nel 1990, a correre nel mondiale PROTOTIPI era stato WENDLINGER, non SCHUMI. Jordan si lasciò convincere dalla bugia raccontata da SCHUMI, o forse dai soldi offertigli dalla MERCEDES, a cui si aggiunsero anche i soldi offertigli da PETER SAUBER per far correre il giovane pilota tedesco (vicenda, questa, raccontata dallo stesso SAUBER a SCHUMI, in occasione del GP di MONZA nel 2006, dopo che il pilota tedesco, allora alla FERRARI, aveva annunciato a tutto il mondo l'intenzione di ritirarsi dal CIRCUS della FORMULA 1). Jordan, dunque, assunse per quella gara il pilota tedesco, senza però offrirgli un vero e proprio contratto. Sarà una scelta, questa, che, come vedremo, costerà molto cara ad EDDIE JORDAN. Dunque, il 23 Agosto 1991, SCHUMI debutta in FORMULA 1, al volante della JORDAN, che, grazie al telaio disegnato da GARY ANDERSON, era una vettura velocissima, ma aveva un difetto: si rompeva spesso.

Schumacher si trovo molto bene al suo esordio con la JORDAN: nelle prove ufficiali, nonostante avesse sbagliato il giro veloce, si qualificò al settimo posto, recuperando addirittura 1 secondo e due decimi, nel terzo settore.

Vediamo alcuni momenti del suo giro di qualificazione. 

 
Dunque, SCHUMI si qualifica settimo al suo GP di esordio. C'è grande entusiasmo attorno a questo pilota tedesco. Sebbene, come sopra scritto, SCHUMI si qualificò al 7° posto, sbagliando il giro veloce, nelle prove libere del sabato matina, il pilota tedesco aveva fatto segnare il quarto tempo, e nel warm up della domenica mattina addirittura il terzo tempo. 

LA PRIMA GARA E IL SUCCESSIVO PASSAGGIO ALLA BENETTON DI BRIATORE.

C'era grande attesa per la gara di questo debuttante. In partenza, SCHUMI riuscì a passare al via PIQUET e JEAN ALESI, e in quelle prime curve era già all'inseguimento delle altre vetture che gli stavano davanti. Ma, come avevo scritto prima,la JORDAN era una vettura molto veloce, che purtroppo si rompeva molto spesso. E così, in seguito all'ottima partenza, dopo poche curve del primo giro di quel gran premio, e più precisamente all'altezza della SOURCE, SCHUMACHER fu costretto a parcheggiare a bordo pista, e a ritirarsi.
Vediamo le immagini dell'inizio gara del GP del BELGIO 1991. 

 
In seguito infatti all'ottima partenza, il pilota tedesco, probabilmente per la troppa foga, aveva bruciato la frizione scattando da fermo. Ma nonostante quell'inconveniente tecnico, che purtroppo aveva rovinato la sua gara, i tempi fatti segnare da SCHUMI nelle varie sessioni di prova avevano impressionato tutti. In particolare il team manager della BENETTON, FLAVIO BRIATORE, che, scoperto che JORDAN non aveva fatto firmare a SCHUMI un vero e proprio contratto, riuscì a strappare il pilota tedesco alla JORDAN, lo portò alla BENETTON, su cui lo fece debuttare la gara successiva, al GP D'ITALIA a MONZA.

Nacque così tra SCHUMACHER e BRIATORE un sodalizio che vide il pilota tedesco vincere un anno dopo, proprio a SPA, sulla BENETTON, la sua prima gara in FORMULA 1, a lottare nel 1993 con PROST e SENNA per il titolo mondiale, titolo che poi avrebbe vinto nel 1994 e nel 1995, per poi passare alla FERRARI nel 1996, con cui poi avrebbe vinto una vera fase vincente tra il 1999 e il 2004, vincendo altri 5 titoli piloti (2000-2001-2002-2003-2004), e 6 titoli costruttori (1999-2000-2001-2002-2003-2004).
Ma, come avrebbe detto il grande scrittore tedesco, MICHAEL ENDE, nella STORIA INFINITA, questa è un'altra storia.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

lunedì 22 agosto 2011

SPUNTI DI SPORT-IL TROFEO GAMPER.



Una grande emozione. È quella che proverà questa sera il NAPOLI, calcando, anche se solo per un'amichevole, il terreno dello stadio CAMP NOU di BARCELLONA, in occasione del trofeo GAMPER. Un anticipo di CHAMPIONS LEAGUE, in attesa dell'esordio, che avverrà tra il 13 e il 14 Settembre prossimi. Grande attesa anche per i tifosi del BARCELLONA, che potranno finalmente conoscere la rosa della loro squadra per la nuova stagione, venendo di consuetudine presentata la squadra proprio in occasione del TROFEO GAMPER.
In attesa di scoprire l'esito di questa sfida, veramente affascinante, tra BARCELLONA e NAPOLI, dedichiamo al fondatore del club blaugrana, HANS GAMPER, e al trofeo a lui intitolato questa puntata di SPUNTI DI SPORT.

LA NASCITA DEL BARCELLONA.


Il giovane HANS KAMPER, giovane calciatore di origine svizzera (che quì vediamo in una foto del 1902), si recò per la prima volta a BARCELLONA nel 1898, quando aveva 21 anni, per visitare uno zio, EMILI GAISSERT, che viveva nella città catalana. Ma è destino che KAMPER e la città di BARCELLONA avrebbero nuovamente incrociato le proprie strade. Infatti, un po' di tempo dopo, si stabilì proprio a BARCELLONA, durante una sosta del suo viaggio in Africa, dove si era recato per fondare alcune compagnie dedite al commercio dello zucchero. Come apprendista trovò lavoro presso il Crèdit Lyonnais, la Compagnia Ferroviaria Sarria, e come editorialista sportivo, lavorando per due giornali svizzeri. Oltre, nel frattempo, ad aver aderito alla Chiesa Evangelica Svizzera, e a giocare nella locale comunità protestante, nel distretto di SARRIA-SANT GERVASI, frequentò il GIMANASIO SOLE, e contribuì alla pubblicazione di una rivista, LOS DEPORTES. Ed è proprio su questa rivista che, il 22 Ottobre 1899, sarebbe uscito un annuncio pubblicitario che avrebbe cambiato la storia calcistica della stessa Barcellona.


Nell'immagine sopra raffigurata potete vedere l'annuncio pubblicitario pubblicato da HANS KAMPER (che in seguito avrebbe catalanizzato il suo nome in JOAN GAMPER) il 22 Ottobre 1899 su LOS DEPORTES.
L'annuncio era intitolato NOTAS DE SPORT. Non conoscendo bene lo spagnolo, ho cercato su qualche sito la traduzione dell'annuncio pubblicitario, che per fortuna sono riuscito a pubblicare.

Questa la traduzione dell'inserzione pubblicitaria di KAMPER: Il nostro amico e compagno, Sig. HANS KAMPER, della “Sociedad Los Deportes” e già campione svizzero, volendo organizzare alcune partie a Barcellona, chiede che chiunque ami questo sport lo contatti recandosi nel suo ufficio il martedì o il venerdì sera dalle 9 alle 11”.

Come avrete sicuramente capito, cari amici, l'intenzione di GAMPER era quello di fondare un club calcistico. Il riscontro all'inserzione fu talmente elevato, che il 29 Novembre 1899, nel corso di una riunion del Gimnasio Solé, nacque il FUTBOL CLUB BARCELONA. Tra i soci fondatori comparivano svizzeri, britannici, e catalani.

Come sapete tutti, il colore delle maglie del BARCELLONA è il blaugrana. Ma perchè proprio il BLAUGRANA? Sulla scelta del colore c'è profonda discrepanza tra le varie fonti. Secondo la leggenda, GAMPER avrebbe scelto il blaugrana in onore della sua ex squadra, il BASILEA. Secondo altre fonti, l'ispirazione sarebbe stata originata dallo ZURIGO, secondo altre fonti ancora l'ispirazione del colore blaugrana sarebbe stata la Merchant Taylor's School di Crosby, nella Merseyside, in Inghilterra.

Sebbene GAMPER fosse il membro principale nel club, all'inizio decise di essere solo un membro della dirigenza, oltre ad essere il capitano della squadra, in quanto a 22 anni, voleva concentrarsi sull'attività agonistica, che amava veramente tanto. GAMPER giocò nel BARCELLONA 48 partite tra il 1899 e il 1903, segnando più di 100 goal. GAMPER partecipò inoltre, nella stagione 1900/1901 alla COPA MACAYA, competizione che oggi è ricoosciuta come il primo campionato catalano, e che il BARCELLONA dell'epoca vinse, aggiudicandosi così il primo trofeo della sua storia. In seguito, nel 1902, partecipò alla prima finale di COPA DEL REY della storia, dove il BARÇA perse per 2-1 contro il CLUB VIZCAYA.

LA PRESIDENZA GAMPER.


Nel 1908 GAMPER diventò presidente del BARCELLONA per la prima volta, in un momento purtroppo molto difficile per il club catalano, che rischiava il fallimento. Dopo l'ultima vittoria del Campionat de Catalunya del 1905, infatti, alcuni dei migliori giocatori della squadra si erano ritirati, senza venir sostituiti, generando conseguenze sia in campo, sotto il profilo dei risultati, sia fuori dal campo. GAMPER fu presidente in diversi periodi, (1908/1909; 1910/1913; 1917/1919; 1921/1923; 1924/1925), ottenendo importanti risultati sia da un punto di vista societario, sia in campo.

Per quanto riguarda la società, non possiamo parlare di uno dei più grandi risultati ottenuti sotto l'era GAMPER:lo stadio.
Fino al 1909 il BARCELLONA giocava in vari impianti, ma nessuno di proprietà del club. GAMPER, allora, raccolse fondi da uomini d'affari locali. Nacque così, il 14 Marzo 1909, il primo stadio di proprietà della società blaugrana, il Carrer Industria,uno stadio con una capienza di 6.000 posti. GAMPER però non si fermò qui: lanciò infatti una campagna di reclutamento dei soci, che nel 1922 risultavano essere già più di 10.000. Questo massiccio aumento di socì comportò un uovo cambiamento dello stadio. Questa volta la squadra venne spostata allo stadio Les Courts, la cui capienza, dai 20.000 posti iniziali, fu poi 'portata a ben 60.000 posti.

Da un punto di vista sportivo, GAMPER acquistò PAULINO ALCANTARA, che poi sarebbe diventato il miglior marcatore di tutti i tempi del BARCELLONA(in quel BARCELLONA, giocavano tra gli altri SAGIBARBÀ, RICARDO ZAMORA, JOSEP SAMITIER, FELIX SESUMAGA, e FRANZ PLATKO), e poi nel 1917 nominò allenatore JACK GREENWELL. La mossa si rivelò vincente, in quanto il BARCA, nel corso della presidenza GAMPER, visse la sua prima epoca d'oro, vincendo 11 CAMPIONAT DE CATALUNYA, 6 COPPE DEL REY, e 4 COUPE DES PYRENEES.

La sua ultima presidenza si concluse in circostanze misteriose e, purtroppo, in maniera a dir poco drammatica.
Il 24 Giugno 1925 i tifosi blaugrana fischiarono l'inno spagnolo appaludendo l'inno inglese, GOD SAVE THE QUEEN, eseguito da una banda della MARINA MILITARE in visita ufficiale. La dittatura di PRIMO DE RIVERA accusò GAMPER di promuovere il nazionalismo catalano, per cui il campo de LES CORTS fu chiuso per 6 mesi, e GAMPER espulso dalla SPAGNA. GAMPER tornò così in Svizzera, dove, al culmine di un periodo di depressione, determinato da problemi personali e di matrice economica, si suicidò nella sua città natale, WINTERTHUR, il 30 Luglio 1930.

I RICONOSCIMENTI DEL BARCELLONA IN RICORDO DI GAMPER.

Negli anni 60, e in epoche più recenti, il BARCELLONA ha riservato numerosi riconoscimenti in onore del suo presidente fondatore, HANS GAMPER.
Nel 1966, l'allora presidente blaugrana, ENRIC LLAUDET, istituì in suo onore il TROFEO JOAN GAMPER in suo onore, di cui tra poco parleremo in maniera più diffusa.
Il club poi ritirò in maniera permanente il numero della tessera societaria di GAMPER e BARCELLONA intitolò a GAMPER una strada, la CARRER DE JOAN GAMPER, nel distretto di LES CORTS. Nel 2002 il club celebrò il 125° anniversario della sua nascita. Ma non c'è dubbio che sicuramente l'omaggio più significativo nei confronti di JOAN GAMPER fu sicuramente la trasformazione del BARCELLONA, da società di calcio in una vera e propria POLISPORTIVA, come peraltro ribadito dal motto della società blaugrana, che afferma “Il FC BARCELONA è più di un club”. Oggi la società promuove, oltre al calcio, sport come l'atletica, il rugby, e il ciclismo (sport questi praticati anche dallo stesso GAMPER), oltre che basket (nel 2004 una compagnia assicurativa svizzera, i cui uffici hanno sede in SVIZZERA, il GRUPPO WINTERTHUR (proprio come la città natale di GAMPER!) diventò lo sponsor della squadra di pallacanestro del BARCELLONA),hockey su pista, calcio femminile, pallamano, baseball, ecc.

IL TROFEO GAMPER.


Il Trofeo Gamper è un trofeo calcistico estivo a invito nato nel 1966 a Barcellona allo stadio Camp Nou, che vede fronteggiare il Barcellona e un'altra squadra, in memoria di Hans Gamper, fondatore e presidente del club blaugrana. Tradizionalmente in questa occasione viene presentata la rosa del BARCELLONA per quella data stagione.

Il trofeo è realizzato in argento (800 grammi), e con 10 Kg di marmo per la base, e 5 g d'oro per la cima.

Fino al 1996 il Trofeo Gamper era un quadrangolare con semifinali e finali mentre dal 1997 è una partita singola. Soltanto sei volte il Barcellona non ha partecipato alla finale: nel 1970, 1972, 1978, 1982, 1987, 1989. Al trofeo hanno preso parte diverse squadre italiane: Milan (3 volte), Inter (2 volte), una volta Juventus, Parma, Brescia e Sampdoria. L’unica squadra italiana ad aver vinto il trofeo Gamper è stata nel 2005 la JUVENTUS. Hanno partecipato alle finali del torneo il Colonia quattro volte, Bayern Monaco 3, Borussia Mönchengladbach, Inter, PSV Eindhoven e Milan 2. Il Barça ha vinto il trofeo 34 volte, seguita dal Colonia a 2 vittorie, e poi, con una vittoria ciascuna, Borussia M'gladbach, Tenerife, Porto, Juventus, Mechelen, Internacional, Ujpest, Valencia e Manchester City.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

SPUNTI DI SPORT-ENZO FERRARI. UN UOMO, UN MITO (14/08/2011).

 

Cari amici, di nuovo buona sera a tutti da RUGGERO. Ci sono delle date nella vita di ognuno di noi cariche di significati. Ci sono delle date che associamo a dei momenti belli, ci sono delle date che purtroppo associamo a dei momenti meno belli. Ecco, amici, la data di oggi è una data molto triste per la FERRARI e per i tifosi del CAVALLINO RAMPANTE. Alle 7 di mattina del 14 AGOSTO 1988, venne a mancare il mitico ENZO FERRARI, fondatore della casa automobilistica più famosa al mondo.



Ma, chi era, ENZO FERRARI? Sperando di farvi cosa gradita, vado a pubblicare un documentario che l'ISTITUTO LUCE realizzò proprio nel 1988, ENZO FERRARI. SOLO AL TRAGUARDO, in occasione dei suoi 90 anni, e che racconta la vita del DRAKE. Questa la prima parte del documentario realizzato dall'ISTITUTO LUCE. 

  
Nella seconda parte del documentario dell'ISTITUTOLUCE, ENZO FERRARI. SOLO AL TRAGUARDO, si accenna agli ultimi anni delle corse, all'espansione della stessa FERRARI, e vengono inoltre intervistate le persone che hanno avuto a che fare con lui, a partire dal figlio PIERO, MICHELE ALBORETO, JUAN MANUEL FANGIO, BERGER, REGAZZONI e tanti altri.

  
Intorno agli anni 80, all'interno della serie I RITRATTI DI ENZO BIAGI, il celebre giornalista emiliano intervistò ENZO FERRARI. Sperando di farvi cosa gradita, pubblichiamo una clip di quell'intervista, suddivisa in due parti, in cui il DRAKE racconta se stesso, attraverso le domande di BIAGI. 

  
Questa la seconda e ultima parte dell'intervista di ENZO BIAGI a ENZO FERRARI. 

  
L'11 Settembre 1988 si disputa a MONZA il GP D'ITALIA, a MONZA, il primo senza ENZO FERRARI. La stagione 1988 è una stagione in FORMULA 1 contrassegnata dal dominio continuo della MC LAREN di SENNA, e con la FERRARI prima tra gli inseguitori. Eppure a MONZA succede qualcosa, un vero e proprio dono dal cielo, con BERGER e ALBORETO protagonisti in pista. Vediamo le immagini di quella gara. 


Dunque, il 14 Agosto 1988 venne purtroppo a mancare ENZO FERRARI. In occasione del 23° anniversario dalla scomparsa del DRAKE, oltre al raduno di MARANELLO, anche il presidente della ROSSA, LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, attraverso il sito della FERRARI, ha voluto ricordare ENZO FERRARI.  

“L’esempio del Fondatore è sempre attuale e in una ricorrenza triste come questa è importante rinnovarne la memoria, soprattutto per i più giovani. E’ stato un uomo che seppe guardare al futuro anche in momenti in cui il nostro Paese versava in una crisi drammatica, perseguendo con incredibile determinazione il suo obiettivo. Realizzò il suo sogno che oggi rappresenta una realtà sportiva ed industriale ammirata ed invidiata in tutto il mondo. Sono certo che, da lassù, sia felice di vedere come la Ferrari continui a produrre automobili sempre più innovative e che sia sempre ai vertici nelle competizioni sportive, facendo sognare milioni di appassionati del Marchio sparsi in tutto il mondo.”

  
Cari amici, siamo arrivati al termine di questa serata in cui abbiamo voluto ricordare ENZO FERRARI, nel 23° anniversario della sua scomparsa. Nel ringraziarvi veramente di cuore per essere intervenuti, vi auguro una BUONA SERATA. 

                                                                       Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

mercoledì 17 agosto 2011

SPUNTI DI SPORT-CALCIO E CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ.


Una nuova frizione tra presidenti di SERIE A, e calciatori. E questa volta, non c'entra assolutamente il contratto collettivo. A scatenare questa nuova polemica è stata la decisione da parte del GOVERNO di inserire nella manovra bis un CONTRIBUTO DI SOLIDARIETÀ che viene richiesto dallo Stato nei confronti dei contribuenti aventi un reddito maggiore o uguale a 90.000 Euro.

A intervenire per primo in merito all'argomento, è stato, nella giornata di FERRAGOSTO, l'amministratore delegato del MILAN, ADRIANO GALLIANI, rilasciando a SKY, durante un'intervista le seguenti dichiarazioni “«Qualunque cosa ci sia scritto sulla manovra del governo sul contributo di solidarietà, anticipo che per noi graverà al 100% sui calciatori. Se non sarà così facciano lo sciopero tutta la vita. È un aspetto sul quale non si transige. È una tassa che pagheranno loro e non le società. Questa cosa va al di la dei contratti, del netto o del lordo. Tutti i club che ho sentito sono d'accordo con me e spero che Damiano Tommasi (il presidente dell'AIC, Associazione Italiana Calciatori)capisca, altrimenti può anche scioperare per sempre. In caso ci dovranno spiegare perché certi "signorini" che guadagnano 10 milioni di euro l'anno non vogliono pagare il loro contributo allo Stato».

A Galliani risponde così nella giornata di ieri, martedì 16 Agosto, il presidente dell'AIC, DAMIANO TOMMASI. “E’ un argomento che può essere rimandato, non è detto che ci riguardi, aspettiamo che le nuove norme vengano approvate perché magari potranno interessare solo i lavoratori autonomi. Piuttosto dà fastidio il fatto che in questo periodo venga usato il termine sciopero per una questione che non è stata ancora affrontata. La gente rischia di avere una visione sbagliata. Si parla sempre dei guadagni, nessuno si preoccupa mai di sottolineare che siamo tra i massimi contribuenti di questo Stato. Che senso ha mischiare questi argomenti? Si rischia di confondere l’opinione pubblica, magari i tifosi penseranno che faremo slittare il campionato perché non vogliamo pagare le tasse. Utilizzare il termine sciopero è fuori luogo e inopportuno. Certe esternazioni sui nostri soldi andrebbero evitate soprattutto se si ricopre un ruolo istituzionale . Questa è materia per commercialisti e procuratori. I contratti hanno clausole precise che non possono essere cancellate da un giorno all’altro. E lì c'è scritto se fa fede lo stipendio netto o quello lordo.

Sempre in merito alla questione della tassa di solidarietà, era poi intervenuto il presidente dell'ASSOAGENTI, GIOVANNI BRANCHINI, rilasciando le seguenti dichiarazioni. “È giusto che i calciatori partecipino ai sacrifici chiesti agli italiani. È altrettanto vero che siamo in presenza di contratti sottoscritti con precisi impegni delle società, anche a fronte delle diverse tassazioni. Quindi è difficile imporre ai singoli delle soluzioni che non hanno sostegno giuridico. Per questo è opportuno pensare ad una soluzione equa che porti a una divisione a metà della nuova tassazione”.

È nella giornata di oggi che però il ring si infiamma. A cominciare dalle dichiarazioni rese questa mattina dal ministro della SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA, ROBERTO CALDEROLI, contattato telefonicamente dall'ANSA, proprio in merito alla questione del contributo di solidarietà.
Se dovessero continuare a minacciare scioperi o ritorsione, proporrò che come ai politici anche ai calciatori venga raddoppiata l'aliquota del contributo di solidarietà . I calciatori fanno i capricci: non so se sia giusto o meno il contributo di solidarietà, ma se c'è qualcuno che dovrebbe pagarlo sono proprio i calciatori, che rappresentano la casta dei viziati ”.

Dopo le dichiarazioni del ministro CALDEROLI, non si sono fatte attendere le repliche, a cominciare dal vice presidente dell'AIC, LEO GROSSO, ai microfoni di SKY TG 24. “«È una stupidaggine dire che i giocatori sono viziati. I calciatori sono contribuenti che pagano le tasse e sono in regola. Ma se per contratto il compenso concordato è al netto, allora il contributo di solidarietà andrà pagato dalle società. E mi stupiscono le parole di Galliani in questo senso». «È facile speculare sui giocatori e i loro stipendi, ma bisogna ricordare che per alcuni che guadagnano molto, tanti hanno introiti modesti e spesso non certi. Il problema va affrontato caso per caso, e con molto pragmatismo”.

Alla replica di GROSSO, risponde nuovamente l'ad del MILAN, GALLIANI. "I calciatori sono lavoratori dipendenti a tempo determinato. Non hanno uno status differente dagli altri. Parliamo di un contributo, non di una tassazione Irpef. Quindi non so proprio di cosa stiamo parlando? E la regola vale anche per i lavoratori stranieri che percepiscono un reddito in Italia, che fiscalmente rispondono al fisco italiano”.

Poco dopo è il presidente della LEGA DI SERIE A, MAURIZIO BERETTA, ad affrontare la questione. “Credo che sia auspicabile, e penso che anche tutti se lo aspettino, un segnale di responsabilità da parte di chi ha consistenti privilegi. La posizione è molto chiara, viene richiesto un contributo straordinario a chi percepisce un reddito al di sopra di certe cifre. Dal punto di vista dell'interpretazione, il meccanismo è abbastanza chiaro e credo che stiamo travalicando il dato reale della situazione. Siamo in una fase complessa per il Paese e si chiede a coloro che hanno una condizione di maggior favore rispetto ad altri un contributo di solidarietà". Cerchiamo di evitare manifestazioni di egoismo che sarebbe francamente incomprensibile. Sarebbe "sorprendente il tentativo di sottrarsi" al contributo da parte dei giocatori. Mi auguro che arrivi dai calciatori una manifestazione di senso civico ”

Passate le 16 di oggi è infine il presidente dell'AIC (ASSOCIAZIONE ITALIANA CALCIATORI), TOMMASI, a rispondere al ministro CALDEROLI. “Casta di viziati? Non capisco come mai il ministro si sia inalberato su una questione non ancora affrontata". "Non so a quali dichiarazioni si riferisca, nessuno ha mai detto nemmeno una parola di quello che sta commentando se non Galliani”.

La sensazione di chi scrive è che questa vicenda, continuerà ancora a scrivere alcuni capitoli.E nel frattempo, mentre calciatori e presidenti litigano su chi debba pagare la tassa di solidarietà, c'è un paese che purtroppo non sta attraversando un momento non semplice da un punto di vista economico, e persone che riescono a malapena ad arrivare a fine del mese.
Speriamo che almeno questa volta, dal tanto criticato mondo del calcio, possa finalmente prevalere il buon senso. Sarebbe veramente il minimo.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

lunedì 15 agosto 2011

SPUNTI DI SPORT-IL GRANDE TORINO


Cari amici,
BUON FERRAGOSTO A TUTTI! Come ormai saprete tutti, questa sera, a partire dalle ore 21:20 RAI UNO riproporrà la fiction interpretata da BEPPE FIORELLO dedicata al GRANDE TORINO. 

 
Una squadra, quella costituita dal GRANDE TORINO, che ha letteralmente dominato la scena del calcio italiano nell'immediato DOPOGUERRA dal 1946 fino al 1949, anno della TRAGEDIA DI SUPERGA, in cui purtroppo perse la vita. 

Vista la messa in onda questa sera della fiction, mi sembrava doveroso dedicare questa puntata al GRANDE TORINO, anche per dare modo ai giovani lettori della nostra pagina, di poterne conoscere già un po' la storia, prima poi di potersi gustare questa sera la fiction, dove, oltre all'elemento di realtà, è presente la parte inventata, caratterizzata dal personaggio interpretato da CIRO ESPOSITO, che interpreta il ruolo di Angelo, un ragazzo napoletano trasferitosi a Torino per esigenze familiari, che riesce a entrare nelle giovanili del Grande Torino, nonostante l'opposizione del padre, e diventa amico di VALENTINO MAZZOLA, interpretato da BEPPE FIORELLO, bomber di una squadra che riuscì nella straordinaria impresa di vincere cinque scudetti consecutivi e che perì in un incidente aereo nel 1949. Mi fermo qui con il racconto della fiction, perchè, qualora fosse la prima volta che vedeste questa fiction, non vorrei anticipare la trama, perchè il finale, pur nella sua drammaticità, è veramente molto intenso, e merita veramente di essere visto.

Ho pensato molto a come fare questa puntata. Se raccontare la storia del GRANDE TORINO, oppure se fosse il caso di lasciare la parola alle immagini. Alla fine, mi è sembrato doverosa la seconda ipotesi.Pur scrivendo il miglior racconto, e cercando di descrivere al meglio la storia di quella squadra, non sarei stato in grado di poter descrivere al meglio cosa il GRANDE TORINO abbia rappresentato agli occhi dei tifosi dell'epoca.

A questo punto, però, il lavoro diventava veramente complesso. Quali immagini selezionare per raccontare l'epopea del grande TORINO? Sotto questo aspetto, mi ha molto aiutato la puntata che già realizzai lo scorso Maggio de IL SOGNO TRICOLORE, proprio in pagina fan, dedicata anche in quel caso al GRANDE TORINO. Allora publicai una parte di un DOCUMENTARIO dell'ISTITUTO LUCE, realizzato pochi anni dopo la scomparsa del GRANDE TORINO.

Da qui l'idea, amici, di pubblicare nella puntata che state leggendo, questo documentario dell'ISTITUTO LUCE, integralmente. Un documentario che, potendolo vedere integralmente, rappresenta una vera e propria chicca storica.

Il documentario,in se per se, non solo è stato realizzato da MAURIZIO BARENDSON, ideatore successivamente, assieme a PAOLO VALENTI e a REMO PASCUCCI di 90° MINUTO, ma addirittura ti fa vedere, gli spezzoni più significative delle partite dell'epoca, con i vari contributi, e poi si conclude in maniera molto particolare, che vi invito assolutamente a seguire, con una intervista esclusiva a un giovanissimo SANDRO MAZZOLA, ai suoi primissimi passi da calciatore, in cui ricorda la figura di suo padre.
Mazzola, peraltro, protagonista anche dell'intervento publicato nel nuovo numero del GUERIN SPORTIVO, uscito pochi giorni fa, per celebrare i 100 anni della rivista.

A questo punto, cari amici, vi lascio alle immagini del documentario IL GRANDE TORINO, realizzato dall'ISTITUTO LUCE.

1°PARTE.

 
2° PARTE. 


3° PARTE. 

ULTIMA PARTE. 


Siamo così arrivati al termine di questa puntata di SPUNTI DI SPORT, dedicata al GRANDE TORINO. Una squadra, il GRANDE TORINO, costituita da grandi campioni che hanno scritto con le loro gesta una pagina molto importante della storia del nostro calcio, e che rimarrà sempre nel cuore di tutti gli appassionati di calcio.                                                             
                                                      Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

domenica 14 agosto 2011

SPUNTI DI SPORT-UNA GOMMA TROPPO DURA.


Cari amici,
bentrovati a tutti! Con questa puntata riparte il nostro appuntamento con SPUNTI DI SPORT, dopo una inevitabile pausa estiva. Prima di iniziare, consentitemi di ringraziarvi veramente di tutto cuore. SPUNTI DI SPORT era iniziato come un vero e proprio esperimento estivo, esperimento che ha però avuto un tale apprezzamento, da essere riconfermato anche per la prossima stagione calcistica, che piano piano sta andando a iniziare. Certamente, ci saranno puntate un po' meno apprezzate, ma ci sono anche state anche puntate che sono davvero piaciute molto (le puntate sugli AMARCORD dei MONDIALI, quella su MONDONICO, quella dedicata alla norma sul secondo extracomunitario, pubblicata anche dal sito del GUERINO) e di questo vi devo veramente ringraziare di cuore. Come sempre, cercheremo di parlare delle principali notizie non solo di CALCIO, ma anche dei principali sport. E non mancheranno occasioni anche per fare un po' di AMARCORD, il che non fa mai male. 

L'argomento che ho voluto scegliere in questa puntata di rientro, è un argomento che riguarda la FORMULA 1, e più precisamente la decisione della PIRELLI di non utilizzare più le gomme dure.


Apparentemente sembrerebbe una notizia come tante; invece, per noi tifosi della ROSSA, la notizia è a dir poco importante, perchè la gomma dura era proprio il tipo di gomma tra la gamma messa a disposizione dalla PIRELLI che la FERRARI soffriva di più. Situazione questa, ulteriormente evidenziata nel GP di SPAGNA, ultima gara è stata utilizzata realmente la gomma dura (a dire il vero la PIRELLI aveva portato la gomma dura anche a SILVERSTONE, dove peraltro la FERRARI ha ottenuto con ALONSO la prima vitoria stagionale, ma, causa uno scroscio di pioggia prima della partenza, la gomma dura non è stata di fatto utilizzata). Mentre con le gomme morbide ALONSO, autore, in quella circostanza di un'ottima partenza, riusciva a battagliare con i primi (se non ricordo male, al momento del passaggio alle gomme dure era 3°,ma con tempi molto vicini a quelli di RED BULL e MC LAREN), con le gomme dure, ALONSO, che per la prima parte di gara era stato addirittura in testa, comincio a trovarsi veramente in difficoltà, girando almeno dai 3 ai 5 secondi più alto di MC LAREN e RED BULL, finendo addirittura doppiato, in quanto la F 150 ITALIA non riusciva a mandare per niente in temperatura quel tipo di gomme. Pertanto, in seguito a quella triste performance, il dt della FERRARI, ALDO COSTA, venne sostituito da PAT FRY, tecnico proveniente dalla MC LAREN, e voluto lo scorso inverno in FERRARI fortemente dallo stesso ALONSO. 

Ma, perchè la PIRELLI ha deciso di non utilizzare più sia per i prossimi GP, sia per la prossima stagione le gomme dure, gomme che, come possiamo vedere dalla foto sotto riportata, per essere facilmente riconoscibili dal pubblico a casa, erano caratterizzate da una striscia d'argento laterale? 

 
Lo ha spiegato nella giornata di lunedì il capo della divisione della MOTORSPORT, PAUL HEMBERY. «Non penso che vedremo ancora la mescola dura. Penso che probabilmente è un pneumatico troppo consistente, molto resistente ma non sufficientemente in grado di essere competitivo. La mescola Medium si sta dimostrando sufficientemente robusta per i circuiti aggressivi che abbiamo in programma. Quindi non credo che porteremo più le Hard, e penso che questa notizia farà felice qualche team che in passato ha polemizzato con noi».
Il riferimento ovviamente era rivolto alla FERRARI, e in particolare a FELIPE MASSA, che più volte aveva polemizzato con la ditta italiana di pneumatici, in quanto con le gomme dure il pilota brasiliano era ancora più in disagio rispetto al proprio compagno di squadra. Non ultima, in occasione del GP di SILVERSTONE, quando la PIRELLI annunciò che avrebbe portato sia le gomme morbide, sia quelle dure. 

Come però abbiamo sopra citato, nella stessa conferenza stampa di lunedì, HEMBERY ha anche annunciato che la PIRELLI per la prossima stagione non userà più le gomme dure, promuovendo a dure le gomme medie di quest'anno, e inserendo una nuova mescola, a metà tra la gomma morbida e la gomma media. «Non siamo rimasti soddisfatti di questo pneumatico, del resto siamo al primo anno e molte cose le dobbiamo verificare. Probabilmente la prossima stagione la gomma Medium diventerà la dura. Vogliamo mantenere circa un secondo tra ogni tipologia di gomma e il divario tra le Supersoft e la Soft morbida è di circa un secondo e mezzo, così come è di un secondo e mezzo tra le Soft e le Medium. Se riuscissimo a creare un terzo tipo di gomma intermedia, saremmo a posto».

Hembery ha infine sottolineato come le gomme siano state la chiave di volta della stagione, che ha visto il pilota della RED BULL, SEBASTIAN VETTEL, un vero e proprio mattatore, con 85 punti di vantaggio sulla concorrenza. «Penso che la squadra corse della Pirelli abbia fatto un ottimo lavoro. Abbiamo avuto possibilità molto limitate per essere pronti, opportunità limitate di test con i team e con tutti quei vincoli. Penso che abbiamo consegnato un ottimo prodotto e ha aggiunto qualcosa allo spettacolo dei fine settimana».

Uno spettacolo, quello della FORMULA 1, che rischia di essere ancora più intrigante la prossima stagione, se venisse confermata l'indiscrezione proveniente in queste ore, che vorrebbe la PIRELLI intenzionata a realizzare per la prossima stagione delle vere e proprie GOMME DA TEMPO, abolite dalla FIA (Federazione Internazionale dell'Automobile al termine della stagione 1991) da utilizzare solo in qualifica, un po' come avviene tuttora in MOTO GP.
Cosa che eviterebbe di assistere a quanto sta accadendo tuttora in qualifica, con squadre che per risparmiare un set di gomme, evita di girare, o comunque gira il minimo possibile, offrendo uno spettacolo in alcuni momenti veramente noioso. L'augurio veramente sincero è che i team accettino questa proposta del marchio italiano, che sicuramente porterebbe un po' più di spettacolo, e che sopratutto renderebbe le qualifiche molto più avvincenti agli occhi dello spettatore, così come avviene con la MOTO GP.

Tornando alla stagione in corso, non c'è dubbio che la decisione della PIRELLI di togliere le gomme dure renda le corse ancora più avvincenti, con tre squadre, FERRARI, MC LAREN e RED BULL, che possono giocarsela un pò dappertutto. Prepariamoci, quindi, ad assistere a gare veramente intense, già dal prossimo 28 Agosto a SPA-FRANCHORCHAMPS, da dove il CIRCUS della F1 ripartirà dopo la pausa estiva. E magari un po' più spettacolari.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold