Si
è disputato nel corso del fine settimana sulle stradine di
MONTECARLO la 60° edizione del GP di MONACO. Una gara che, se da
una punto di vista dello spettacolo ha regalato poco o niente, salvo
degli spaventi per gli incidenti occorsi a MASSA e MALDONADO (per
fortuna stanno bene entrambi e prenderanno parte alla prossima gara
in CANADA), dall'altro ha visto salire alla ribalta il caso dei test
con la MERCEDES che, non rispettando il regolamento, avrebbe
disputato dopo il GP di SPAGNA 1000 km di test con la monoposto di
quest'anno, cosa non ammessa dall'attuale regolamento.
Per
quanto riguarda la gara, MONTECARLO si è confermata una pista dove
sorpassare è quasi sempre impossibile, o quasi, e ha visto vincere
la MERCEDES di NICO ROSBERG, autore, peraltro anche della pole
position, seguito dalle RED BULL di VETTEL e WEBBER, dalla MERCEDES
di HAMILTON, dalla MC LAREN di BUTTON, in leggera ripresa, dalla
FORCE INDIA di DI RESTA, e dalla FERRARI di ALONSO, autore di una
gara assolutamente da dimenticare, forse la peggiore da quando è
pilota Ferrari, con una condotta di gara a dir troppo rinunciataria e
con ben 3 sorpassi subiti da PEREZ (autore di una gara condotta in maniera veramente troppo aggressiva, come dimostrano i sorpassi effettuati ai danni di BUTTON, ALONSO e RAIKKONEN, che, causa collisione con il pilota messicano della MC LAREN, è stato costretto a un pit stop supplementare, quando era 5°, e che con laforza delladisperazione, è riuscito a classificarsi 10°), BUTTON e DI RESTA.
Una
vittoria, quella di ROSBERG a MONTECARLO, che però rischia di essere
rovinata da una notizia che ha creato una forte polemica all'interno
del Circus: la questione test. Andiamola a chiarire nel dettaglio.
Secondo
quanto riportato da AUTOSPORT, sembra, infatti che subito dopo il GP
di SPAGNA la MERCEDES abbia disputato tre giorni di test in cui
avrebbe testato per 1.000 km le gomme PIRELLI sia per quest'anno
(ricordiamoci che dalla prossima gara faranno il loro esordio nelle prove libere le
PIRELLI MODIFICATE, caratterizzate, pur mantenendo la stessa mescola
delle gomme attuali, dal ritorno per quanto riguarda le gomme
posteriori al kevlar. L'esordio in gara, secondo le ultime notizie diffuse in queste ultime ore, avverrà a partire dal GP successivo, il prossimo 30 Giugno sul circuito di SILVERSTONE, in INGHILTERRA. MERCEDES a parte, al momento, nessuno ha la
benchè minima idea di cosa possa cambiare con queste gomme, visto e
considerato che peraltro al momento PIRELLI non avrebbe fornito alle
scuderie neanche il classico modellino delle gomme per la galleria
del vento. E questo, sicuramente ha messo ulteriore benzina sul
fuoco) sia per il prossimo anno. Va detto anche che in occasione del
GP di MONACO ha fatto il suo esordio sulla MERCEDES W04, progettata
dal nostro ALDO COSTA, una sospensione posteriore scuola FERRARI (fu
presente nella F 2004) che ha dato un notevole aiuto alla MERCEDES
nella gestione delle gomme, di solito assai difficoltosa (da capire
se potrà dare un aiuto anche sulle altre piste o meno). Secondo le
male lingue, nonè neanche da escludere che, proprio per capire bene
l'uso delle gomme PIRELLI, questa soluzione sia stata utilizzata
proprio durante questi test segreti.
In
seguito alla notizia di questi test segreti, FERRARI e RED BULL,
normalmente avversarie, hanno presentato entrambe una richiesta di
chiarimento alla FIA (FEDERAZIONE INTERNAZIONALE DELL'AUTOMOBILE)
sostenendo che MERCEDES avebbe violato l'articolo 22.4h del
regolamento, il quale sostiene che sono vietati test con le monoposto
attuali da dieci giorni prima la prima gara fino al 31 Dicembre.
Secondo il regolamento, infatti, possono essere effettuate, per
carità, delle performance a liverllo promozionale, ma con gomme
stile GP2 e con una monoposto di almeno 2-3 anni fa, non con
monoposto attuali.
La
MERCEDES tramite NIKI LAUDA, intervistato, in merito da SKY, ha così
risposto: “La Pirelli è venuta da noi dopo il gran premio,
dopo il consumo di gomme elevato che avevamo avuto a Barcellona, e ci
ha chiesto se eravamo interessati a sostenere dei test di gomme di un
migliaio di km. ROSS
BRAWN, team principal del team Mercedes, ha
chiesto il consenso a CHARLIE
WHITING della FIA
e quest’ultimo ci ha dato il suo benestare. Potevamo dunque farlo.”
Nella
serata di domenica la FIA ha diffuso il presente comunicato, firmato
dal Responsabile Comunicazione e Delegato Media per la Formula 1,
MATTEO BONCIANI, , che recita quanto segue.
“All’inizio di maggio, Pirelli ha chiesto alla FIA se
fosse possibile effettuare alcuni test di sviluppo con un team,
utilizzando una monoposto dell’attuale campionato. All’interno
del contratto di Pirelli con FIA quale fornitore unico, è
prevista per loro la possibilità di effettuare fino a 1000 km di
test con qualsiasi team – a patto che ad ogni squadra venga offerta
la possibilità di farlo. La FIA ha suggerito a Pirelli e Mercedes-AMG che un
simile test di sviluppo può essere possibile se gestito da Pirelli e
non dalla squadra che fornisce macchina e pilota, e che
tale test sarebbe stato subordinato al fatto che ad ogni squadra sia
stata data la stessa opportunità di effettuarlo, in modo da
assicurare la piena equità sportiva. A seguito di questa comunicazione, la FIA non ha ricevuto
ulteriori informazioni su un possibile test svolto né da Pirelli né
da Mercedes. Inoltre, la FIA non ha ricevuto la conferma che tutte le
squadre abbiano avuto la possibilità di prendere parte a questo
test. Inoltre, per quanto riguarda l’applicazione delle regole di
questo sport, tra cui i principi sportivi di equità, va
ricordato che il Codice Sportivo Internazionale prevede che sulla
base di una relazione dei commissari sportivi, o di propria
iniziativa, l’Ente procedente della FIA può adire il Tribunale
internazionale.
Il
Tribunale può decidere di infliggere sanzioni che prendono il posto
di qualsiasi penalità emessa dai commissari sportivi. Tale procedura
dovrebbe essere seguita in virtù delle Regole giudiziarie e
disciplinari della FIA“.
Dunque,
la questione dei test fatti dalla MERCEDES verrà discussa dal
TRIBUNALE della FIA durante il prossimo Consiglio mondiale. L'
augurio che possiamo fare è che questa situazione possa essere
chiarita in vista del prossimo Gp, che si disputerà in CANADA il
prossimo 9 GIUGNO (diretta tv in contemporanea su RAI e SKY). La
sensazione, però, è che siamo solo all'inizio di una lunga
battaglia. Staremo a vedere.
Una sincera e sentita tristezza. È
questo lo stato d’animo vissuto non solo all’interno della FIGC,
ma anche tra gli stessi giocatori azzurri, impegnati nei giorni
scorsi a Coverciano nell’ambito della due giorni di test atletici
in vista della prossima CONFEDERATIONS CUP, in programma in BRASILE
dal 15 al 30 Giugno prossimi alla notizia che GIGI RIVA,
l’intramontabile “Rombo di tuono” lascerà in questi
giorni il suo incarico di TEAM MANAGER della nazionale azzurra.
A dare la notizia è stato lo stesso ex
bomber del CAGLIARI, che, ha rilasciato all’agenzia ANSA nella
giornata di lunedì le seguenti dichiarazioni.
“Lascio l’azzurro dopo quasi
cinquant’anni; me ne vado in punta di piedi anche se Abete mi
vorrebbe ancora. Fisicamente non ce la faccio più. L’ho comunicato
al presidente Abete e al d.g. Valentini. Mi ha fatto un piacere
enorme constatare che sarebbero disposti ad aspettarmi ancora, ma i
dolori all’anca e alla spalla, aggiunti al disagio per le
trasferte, non me lo consentono ”.
Dunque, lascia GIGI RIVA, o meglio,
“Rombo di Tuono”, come lo soprannominò l’indimenticabile
GIANNI BRERA nella stagione 1969/1970, anno in cui RIVA portò allo
scudetto il CAGLIARI. Entrato nel 1963 nelle giovanili azzurre,
segnerà ben 35 reti nelle 42 presenze da lui disputate nelle fila
della nazionale maggiore (il debutto nella Nazionale maggiore avvenne
il 27 Giugno 1965 in occasione dell’amichevole contro l’UNGHERIA
a BUDAPEST, quando prese il posto del giocatore del BOLOGNA, EZIO
PASCUTTI, infortunatosi all’ottavo minuto di gioco del primo tempo
), oltre a vivere tra il 1968 e il 1970 sia il secondo posto del
mondiale messicano del 1970, sia la vittoria azzurra agli Europei del
1968 (firmò il goal dell’1-0 nella finale di ripetizione contro la
JUGOSLAVIA).
Dopo aver disputato l’ultima partita
in Azzurro nel mondiale 1974 contro l’ARGENTINA il 19 GIUGNO 1974,
GIGI RIVA tornò in azzurro nel 1990 prima come dirigente
accompagnatore, e poi come team manager. Per molti giocatori è stato
come un padre (potremmo quasi dire chioccia, nei confronti, in
particolare, di CASSANO e BALOTELLI), e al contempo un preziosissimo
punto di riferimento.
Tantissimi i messaggi e le
dichiarazioni giunte a Riva dopo la decisione del suo abbandono. A
cominciare dal presidente federale, GIANCARLO ABETE (“Lo
vogliamo con noi al Mondiale. Riva non sarà sostituito, il posto è
suo, e lo aspettiamo”), per proseguire con il vicepresidente
FIGC, DEMETRIO ALBERTINI (“Riva potrà venire a Coverciano tutte
le volte che verrà. È nella lista dei dirigenti accreditati ‘per
l’imminente Confederations Cup in Brasile. Ci manca molto. Per i
giocatori azzurri rappresenta una specie di “papà”, un
confidente speciale ”).
Nel corso della giornata di lunedì,
poi, tramite un messaggio firmato dal portiere e spedito da
Coverciano tramite la stessa agenzia ANSA, il portiere e capitano
della NAZIONALE AZZURRA, GIGI BUFFON, ha voluto rendere omaggio a
RIVA stesso.
“Gigi, anche se non porti la
fascia sei il capitano ideale di tutte le nazionali. Tu sei la storia
della Nazionale. Rombo di Tuono in campo e nella vita. Come ha detto
il Presidente Abete, il posto qui è sempre libero, ti aspettiamo in
qualsiasi momento”.
Le attestazioni di stima ed affetto
sono state talmente tante, compreso il pressing da parte della FIGC,
a tal punto che il giorno successivo, martedì 21 Maggio, lo stesso
GIGI RIVA, ha annunciato sempre all'agenzia ANSA quello che potrebbe
sembrare un ripensamento. Non tanto nell'immediato, ma in ottica
Mondiali 2014. Queste le sue dichiarazioni.
“La reazione all'annuncio del mio
addio all'azzurro dopo 50 anni mi ha commosso, e magari torno per il
2014, quello sarebbe per me il decimo mondiale, in un ruolo o
nell'altro. Un bel traguardo:d'altra parte il presidente Abete mi ha
detto che il mio posto di team manager azzurro non lo occupa.
Ripensarci per la Confederations e
cose del genere non avrebbe senso, anche perchè ora non sono in
condizione di esserci. Anche per le tante botte che ho preso quando
giocavo. Ma nel 2014 chissà come starò...”
Un campione, GIGI RIVA, che per ora
trascorrerà serenamente la sua pensione in Sardegna, e più
precisamente nella sua amata Cagliari, in attesa (cosa che ci
auguriamo veramente con tutto il cuore) di poterlo rivedere il
prossimo anno al Mondiale in Brasile nuovamente nel suo ruolo di team
manager per il suo 10° Mondiale. Una cosa, comunque, è certa: in
attesa di vederlo nello staff della Nazionale, sia per il suo grande
talento calcistico, e sia per la sua grandissima generosità, Gigi
avrà sempre un posto grandissimo nel cuore di tutti noi appassionati
di calcio.
Il capitano del MILAN, CESARE MALDINI, alza la Coppa dei Campioni 1962/63.
Una grande emozione per il calcio
italiano. Il 22 Maggio 1963, battendo per 2-1 il BENFICA, il MILAN si
aggiudicava non solamente la sua prima COPPA DEI CAMPIONI, ma anche
la prima COPPA DEI CAMPIONI nella storia del calcio italiano (nelle
sette edizioni precedenti, il trofeo, infatti, era stato vinto ben 5
volte consecutive dal REAL MADRID (da segnalare nel 1956/57 il
secondo posto della FIORENTINA, battuta dal REAL per 2-0; e nel
1957/58 la sconfitta del MILAN,battuto dal REAL per 3-2, dopo i tempi
supplementari), dalla stagione 1955/56 alla stagione 1959/60 e 2
volte consecutive dal BENFICA nelle due stagioni successive). Questa
puntata di SPUNTI vuole essere un omaggio nei confronti di quella
grande vittoria del MILAN, che avrebbe poi portato le squadre
italiane a vincere per le altre 12 volte la coppa dalle lunghe
orecchie con l'INTER nel biennio 1963/65; con il MILAN nella stagione
1968/69; con la JUVENTUS nella stagione 1984/85; nuovamente con il
MILAN, allenato da ARRIGO SACCHI nel biennio 1988/1990 prima e nella
stagione 1993/94 dopo; con la JUVENTUS, allenata da MARCELLO LIPPI
nella stagione 1995796 nella storica finale di ROMA; di nuovo con il
MILAN, guidato da CARLO ANCELOTTI nella finali disputate nel 2003 e
nel 2007 (vincitore, rispettivamente contro la JUVENTUS e il
LIVERPOOL, guidato da RAFAEL BENITEZ, che due anni prima nel 2005
aveva vinto la coppa ai danni dei rossoneri), e infine con l'INTER,
guidata dal tecnico portoghese JOSE MOURINHO nella stagione
2009/2010.
MILAN-BENFICA. LA DOPPIETTA DECISIVA
DI ALTAFINI.
Inghilterra, 22 Maggio 1963. Si gioca
alle 15 presso lo stadio di WEMBLEY, dinnanzi a 45.715 spettatori la
finale dell'ottava Coppa dei Campioni. Di fronte il superfavorito
BENFICA, vincitore delle ultime due edizioni della Coppa, e il MILAN,
guidato da NEREO ROCCO.
Il MILAN era arrivato in finale
battendo per 8-0 all'andata e 6-0 al ritorno nel primo turno l'UNION
LUXEMBURG; superando negli ottavi di finale l'IPSWICH (vincendo
all'andata per 3-0 la gara di andata, e perdendo per 2-1 la gara di
ritorno); nei quarti di finale il GALATASARAY (vincendo la gara di
andata per 3-1, e la gara di ritorno per 5-0) e in semifinale il
DUNDEE (vincendo la gara di andata per 5-1, e perdendo la gara di
ritorno per 1-0).
Il BENFICA era arrivato in finale
saltando come detentore del trofeo il primo turno, e iniziando così
la sua corsa a partire dagli ottavi di finale superando i danesi del
NORRKOPING (pareggiando 1-1 la gara di andata, e vincendo la gara di
ritorno per 5-1), superando nei quarti di finale il DUKLAPRAGA (2-1
all'andata, 0-0 il ritorno), e in semifinale il FEYENOORD (0-0
all'andata, 3-1 il ritorno).
Queste le formazioni che andarono in
campo a WEMBLEY quell'assolato pomeriggio di maggio, agli ordini
dell'arbitro inglese ARTHUR HOLLAND.
La prima fase di gara vede un MILAN fin
troppo chiuso in difesa e pressoché innocuo in avanti, e proprio per
questo praticamente in balia degli avversari. Rivera non riesce a
giocare come vorrebbe, e così al 18° il Benefica si porta in
vantaggio con Eusebio, che, ricevuta la palla sulla tre quarti di
campo, non ha nessun problema ad entrare nell’area di rigore
rossonera, e, pressoché indisturbato, a trafiggere con un diagonale
di destro che si va a trafiggere nell’angolino il portiere Ghezzi.
A vedere questi primo quarto di gara,
sembrerebbero confermati i pronostici della vigilia, con il Benefica
strafavorito, e pronto a vincere la sua terza Coppa dei Campioni
consecutiva. È vero che nel calcio esiste un assioma secondo il
quale una partita finchè non è finita, non si può ritenere
conclusa. Ed è quello che infatti, succede. Dopo i primi 20 minuti
di debacle da parte del MILAN, i rossoneri a mano a mano cominciano
lentamente a riorganizzarsi cambiando modulo, e con alcuni
correttivi di matrice tattica, con Trapattoni che va a marcare
Eusebio, Benitez va su Torres, Mora torna sulla fascia destra e
Pivatelli si sposta a sinistra.
Questi cambiamenti tattici portano il
Milan a svegliarsi. Dopo 20 minuti onestamente parlando quasi
imbarazzanti, i rossoneri cominciano finalmente a macinare gioco e a
rendersi pericolosi andando ad attaccare con più uomini. In questa
fase del primo tempo non a caso il protagonista diventa il portiere
dei lusitani, COSTA PEREIRA, che salva in più occasione la propria
porta. Se il BENFICA riesce a concludere il primo tempo in vantaggio
per 1-0, senza subire reti, il merito è tutto suo.
Nella ripresa, a dimostrazione di
quanto ormai i primi 20 minuti di inizio gara fossero solo un brutto
ricordo, i rossoneri tornano in campo non solo con lo stesso piglio
della seconda parte del primo tempo, ma incrementando ancora più il
loro ritmo, diventando padroni del campo. Se nella prima fase della
gara era il BENFICA a farsi preferire, ora è il MILAN di gran lunga
a farsi preferire, denotando decisamente una migliore disposizione
tattica. Disposizione tattica, che consente ai rossoneri, al 58°
minuto di gioco, di arrivare al pareggio, assai meritato. Su un
lancio di Rivera, calciato dal limite dell’area, e ribattuto in
area, irrompe di gran carriera ALTAFINI che, ricevuto sui piedi il
pallone, senza perdere neanche un secondo, lo indirizza alle spalle
di COSTA PEREIRA. È l’1-1.
Il Milan ,a questo punto, comincia
finalmente a credere nella vittoria finale, e intensifica sempre più
il contropiede, che tanto ama. E forse non è un caso che, proprio in
contropiede, al 66° minuto di gioco arrivi il goal che deciderà la
sfida. Rivera riesce a conquistare palla a metà campo, e lancia in
avanti ancora ALTAFINI, che, conclude in direzione della porta di
COSTA PEREIRA. Il portiere lusitano ribatte la conclusione del
giocatore rossonero, ma il pallone finisce nuovamente sui piedi di
ALTAFINI, che a questo punto batte inesorabilmente COSTA PERREIRA per
il 2-1 rossonero.
Dunque, nel giro di 8 minuti, il MILAN
capovolge il risultato, passando dallo 0-1 al 2-1. I rossoneri
capiscono che l’impresa di battere i campioni uscenti della Coppa
Campioni è possibile, e così cercano più volte il terzo goal,
evitato dalle parate di un ottimo COSTA PEREIRA. Bisogna anche dire,
al contempo, che il BENFICA non sta con le mani in mano, e che cerca
di ribattere alle incursioni offensive del MILAN, ma, rispetto al
primo tempo, la difesa rossonera è decisamente più registrata, con
un ottimo TRAPATTONI che riesce a fermare le incursioni offensive di
EUSEBIO, riuscendolo praticamente a disinnescare e al contempo
BENITEZ riesce a controllare molto bene TORRES.
La partita finisce così con il MILAN,
che batte di misura il BENFICA per 2-1, riuscendo così a conquistare
non solo la sua prima COPPA DEI CAMPIONI, ma anche e soprattutto la
prima Coppa dei Campioni nella storia del Calcio Italiano.
Sperando di farvi cosa gradita, andiamo
ora a vedere una breve sintesi di questa storica finale.
A beneficio degli appassionati, andiamo
ora a pubblicare la telecronaca integrale della partita (con tanto di
premiazione sul podio, con il capitano rossonerò CESARE MALDINI, che
alza la coppa), che venne ritrasmessa dalla RAI nel corso degli anni
’80 (il filmato dura 1h e 45 circa; l’ultimo quarto d’ora del
filmato riguarda ITALIA-URSS del 1966. Non comprendo il motivo di
questa correlazione presente nel filmato). In merito alla
telecronaca, due considerazioni. La partita venne trasmessa in
diretta solo per radio, in televisione venne trasmessa dalla RAI
intorno alle 21, con la telecronaca di NICOLÒ CAROSIO. Bisogna dire
che durante la telecronaca ci furono dei buchi audio da parte del
satellite, così quelle fasi in cui mancò la telecronaca di CAROSIO,
vennero commentate da un giovane giornalista RAI, allora alle prime
armi, ma che negli anni a seguire sarebbe diventato uno dei
giornalisti sportivi più importanti: sto parlando di BEPPE VIOLA.
La vittoria del MILAN aprì un ciclo di
vittorie sportive della MILANO calcistica. Dopo la vittoria degli
uomini di NEREO ROCCO, a vincere la COPPA DEI CAMPIONI nelle due
edizioni successive sarà la grande INTER, presieduta da ANGELO
MORATTI, ed allenata da HELENIO HERRERA, con grandi campioni quali
GIACINTO FACCHETTI, SANDRO MAZZOLA, ARMANDO PICCHI, e tanti altri.
Ma questa, come direbbe il celebre
scrittore tedesco, MICHAEL ENDE, è un’altra storia.
Una sincera e sentita tristezza. È
questo lo stato d’animo vissuto non solo all’interno della FIGC,
ma anche tra gli stessi giocatori azzurri, impegnati tra ieri e oggi
a Coverciano nell’ambito della due giorni di test atletici in vista
della prossima CONFEDERATIONS CUP, in programma in BRASILE dal 15 al
30 Giugno prossimi alla notizia che GIGI RIVA, l’intramontabile
“Rombo di tuono” lascerà in questi giorni il suo incarico
di TEAM MANAGER della nazionale azzurra.
A dare la notizia è stato lo stesso ex
bomber del CAGLIARI, che, ha rilasciato all’agenzia ANSA le
seguenti dichiarazioni.
“Lascio l’azzurro dopo quasi
cinquant’anni; me ne vado in punta di piedi anche se Abete mi
vorrebbe ancora. Fisicamente non ce la faccio più. L’ho comunicato
al presidente Abete e al d.g. Valentini. Mi ha fatto un piacere
enorme constatare che sarebbero disposti ad aspettarmi ancora, ma i
dolori all’anca e alla spalla, aggiunti al disagio per le
trasferte, non me lo consentono ”.
Dunque, lascia GIGI RIVA, o meglio,
“Rombo di Tuono”, come lo soprannominò l’indimenticabile
GIANNI BRERA nella stagione 1969/1970, anno in cui RIVA portò allo
scudetto il CAGLIARI. Entrato nel 1963 nelle giovanili azzurre,
segnerà ben 35 reti nelle 42 presenze da lui disputate nelle fila
della nazionale maggiore (il debutto nella Nazionale maggiore avvenne
il 27 Giugno 1965 in occasione dell’amichevole contro l’UNGHERIA
a BUDAPEST, quando prese il posto del giocatore del BOLOGNA, EZIO
PASCUTTI, infortunatosi all’ottavo minuto di gioco del primo tempo
), oltre a vivere tra il 1968 e il 1970 sia il secondo posto del
mondiale messicano del 1970, sia la vittoria azzurra agli Europei del
1968 (firmò il goal dell’1-0 nella finale di ripetizione contro la
JUGOSLAVIA).
Dopo aver disputato l’ultima partita
in Azzurro nel mondiale 1974 contro l’ARGENTINA il 19 GIUGNO 1974,
GIGI RIVA tornò in azzurro nel 1990 prima come dirigente
accompagnatore, e poi come team manager. Per molti giocatori è stato
come un padre (potremmo quasi dire chioccia, nei confronti, in
particolare, di CASSANO e BALOTELLI), e al contempo un preziosissimo
punto di riferimento.
Tantissimi i messaggi e le
dichiarazioni giunte a Riva dopo la decisione del suo abbandono. A
cominciare dal presidente federale, GIANCARLO ABETE (“Lo
vogliamo con noi al Mondiale. Riva non sarà sostituito, il posto è
suo, e lo aspettiamo”), per proseguire con il vicepresidente
FIGC, DEMETRIO ALBERTINI (“Riva potrà venire a Coverciano tutte
le volte che verrà. È nella lista dei dirigenti accreditati ‘per
l’imminente Confederations Cup in Brasile. Ci manca molto. Per i
giocatori azzurri rappresenta una specie di “papà”, un
confidente speciale ”).
Nel corso della giornata, poi, tramite
un messaggio firmato dal portiere e spedito da Coverciano tramite la
stessa agenzia ANSA, il portiere e capitano della NAZIONALE AZZURRA,
GIGI BUFFON, ha voluto rendere omaggio a RIVA stesso.
“Gigi, anche se non porti la
fascia sei il capitano ideale di tutte le nazionali. Tu sei la storia
della Nazionale. Rombo di Tuono in campo e nella vita. Come ha detto
il Presidente Abete, il posto qui è sempre libero, ti aspettiamo in
qualsiasi momento”.
Un campione, GIGI RIVA, che ora
trascorrerà serenamente la sua pensione in Sardegna, e più
precisamente nella sua amata Cagliari, ma che, per il suo grande
talento calcistico, e per la sua grandissima generosità, avrà
sempre un posto grandissimo nel cuore di tutti noi appassionati di
calcio.
buona
sera a tutti! Dopo l'entusiasmante vittoria di ALONSO in SPAGNA, la
FORMULA 1 sbarca sul circuito forse più elegante del MONDIALE: a
MONACO. Vedremo così i vari piloti sfrecciare tra le stradine del
PRINCIPATO, in una gara che ha sempre emanato fascino e storia, e che
ha visto tra i suoi vincitori alcune leggende dell'automobilismo, che
hanno fatto grande la storia della FORMULA 1.
L'ALBO
D'ORO.
Quella
che si correrà domenica è la 60° edizione del GP di MONACO valida
per il mondiale di FORMULA 1. Per quanto riguarda la pole, nelle 59
edizioni precedenti 5 pole position sono state ottenute
dall'indimenticabile AYRTON SENNA; 4 pole a testa da JUAN MANUEL
FANGIO, JIM CLARK, JACKIE STEWART ed ALAIN PROST; 3 pole position
sono state ottenute a testa da STIRLING MOSS, NIKI LAUDA e da MICHAEL
SCHUMACHER; 2 pole position sono state ottenute da GRAHAM HILL, NIGEL
MANSELL, MIKA HAKKINEN, FERNANDO ALONSO e da MARK WEBBER; 1 pole
position è stata ottenuta da TONY BROOKS, JACK BRABHAM, EMERSON
FITTIPALDI, JOHN WATSON, CARLOS REUTEMANN, JODY SCHECKTER, DIDER
PIRONI, NELSON PIQUET, RENE ARNOUX, DAMON HILL, HEINZ HARALD
FRENTZEN, DAVID COULTHARD, JUAN PABLO MONTOYA, JARNO TRULLI, KIMI
RAIKKONEN, FELIPE MASSA, JENSON BUTTON e da SEBASTIAN VETTEL.
Per
quanto riguarda le scuderie, 11 pole sono state ottenute dalla MC
LAREN; 9 dalla FERRARI e dalla LOTUS; 7 dalla WILLIAMS; 4 dalla
RENUALT; 3 da BRABHAM e da RED BULL; 2 dalla TYRRELL; e 1 da ALFA
ROMEO, MERCEDES, MASERATI, VANWALL, COOPER, BRM, MATRA, MARCH,
LIGIER, BEENTTON e BRAWN.
Per
quanto riguarda le vittorie, nel corso delle 59 edizioni precedenti
il più vittorioso è stato AYRTON SENNA con 6 vittorie (di cui 5
consecutive dal 1989 al 1993); a quota 5 troviamo GRAHAM HILL e
MICHAEL SCHUMACHER; a quota 4 ALAIN PROST; a quota 3 STIRLING MOSS e
JACKIE STEWART; a quota 2 JUAN MANUEL FANGIO, FRANCOIS TRINTIGNANT,
NIKI LAUDA, JODY SCHEKTER, DAVID COULTHARD, FERNANDO ALONSO e MARK
WEBBER; a quota 1 troviamo infine JACK BRABHAM, BRUCE MC LAREN, DENNY
HULME, JOACHEN RINDT, JEAN PIERRE BOLTOISE, RONNIE PETERSON, PATRICK
DEPAILLER, CARLOS REUTEMANN, GILLES VILLENEUVE, RICCARDO PATRESE,
KEKE ROSBERG, OLIVIER PANIS, MIKA HAKKINEN, JUAN PABLO MONTOYA, JARNO
TRULLI, KIMI RAIKKONEN, LEWIS HAMILTON, JENSON BUTTON e SEBASTIAN
VETTEL.
Per
quanto riguarda le squadre, la MC LAREN ha vinto per ben 15 volte,
seguita dalla FERRARI a 8 vittorie; la LOTUS a 7; la BRM a 5; COOPER,
TYRRELL,WILLIAMS e RED BULL a 3; BRABHAM, BENETTON, RENAULT e
MASERATI a 2 vittorie; e infine a una vittoria ALFA ROMEO, WOLF,
LIGIER e BRAWN.
GP MONACO
STORY.
Tra
le 59 edizioni del GP della SPAGNA, ne abbiamo selezionate alcune.
Rispetto alla versione realizzata per la pagina Fb del GUERIN
SPORTIVO, integro questa parte con alcuni video la cui presentazione
sarà pubblicata in corsivo.
Nel
1961 solo 3 piloti chiusero la gara a pieni giri. A vincere la corsa
è la LOTUS-CLIMAX di STIRLING MOSS, seguito a poco più di 3 secondi
dalla FERRARI di RICHIE GINTER, e più staccata (41 secondi) la ROSSA
di PHIL HILL che a fine stagione vincerà il mondiale. Vediamo una
breve sintesi della corsa, realizzata dalla BBC.
Nel
1967 a vincere la gara è la BRABHAM-REPCO del pilota australiano
DANNY HULME, seguito a 1 giro dalla LOTUS -BRM di GRAHAM HILL, e a
due giri dalla FERRARI di CHRIS AMON. Questa edizione della gara
viene però funestata dall'incidente mortale che vide protagonista il
nostro LORENZO BANDINI.
Nel
1969 a vincere la corsa è la LOTUS-FORD di GRAHAM HILL, seguito
dalla BRABHAM-FORD del pilota britannico PIERS COURAGE a 17 secondi,
e dalla LOTUS FORD del pilota svizzero JO SIFFERT, a poco più di 34
secondi. Vediamo in merito a questa gara la puntata di PERLE DI SPORT, ad essa dedicata.
Nel
1970 a vincere la corsa è l'austriaco JOACHEN RINDT a bordo della
sua LOTUS-FORD, seguito a 23 secondi dalla BRABHAM-FORD di JACK
BRABHAM, e a 51 secondi dalla MATRA del francese HENRI PESCAROLO.
Andiamo a vedere gli ultimi giri della gara all'interno della puntata
di PERLE DI SPORT, trasmessa da RAI SPORT 2.
Nel
1975 a vincere la corsa è l'austriaco NIKI LAUDA, con la sua FERRARI
F 312 T, seguito a più di 2 secondi e mezzo dalla MC LAREN-FORD del
brasiliano EMERSON FITTIPALDI. Terzo, il brasiliano CARLOS PACE, a
più di 17 secondi da LAUDA a bordo della sua BRABHAM-FORD.Andiamo a vedere una breve sintesi della gara, e la premiazione sul podio.
Nel
1981 a vincere la corsa è l'indimenticabile GILLES VILLENEUVE, che
porta alla vittoria per la prima volta un motore turbo FERRARI. Il
pilota canadese vince con 39 secondi di vantaggio sulla WILLIAMS-FORD
di ALAIN JONES, e con quasi 1 minuto e mezzo sulla LIGIER-MATRA di
JACQUES LAFFITTE. Andiamo a vedere un breve resoconto della gara.
Nel
1984 a vincere la gara (interrotta al 31° giro a causa della forte
pioggia) è il francese ALAIN PROST su MC LAREN, ma il vero eroe di
quella gara è di gran lunga un giovane pilota brasiliano, a bordo
della sua TOLEMAN: stiamo parlando dell'indimenticabile AYRTON SENNA,
che peraltro a cavallo tra il 1989 e il 1993 vincerà il GP ben 5
volte consecutive. SENNA si classificherà secondo a circa 7 secondi
da PROST. Terzo RENE ARNOUX con la FERRARI a crica 29 secondi da
PROST.
Nel
1990 a vincere la gara è, come dicevamo sopra, il pilota brasiliano
della MC LAREN-HONDA, il brasiliano AYRTON SENNA. SENNA taglierà il
traguardo con circa 1 secondo di vantaggio sulla TYRRELL-FORD del
pilota francese JEAN ALESI. Terza l'altra MC LAREN-HONDA, a circa 2
secondi dal vincitore, guidata dall'austriaco GERHARD BERGER.Andiamo a vedere l'ultimo giro della gara.
L'ultimo
AMARCORD che andiamo a vedere è del 2004 e vede la vittoria peraltro
di un nostro pilota. A vincere la gara, infatti, fu il nostro JARNO
TRULLI su RENAULT (autore anche della pole), con 4 decimi di
vantaggio sulla BAR-HONDA di JENSON BUTTON. Terzo è più staccato il
ferrarista RUBENS BARRICHELLO, arrivato a 1 minuto e 15 secondi da
TRULLI. Andiamo ora a vedere il taglio del traguardo da parte di JARNO.
IL PUNTO
SULLE GOMME PIRELLI DAL GP DEL CANADA.
Una gomma PIRELLI HARD molto usurata.
Un
argomento che non ha mancato di generare numerose polemiche.
Pariliamo delle imminenti modifiche alle gomme PIRELLI, che
cambieranno a partire dal GP DEL CANADA. Per prima cosa: come siamo
arrivati a questa decisione? Dobbiamo per prima cosa aprire una
parentesi. Come avevamo già spiegato nella puntata di SPUNTI DI
SPORT dedicata all'analisi del GP DI SPAGNA, fino allo scorso anno la
carcassa delle gomme era fatta in KEVLAR, un materiale decisamente
più resistente. Durante lo scorso campionato, la FOM e i team
avevano chiesto alla PIRELLI per ravvivare un attimo più le gare, di
realizzare una gomma che durasse un po' di meno, in modo tale da
aumentare da una parte i pit stop, dall'altra la spettacolarità
delle gare. Per questo motivo la PIRELLI aveva abbandonato la
struttura in kevlar, per andare verso una struttura con una cintura
caratterizzata da fili metallici e con una mescola più leggera.
Questa combinazione se da una parte ha portato sicuramente a una
maggiore spettacolarità dei GP, dall'altra però ha provocato alcuni
fenomeni assai imbarazzanti per il gommista, con una delaminazione
dei pneumatici sia in BAHRAIN con HAMILTON e MASSA, che in SPAGNA con
DI RESTA, VERGNE, e un principio di foratura (ben gestito dagli
uomini FERRARI) sulla monoposto di ALONSO. Come raccontavamo nella
precedente puntata, il sospetto che aleggia e che al momento non è
stato ancora verificato è che questo deliminazione del pneumatico
possa essere in qualche modo legato a questa struttura fatta con fili
matallici, i quali riscaldandosi troppo, possano così perdere il
battistrada, pur rimanendo gonfia la gomma (con il materiale in
kevlar, invece, la gomma si sgonfiava in pieno, ma il battistrada
rimaneva attaccato alla carcassa).
Martedì
scorso, in occasione di una conferenza stampa a BARCELLONA, la
PIRELLI aveva annunciato numerose novità a partire dal GP del
CANADA, con un presunto ritorno al kevlar con gomme simili al 2012.
Nel mondo del circus già si parlava di un favore verso RED BULL e
MERCEDES (che mal tolleravano queste mescole, avendo costruito delle
monoposto basandosi sull'aerodinamica anziché sulle caratteristiche
delle nuove gomme), con LOTUS prima e FERRARI poi che non erano molto
d'accordo con queste modifiche, annunciate assai drastiche, in quanto
avevano progettato le loro monoposto considerando le caratteristiche
delle nuove gomme, note a tutti i team dallo scorso fine Settembre.
Domenica
scorsa, una fonte anonima della FIA, intervistata da AUTOSPORT, aveva
specificato che gli interventi della FOM sulle gomme PIRELLI
sarebbero stati sulla sicurezza e sarebbero stati molto meno drastici
rispetto a quanto inizialmente previsto, in quanto se fossero stati
realmente drastici avrebbero finito per non rispettare l'articolo
12.6.3 della normativa tecnica, la quale afferma che “Le
specifiche dei pneumatici dovranno essere determinate dalla FIA non
più tardi del primo settembre della stagione precedente. Una volta
determinate, le specifiche non possono essere cambiate durante il
campionato in corso senza l’accordo di tutti i team”.
La stessa fonte anonima FIA specificava nell'intervista
che “Le discussioni tra FIA e Pirelli sono in corso per quanto
riguarda i danni ai pneumatici e le modifiche da apportare per
evitare che si verifichino nuovamente. Questi discorsi non
coinvolgono il tema del degrado o del numero dei pit-stop“.
Ieri (Lunedì 20 Maggio) è infine intervenuto sulla
questione la PIRELLI, che, attraverso le dichiarazioni rilasciate dal
Direttore MOTORSPORT, PAUL HEMBERY, ha voluto chiudere ogni polemica,
rilasciando queste affermazioni “Minimo disturbo per l’equità
sportiva. I cambiamenti richiesti, potrebbero essere minori di quelli
inizialmente previsti”.
“Stiamo cercando di trovare qualcosa sia
sportivamente equilibrato per tutti e che ci permetta di risolvere il
problema della delaminazione del battistrada. Siamo fiduciosi di
poterlo fare, senza alterare radicalmente il lavoro portato avanti
dai team finora”. Speriamo
che con queste dichiarazioni di PAUL HEMBERY, questa questione gomme
posa essere ritenuta conclusa.
ANDIAMO A
SCOPRIRE IL GP DI MONACO.
MONTECARLO
è un circuito che, come abbiamo detto all'inizio, ha un po' il suo
fascino. E allora, per l'occasione, andremo a gustarcelo con alcuni
ON BOARD. Anche in questo caso, rispetto alla versione pubblicata
sulla pagina FB del GUERIN SPORTIVO ho integrato la parte video con
alcuni filmati video supplementari, la cui presentazione sarà in
corsivo.
Il
primo ON BOARD vede protagonista GRAHAM HILL nell'edizione del GP
disputato nel 1970. Da notare che all'epoca non esisteva ancora il
leggendario tunnel (avrebbe fatto la sua comparsa pochissimi anni
dopo).
Il
secondo ON BOARD che andiamo a vedere è del 1977. Protagonista la
leggendaria TYRRELL P34, passata alla storia per essere l'unica
monoposto della FORMULA 1 ad avere 6 ruote, 4 anteriori e le 2
posteriori. Alla guida PATRICK DEPAILLER. Andiamo a vedere il giro in pista della TYRRELL P34.
Il
quarto ON BOARD che andiamo a vedere riguarda il GP di MONACO del
1991. Andiamo a scoprire le caratteristiche del circuito a bordo
della MC LAREN-HONDA guidata dall'indimenticabile AYRTON SENNA (lo
vediamo in azione sulle vie del Principato, e più precisamente lungo
il BEAU RIVAGE) che qui vinse ben 5 volte consecutive dal 1989 al
1993.
Il
quinto e ultimo ON BOARD risale all'edizione 2004 del GP.
Protagonista la F 2004 guidata da MICHAEL SCHUMACHER, un altro grande
campione che su questa pista ha sempre disputato delle bellissime
corse, e che sopratutto sapeva guidare molto bene per le vie del
PRINCIPATO.
In
questa immagine lo vediamo nel GP del 2006 nel BEAU RIVAGE a bordo della FERRARI 248 F1.
In
questa seconda immagine lo vediamo all'altezza della NOUVELLE
CHICANE, in un duello con GIANCARLO FISICHELLA, all'epoca, alla guida
della RENAULT, sempre durante l'edizione 2006 del GP di MONACO.
Alla
vigilia del GP di MONACO andiamo a riepilogare le classifiche
piloti e costruttori.
CLASSIFICA
PILOTI: Vettel 89; Raikkonen
85; Alonso 72; Hamilton 50; Massa 45; Webber 42; Grosjean e Di Resta
26; Rosberg 22; Button 17; Perez 12; Ricciardo 7; Sutil 6; Hulkenberg
5; Vergne 1.
CLASSIFICA
COSTRUTTORI: Red Bull 131;
Ferrari 117; Lotus 111; Mercedes 72; Force India 32; Mc Laren 29;
Toro Rosso 8; Sauber 5.
GLI
APPUNTAMENTI IN TV.
Andiamo
a concludere questo nostro spazio parlando degli appuntamenti in tv,
in vista del GP di MONACO. La gara verrà trasmessa in DIRETTA da
SKY SPORT F1 HD e in differita dalla RAI.
GIOVEDì 23
MAGGIO.
PROGRAMMAZIONE
SKY.
Ore
10-11:30. 1°Sessione PROVE LIBERE (diretta tv su SKY SPORT F1 HD).
Ore
14-15:30: 2° Sessione PROVE LIBERE (diretta tv su SKY SPORT F1 HD).
e su RAI SPORT 1).
PROGRAMMAZIONE
SU RAI SPORT 1 (canale 57 del DIGITALE TERRESTRE).
Ore
22:30: ANTEPRIMA F 1. Differita e sintesi 2° sessione prove libere.
SABATO 25
MAGGIO.
PROGRAMMAZIONE
SKY.
Ore
11-12: 3° Sessione PROVE LIBERE (diretta tv su SKY SPORT F1 HD).
Ore
14-15: QUALIFICHE (diretta tv su SKY SPORT F1 HD).
PROGRAMMAZIONE
RAI.
Ore
18:05: QUALIFICHE. Differita su su RAI DUE, e su RAI HD, canale 501
del DIGITALE TERRESTRE)
DOMENICA 26
MAGGIO.
PROGRAMMAZIONE
SKY.
Ore
14. GARA (diretta tv su SKY SPORT F1 HD).
PROGRAMMAZIONE
RAI.
Ore
21: GARA. Differita integrale in onda su RAI 2, e RAI HD.
Ore
23:30 PARCO CHIUSO. Il commento al GP di MONACO. In diretta su RAI
SPORT 2, canale 58 del DIGITALE TERRESTRE.
Cari
amici, siamo arrivati al termine di questo nostro PREVIEW sul GP DI
MONACO. Sperando sia stato di vostro gradimento, nel ringraziarvi per
avermi seguito, auguro a tutti voi una BUONA SERATA.
L'artista sudcoreano PSY, autore sia del GANGNAM STYLE, sia di GENTLEMAN.
Cari
amici,
come
avrete sicuramente saputo, è notizia di questi giorni il fatto che
per la finale di COPPA ITALIA tra ROMA e LAZIO, in programma Domenica
26 Maggio, sia stato invitato l'artista sudcoreano PSY.
Nella
fattispecie, PSY verrà introdotto da CAROLINA DI DOMENICO, e si
esibirà in una perfomance musicale che comprende sia la GANGNAM
STYLE (esibizione che ha ispirato la ormai celebre imitazione del
comico GABRIELE CIRILLI), sia GENTLEMAN, e che verrà trasmessa in
esclusiva e in streaming su CUBOMUSICA un'ora prima della finale di
COPPA ITALIA. Dalle ultimissime notizie che filtrano, sembra, infine, che PSY si esibirà anche durante l'intervallo della partita, nuovamente con la GANGNAM STYLE.
Detto
questo, c'è una cosa che personalmente faccio veramente fatica a
capire. Posso capire una manifestazione internazionale quale i
mondiali o gli Europei. Ma la COPPA ITALIA è una manifestazione
nostrana, è la nostra coppa nazionale, e allora mi chiedo: cosa
c'entra PSY con la COPPA ITALIA?
Di
artisti che hanno fatto la storia nel nostro Paese ce ne sono tanti.
Come anche, al contempo, ci sono diversi giovani pieni di talento. Mi
chiedo: anziché stare a prendere il solito cantante dall'estero, non
sarebbe stato meglio un grande cantante che ha fatto la storia della
musica italiana (quali GINO PAOLI, CLAUDIO BAGLIONI, MASSIMO
RANIERI), e fargli cantare qualcosa prima della partita? O al limite
affiancarlo con qualche giovane talento musicale del nostro Paese? O
magari, cosa ancora più bella, invitare sia un grande cantante che
un giovane in contemporanea. Lavorando insieme, sono certo avrebbero
fatto un ottimo lavoro.
E
invece... e invece, purtroppo, come da tradizione italica, andiamo a
cercare sempre il personaggio estero, senza dimenticarci che magari
qualcosa di buono lo abbiamo anche dentro i nostri confini. Stessa
cosa, se vogliamo, sta capitando anche con il nostro calcio
giovanile, con tantissimi giovani talenti che crescono nei vivai, e
poi all'atto pratico, non possono debuttare nella massima serie,
perchè i presidenti preferiscono acquistare maggiormente calciatori
stranieri, anziché ingaggiare dei giovani giocatori italiani con la
scusa che i giocatori italiani costano troppo, anche a rischio di
andare a scovare delle pippe clamorose all'estero. Ma si sa... il
nome estero attrae assai più del giovane talento italiano. E questo
è un peccato, perchè ci sono tantissimi giovani italiani che hanno
talento, ma non lo possono mostrare nel nostro Paese, cosìcchè sono
costretti in molti casi ad abbandonare il nostro Paese per andare a
giocare un po' nel mondo. Vedi, tra gli altri, il caso di MARCO
VERRATTI, passato dopo l'anno in cui assieme a IMMOBILE e INSIGNE ha
portato il PESCARA in SERIE A, alla corte del PARIS SAINT GERMAIN.
E
questo,purtroppo, è il rischio che corriamo. Rischiare cioè di
venir privati dall'estero dei nostri giovani talenti calcistici, come
successo in passato per MACHEDA o anche per GIUSEPPE ROSSI, tornato
in questa stagione alla FIORENTINA, ma che fino alla scorsa stagione
era al VILLAREAL. Speriamo che i presidenti lo capiscano. Il calcio
italiano ne ha seriamente bisogno. Eppure, sembrerebbe non ci sia
voglia di capire questo dato di fatto. O quantomeno in minima parte.
Speriamo bene!
domani
sera, dunque, si giocherà l'ultima giornata del campionato di SERIE
A 2012/2013. Se per quanto riguarda le primissime e le ultimissime
posizioni i giochi ormai sono fatti (con lo scudetto della JUVENTUS,
e la matematica qualificazione dei bianconeri e del NAPOLI alla fase
a gironi della CHAMPIONS LEAGUE da una parte, e la matematica
retrocessione di PESCARA, SIENA e PALERMO dall'altra), restano ancora
in gioco sia il discorso relativo ai preliminari di CHAMPIONS LEAGUE
(con MILAN e FIORENTINA impegnate nella lotta al terzo posto), sia il
discorso relativo all'EUROPA LEAGUE (con UDINESE e LAZIO in lotta per
il quinto posto, l'ultimo che consente la qualificazione in coppa).
Questa puntata di SPUNTI DI SPORT vuole essere una piccola guida alla
vigilia dei 90 minuti finali del campionato.
SERIE A- 38°
E ULTIMA GIORNATA (18-19 maggio 2013).
Classifica:
JUVENTUS 87; NAPOLI 78; MILAN 69; FIORENTINA 67; UDINESE 63; LAZIO
61; ROMA 59; CATANIA 55; INTER 54; PARMA 46; CAGLIARI e CHIEVO 44;
BOLOGNA 43; SAMPDORIA e ATALANTA 39; TORINO 38; GENOA 37; PALERMO 32;
SIENA 30; PESCARA 22.
ACCESSO
PRELIMINARI CHAMPIONS LEAGUE.
Andiamo
a vedere con attenzione le prime posizioni in classifica.
Classifica:
JUVENTUS 87; NAPOLI 78; MILAN 69; FIORENTINA 67.
Se
per quanto riguarda le prime due posizioni, JUVENTUS e NAPOLI sono
qualificate matematicamente alla prossima edizione della CHAMPIONS
LEAGUE, resta ancora disponibile il terzo posto, l'ultimo posto
valido per la qualificazione alla CHAMPIONS LEAGUE, anche se dai
preliminari. A lottare per quest'ultimo posto MILAN e FIORENTINA,
distanziate in classifica da due punti, e con i rossoneri in
vantaggio.
Come
possiamo vedere dal calendario, domenica sera il MILAN sarà
impegnato in casa del già retrocesso SIENA;situazione simile per la
FIORENTINA, impegnata in casa, anche in questo caso, di una squadra
retrocessa (nel caso specifico il PESCARA). Andiamo a vedere insieme
i possibili scenari.
PESCARA-FIORENTINA
2; SIENA-MILAN 2. In caso di
vittoria di FIORENTINA e MILAN, il MILAN si classifica come 3°
classificato, ed accede ai preliminari di CHAMPIONS. La FIORENTINA
si classifica come 4° classificata, e si qualifica per l'EUROPA
LEAGUE.
PESCARA-FIORENTINA
2; SIENA-MILAN X. MILAN e
FIORENTINA arriverebbero a pari punti (70). In questo caso sarebbe
la FIORENTINA a classificarsi 3° e ad accedere ai preliminari
CHAMPIONS, in quanto in vantaggio nei confronti diretti (3-1
all'andata e 2-2 al ritorno). Il MILAN si qualificherebbe in EUROPA
LEAGUE.
PESCARA-FIORENTINA
2; SIENA-MILAN 1. In caso di
vittoria di FIORENTINA e sconfitta del MILAN, la FIORENTINA si
classificherebbe 3°, accedendo ai preliminari di CHAMPIONS LEAGUE.
il MLAN si classificherebbe 4° e si qualificherebbe in EUROPA
LEAGUE.
PESCARA-FIORENTINA
X; SIENA-MILAN 2. Il MILAN
salirebbe a 72 punti, la FIORENTINA a 68 punti. Il MILAN si
qualificherebbe 3° ai preliminari di CHAMPIONS LEAGUE, la
FIORENTINA 4° in EUROPA LEAGUE.
PESCARA-FIORENTINA
X; SIENA-MILAN X. Il MILAN
salirebbe a 70 punti, la FIORENTINA a 68 punti. Anche in questo caso
il MILAN si qualificherebbe 3° ai preliminari di CHAMPIONS LEAGUE,
la FIORENTINA 4° in EUROPA LEAGUE.
PESCARA-FIORENTINA
X; SIENA-MILAN 1. Il MILAN
resterebbe a 69 punti, la FIORENTINA salirebbe a 68 punti. Anche in
questo caso il MILAN si qualificherebbe 3° ai preliminari di
CHAMPIONS LEAGUE, la FIORENTINA 4° in EUROPA LEAGUE.
PESCARA-FIORENTINA
1; SIENA-MILAN 2. Il MILAN
salirebbe a 72 punti, la FIORENTINA resterebbe a 67 punti. Anche in
questo caso il MILAN si qualificherebbe 3° ai preliminari di
CHAMPIONS LEAGUE, la FIORENTINA 4° in EUROPA LEAGUE.
PESCARA-FIORENTINA
1; SIENA-MILAN X. Il MILAN
salirebbe a 70 punti, la FIORENTINA resterebbe ferma a 67 punti.
Anche in questo caso il MILAN si qualificherebbe 3° ai preliminari
di CHAMPIONS LEAGUE, la FIORENTINA 4° in EUROPA LEAGUE.
PESCARA-FIORENTINA
1; SIENA-MILAN 1. Il punteggio
rimarrebbe invariato, con il MILAN fermo a 69 punti e la FIORENTINA
ferma a 67 punti. Anche in questo caso il MILAN si qualificherebbe
3° ai preliminari di CHAMPIONS LEAGUE, la FIORENTINA 4° in EUROPA
LEAGUE.
LA ZONA
EUROPA LEAGUE.
Andiamo
a rileggere le prime posizioni della classifica.
Classifica:
JUVENTUS 87; NAPOLI 78; MILAN 69; FIORENTINA 67; UDINESE 63; LAZIO
61; ROMA 59;
Concentriamoci
sulle quinta, e sesta posizione, con UDINESE a 63 punti e LAZIO a 61.
Considerato che la quarta classificata (FIORENTINA o MILAN)verrà
classificata in EUROPA LEAGUE, e in attesa di conoscere la vincitrice
della COPPA ITALIA, che accederà direttamente alla fase a gironi del
torneo, concentriamoci sulla lotta al 5° posto, con UDINESE eLAZIO
impegnate per la lotta all'ultimo posto utile per entrare in Europa.
Andiamoa vedere i possibili scenari.
CAGLIARI-LAZIO
2; INTER-UDINESE 1. In questo caso la LAZIO salirebbe a quota 64
punti, l'UDINESE resterebbe ferma a quota 63. LAZIO si
classificherebbe 5° con qualificazione in EUROPA LEAGUE. L'UDINESE
dovrebbe fare il tifo per la vittoria della LAZIO nella finale di
COPPA ITALIA. In caso di vittoria della coppa da parte dei
biancocelesti, l'UDINESE si qualficherebbe anch'essa in EUROPA
LEAGUE.
CAGLIARI-LAZIO
2; INTER-UDINESE X. LAZIO e UDINESE chiuderebbero a pari punti,
ma considerando gli scontri diretti, la LAZIO sarebbe in vantaggio
(vittoria 3-0 all'andata; sconfitta 1-0 al ritorno) e quindi si
classificherebbe 5° passando in EUROPA LEAGUE. Anche in questo caso
l'UDINESE dovrebbe fare il tifo per la vittoria della LAZIO nella
finale di COPPA ITALIA. In caso di vittoria della coppa da parte dei
biancocelesti, l'UDINESE si qualficherebbe anch'essa in EUROPA
LEAGUE.
CAGLIARI-LAZIO
2; INTER-UDINESE 2. L'UDINESE salirebbe a 66 punti in
classifica, la LAZIO a 64 punti. UDINESE qualificata in EUROPA
LEAGUE come 5° classificata, LAZIO 6°, ma viene ugualmente
qualificata se vince la COPPA ITALIA.
CAGLIARI-LAZIO
X; INTER-UDINESE X. L'UDINESE salirebbe a 64 punti in
classifica, la LAZIO a 62 punti. UDINESE qualificata in EUROPA
LEAGUE come 5° classificata, LAZIO 6°, ma viene ugualmente
qualificata se vince la COPPA ITALIA.
CAGLIARI-LAZIO
X; INTER-UDINESE 2. L'UDINESE salirebbe a 66 punti in
classifica, la LAZIO a 62 punti. UDINESE qualificata in EUROPA
LEAGUE come 5° classificata, LAZIO 6°, ma viene ugualmente
qualificata se vince la COPPA ITALIA.
CAGLIARI-LAZIO
X; INTER-UDINESE 1. L'UDINESE resterebbe ferma a 63 punti in
classifica, la LAZIO a 62 punti. Anche in questo caso UDINESE
qualificata in EUROPA LEAGUE come 5° classificata, LAZIO 6°, ma
viene ugualmente qualificata se vince la COPPA ITALIA.
CAGLIARI-LAZIO
1; INTER-UDINESE 1. UDINESE e LAZIO rispettivamente ferme a
quota 63 e 61 punti. UDINESE qualificata in EUROPA LEAGUE come 5°
classificata, LAZIO 6°, ma viene ugualmente qualificata se vince la
COPPA ITALIA.
CAGLIARI-LAZIO
1; INTER-UDINESE X. L'UDINESE salirebbe a 64 punti in
classifica, la LAZIO resterebbe ferma a 61 punti. Anche in questo
caso UDINESE qualificata in EUROPA LEAGUE come 5° classificata,
LAZIO 6°, ma viene ugualmente qualificata se vince la COPPA ITALIA.
CAGLIARI-LAZIO
1; INTER-UDINESE 2. L'UDINESE salirebbe a 66 punti in
classifica, la LAZIO ferma a 61 punti. Anche in questo ultimo caso
UDINESE qualificata in EUROPA LEAGUE come 5° classificata, LAZIO
6°, ma viene ugualmente qualificata se vince la COPPA ITALIA.
A
questo punto, cari amici, non resta che seguire le ultime partite di
campionato, con l'auspicio che a vincere sia sempre e sopratutto il
SANO e BUON CALCIO.
tra
poche ore, dunque, sapremo se in zona promozione ci saranno o meno i
PLAYOFF con il doppio scontro diretto incrociato che vedrà la 1°
(il SASSUOLO) affrontare la 3° (LIVORNO), e la 2° (VERONA)
affrontare la 4° la classificata (EMPOLI) e al contempo se ci
saranno o meno i PLAYOUT. Questa puntata di SPUNTI DI SPORT vuole
essere una piccola guida alla vigilia dei 90 minuti finali del
campionato.
SERIE B- 42°
E ULTIMA GIORNATA (18-19 maggio 2013).
Classifica:SASSUOLO
82; VERONA 81; LIVORNO 80; EMPOLI 72; NOVARA 63; VARESE 60; BRESCIA
59; MODENA 54; BARI e PADOVA 53; CROTONE 52; TERNANA e SPEZIA 50;
JUVE STABIA e CESENA 49; REGGINA 48; LANCIANO e CITTADELLA 47;
VICENZA e ASCOLI 41; PRO VERCELLI 32; GROSSETO 25.
LOTTA
PROMOZIONE.
Non
c'è dubbio che ai fini della promozione le due partite sicuramente
più importanti dell'ultima giornata siano i big match incrociati tra
le prime 4 classificate del torneo: SASSUOLO-LIVORNO, e
VERONA-EMPOLI. Si tratta, non a caso, di incontri, dall'esito più
disparato, e che potrebbe dare in alcuni casi anche delle sorprese.
Sulle 9 possibili combinazioni relative alla zona promozione solo in
un caso SASSUOLO, VERONA, e LIVORNO sarebbero matematicamente
promosse in SERIE A, negli altri casi la terza classificata andrebbe
ai playoff con EMPOLI, NOVARA e una tra VARESE e BRESCIA.
Ricordiamo
che ai fini del regolamento i playoff (a cui parteciperanno 3°, 4°,
5° e 6°) si svolgeranno SOLO e unicamente nel caso in cui al
termine dell'ultima classificata tra la 3° e la 4° classificata ci
sia un distacco minore o uguale di 10 punti.
Andiamo
però a vedere le 9 possibili combinazioni in ottica promozione.
SASSUOLO-LIVORNO
1; VERONA-EMPOLI 1. SASSUOLO e VERONA vanno in SERIE A, LIVORNO
ai playoff.
SASSUOLO-LIVORNO
1; VERONA-EMPOLI X. Anche in
questo caso SASSUOLO e VERONA vanno in SERIE A, LIVORNO ai playoff.
SASSUOLO-LIVORNO
1; VERONA-EMPOLI 2. Anche in
questo caso SASSUOLO e VERONA vanno in SERIE A, LIVORNO ai playoff.
SASSUOLO-LIVORNO
X; VERONA-EMPOLI 1. Anche in
questo caso SASSUOLO e VERONA vanno in SERIE A, LIVORNO ai playoff.
SASSUOLO-LIVORNO
X; VERONA-EMPOLI X. Anche in
questo caso SASSUOLO e VERONA vanno in SERIE A, LIVORNO ai playoff.
SASSUOLO-LIVORNO
X; VERONA-EMPOLI 2. Anche in
questo caso SASSUOLO e VERONA vanno in SERIE A, LIVORNO ai playoff.
SASSUOLO-LIVORNO
2; VERONA-EMPOLI 1. In questo
caso VERONA,LIVORNO e SASSUOLO matematicamente promosse in SERIE A.
Niente playoff.
SASSUOLO-LIVORNO
2; VERONA-EMPOLI X. In questo
caso LIVORNO e VERONA vengono promosse direttamente in SERIE A;
SASSUOLO va ai playoff.
SASSUOLO-LIVORNO
2; VERONA-EMPOLI 2. Anche in
questo caso LIVORNO e SASSUOLO vengono promosse matematicamente in
SERIE A. Il VERONA va ai PLAYOFF.
LA ZONA
RETROCESSIONE.
Andiamo
a vedere la parte bassa della classifica.
REGGINA
48; LANCIANO e CITTADELLA 47; VICENZA e ASCOLI 41; PRO VERCELLI 32;
GROSSETO 25.
Con
GROSSETO e PRO VERCELLI matematicamente retrocessi, la lotta per
evitare i PLAYOUT sarebbe tra ASCOLI, VICENZA, CITTADELLA, LANCIANO e
REGGINA.
Ricordiamo
che ai fini del regolamento si disputeranno i PLAYOUT solo e
unicamente nel caso in cui il distacco tra la 18° e la
19°classificata al termine dell'ultima giornata fosse minore o
uguale di 4 punti.
A
questo punto, cari amici, non resta che seguire le ultime partite di
campionato, con l'auspicio che a vincere sia sempre e sopratutto il
SANO e BUON CALCIO.
Una
grande vittoria, e una certezza: la FERRARI F 138 può puntare alla
vittoria del MONDIALE di FORMULA 1. Se il pilota spagnolo della
FERRARI, FERNANDO ALONSO, al termine dellequalifiche del sabato se
l'era presa non poco con la squadra per aver pubblicizzato un po'
troppo i nuovi sviluppi della monoposto senza prima averli testati in
pista nelle prove libere (visto il maltempo, la FERRARI ha preferito
non gettare nella mischia pezzi nuovi, decidendo di correre
sostanzialmente con la macchina delle prime gare), la domenica, vuoi
anche per il fatto di giocare in casa, ha regalato a tutti una
prestazione a dir poco entusiasmante che fa si che la gara disputata
domenica a BARCELLONA sia una delle gare più belle disputate dal
pilota asturiano in FORMULA 1.
Ha
destato grande ammirazione il sorpasso effettuato all'esterno al
primo giro all'altezza della curva 3, riuscendo così a passare sia
KIMI RAIKKONEN su LOTUS, che LEWIS HAMILTON con la MERCEDES. Un
sorpasso che FERNANDO aveva già visto nella gara del sabato della GP
2 da parte del pilota francese TOM DILMANN, e che il pilota asturiano
ha completamente affinato, andandosi a fermare in quel tratto la
domenica mattina durante il giro di saluto con auto storiche.
Fermandosi proprio lì, Fernando ha capito che in quella parte, anche
andando piùàù verso l'esterno c'era sufficente grip, e così in
gara ALONSO è riuscito a sorpasdsare le due macchine suddette
proprio grazie a quanto visto, e poi, dopo aver preso il comando al
41° giro dopo alcuni stint precedenti, non l'ha più restituito
andando a vincere il GP di SPAGNA.
Molto
bene anche MASSA, autore di una buona gara penalizzata al via di tre
posizioni, partendo 9° anziché 6°, perchè il pilota brasiliano
aveva ostacolato WEBBER nel Q2, FELIPE è uscito a classificarsi al
3° posto, dietro a RAIKKONEN, autore di una gara estremamente
regolare, penalizzato forse dalla strategia del suo box di restare su
3 soste anziché le 4 adottate della FERRARI. Se è vero che la LOTUS
è una monoposto assai gentile con le gomme, è anche vero che una
tattica maggiormente aggressiva avrebbe conserntito al pilota
finlandese di potersela giocare fino all'ultimo con la Rossa di
Maranello.
Due
parole sulla RED BULL, giunta 4° con VETTEL e 5° su WEBBER. Se sul
giro secco VETTEL si è sostanzilamente difeso, sul passo gara
onestamente è parso in difficoltà, in virtù del fatto che la
monoposto di ADRIAN NEWEY non riesce proprio a trovarsi con queste
gomme più morbide e in condizioni di caldo in pista. Se infatti nel
giro secco, riesce a difendersi, in gara tende a consumare troppo
presto le gomme, andando in conseguente difficoltà.
Concludiamo
infine con le gomme. Purtroppo anche qui dobbiamo registrare lo
stesso fenomeno verificatosi in BAHRAIN con HAMILTON e MASSA, e cioè
la deliminazione del pneumatico. Basta a vedere quanto successo nel
corso della seconda sessione di prove libere, con DI RESTA, che,
appena passato il traguardo, ha perso sulla posteriore sinistra il
battistrada. Ricordiamo che, a differenza dello scorso anno, quando
la carcassa delle gomme era fatto con un materiale, il KEVLAR, assai
più resistente, quest'anno la carcassa della gomma su volere di
ECCLESTONE e delle squadre è stata fatta con una cintura
caratterizzata da fili metallici e con una mescola più leggera. Il
sospetto che aleggia e che al momento non è stato ancora verificato
è che questo deliminazione del pneumatico possa essere in qualche
modo legato a questa struttura fatta con fili matallici, i quali
riscaldandosi troppo, possano così perdere il battistrada, pur
rimanendo gonfia la gomma (con il materiale in kevlar, invece, la
gomma si sgonfiava in pieno, ma il battistrada rimaneva attaccato
alla carcassa). Come già successo nella precedente gara, secondo
degli esami fatta dalla PIRELLI, sembra che a tagliare il battistrada
sia stato un detrito. Cosa che peraltro in gara stava per succedere
anche alla FERRARI di ALONSO, che al 50° giro è stata costretta ad
anticipare di due giri la sosta. Se per fortuna non si è staccato il
battistrada dalla gomma di FERNANDO, lo dobbiamo alla competenza
degli uomini FERRARI, che, appena individuato il problema alla
telelmetria, sono riusciti a far entrare ALONSO ai box facendo un
giro un po' più lento, evitendo così che la gara venisse
compromessa.
Resta
però il fatto, che questi inconvenienti, pur se in piste diverse,
sono di fatto nuovamente accaduti. Come anche il fatto che in questa
gara abbiamo visto ben 4 pit stop, un po' troppi per una gara di
FORMULA 1. Motivi per i queli la PIRELLI ha annuciato una revisione
sia delle gomme che della carcassa a partire dal prossimo GP del
CANADA in programma il prossimo 9 GIUGNO, con la ipotesi che, sul
fronte carcassa si ritorni alla struttura in KEVLAR (di questo, però,
ne parleremo più approfonditamente nella prossima puntata).
Se
dunque, in queste prima gare le squadre (RED BULL e MERCEDES in
primis) si sono lamentate delle gomme che duravano poco, resta una
considerazione da fare.
All'atto
di concordare quale tipo di gomma fosse giusto fare nel 2013, TUTTE
le squadre assieme ad ECCLESTONE avevano chiesto a PIRELLI di fare
una gomma che durasse pochi giri in modo tale, tramite l'aumento di
pit stop, di aumentare la spettacolarità della gara. Questo ha
comportato per PIRELLI un grosso sforzo tecnologico (per un
costrutore di gomme è molto più semplice fare una goma che duri
molti giri, non farne una che ne dura pochi; non dimentichiamocelo).
Eppure, faticando, faticando ci è riuscita. Forse sarà stata
calcata un po' la mano su alcune cose, ma di fatto la gomma rispetta
le indicazioni richieste dalla FOM e dalle scuderie. Perchè queste
lamentele ora? Effettivo amore della sicurezza oppure, amara
constatazione di non essere riusciti a fare una monoposto che si
adatti a pieno alle nuove gomme, come invece altre scuderie (FERRARI
e LOTUS) sono riusciti a fare? Come direbbero gli antichi, ai posteri
l'ardua sentenza.