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martedì 31 dicembre 2013

SPUNTI DI SPORT- UN ANNO DI SPORT.



Cari amici,
tra poche ore, dunque, festeggeremo il nuovo anno. Di solito è consuetudine in queste ultime ore dell’anno fare i vari consuntivi dell’anno appena trascorso, o, nel caso dei giornali, stabilire quale sia stato lo sportivo dell’anno. Consuetudine alla quale non si sottrarrà neanche questa nostra ultima puntata dell'anno, in cui faremo il punto su alcuni aspetti del 2013 sportivo tra cui la SERIE A, la FORMULA 1, e non solo.

Cominciamo parlando di CALCIO, riferendomi principalmente alla SERIE A.In ambito nazionale il 2013 che va ormai a concludersi ci regala la netta supremazia da parte della JUVENTUS, guidata da ANTONIO CONTE. Dopo i due scudetti consecutivi, il rischio era quello che la truppa di Conte potesse presentarsi al via del campionato assai demotivata. Un rischio che in effetti in avvio si era anche intravisto, ma che poi, giornata dopo giornata è andato progresssivamente sparendo, grazie anche alla progressivamente esplosione dei due nuovi bomber bianconeri: CARLITOS TEVEZ e FERNANDO LLORENTE. In tal senso decisiva la sconfitta in campionato contro la FIORENTINA, che, di fatto è come avesse definitivamente svegliato la formazione bianconera, che d'allora non ha più sbagliato un colpo.

Grande sorpresa del campionato è sicuramente la ROMA di RUDI GARCIA. Alzi la mano chi avrebbe immaginato una ROMA così competitiva dopo le ultime stagioni deludenti con in panchina LUIS ENRIQUE prima e il duo ZEMAN-ANDREAZZOLI nonostante la squadra non fosse poi così malaccio. Con il tecnico francese ex Lille la squadra giallorossa ha mostrato un rendimento assolutamente di tutto rispetto con dieci vittorie consecutive nelle prime dieci partite, record assoluto nella storia del campionato italiano, e poi un rallentamento coinciso con l'infortunio di capitan TOTTI, assoluto punto di riferimento della formazione capitolina.

Conferma, rispetto allo scorso anno per la FIORENTINA di VINCENZO MONTELLA. Una squadra giovane che stagione dopo stagione denota una maturità sempre più crescente e che quest'anno ha i numeri per poter disputare un campionato ancora migliore di quello assolutamente di livello della scorsa stagione grazie in particolare a un ritorvato GIUSEPPE ROSSI. La Fiorentina era stata l'unica squadra ad aver avuto il coraggio di puntare sull'ex giocatore del VILLARREAL dopo il brutissimo infortunio da lui avuto. Un coraggio che sta pagando ben oltre le più rosee aspettative, con il giocatore che non solamente è rientrato in forma molto più velocemente del previsto ma che al contempo ha dovuto reggere quasi da solo il peso dell'attacco viola a causa dell'infortunio di MARIO GOMEZ, e che lo ha svolto brillantemente. Sotto questo punto di vista indubbiamente la FIORENTINA ha sicuramente il potenziale di crescita in prospettiva più elevato, in quanto non appena rientrerà dall'infortunio GOMEZ, è lecito immaginarsi un'ulteriore crescita di rendimento da parte della squadra.

Si conferma squadra di grande qualità il NAPOLI, che, dopo aver concluso il ciclo MAZZARRI, si è affidato alle cure di un allenatore di grande spessore internazionale quale RAFA BENITEZ. La sensazione che si ha, però, è che alla squadra partenopea manchi qualcosa in difesa. Sein avanti lo shock per la partenza di CAVANI è stato abbondantemente superato con l'arrivo di un HIGUAIN a dir poco stratosferico e con la presenza di un INSIGNE alternato con MERTENS, che può sicuramente dire la sua, la difesa purtroppo balla troppo. Si parla di un arrrivo in gennaio dal Lione di Gonalons. Da capire cosa succederà con capitan Cannavaro, escluso con troppa celerità dalla squadra titolare.

Fase di attesa in casa Inter. Se da un punto di vista l'arrivo di Mazzarri ha sciramente portato maggiore sicurezza dopo il disastroso finale di campionato sotto la gestione Stramaccioni, è anche vero che il cambio di gestione da parte del club con la cessione delle quote di maggioranza da Massimo Moratti ad Erik Thohir comporterà il fatto che prima di poter procedere all'acquisto di qualche giocatore, il club nerazzurro sarà costretto a cedere qualche pedina importante. A cominciare da Guarin, fortemente richiesto dal Chelsea di mourinho.

Clima di incertezza anche in casa Milan, con la recente pace raggiunta tra Adriano Galliani che aveva rischiato di andarsene e Barbara Berlusconi. Bisognerà capire che tipo di contributo la famiglia Berlusconi sarà intenzionata a dare alla squadra per il mercato di gennaio, a parte gli ingaggi di Honda e Remi, già previsti. Come anche da monitorare sarà anche la questione relativa a Mario Balotelli, arrivato a Gennaio, e che in un primo tempo era stato dato partente da parte della società salvo poi ritirare l'affermazione.

Da capire, infine, il clima in casa Lazio, con la squadra che, dopo un pessimo girone di ritorno era comnque riuscita a vincere la Coppa Italia grazier al goal partita di Lulic, ma che purtroppo ha iniziato il campionato con lo stesso range del girone di ritorno del precente campionato. Situazione questa che ha determinato l'allontanamento di Petkovic, nel frattempo accordatosi con la federazione svizzera per il ruolo di ct dal prossimo Luglio, dalla panchina biancoceleste, e il ritorno di EDY REJA. Il tecnico goriziano tornerà sicuramente a puntare sulla vecchia guardia che lui sicuramente conosce bene, cercando al contempo di puntare anche su quei giovani quali Cavanda, Onazi e Keita, i quali si erano trovati abbastanza bene con Petkovic.

Chiuso il capitolo SERIE A, due parole sul campionato di FORMULA 1. 


La stagione che si è andata a concludere in BRASILE a fine novembre ha visto la fine dell'era dei motori 8 cilindri, in attesa che dalla prossima stagione si torni ai motiri V6 turbo.
Da un punto di vista prettamente tecnico, nulla di nuovo sotto il sole. La stagione, sopratutto nella sua seconda parte, ha visto il netto predominio di SEBASTIAN VETTEL e della sua RED BULL, capace di vincere ben 11 GP sui 19 totali.

Ancora una volta purtroppo ha deluso la FERRARI, non tanto con il progetto iniziale della monoposto, essendo la F 138, decisamente nata meglio rispetto alla F 2012, quanto nella assoluta difficoltà a saper sviluppare la monoposto. Vuoi il ritorno al kevlar, vuoi alcuni aggiornamenti purtroppo assolutamente inefficaci la monoposto del Cavallino ha purtroppo fatto degli evidenti passi indietro.
A FERNANDO ALONSO e al rientrante KIMI RAIKKONEN il compito di rilanciare la ROSSA nella nuova sfida dei motori TURBO compressi nel nuovo anno.

Il 2013 ha visto anche la grande delusione generata da OSCAR PISTORIUS. 


Avevamo celebrato anche noi la grande storia dell'atleta sudafricano, amputato purtroppo all'età di 11 mesi, ma che non si era perso d'animo riuscendo a togliersi numerose soddisfazioni in ambito sportivo, riuscendo a gareggiare persino alle OLIMPIADI tra i soggetti normodotati, e diventando campione paralimpico nei 100, 200 e 400 metri piani. Nessuno si sarebbe mai immaginato che OSCAR, fino al giorno prima campione di sport e di vita, fosse in grado di uccidere la sua fidanzata, la modella trentenne REEVA STEENKAMP.

Il 2013, purtroppo, verra ricordato anche per la scomparsa di un grande mito dell'atletica leggera italiana: mi sto riferendo al grande PIETRO MENNEA.  


Il nome del velocista azzurro di Barletta era legato alle sue grandissime imprese sportive, tra cui i vari record mondiali fatti registrare nei 100, 200 (la disciplina con cui ci regalerà le più grandi soddisfazioni) e 400 metri. Come non ricordare la medaglia d'oro alle Universiadi di Città del Messico nel 1979, con tanto di record mondiale in 19”72 (solo nel 1996 questo record mondiale verrà battuto da MICHEAL JOHNSON, che lo porterà a 19”60. ), o la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Mosca del 1980 quando Mennea battè per 2 centesimi di secondo Alan Wells.

Il 2013, purtroppo, è stato anche l'anno della scomparsa di un grande campione, capace di regalarci fino all'ultimo una lezione non solo di sport ma anche e sopratutto di vita: mi sto riferendo a STEFANO BORGONOVO.


STEFANO BORGONOVO in tutti questi anni oltre ad essere stato prima un grande attaccante con le maglie di COMO, SAMBENEDETTESE, FIORENTINA, MILAN, PESCARA e UDINESE , e poi allenatore delle formazioni giovanili del COMO dal 2000 al 2005, allenando prima i PULCINI dal 2000 al 2002, gli ALLIEVI dal 2002 al 2004, e infine la PRIMAVERA dal 2004 al 2005 prima di doversi fermare per problemi di salute, è stato anche e sopratutto un vero e proprio simbolo della lotta alla SLA, la malattia che purtroppo lo ha colpito in questi ultimi anni, e che lui stesso ha annunciato nel 2008.

Purtroppo (e lo scrivo con sincera e profonda tristezza) Stefano non ce l'ha fatta, ma con la sua testimonianza, con la sua storia ha dato a tutti noi fino all'ultimo una bellissima lezione di vita.

Di una cosa però sono certo: STEFANO avrà sempre un posto speciale nel cuore di tutti noi appassionati di calcio, sia per quello che ha fatto in campo, sia per la lunga battaglia da lui intrapresa contro la SLA, e che ha portato peraltro, nel corso degli anni, anche alla nascita di una FONDAZIONE ONLUS, la FONDAZIONE STEFANO BORGONOVO, che si occupa di dare sostegno ai malati di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica).

Andando sul sito della Fondazione, mi ha molto colpito una frase di Stefano, che vorrei condividere, e con la quale vorrei ricordarlo.
"Io, se potessi, scenderei in campo adesso, su un prato, o su un oratorio. Perchè amo il calcio".


Cominciano a sentirsi con maggiore insistenza i botti, qui a Viareggio. Manca circa un'ora e mezzo a mezzanotte. Segnale che stiamo arrivando quasi al termine della scrittura di questo consuntivo di fine anno.


Prima degli auguri finali, quindi, parliamo un minuto un po' di noi, della nostra fan. Il 2013 è stato un anno purtroppo molto duro per la nostra pagina fan, in cui talvolta ci è capitato anche di venir feriti da quello che dovrebbe essere definito “fuoco amico”. Nel corso dell'anno, purtroppo, inoltre abbiamo cominciato a perdere admin per strada fino ad arrivare nell'ultimo periodo ad essere solo in due, Andrea e chi scrive. Abbiamo cercato di dare nonostante tutto il nostro meglio mettendoci l'unica sola cosa che potevamo, CUORE e PASSIONE, speriamo con tutto il cuore di esserci riusciti.
Un grazie speciale non può andare anche ai 3 collaboratori della nostra pagina; Alessandro e Luca per il FANTACALCIO, ed Enrico per il CALCIO DA TAVOLO.

Il 2014 sarà un anno speciale per via dei mondiali, che cercheremo come sempre di raccontarvi sia con un occhio alla stretta attualità, sia con un occhio all'AMARCORD andando a rivivere insieme le sfide più spettacolari.

Cari amici, siamo ormai arrivati al termine di questa ultima puntata del 2013 di SPUNTI DI SPORT.
Prima di concludere sulle note del BEL DANUBIO BLU questa nostra puntata, approfitto per fare alcuni auguri veramente speciali.
Un augurio speciale di BUON ANNO va a due amici veramente speciali, quasi due fratelli per me: EMILIO ed ANDREA.
Come ho già spiegato prima, ANDREA ha condiviso con me quest'anno l'onore e l'onere di gestire questa nostra pagina, occupandosi delle NEWS nella fascia pomeridiana.
Emilio, invece, è stato un amico con la A maiuscola, che non ha esitato a darmi la forza di continuare, anche quando sembra che tutto sia sempre più difficile e pesante da gestire.
Un augurio speciale di BUON ANNO va al Direttore del GUERIN, alla Redazione e a tutti i collaboratori, con l'auspicio che il prossimo anno, coincidente con l'emozione dei Mondiali di Calcio, possa essere sempre più un anno all'insegna del Guerin.

Un augurio speciale di BUON ANNO va a LUIGI, un amico veramente speciale che non finirò mai di ringraziare per tutta la pazienza sul fronte della nostra pagina fan.

Un augurio speciale di BUON ANNO va ai colaboratori della nostra pagina fan: ALESSANDRO, LUCA ed ENRICO . Che il nuovo anno possa darvi, ragazzi, quelle soddisfazioni che meritate davvero di cuore.

Un augurio speciale di BUON ANNO va ad ALBERTO. Quante chiacchierate notturne per confrontarci sulla nostra pagina fan, dubbi, consigli. Chiacchierate che mi hanno sempre fatto molto piacere e che mi hanno datto assolutamente delle indicazioni assolutamente importanti.

Un augurio di BUON ANNO va agli amici del blog ZONA CESARINI, in particolare a DANIELE, MATTEO e DANIEL, a cui mando un sincero abbraccio. .

Un augurio speciale di BUON ANNO va agli amici del gruppo anni 70, e in particolare a GUIDO, CLAUDIA, IVO, MARCO ed ALEC, a cui desidero mandare un forte e sincero abbraccio.

Un augurio speciale di BUON ANNO va a un nostro admin, GASPARE, che purtroppo in questi mesi ci ha dovuto lasciare per motivi di lavoro e che speriamo davvero di cuore di poter riavere con noi, anche fosse solo part time.

BUON ANNO veramente di cuore all'amico GIOVANNI DEL BIANCO,  che ho conosciuto assieme a GIACOMO durante la visita alla sede del GUERINO, e con cui è nata una bellissima amicizia su FACEBOOK.

Un augurio di BUON ANNO veramente speciale va a GIANNI GARDON, con l'auspicio, caro Gianni, tu possa ottenere tutte quelle soddisfazioni che tu meriti davvero di cuore. 

Un augurio di BUON ANNO va all’ideatore della nostra pagina, GIACOMO, e a tutti gli altri admin della pagina che purtroppo si sono allontanati da essa.

BUON ANNO a tutti quei lettori della pagina che ho conosciuto tramite la nostra pagina su FACEBOOK, e con cui alla fine è nata un'amicizia virtuale, a volte molto più veritiera, rispetto a moltio amici reali. : penso in particolare a CARLO, DENIS, GIANNI,ecc.

Un augurio speciale di BUON ANNO va a STEFANO, a MICHELA, alla piccola STELLA. Che il 2014 davvero stellare, e che possa tornare a far riscoprire, caro Stefano, quelle emozioni che solo Burlamacco e i suoi carri allegorici sanno regalare a noi viareggini.

BUON ANNO, infine, veramente con tutto il cuore, a voi, cari amici, che ci seguite in pagina fan tutti i giorni, e che seguite con grande affetto anche il nostro SPUNTI DI SPORT.


A voi tutti, cari amici, reali e virtuali, l'augurio veramente sincero di BUON ANNO, con l'auspicio che questo 2014 possa dare a ognuno di noi tutte quelle gioie e soddisfazioni che merita veramente con tutto il cuore, e che sopratutto possa essere meglio di questo 2013 che si sta ormai andando a concludere. 


  BUON 2014 A TUTTI!

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

SPUNTI DI SPORT- UN LEGGERO MIGLIORAMENTO PER SCHUMI.


Un nuovo intervento nella nottata di ieri, a cui è seguito un leggero miglioramento, con la consapevolezza però che tanta strada deve essere ancora fatta. Questo in sintesi il sunto della conferenza stampa in cui i medici del Centro Ospedaliero universitario di Grenoble hanno fatto il punto della situazione in merito alle condizioni di salute del sette volte campione del mondo di FORMULA 1 ed ex pilota Ferrari, MICHAEL SCHUMACHER.

Questa mattina si è svoltsa una nuova conferenza stampa a cui hanno preso parte la direttrice sanitaria dell'Ospedale di Grenoble, Jacqueline Hubert, il primario di neurochirurgia, Emmanuel Gay, e il primario di rianimazione Jean Francois Payen, e il Prof. Saillant, presente sia come amico personale del pilota tedesco, sia come luminare di neurochirurgia.

A prendere la parola per prima la direttrice dell'Ospedale, JACQUELINE HUBERT, la quale ha dichiarato che «è stato necessario un nuovo scanner cerebrale per capire come è la situazione. Altro intervento chirurgico ieri in serata per diminuire la pressione intercraniale. Ci sono stati dei piccolissimi miglioramenti».

L'intervento svolto ieri sera verso le 22, dal primario di neurochirurgia, Emmanuel Gay, è durato due ore e ha consentito di asportare un grosso ematoma subdurale nella parte sinistra del cranio.

In merito all'intervento di ieri sera e non solo, il primario del reparto di rianimazione, Dr. Payen ha fatto il punto della situazione supportato proprio dal Dr. Gay.
«Rispetto a quello che sta dicendo la direttrice, abbiamo nel tardo pomeriggio visto un piccolo miglioramento dello stato della pressione intercraniale. Un esame effettuato ha mostrato che il paziente è relativamente stabile. Non ci sono segnali che possano indicare un peggioramento della situazione. Ci è sembrato a questo punto possibile mantenerlo in uno stato di leggero miglioramento. Il nuovo intervento chirurgico non era previsto ma adesso lo abbiamo fatto per trattare meglio la pressione. E' andato bene e stamattina abbiamo visto da un'altra risonanza che questo intervento è stato positivo. La situazione è più controllata rispetto a ieri. Ovviamente prima di operarlo abbiamo chiesto il permesso della famiglia. Gli abbiamo tolto l'ematoma sul lato sinistro visto che era accessibile e la pressione intercraniale è diminuita. Ci sono ancora emorragie presenti e ovviamente ci sono lesioni e danni a livello cerebrale che vanno monitorati. La situazione è più sotto controllo rispetto a ieri. Abbiamo guadagnato più tempo anche se ancora non possiamo dire che è fuori pericolo. Le prossime ore saranno cruciali. La situazione non è la stessa di ieri a quest'ora, per questo ieri sera abbiamo preso la decisione di operarlo. Dopo la risonanza di ieri siamo rimasti sorpresi dai segnali di miglioramento, per questo lo abbiamo operato. Occhio, però, il cammino è ancora lunghissimo. Previsioni per il futuro? Non possiamo farle ancora. Trasferirlo? Per ora è impossibile perchè il suo stato è ancora fragile. Ne parleremo in seguito. Ora stiamo correggendo delle anomalie che abbiamo riscontrato. E' ancora con il respiratore artificiale. Ripeto, la risonanza che abbiamo effettuato stamattina mostra una situazione migliorata rispetto a ieri. Le condizioni sono sempre critiche ma stabili»

In merito ai due interventi finora svolti su Schumacher abbiamo avuto modo di apprendere che il primo, eseguito dal neurochirurgo STEPHAN CHABARDES e di routine in situazioni come quellaoccorsa a Michael, era una craniectomia, e consisteva in una rimozione di parte della calotta cranica ai fini di ridurre la pressione intracranica.
L'intervento di ieri sera, invece, come già spiegato in precedenza, condotto dal primario di neurochirurgia, Prof. Emmanuel Gay,consisteva nell'asportazione di un grosso ematoma subudurale nella parte sinistra del cranio.

A concludere la conferenza stampa, il Prof. Saillant, che ha così dichiarato «La famiglia è qui e questa decisione di rioperarlo è stata presa dall'equipe medica, dal suo medico tedesco e da tutti noi qui presenti. Non possiamo dire che è fatta, ci sono degli alti e dei bassi. Globalmente sta meglio ma dobbiamo essere realisti e dire che non è ancora fuori pericolo. Non abbiamo abbassato la densità terapeutica. Ora però è disonesto parlare del futuro. Siamo qui a parlare delle cose che accadono al momento. Vi prego di non arrivare a conclusioni affrettate a lungo termine. La battaglia di Michael non è ancora vinta. La situazione portebbe cambiare da un momento all'altro. Se ci sono novità, faremo una nuova conferenza. Altrimenti non ci saranno aggiornamenti»

Nel frattempo, sempre nella giornata di oggi, è stata finalmente spiegata la dinamica che ha portato al grave incidente di Schumi. A spiegarla la sua portavoce storica, SABINE KEHM, che ha seccamente smentito l'ipotesi, paventata dal TIMES, che MICHAEL stesse sciando a una velocità tra i 60 e i 100 Km orari.
"E' stata una catena di circostanze negative e sfortunate. Non andava ad alta velocità come ho letto e, anche se non ero presente, ho parlato con coloro che erano insieme a Michael. Mi hanno raccontato che aveva appena aiutato un amico a rialzarsi dopo una caduta in pista e si era sincerato che non si fosse fatto male. Partendo da fermo, ha poi ripreso a sciare ed è arrivato nel tratto di neve all'intersezione tra le due piste, la rossa e la blu. E' entrato in quel tratto e quando ha curvato, probabilmente per tornare su una delle piste, ha urtato contro una roccia volando in aria. Purtroppo è riatterrato sbattendo la parte destra della testa contro un'altra roccia. La sua famiglia è presente, sotto shock: c'è preoccupazione, ma anche la speranza che ce la faccia, anche se la situazione è sempre critica.
I medici sono stati chiari. Adesso non ci resta che sperare che tutto vada bene. La situazione, come hanno detto, è migliorata, ma rimane comunque critica. Ci fanno piacere tutti questi messaggi di supporto da parte di tifosi e persone che conoscono Michael e la famiglia vuole ringraziare tutti”.



Una situazione, quella di Michael, al momento ancora critica anche se con una leggerissima punta di ottimismo. La strada è ancora lunga, questo è vero, però l'auspicio di tutti è che Michael possa cominciare a puntare quanto prima alla sua 92° vittoria. La più importante, ma anche sopratutto la più bella.



FORZA, SCHUMI!



Rüdiger Franz Gaetano Herberhold.

lunedì 30 dicembre 2013

SPUNTI DI SPORT- FORZA SCHUMI: AGGIORNAMENTO DELLE ORE 11.


Condizioni critiche ma stabili. Con queste parole questa mattina i medici dell'Ospedale di Grenoble hanno fatto il punto della situazione in merito alle condizioni di salute del sette volte campione di FORMULA 1, ed ex pilota della Ferrari, MICHAEL SCHUMACHER, ricoverato d'urgenza ieri in seguito a un incidente con gli sci a Meribel nell'Alta Savoia.

A parlare dinanzi alle telecamere di tutto il mondo MARC SHEEPISH, vice direttore dell'ospedale di Grenoble, il professor JEAN-FRANÇOIS PAYEN, capo di anestesiologia, il professor EMMANUEL GAY, capo di neurochirurgia, e il professor CHABARDES neurochirurgo. Presente anche il Prof. SAILLANT, luminare francese e neurochirurgo, che già aveva operato il pilota tedesco a tibia e perone dopo l'incidente occorso nel 1999 sul circuito di SILVERSTONE. «Sono qui come amico. Siamo tutti preoccupati per la situazione. I medici non vogliono dirvi di più perchè non possono farlo».

I medici, nell'escludere la notizia diffusa da numerosi media francesi e tedeschi, e ripresa anche da alcuni media italiani di una seconda operazione avvenuta questa notte, hanno così dichiarato "Schumi è in condizioni critiche. Monitoriamo la situazione di ora in ora. Cerchiamo di guadagnare tempo attendendo il risultato di queste prime cure. Quando è arrivato in ospedale era in stato confusionale e non rispondeva alle domande. L'impatto con la roccia è avvenuto nella parte destra del capo. Adesso si trova in coma farmacologico, è presto per trarre dei giudizi sul decorso post-operatorio. Al suo arrivo aveva lesioni cerebrali, non possiamo dire se permanenti. C'è stato anche un edema cerebrale, ora è in rianimazione. Senza casco, non sarebbe arrivato vivo. Per il momento non sono previsti altri interventi. In questo momento l'obiettivo è ossigenare il più possibile il cervello e recuperare l'attività cerebrale. Non verrà trasferito in altre strutture mediche. È possibile che il suo fisico possa aiutarlo a sopravvivere. Lavoriamo ora per ora, cerchiamo di guadagnare tempo attendendo il risultato di queste prime cure".

Tantissimi, come dicevamo anche questa notte, i messaggi di solidarietà arrivati al pilota tedesco dai suoi colleghi, ma anche dai suoi tifosi. Tra i suoi colleghi messaggi di pronta guarigione sono arrivati oltre che da FELIPE MASSA, anche da RAIKKONEN, ALONSO, BUTTON, HULKENBERG, MALDONADO, FISICHELLA, SUTIL, BRUNDLE, KOVALAINEN, BARRICHELLO, BUTTON, dall'ex capo della MERCEDES, NORBERT HAUG, e anche da alcuni calciatori quali DEL PIERO e MARCHISIO.

Particolarmente toccante il messaggio di pronta guarigione che il 4 volte campione del mondo,VETTEL, grande tifoso di SCHUMACHER ha voluto mandare all'ex pilota della FERRARI. «Michael è stato come un padre per me in Formula Uno, era (e sarà) accanto a me in ogni fase della mia carriera.E' il più importante Gran Premio della tua vita e lo vincerai»
Alla agenzia stampa Dpa ha poi dichiarato “Sono scioccato e spero che si riprenda il prima possibile. Auguro alla sua famiglia tanta, tanta forza”.

Tantissimi i messaggi di solidarietà al sette volte campione del mondo tedesco giunti anche dalla gente comune, a tal punto che secondo quanto riferito stamane dall'emittente radiofonica DEUTSCHLANDFUNK, tante sono state le e-mail inviate dai suoi tifosi che per ore la mail di Schumacher è rimasta intasata.

Se dunque dalla Rete sono arrivati messaggi e attestazioni di stima e di pronta guarigione per il sette volte campione del mondo, dobbiamo purtroppo riferire anche di alcune cose estremamente poco piacevoli, a cominciare dall'aggiornamento tempestivo del profilo WIKIPEDIA di SCHUMACHER, inserendo peraltro anche una falsa data di morte, per poi proseguire purtroppo anche con la comparsa di numerose pagine Facebook intitolate RIP Schumacher.
Una cosa, cari amici, a dir poco vergognosa, che dimostra, se vogliamo, il bello e il brutto, pardon, il grottesco della rete.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold.

SPUNTI DI SPORT- FORZA, MICHAEL!


Una vera e propria mazzata per tutti noi appassionati di FORMULA 1. Così abbiamo accolto in tarda serata le notizie provenienti da Grenoble di un peggioramento delle condizioni del 7 volte campione del mondo di FORMULA 1, MICHAEL SCHUMACHER.
Difficile, al momento, capire cosa sia realmente accaduto nel corso della giornata. Proveremo con questa puntata straordinaria di SPUNTI a ricostruire la giornata di oggi, domenica 29 dicembre, pur con tutte le ovvie difficoltà del caso.

Intanto, cominciamo dall'unico dato certo di questa vicenda. Alle 11:07 di questa mattina, mentre stava sciando fuoripista con il figlio quattordicenne, Mick a Maribel, nell'alta Savoia francese, Schumi cade andando a sbattere con il casco protettivo contro una roccia. I soccorsi sono tempestivi: non a caso il pilota tedesco viene soccorso intorno alle 11:15, circa 8 minuti dopo la caduta. Il pilota appare scosso, ma assolutamente vigile, cosciente. Per l'ospedale di Moutiers si tratta di trauma cranico, ma non è nulla di grave. Schumacher viene poi trasferito nel corso della giornata presso l'ospedale di Grenoble, non si conoscono i motivi di questo spostamento, né il motivo della presenza del dottor Saillant, che operò nel 1999 il pilota a tibia e perone, dopo il bruttissimo incidente occorso in regime di bandiera rossa durante il GP di GRAN BRETAGNA.
Queste prime dichiarazioni diramate dall'Ospedale di Moutiers fanno il giro del mondo e vengono diffuse per tutto il pomeriggio. Tantissimi i messaggi via TWITTER per l'ex pilota tedesco della FERRARI. C'è indibbiamente un po' di preoccupazione, ma nulla che lasciasse presagire che si potesse trattare di qualcosa più grave.

E invece... in serata il quadro improvvisamente cambia. L'ex pilota OLIVIER PANIS prova ad andare a visitare MICHAEL SCHUMACHER, ma non viene fatto entrare. A questa mancata visita cominciano a filtrare le prime indiscrezioni stampa da parte di RADIO MONTECARLO, che non solo rivela un possibile peggioramento delle condizioni di salute di MICHAEL SCHUMACHER, ma che addirittura sarebbe in corso una EMORRAGIA CEREBRALE.

Intorno alle 22 è un comunicato stampa dell'Ospedale di Grenoble a fare definitivamente chiarezza sulle condizioni di salute del 7 volte campione del mondo, confermando purtroppo le cattive notizie diffuse da RADIO MONTECARLO.

"Il signor Schumacher è arrivato a Grenoble alle 12.40, in seguito a un incidente sugli sci avvenuto in tarda mattinata a Meribel. Presentava un grave trauma cranico ed è arrivato in ospedale in coma. Si è reso necessario un immediato intervento neurochirurgico e la situazione resta critica". Questo il contenuto del comunicato stampa diffuso questa sera, a cui seguirà un nuovo bollettino domani mattina, 30 Dicembre alle ore 11.


Dunque, il trasferimento a Grenoble era dettato effettivamente dal peggiorare delle condizioni di salute del 7 volte campione del mondo, il quale è arrivato in ospedale già in coma, e per questo sottoposto immediatamente a un intervento di tipo neurochirurgico a causa del trauma cranico che aveva generato anche una emorragia cerebrale. E questo spiega anche la presenza del Dr.Saillant, peraltro specialista anche in neurochirurgia.

Se dunque, i medici sono stati costretti a fare l'intervento, purtroppo lo stesso comunicato medico parla anche di condizioni critiche.

Tantissimi i tweet postati in rete da tantissimi piloti di FORMULA 1. In particolare, FELIPE MASSA ha voluto dedicare questo tweet, pubblicato anche su INSTAGRAM al 7 volte campione del mondo: "Sto pregando Dio per proteggerti fratello! E mi auguro una tua pronta guarigione Michael!”.

L'augurio veramente sincero è che, come in una corsa automobilistica, Michael possa vincere anche questo GP, probabilmente il più importante tra tutti quelli finora disputati. In palio non tanto questa o quella vittoria, quanto quel bene unico e prezioso che è la nostra vita.

FORZA MICHAEL, SEI TUTTI NOI!

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold.

martedì 24 dicembre 2013

SPUNTI DI SPORT- RICORDANDO ENRICO AMERI.


Cari amici,
bentrovati a tutti! Eccezionalmente con le feste, torna l'appuntamento con il nostro SPUNTI DI SPORT, il nostro spazio di approfondimento purtroppo soppresso nel corso della stagione a causa della drastica diminuzione del numero degli admin all'interno della pagina Fb dei lettori del GUERIN SPORTIVO (siamo rimasti solo in 2, Andrea e io a garantire il consueto aggiornamento quotidiano delle NEWS e a curare in pianta stabile la pagina, rubriche settimanali escluse), e che spero veramente con tutto il cuore di poter tornare a proporre con l'anno nuovo.

Consuetudine del nostro SPUNTI DI SPORT era quello di proporre una puntata speciale, in occasione della vigilia di Natale. Due anni fa dedicammo la puntata del 24 Dicembre alla COPPA INTERNAZIONALE, pubblicando le immagini della prima partita di calcio della Nazionale azzurra, di cui esiste in rete documentazione filmata. Lo scorso anno, invece, dedicammo la puntata al duello che vide protagonisti GILLES VILLENEUVE e RENE ARNOUX in occasione del GP DI DIGIONE del 1979.

Una consuetudine, quella della puntata speciale, che vorrei riproporre anche quest'anno, tornando a parlare di radio. Già in passato ci siamo occupati di questo argomento andando a celebrare due grandi radiocronisti quali il mitico ALFREDO PROVENZALI e poi querst'anno SANDRO CIOTTI. Vorremmo, quindi, dedicare questa puntata della vigilia a un altro leggendario radiocronista che ha fatto la storia di TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO, diventandone la prima voce fino al 1991: sto parlando di ENRICO AMERI.

Enrico Ameri nasce a Lucca il 15 Aprile 1926 ma trascorrerà i primi anni della sua infanzia a Genova. Il padre di Enrico, infatti, è sottoufficiale dell'Esercito, per cui è costretto a spostarsi dove il lavoro lo richieda. Enrico, come scritto, quindi, trascorre gli anni della sua infanzia a Genova, e fin da subito sogna di diventare radiocronista come il suo idolo, Nicolò Carosio, che stima fortemente. Nel 1937 il padre di Enrico si trasferisce per motivi di lavoro a Roma, e qui porterà con se la famiglia, Enrico compreso che otterrà proprio nella Capitale la maturità classica.

Dopo aver frequentato la scuola per radiocronisti diretta da FRANCO CREMASCOLI, Enrico entra in RAI nel 1949. In questa primissima fase il giovane Ameri segue eventi di cronaca e di ciclismo( seguirà 22 GIRI D'ITALIA e 15 TOUR DE FRANCE), e, in occasione delle Mille Miglia dell'anno successivi, effettuerà la sua prima radiocronaca. Tra il 1951 e il 1955 Ameri viene utilizato sia come inviato di guerra in Indocina, Vietnam ed in India, sia il calcio, con la telecronaca di UDINESE-MILAN.
Nel 1960 parte TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO, ed Enrico Ameri ne diventerà una delle voci più celebri, al pari di SANDRO CIOTTI ROBERTO BORTOLUZZI, ALFREDO PROVENZALI, CLAUDIO FERRETTI, EZIO LUZZI ecc., seguendo costantemente il campo principale, la partita più importante della relativa giornata di campionato. Caratteristica delle sue radiocronache erano le improvvise accelerazioni, le impennate di voce che avevano la caratteristica di rendere appassionante anche un'azione di gioco assai scontata.


Fino al Maggio 1991 ENRICO AMERI sarà la prima voce di TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO con oltre 1600 radiocronache svolte. Il giorno del suo ritiro dalla radio, un'ora dopo la conclusione delle partite, Ameri da Genova chiese scusa a tutti, accomiatandosi dalla trasmissione, e bofonchiando un pò contro l’età della pensione, contro l’ingratitudine di Biscardi relativa al PROCESSO DE LUNEDì da lui ideato e condotto per le prime due edizioni, e, con una battuta, contro l’eterno rivale: “Quando Ciotti fa un’intervista ti ricordi solo di Ciotti”.
Ritiratosi dalla Radio, Ameri condurrà su RADIO DUE dal 1991 al 1993 la trasmissione ANTEPRIMA SPORT, alle 12 che dava le ultime notizie dai campi prima che iniziassero le partite. Ameri verrà poi a mancare il 7 Aprile 2004 in seguito a una criisi cardiaca.


ALCUNI MOMENTI STORICI.

Andiamo ora a riascoltare alcuni frammenti di radiocronache curata da ENRICO AMERI.
Cominciamo con una vera e propria chicca: le fasi finali della radiocronaca di ITALIA-JUGOSLAVIA, valevole per la medaglia d'oro del torneo olimpico di PALLANUOTO alle Olimpiadi di Roma 1960

Nel 1969 ad Enrico Ameri fu affidata la responsabilità di seguire un evento non calcistico, ma di fondamentale importanza: lo sbarco dell'APOLLO 11 sulla Luna. Ecco alcuni momenti di quella radiocronaca.

Alla voce di Ameri è legata anche una delle pagine storiche del calcio azzurro: la radiocronaca della partita del secolo tra ITALIA e GERMANIA OVEST, semifinale dei mondiali del 1970 in Messico. 
 

Nella stagione 1971/72 con la vittoria per 2-0 contro il LANEROSSI VICENZA grazie alle reti al 26° di HALLER e al 30° di SPINOSI la JUVE vince il suo 14° scudetto. Questa una sintesi di quella radiocronaca.

Nella stagione 1973/74 con la vittoria per 1-0 contro il FOGGIA grazie al calcio di rigore trasformato al 60° da CHINAGLIA la LAZIO allenata da TOMMASO MAESTRELLI si aggiudica il suo primo scudetto. Questa la sintesi della radiocronaca dell'epoca. 

Passiamo al mondiale 1982. Questa una sintesi della radiocronaca dell'epoca in occasione di ITALIA-BRASILE, che vide la vittoria degli AZZURRI per 3-2. 
 

Questa, invece, la sintesi della radiocronaca della finale mondiale del 1982 tra ITALIA e GERMANIA OVEST, che vide la vittoria degli Azzurri per 3-1.

L'8 Maggio 1983 con il pareggio per 1-1 tra GENOA e ROMA con reti al 19° di PRUZZO per la ROMA e al 41° di FIORINI per il GENOA, la ROMA guidata da NILS LIEDHOLM diventa CAMPIONE D'ITALIA. Questo l'annuncio dello scudetto da parte di AMERI.

Il 29 Maggio 1985 all'Heysel una tragedia scuote il calcio italiano. In occasione della finale di COPPA DEI CAMPIONI tra JUVENTUS e LIVERPOOL, in seguito a una carica da parte degli hooligans inglesi e alla struttura fatiscente dell'impianto, persero la vita 39 tifosi della JUVENTUS.

Il 10 Maggio 1987 con il pareggio tra NAPOLI e FIORENTINA per 1-1, il NAPOLI vince il primo scudetto nella sua storia.

Con la vittoria sulla LAZIO per 1-0 grazie al goal di BARONI segnato al 7° minuto di gioco, il 29 Aprile 1990, il NAPOLI vince il suo secondo scudetto.

Con la vittoria per 3-0 contro il LECCE grazie ai goal segnati al 2° da Cerezo, al 13° da Mannini, e al 29° da Vialli, la SAMPDORIA guidata da VUJADIN BOSKOV si aggiudica il 19 Maggio 1991 lo scudetto. Questa la sintesi della radiocronaca curata da AMERI.

Il 7 Aprile 2004, in seguito a una crisi cardiaca, purtroppo viene a mancare ENRICO AMERI. Così lo ricordò per il GR 2 l'indimenticabile ALFREDO PROVENZALI, voce storica di TUTTO IL CALCIO MINUTO PER MINUTO.

Con questo ultimo contributo che ha visto protagonisti due grandi giornalisti radiofonici, AMERI e PROVENZALI, i quali, assieme a SANDRO CIOTTI, occuperanno un posto veramente speciale nel cuore di noi appassionati di calcio, si va a concludere questa puntata speciale di SPUNTI DI SPORT.
Una puntata speciale, cari amici, che si svolge a poche ore dal Santo Natale. Per questo motivo, nel ringraziarvi per avermi fin qui seguito, concludo questa puntata porgendo a tutti voi veramente di tutto cuore i più cari e sinceri auguri di BUON NATALE.


                                                       Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

venerdì 15 novembre 2013

PUNTI & SPUNTI. CALCIATORI: IDOLI IN CHIARO E SCURO.

Cari amici,
con un po' di ritardo, bentrovati alla seconda puntata di PUNTI & SPUNTI. Quante volte, quando eravamo più piccoli, abbiamo sempre pensato, da appassionati di calcio, ai calciatori come idoli, come punto di riferimento anche per le giovani generazioni?
In buona parte dei casi è senza dubbio così, anche se purtroppo non mancano le eccezioni. In questa puntata, quindi, andremo a raccontarvi due storie: una in cui purtroppo il calciatore protagonista abbia avuto un ruolo diciamo non proprio positivo, l'altra in cui per fortuna il calciatore protagonista ha avuto un ruolo per fortuna positivo.

IBRA E IL MANCATO INCONTRO CON HARJUDIN.


La prima storia che vorrei raccontare in questa nostra puntata vede come protagonisti l'attaccante del PSG ed ex punta di JUVE, INTER e MILAN, ZLATAN IBRAHIMOVIC e il piccolo HARJUDIN KAMENJAS.

Harjudin è un bambino bosniaco di 8 anni, che purtroppo dall'età di due anni convive con una forma molto grave di leucemia. Purtroppo, e questa è la cosa che credo nessuno di noi vorrebbe sentire, secondo i medici, Harjudin ha a malapena ancora un mese di vita. Questo bambino, però, è cresciuto con la passione per il calcio, e in particolare per ZLATAN IBRAHIMOVIC, di cui è un grandissimo ammiratore.
Per questo motivo, quindi, la famiglia di HARJUDIN scrive una lettera estremamente accorata al campione svedese, spiegandogli la situazione del figlio, e chiedendogli come ultimo desiderio la possibilità di potergli far incontrare Harjudin.
Ibra accetta, ma di qui in poi la storia si fa sempre più ingarbugliata. Alcuni media bosniaci riferiscono di una visita a Sarajevo di Ibrahimovic lo scorso 3 Ottobre, ma in realtà la notizia è una vera e propria bufala, perchè, come racconterà la madre del bambino, "Ibrahimovic non verrà per i prossimi due-tre giorni. Ha molti impegni. Stamane ho pregato tutti di non fare pressioni che avrebbero effetti controproducenti. Chiedo a tutti i media in Bosnia-Erzegovina e in tutta la regione di non scrivere nulla su questa vicenda, poiché ciò facendo non rispettano nè Zlatan nè il mio Hajrudin. Nessuno saprà mai dove e quando si incontreranno Hajrudin e Zlatan Hibrahimovic. Questo non è un gioco, questo è il mio dolore e prego tutti di rispettarlo."

Nei giorni successivi Ibra manda ad Harjudin una maglia autografata e un videomessaggio registrato in cui spiegava al bambino che non sarebbe potuto venire a Sarajevo per i numerosi impegni con il PSG, ma che avrebbe sempre pensato a lui.

Il PSG si prende a cuore la vicenda, assicurando che l'incontro si sarebbe svolto a Parigi. In seguito a un infortunio di Ibra tra fine Ottobre e i primi di Novembre a causa di una infiammazione al ginocchio sinistro, il PSG organizza l'incontro per il weekend tra il 1° e il 2 novembre a Parigi.
La famiglia di Harjudin viene aiutata a realizzare il viaggio dall'attivista umanitaria Tehvida Thea Rekic, bosniaca emigrata in Germania dove ha fondato una Ong, e finanziato da un calciatore bosniaco che ha chiesto di rimanere anonimo.

Harjudin, con la famiglia, si reca dunque in Francia a Parigi, per incontrare il suo idolo, Ibra. Un incontro al quale il bambino tiene molto, ma che purtroppo non si verificherà a causa dei continui ed ingiustificati rinvii di Ibrahimovic. Non solamente Ibra non si presenterà in tribuna ad incontrare il piccolo Harjudin durante una partita del PSG a cui era stato invitato, ma rinvia tutti gli incontri fissati in seguito con il bambino e la sua famiglia.
Toccano molto le frasi del padre del bimbo, dietro l'ennesimo rinvio da parte di IBRA. “Non sono riuscito a regalare a mio figlio l'ultima emozione della sua vita. Abbiamo fatto di tutto per esaudire il suo desiderio, anche contattato il PSG, ma di fronte al rifiuto del calciatore siamo stati costretti a trovare una scusa, dicendo a nostro figlio che Ibra era in ospedale, malato”.

Harjudin, purtroppo, è stato così costretto a rientrare in Bosnia, senza poter realizzare il suo sogno: poter incontrare una volta dal vivo il suo idolo, insomma, ZLATAN IBRAHIMOVIC.

Per una storia purtroppo molto triste, fortunatamente c'è anche una storia da lieto fine. Una storia che dimostra che i calciatori, QUANDO vogliono, hanno anche un grande cuore.

LA LEZIONE DI KIM.


La seconda storia che andiamo a raccontare vede protagonisti il piccolo MAX, e il centrocampista dello SPARTAK MOSCA, lo svedese KIM KALLSTROM. Questa storia ha fatto il giro del mondo, e, con colpevole ritardo, andiamo ora a raccontarla.

Martedì 15 Ottobre. Si gioca alla FIRENDS ARENA di SOLNA l'ultima gara della fase a gironi della qualificazione mondiale per i mondiali del prossimo anno in Brasile tra la GERMANIA e la SVEZIA.
I giocatori scendono in campo accompagnati da 22 bambini, 22 mascotte molto speciali. I 22 bambini sono infatti affetti dalla sindrome di WILLIAMS-BEUREN, un disturbo che colpisce fin dalla tenera età che purtroppo compromette la crescita, provoca ritardi mentali ed anche un invecchiamento precoce.
All'atto di scendere in campo Max mostra subito profondo smarrimento e tanta, tanta paura.Uno dei sintomi purtroppo gravi della malattia. Kallstrom se ne accorge subito, e a quel punto , come possiamo vedere dalla foto, con profonda naturalezza abbraccia subito il piccolo Max per fargli capire che non è da solo, che anche lui lo protegge. Il bambino riesce a superare così questo momento per lui molto duro.


Nei giorni successivi il padre del bambino scrive a Kallstrom, usando queste parole "Grazie al tuo comportamento, mio figlio è riuscito a provare le stesse emozioni degli altri: orgoglio e la sensazione di essere speciale. Ti sto scrivendo perché non sono del tutto sicuro che tu abbia capito quello che hai fatto per noi. Martedì Max è riuscito a fare qualcosa di speciale: mantenere la concentrazione per 15 minuti senza alcun accenno di nervosismo".

Una bellissima storia, quella di Kim Kallstrom e del piccolo Max, che dimostra quanto per fortuna nel calcio esistano ancora dei calciatori capaci di essere non solamente dei grandi campioni superpagati, ma anche e sopratutto dei grandi uomini. 

 
                                                       Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

lunedì 11 novembre 2013

PUNTI & SPUNTI. IL CALCIO IN MANO AI TEPPISTI?


Cari amici,
con oggi prende il via qui in pagina una nuova rubrica quotidiana, PUNTI & SPUNTI. In questo spazio affronteremo quotidianamente uno dei principali argomenti della giornata o della settimana e mi ci terrei veramente molto potesse diventare uno spazio di confronto sui singoli argomenti, un po' come è sempre stato finora qui in pagina fan.

Uno spazio dove, a differenza di alcuni post che ho letto negli ultimi tempi, non vorrei fosse la maleducazione e l'arroganza a prevalere, ma uno spazio dove poter esprimere in modo CIVILE ed EDUCATO le proprie opinioni. A volte saremo d'accordo, a volte meno, ma quello che vorrei in questo spazio è che non mancasse mai una cosa: il RISPETTO reciproco. Anche quando non la pensiamo nella stessa maniera.

L'argomento che ho scelto per inaugurare questa nostra rubrica è subito assai delicato. Avrei potuto scegliere un argomento molto più leggero ( e non ne sarebbero mancati!), e invece vorrei soffermarmi un momento su quanto successo ieri in occasione del derby tra SALERNITANA-NOCERINA nel girone B della 1° divisione del campionato di LEGA PRO. Un'occasione per fare anche una considerazione un po' più ampia, e su cui mi piacerebbe potessimo confrontarci tutti insieme come dicevo sopra in modo civile ed educato.

Da un po' di tempo a questa parte ho la sensazione che il calcio stia sempre più mettendosi nelle mani di pseudotifosi o teppisti (chiamateli come volete), che nulla hanno a che vedere con i veri tifosi, con insomma i veri appassionati di calcio.
Per carità, anche in passato poteva capitare di assistere a qualche sfottò tra le curve (e fin qui non ci sarebbe nulla di male, essendoci sempre stati nel mondo del calcio), ma la sensazione che ho, sempre più forte, è che in tal senso si stia sempre più tirando la cinghia. Con la sensazione che prima o poi la cinghia si strappi del tutto, rompendosi in maniera inesorabile.

Se ci fate caso, negli ultimi 20-30 anni, abbiamo cominciato ad assistere sempre più a una vera e propria escalation della violenza. Dai classici sfottò in curva nel corso degli anni sono cominciati a venir fuori delle vere e proprie offese quali il tristemente divenuto celebre coro “Lavali Vesuvio”, le offese riferite alle vittime della strage di Superga, le offese riferite alle vittime dellastrage dell'Heysel, le offese nei confronti dell'attuale dirigente juventino Gianluca Pessotto, e altre atrocità varie.

Non solo. Quello che una volta era un vero piacere (andare a vedere una partita con le proprie famiglie allo stadio) si sta purtroppo trasformando più in molti casi in una vera e propria guerriglia urbana. Per fortuna, in molte realtà è ancora possibile poter assistere serenamente a una partita di calcio, ma non sempre purtroppo è così. Mi ricordo quando 18 anni fa con sincera e profonda tristezza venne data notizia della morte del tifoso genoano Vincenzo Spagnolo, ucciso a coltellate dall'ultras del Milan, Simone Barbaglia fuori dallo stadio Marassi. Quello che all'epoca poteva essere un gesto isolato, la lotta tra alcuni ultras, purtroppo è sempre più divenuta una triste abitudine. In occasione dei match clou non mancano notizie di accoltellamenti di fronte o comunque nei pressi dello stadio come nel caso del derby romano ma non solo; come ad esempio è successo ieri allo Juventus Stadium dopo il solito coro relativo al Vesuvio da parte di alcuni pseudotifosi juventini, il lancio di seggiolini e porte dei bagni svolto da altrettanti pseudotifosi napoletani, con 4 tifosi bianconeri ricoverati in ospedale. E tutto questo, cari amici, per una partita di calcio!!!

Ma il peggio, purtroppo, era già avvenuto. E qui arriviamo al derby di ieri tra Salernitana e Nocerina.
In seguito alla rivalità abbastanza forte tra le due tifoserie il Prefetto aveva vietato l'accesso allo stadio Arechi da parte dei tifosi della Nocerina, per paura potessero verificare degli scontri all'interno dello stadio. Ebbene, cosa hanno trovato di meglio da fare alcuni pseudotifosi della Nocerina (i veri tifosi sono tutt'altra cosa)? Vanno a minacciare di morte i giocatori della Nocerina e i loro parenti nel caso in cui i giocatori fossero scesi in campo. La società a questo punto avverte immediatamente il Prefetto, che invità la squadra a stare calma, e rinvia 'inizio della partita di 40 minuti circa. Arriviamo così all'inizio del derby, che vedrà la gara fermarsi dopo venti minuti, la vittoria a tavolino per la Salernitana, in quanto la Nocerina cambia ben 3 giocatori dopo 1 minuto di gioco, e in quei venti minuti si fanno male ben 5 giocatori su 11, e alcuni ultras della Nocerina che festeggiano in piazza tranquillamente come avessero vinto gridando “Abbiamo vinto noi”.

Purtroppo questa volta hanno vinto loro, ma a perdere non è stata solo la società Nocerina, con le dimissioni dell'intero staff societario e tecnico, non è stata solo la Lega Pro.
No, cari amici: purtroppo a perdere è stato l'intero calcio italiano. Purtroppo anche ieri abbiamo assistito all'ennesima conferma di come un branco di teppisti possa condizionare una partita di calcio. E questo è un segnale purtroppo pericoloso per il nostro calcio. E la cosa che mette veramente rabbia è che in tutto questo le società stanno ferme. Non si sa se per interesse (a chi conviene mettersi contro gli ultras) o per effettiva impotenza.

Se c'è qualcuno che perde in tutto questo andazzo, alla fine sono proprio loro: i Tifosi con la T maiuscola, o meglio ancora i veri appassionati di calcio, che magari vorrebbero andare allo stadio a seguire la partita con la propria famiglia e per tifare serenamente i propri idoli, e che invece purtroppo non possono per paura che succeda loro qualcosa e che, come successo in passato in occasione di un GENOA-SIENA, siano costretti a scappare a gambe levate dallo stadio stesso.

Intendiamoci: la mia non vuole una sparata a zero a presicndere nei confronti del mondo Ultras, né fare una pericolosissma generalizzazione, perchè per fortuna ci sono Ultras e Ultras.
Anche all'interno della tifoseria di una singola squadra di calcio ci possono essere infatti schiere di Ultras più pacifiche e impegnate anche in alcuni casi in iniziative veramente molto lodevoli (e a cui ci farebbe anche piacere dare spazio), e schiere più “estreme”, per cui non si può fare tutto d'un'erba il fascio.

Una cosa, comunque è certa, e qui vado a concludere: non si può più andare avanti così. Una partita di calcio non può continuare ad essere uno stato di guerriglia urbana. Non importa per quali motivi, ma non si può continuare così. Il rischio, sempre più concreto, sempre non lo abbiamo già raggiunto, sarebbe quello di un vero e proprio allontanamento della tifoseria quella buona, quella più civile ed educata dagli stadi. E in quel caso non avrebbe vinto nessuno, ma un po' avremmo perso tutti. E in particolare avrebbe perso lui: quello sport che tanto amiamo, e che tanto ci fa emozionare e sognare. Insomma: il calcio.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

domenica 29 settembre 2013

SPUNTI DI SPORT- RICORDANDO SILVIO PIOLA.


Un campione entrato nella storia del calcio italiano per via dei numerosi goal segnati, 274 in 537 (290 se consideriamo anche i 16 goal segnati durante la stagione 1945/46 nella DIVISIONE NAZIONALE), che lo rendono, al momento, l'attaccante principe nella storia della SERIE A. Nessuno finora ha fatto meglio di lui. Stiamo parlando dell'indimenticabile SILVIO PIOLA, di cui oggi si celebra il centenario della nascita, e a cui dedichiamo questa puntata di SPUNTI DI SPORT.

I PRIMI PASSI NELLA PRO VERCELLI. 

Un giovanissimo SILVIO PIOLA (sedicenne) con la maglia della PRO VERCELLI.
 
Silvio Piola nasce a Robbio, in provincia di Pavia il 29 Settembre 1913. I genitori, commercianti di tessuti, avevano momentaneamente lasciato la propria città, Vercelli, dove ritorneranno nel 1914, e a cui Silvio si legherà fin da subito. Fin da subito dimostra di essere un grande appasssionato di calcio, cominciando a dare i primi calci a pallone a soli 8-9 anni nella selezione giovanile vercellese “Veloces”. Nella stagione 1929/30, Silvio fa il suo esordio in SERIE A con la PRO VERCELLI nella gara giocata contro il BOLOGNA il 16 Febbraio 1930.

Queste le formazioni dell'epoca.

BOLOGNA: Gianni, Monzeglio, Gasperi, Genovesi, Baldi, Pitto, Busini I, Maini, Schiavio, Busini III, Muzzoli. All: Hermann FELSNER.

PRO VERCELLI: Scansetti, Zanello, Dellarole I, Pensotti, Ardissone, Bajardi I, Casalino, Bajardi II, Piola, Seccatore, Ferraris II. All. Jozsef NAGY.

Quella prima partita di PIOLA in SERIE A vedrà le due squadre pareggiare per 2-2, con il BOLOGNA che passò in vantaggio al 32° con MAINI, la PRO VERCELLI pareggiare al 50° con SECCATORE, il BOLOGNA tornare di nuovo in vantaggio al 55° con MAINI, e al 73° SECCATORE pareggiare ancora per la PRO VERCELLI fissando il punteggio sul definitivo 2-2. In quella prima stagione SILVIO giocherà 4 partite non segnando alcun goal.

Determinante però sarà per il giovane PIOLA la presenza in panchina del tecnico ungherese JOZSEF NAGY, che non solo capirà il talento e ne valorizzerà le doti, e da cui anche lo stesso SILVIO apprenderà tantissimo. Silvio disputerà ben 5 stagioni con la maglia della PRO VERCELLI in SERIE A conseguendo 127 presenze e segnando 51 goal (4 presenze nella stagione 1929/30; 32 presenze e 13 goal nella stagione 1930/31; 31 presenze e 11 goal nella stagione 1931/32; 32 presenze e 11 goal nella stagione 1932/33, e infine 28 presenze e 15 goal nella stagione 1933/34). Da rilevare che SILVIO in occasione di PRO VERCELLI-FIORENTINA, disputata il 29 Settembre 1933, realizzerà ben 6 reti delle 7 reti con cui la formazione piemontese batterà la formazione toscana (7-2 il risultato finale).

Al termine della stagione 1933/34 Silvio lascerà quasi a malincuore la PRO VERCELLI su forti pressioni sia da parte della politica, sia da parte del regime fascista che volevano vedere il giocatore esibirsi su palcoscenici un po' più rinomati. Il giocatore infatti amava molto avere al suo fianco la sua famiglia, stare con gli amici di sempre e poi la domenica andare a giocare con la maglia della sua squadra. L'affetto però è reciproco. Anche la PRO VERCELLI e un po' tutta la stessa città amano il SILVIO nazionale. A dimostrazione di quanto sto scrivendo, andiamo a vedere il forte affetto che la squadra e la città stessa riservarono a SILVIO nel Febbraio 1951, quando il giocatore, all'epoca in forza al Novara, verrà invitato e premiato nel corso di una serata riservata alle vecchie glorie della squadra grazie alla SETTIMANA INCOM 00553 del 9 Febbraio 1951.

IL PASSAGGIO ALLA LAZIO.


Dunque, nella stagione 1933/34 Silvio passa alla Lazio, ma il distacco da Vercelli non sarà indolore per il giocatore. A volerlo in biancoceleste due gerarchi fascisti, Giovanni Marinelli e Giorgio Vaccaro.
Silvio fece il suo esordio in maglia biancoceleste il 30 Settembre 1934 contro il LIVORNO, segnando peraltro una delle reti del finale 6-1 a favore dei biancocelesti.

Queste nella fattispecie le formazioni dell'epoca.

LAZIO: Blason, Bertagni, Del Debbio, Ferraris, Viani, Fantoni O., Guarisi, Fantoni J., Piola, Bisigato, Levratto.

LIVORNO: Lami, Persia, Monza, Arcari, Uslenghi, Garaffa, Neri, Ferrara, Busoni, Magnozzi, Pontiggia.

La LAZIO come detto vinse contro il LIVORNO per 6-1, grazie alle reti segnate al 18° da BISIGATO, al 34° da USLENGHI, e al 37° da GUARISI su rigore. Nella ripresa, con il punteggio di 2-1 per i biancoclesti, PIOLA segnò il suo primo goal biancoceleste al 64°. Al 74° il quarto goal biancoceleste con J. FANTONI prima dell'uno due di GUARISI che al 79° e all'81° fissa il punteggio sul definitivo 6-1 biancoceleste.

Nelle stagioni 1934/36 segnerà in entrambe le stagioni ben 21 goal. Nonostante questo, però, non mancarono le critiche verso il giocatore. Critiche che verranno rispedite al mittente la stagione successiva con Silvio che vincerà la clasifica marcatori sempre con 21 reti, grazie anche al concomitante rinforzamento della squasra degli ingaggi di GIOVANNI RICCARDI, UMBERTO BUSANI, BRUNO CAMOLESE e GIOVANNI COSTA.

Nelle stagioni 1938/1941 segnerà rispettivamente per ben due volte 9 reti, e poi nella stagione 1941/42 18 reti. Questo basso numero di reti è da associarsi all'abbassamento di Piola a mezz'ala. Nella stagione 1942/43 l'ultima in biancoceleste, Silvio tornerà a vincere il titolo di capocannoniere segnando 21 reti.
Nel corso delle 9 stagioni in biancoceleste, Silvio disputerà 243 partite, segnando 160 reti.

IL RITORNO IN PIEMONTE.

Silvio Piola nel 1944 nelle file del TORINO FIAT.
In seguito alla seconda guerra mondiale, si interrompe il campionato di SERIE A. non la passione per il calcio di SILVIO, che ottiene dalla LAZIO il permesso nel 1944 di poter giocare il campionato ALTA ITALIA con il TORINO FIAT. Il Torneo vede la vittoria finale da parte della formazione dei vigili del Fuoco di La Spezia, ma anche Silvio alla fine sarà grande protagonista, segnando 27 reti.

Non c'è dubbio, però, che SILVIO abbia nel cuore la sua terra, VERCELLI, e la sua regione, il PIEMONTE, così disputerà le due stagioni successive, 1945/46 nella DIVISIONE NAZIONALE segnando 16 goal (non ancora considerati nel conteggio ufficiale dei goal di PIOLA) e il torneo 1946/47 in SERIE A con la JUVENTUS. Nel frattempo si affaccia sempre più nel club bianconero la stella di GIAMPIERO BONIPERTI, per cui per Silvio gli spazi cominciano ad essere ridotti.


IL PASSAGGIO AL NOVARA.


Con gli spazi sempre più chiusi in casa JUVENTUS, SILVIO accetta la proposta del NOVARA, presente in B. Al termine della stagione la formazione novarese tornerà in SERIE A grazie anche all'importante contributo dato da SILVIO con 16 goal in 30 partite. Nelle stagioni successive SILVIO tornerà a segnare 15 goal nella stagione 1948/49, 4 goal nella stagione 1949/50, 19 nella stagione 1950/51, 18 nella stagione 1951/52, 9 nella stagione 1952/53, e 5 nella stagione 1953/54.
Piola segnerà il suo ultimo goal in campionato il 7 Febbraio 1954 contro il MILAN. L'ultima partita disputata in SERIE A è quella contro l'ATALANTA, giocata il 7 Marzo dello stesso anno.

Andiamo ora a vedere una piccola chicca filmata dall'ISTITUTO LUCE, e trasmessa dalla SETTIMANA INCOM.
In occasione della partita di campionato tra LAZIO e NOVARA, disputatasi allo stadio FLAMINIO a ROMA il 6 Novembre 1949, i biancocelesti premiarono PIOLA con una medaglia per celebrare le numerose stagioni disputate insieme.
Grazie alle riprese tratte dalla SETTIMANA INCOM 00362 del 10 NOVEMBRE 1949 siamo in grado di poter rivedere sia la premiazione del giocatore, sia la sintesi della partita.

LA CARRIERA IN NAZIONALE. 


In contemporanea con la carriera nei vari club qui raccontata, è necessario aprire un capitolo a parte nella storia di SILVIO PIOLA: il rapporto forte, intenso con la maglia azzurra e, quindi con la nazionale.

Se nella prima parte di questo nostro speciale per via della mancanza di materiale filmato abbiamo affrontato una trattazione di stampo wikipediano, in questa seconda parte, vuoi la presenza di numeroso materiale filmato e non solo dell'epoca, possiamo finalmente tornare al consueto modus operandi di questa rubrica, raccontando cioè la bellissima storia del rapporto tra Silvio Piola e la nazionale azzura. Un rapporto che regalerà tante soddisfazioni sportive al nostro Paese come ad esempio il Mondiale del 1938, ma anche e sopratutto delle prove di grande attaccamento alla maglia, come nell'ultima gara disputata in maglia azzurra contro l'INGHILTERRA. Ma di questo parleremo più avanti. Intanto, con questo filmato, andiamo a scoprire qualcosa di più del SILVIO PIOLA in azzurro.


Dunque, Silvio Piola fa il suo esordio assoluto in azzurro nel 1933, quando il 2 Aprile disputa la prima gara con l'ITALIA B contro la SVIZZERA. Finirà 5-0 per gli azzurri, con una doppietta del giovane attaccante della PRO VERCELLI. Non verrà convocato per i mondiali del 1934 vista la numerosa concorrenza in avanti. Cosa, questa, di cui Piola rimarrà fortemente deluso. Delusione ulterirmente accresciuta con il passaggio alla Lazio nell'estate 1934.

Se da una parte Silvio desiderava fortemente rimanere a Vercelli nella Pro e assieme alla sua famiglia, dall'altra era seriamente preoccupato dal fatto che un suo passaggio alla Lazio facesse si che il ct azzurrro VITTORIO POZZO non lo convocasse, vista la tendenza del ct azzurro di usufruire maggiormente delle formazione del Nord. Non solo. Nonostante in 11 partite con la NAZIONALE B avesse segnato 6 goal, il giocatore non veniva molto preso in considerazione da POZZO, in quanto, come poi racconterà GIANNI BRERA nella Storia critica del calcio italiano, il ct azzurro sosteneva che PIOLA rappresentasse una montatura del tifo romano.

Nel 1935 a sorpresa prende forma il debutto azzurro. In seguito all'infortunio di MEAZZA alla viglia dell'amichevole contro la fortissima AUSTRIA, il ct azzurro POZZO, fortemente invitato da VACCARO, convoca SILVIO PIOLA in azzurro. Sarà un successo: SILVIO infatti deciderà l'incontro segnando la doppietta con cui gli azzurri batteranno al 51° e all'81° la fortissima squadra di HUGO MEISL.

Queste le formazioni che scesero in campo quel pomeriggio agli ordini dell'arbitro inglese LEWINGTON allo stadio PRATER di VIENNA.

AUSTRIA: Platzer, Pavlicek, Sesta, Wagner, Smistik I, Skoumal, Zischek, Gschweidl, Sindelar, Kaburek M., Pesser - Allenatore Meisl
ITALIA: Ceresoli, Monzeglio, Mascheroni, Pitto, Faccio, Corsi, Guaita, Demaria, Piola, Ferrari G., Orsi - Allenatore Vittorio Pozzo
Piola disputa, dunque, una grandissima gara, risolvendo praticamente da solo l'incontro. Questo generò non solo una forte rivalutazione del giocatore azzurro da parte di POZZO (dira l'ex ct azzurro “Poteva crollare, e temevo per lui. La cosa avrebbe assunto conseguenze disastrose sul suo morale e su tutto il suo morale. Ha trionfato, invece, ed è diventato, acquistando personalità, una delle figure più caratteristiche del nostro gioco.”, ma non solo.

Legato alla prima gara in azzurro di Piola è legato un aneddoto molto particolare, che in questo filmato andiamo ad ascoltare direttamente dalla voce del Direttore del Museo di Calcio di Coverciano, Dr. Fino Fini.



Dunque, grazie a quella bellissima prima partita in azzurro, PIOLA si lancia finalmente anche in azzurro, dove viene schierato in avanti da POZZO, che in seguito schiererà poi MEAZZA nel ruolo di mediano.

Passiamo ora al mondiale 1938, che vedrà non solamente la vittoria azzurra, ma anche un ottimo PIOLA.

LA VITTORIA DEL MONDIALE 1938.


Stadio Velodrome di Marsiglia, 5 Giugno. Si disputa l'ottavo di finale tra ITALIA e NORVEGIA, davanti a 19.000 spettatori agli ordini dell'arbitro austriaco ALOIS BERANEK.
Queste le formazioni dell'epoca.


ITALIA: Olivieri, Monzeglio, Rava, Serantoni, Andreolo, Locatelli U., Pasinati, Meazza, Piola, Ferrari G., Ferraris Pietro - Allenatore Vittorio Pozzo
NORVEGIA: Johansen H., Johannessen, Holmsen, Henriksen, Eriksen, Holmberg, Frantzen, Kvammen, Brynhildsen, Isaksen, Brustad - Allenatore Halvorsen

La partita vedrà la vittoria sofferta degli Azzurri per 2-1. Italia in vantaggio al 2° minuto di gioco con FERRARIS, pareggio al 38° dell'allora attaccante del LYN di OSLO, ARNE BRUSTAD. Goal partita al 4° minuto del primo tempo supplementare di PIOLA. Andiamo a vdere una breve sintesi di quella sfida.


Colombes, Stadio Olimpico YVES-DU-MANOIR, 12 Giugno. Si disputa davanti a 59.000 spettatori il quarto di finale che vede in campo i padronidi casa della FRANCIA e gli AZZURRI.
Queste le formazioni che scesero in campo agli ordini dell'arbitro belga LOUIS BAERT davanti a 59.000 spettatori.

FRANCIA: Di Lorto, Cazenave, Mattler, Bastien, Jordan, Diagne, Aston, Heisserer, Nicolas J., Delfour, Veinante - Allenatore Barreau
ITALIA: Olivieri, Foni, Rava, Serantoni, Andreolo, Locatelli U., Biavati, Meazza, Piola, Ferrari G., Colaussi - Allenatore Vittorio Pozzo

La partita vede gli Azzurri passare in vantaggio al 9° minuto con COLAUSSI. Immediato, al 10° minuto il pareggio francese a opera del centrocampista dello STRASBURGO OSCAR HEISSERER, in procinto di passare al RACING CLUB PARIGI dove giocherà fino al 1945.
Nella ripresa è decisivo come sempre PIOLA, che segnerà prima il goal del nuovo vantaggio al 52° e poi al 72° il goal del definitivo 3-1.


In virtù di questo risultato gli azzurri affrontano in semifinale il 16 Giugno favoritissimo BRASILE.
Tanta è la sicurezza da parte della formazione brasiliana da prenotare l'unico aereo disponibile per raggiungere PARIGI, dove si sarebbe disputata la finale. Si gioca allo stadio VELDOROME davanti a 33.000 spettatori agli ordini dell'arbitro svizzero Hans Wuthrich.

Queste le formazioni.


ITALIA: Olivieri, Foni, Rava, Serantoni, Andreolo, Locatelli U., Biavati, Meazza, Piola, Ferrari G., Colaussi - Allenatore Vittorio Pozzo
BRASILE: Walter, Domingos da Guia, Machado, Zezé Procopio, Martim Silveira, Alfonsinho, Lopes, Luisinho, Romeu Pelliciari, Peracio, Patesko - Allenatore Pimenta

La partita vedrà la vittoria da parte degli azzurri per 2-1. Italia in vantaggio al 51° con COLAUSSI, raddoppio al 60° di MEAZZA su calcio di rigore, goal della bandiera brasiliano all'87° con ROMEU.
Anche se in questa gara non segnò, fu fondamentale anche in questa circostanza la prestazione di PIOLA. Andiamo a rivedere una sintesi di quella partita.

Dunque, contrariamente dalle previsioni, furono gli AZZURRI a battere il BRASILE e a qualificarsi per la finale, dove avrebbe incontrato l'UNGHERIA.

Stadio di Colombes, 16 Giugno. Si disputa davanti a 45.000 spettatori la finale del torneo, agli ordini dell'arbitro francese GEORGES CAPDEVILLE. Queste le formazioni.


ITALIA: Olivieri, Foni, Rava, Serantoni, Andreolo, Locatelli U., Biavati, Meazza, Piola, Ferrari G., Colaussi - Allenatore Vittorio Pozzo.
UNGHERIA: Szabo, Polgar, Biro, Szalay, Szücs G., Lazar, Sas, Vincze, Sarosi I, Zsengeller, Titkos - Allenatore Dietz

La partita vede gli Azzurri passare in vantaggio al 6° con Colaussi. All'8° minuto pareggiano gli ungheresi con TITKOS. Passano neanche 8 minuti, e al 16° gli Azzurri tornano in vantaggio con PIOLA. Al 35° è nuovamente COLAUSSI a portare il punteggio sul 3-1.
Nella ripresa, al 70° gli ungheresi provano a riaprire la partita con SAROSI, ma all'82° ancora PIOLA fissa il punteggio sul definitivo 4-2 azzurro, regalando così all'ITALIA il secondo titolo mondiale.
Questa una breve sintesi dell'ISTITUTO LUCE.

Andiamo ora ad ascoltare un breve frammento della storica radiocronaca della finale del Mondiale 1938, curata da NICOLÒ CAROSIO.

Questa la prima pagina dell'epoca del GUERIN SPORTIVO.


IL GOAL DI MANO.


Celeberrimo nella carriera di SILVIO PIOLA in azzurro, il goal di mano segnato contro l'INGHILTERRA, che qui vediamo in una fotografia gentilmente inviatami da un amico, IVO, che ringrazio di vero cuore.

Milano, Stadio San Siro, 13 Maggio 1939. In programma di pomeriggio, con inizio alle ore 15, un'amichevole tra gli Azzurri campioni del mondo e l'INGHILTERRA.
Queste le formazioni, scese in campo agli ordini dell'arbitro tedesco BAUWENS.


ITALIA: Olivieri, Foni, Rava, Depetrini, Andreolo, Locatelli U., Biavati, Serantoni, Piola, Meazza, Colaussi - Allenatore Vittorio Pozzo
INGHILTERRA: Woodley, Male, Hapgood, Willingham, Cullis, Mercer, Matthews, Hall, Lawton, Goulden, Broome - Allenatore Whittaker

La partita vede gli inglesi passare per primi in vantaggio al 19° con LAWTON. Nella ripresa, al 49° è BIAVATI a segnare per gli azzurri il goal del pareggio. Al 64° ecco il goal che fece assai discutere. Su colpo di testa in area di rigore da parte di SERANTONI, PIOLA tenta la rovesciata, ma non vi riesce, andando a colpire il pallone con il pugno e indirizzandolo comunque in rete. Gli inglesi protestano veementemente con l'arbitro, il quale invece convalida il goal del sorpasso azzurro. Al 77° Hall riuscirà poi a fissare il punteggio sul definitivo 2-2.

GLI ULTIMI ANNI IN AZZURRO.

Nel 1940 PIOLA verrà arretrato dal ct azzurro POZZO a mezz'ala. Sarà un esperimento assai poco convincente. L'ultimo goal in azzurro verrà segnato da PIOLA il 1° Dicembre 1946 nell'amichevole disputata dagli Azzurri contro l'AUSTRIA.
Questo un allenamento ripreso per la SETTIMANA INCOM alla vigilia di quella partita.


Queste le formazioni dell'amichevole, diretta dal fischietto svizzero SCHERZ.

ITALIA: Sentimenti, Maroso, Rava, Depetrini, Parola, Grezar, Biavati, Castigliano, Piola, Mazzola V., Ferraris Pietro - Allenatore Vittorio Pozzo
AUSTRIA: Zeman, Pavuza, Bortoli, Brinek, Gernhardt, Joksch, Melchior, Wagner (Decker 46), Epp, Hahnemann, Stojaspal - Allenatore Bauer

La partita vide la vittoria degli Azzurri per 3-2, ma a dire il vero gli stessi giocatori, guidati da POZZO, non disputarono una grande partita, soffrendo una partita che in altri tempi avrebbero vinto dominando.
Gli azzurri passano in vantaggio all'8° con CASTIGLIANO, e al 16° raddoppiano con VALENTINO MAZZOLA. Al 40° EPP per l'AUSTRIA segna il goal della bandiera. Nella ripresa al 64° PIOLA segna il terzo goal. Sarà per lui l'ultimo goal in azzurro. Al 90° STOJASPAL segna il goal del definitivo 3-2.



Nel 1947 Silvio disputa al Prater di Vienna l'amichevole che gli azzurri perderanno per 5-1 contro l'Austria.dopo questa partita non verrà più convocato in azzurro.
Sarà nel 1952 il duo tecnico composto da CARLO BERETTA e GIUSEPPE MEAZZA per convocarlo un'ultima volta in AZZURRO contro l'INGHILTERRA.

Questo un resoconto della SETTIMANA INCOM circa due settimana prima della partita contro gli inglesi.


Queste le formazioni scese in campo Domenica 18 Maggio 1952 agli ordini dell'arbitro austriaco BERANEK allo stadio Comunale di Firenze.

ITALIA: Moro G., Giovannini A., Manente, Mari, Ferrario, Piccinini, Boniperti, Pandolfini, Piola, Amadei, Cappello - Allenatore Piercarlo Beretta, Giuseppe Meazza
INGHILTERRA: Merrick, Ramsey, Garrett, Wright W., Froggat J., Dickinson, Finney, Broadis, Lofthouse, Pearson, Elliott - Allenatore Winterbottom

La partita vedrà gli inglesi passare in vantaggio al 4° con BROADIS, e pareggiare al 58° gli azzurri con AMADEI.
Da sottolineare il cuore di PIOLA, il quale, infortunatosi, resterà fuori solo 10 minuti per poi rientrare, anche se infortunato, solo e unicamente per dare una mano ala squadra, dando comunque un contributo estremamente buono.

Questa una videosintesi della partita, tratta dalla SETTIMANA INCOM.



Questa la prima pagina del GUERIN SPORTIVO uscito il 20 Maggio 1952.

In questo filmato andiamo a vedere come PIOLA vivrà in famiglia le ore successive alla partita della nazionale.


L'ADDIO AL CALCIO.

Come già scritto, dunque, l'ultima partita disputata in campo da PIOLA fu NOVARA-ATALANTA, disputasi il 7 Marzo 1954, e che vide la netta vittoria della formazione bergamasca per 4-0.
Appese le scarpe al chiodo, SILVIO per un periodo di tempo fece l'allenatore, prima della NAZIONALE tra il 1953 e il 1954, durante gli ultimi scampoli di carriera a NOVARA, e poi del CAGLIARI tra il 1954 e il 1957 senza ottenere risultati significativi.
Tra gli anni 60 e 70 si occuperà per conto della FIGC dei corsi di allenatore, prima come osservatore e poi come istruttore.
Esaurita questa fase, Silvio tornerà a vivere nella sua amata Vercelli. Riceverà negli ultimi anni numerose onorificenze tra cui la nomina ad GRAN UFFICIALE DELL'ORDINE AL MERITO DELLA REPUBBLICA ITALIANA, prima di venire a mancare il 3 Ottobre 1996, in una casa di cura di Gattinara, dove stava trascorrendo gli ultimi giorni di vita, affetto dal morbo di ALZHEIMER.

Un campione, SILVIO PIOLA, che verrà ricordato domenica 6 OTTOBRE allo stadio OLIMPICO, quando la LAZIO disputerà la partita casalinga contro la FIORENTINA con una maglia speciale stampata in 913 esemplari e dalle caratteristiche similari alle maglie indossate negli anni 30, epoca in cui Silvio arrivò alla LAZIO.


Un campione, Silvio Piola, che non solamente ha segnato la storia del calcio italiano con i suoi goal che tanto, sopratutto in azzurro, ci hanno fatto emozionare, ma che avranno per sempre un posto speciale nel cuore di noi appassionati di calcio.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold