Ci
sono campioni e Campioni. I primi sono quelli che, ad esempio nel
mondo del calcio, danno il massimo sul campo di gioco segnando anche
tantissimi goal, ma, poi, usciti dal terreno di gioco si
disinteressano completamente o dei fan o di quanto possa loro
succedere. I secondi sono quelli che, non lo nascondo, mi piacciono
di più: dei grandi calciatori in campo ma anche fuori, pronti con un
loro gesto o con una loro storia a farti capire che il calcio è
sicuramente importante, ma che la vita lo è ancora di più.
Protagonista
della storia che andiamo a raccontare e di cui si è appresa
l'esistenza la scorsa settimana un grande campione del calcio
internazionale: la stella del REAL MADRID, nonché vincitore del
PALLONE D'ORO, CRISTIANO RONALDO.
Poco
tempo fa CR7 viene contattato dalla signora CRISTINA ORTIZ CRUZ. La
signora Cristina è madre di un bambino, ERIK, dell'età di 10 mesi,
il quale purtroppo è nato con una grave malformazione cerebrale, che
gli ha generato una DISPLASIA CORTICALE. Una patologia purtroppo
piuttosto grave, capace di provocare in chi ne è affetto circa 30
attacchi epilettici al giorno.
Nella
fattispecie, infatti, la displasia corticale è di carattere
congenito ed può essere provocata da vari fattori, tra cui ad
esempio una corretta migrazione dei neuroni di un'area cerebrale
durante la vita intrauterina.
Se
purtroppo nei bambini può generare circa 30 attacchi epilettici al
giorno, anche in fase adulta può generare degli attacchi di matrice
epilettica.
Purtroppo
la DISPLASIA CORTICALE non è curabile nei bambini, se non tramite
un'operazione al cervello. Intervento che però, come potrete
facilmente capire, purtroppo ha dei costi che non sempre la singola
famiglia è capace purtroppo di sostenere.
E
questo è quanto purtroppo capitato alla famiglia di Erik, la quale
purtroppo non aveva i soldi necessari per l'operazione del figlio.
La
famiglia ORTIZ CRUZ prova inizialmente a racimolare la giusta
quantità di denaro (circa 70.000 Euro per l'intervento, più test
clinici da 7.000 Euro l'uno)
coinvolgendo amici e parenti senza purtroppo riuscirci.
La
signora Cristina, contatta così il campione del REAL e della
nazionale portoghese, chiedendogli di organizzare una raccolta fondi
per poter pagare l'operazione al cervello del piccolo Erik. Cristiano
Ronaldo accetta subito, mettendo a disposizione per l'asta una
maglietta e un paio di scarpe da calcio.
Purtroppo,
però, la somma ricavata dall'asta non è sufficiente per poter
pagare l'intervento, e, a questo punto, appresa anche la patologia
del piccolo Erik, CR7 compie un gesto da grande Campione, offrendosi
di aiutare personalmente il piccolo Erik pagandogli l'intero costo
dell'intervento affinchè il bambino potesse venir operato il più
urgentemente possibile.
Le
parole del campione lusitano non sono sembrate vere alla signora
Cristina, la quale, intervistata in merito nei giorni scorsi, ha così
dichiarato “Grazie, per me Cristiano Ronaldo è
un angelo. Mio figlio aveva una malformazione al cervello. C’è
stata una vera e propria mobilitazione di amici e parenti per
aiutarci in questa difficile battaglia perché i costi
dell’intervento sono molto cari. Poi è arrivato lui, dapprima ha
messo all’asta una maglietta e delle scarpette da gioco, quindi ci
ha pagato l’intera operazione“.
In
un momento in cui purtroppo il calcio a livello nostrano è sempre
più caratterizzato da polemiche, offese, ecc, gesti come quelli di
Cristiano Ronaldo ci dmostrano, per fortuna, che il calcio per
fortuna è ancora in grado di regalarci dei bellissimi esempi e delle
bellissime storie come questa.
Certamente, Cristiano Ronaldo sarà stato sicuramente favorito
dalle possibilità economiche di cui indubbiamente dispone. Resta,
comunque, il gesto assolutamente spontaneo da parte di un grande
Campione, che ha dimostrato a tutti non solo di segnare sui campi di
calcio ma anche e sopratutto nella vita di tutti i giorni, segnando
decisamente il suo goal più bello.
Il Presidente della FONDAZIONE CARNEVALE, STEFANO PASQUINUCCI, al centro tra ONDINA e BURLAMACCO.
Cari
amici,
raramente
dedico un post di questo mio blog, VARIE NEWS, a una persona, se non
nell'ambito della rubrica della pagina del GUERIN, SPUNTI DI SPORT,
dedicata in alcuni casi al racconto dei personaggi che hanno fatto
grande lo sport italiano e non solo.
Se
oggi mi vedo costretto a fare una vera e propria eccezione, è perchè
se c'è una cosa che non sopporto sono le critiche ingiustificate, la
premeditazione, il voler vedere tassativamente il lato negativo di
una certa azione compiuta da una persona, quando questo lato negativo
in realtà non c'è.
Specie
se riguarda un carissimo amico.
Viareggio,
come scrivevo due giorni fa su Facebook, è una bellissima città, la quale
purtroppo, però, molto spesso, pratica a giudizio di chi scrive uno
sport assolutamente pericoloso. C'è una persona che ci mette anima e
cuore a realizzare un determinato evento e magari ottiene un
grandissimo risultato? Anziché complimentarsi con lui per il
bellissimo risultato ottenuto critichiamolo. E poi... ma si, dai, togliamogli anche un po' di
fondi, giusto per rendergli la vita un po' la vita difficile, e per
fare un po' i masochisti.
Questo
quanto purtroppo sta capitando da noi a Viareggio a una persona che
ha sempre dato anima e cuore per la sua città, e che è riuscito a
realizzare con fondi minori rispetto al passato la più bella
medizione del Carnevale di Viareggio degli ultimi anni: mi riferisco
a STEFANO PASQUINUCCI.
Nella
sera tra lunedì e martedì, infatti su un noto sito versiliese, è
comparso un articolo secondo il quale Stefano avrebbe voluto favorire
i giornali cartacei rispetto ai siti on line concedendo ai primi le
classifiche dei carri di prima categoria del Carnevale e ai siti no.
Questi
i punti principali dell'articolo che mi hanno lasciato francamente perplesso (...) A
noi pare chiaro che il presidente Pasquinucci (per non si sa quale
motivo) preferisca favorire la carta stampata. Abbiamo provato a
chiederglielo ma a parte un po’ di parole confuse non è riuscito a
fornirci alcuna spiegazione . Ma del resto il tentativo di favorire i
giornali a danno dei siti online Paquinucci l’aveva fatto anche in
occasione della presentazione della presentazione dei bozzetti, anche
in quel caso col tentativo di consegnare prima alla carta stampata il
materiale. Oltre ai complimenti per questo sfregio palese, deliberato
e reiterato alla libertà di stampa, vorremmo fare alcune domande al
presidente Pasquinucci. Perchè mandare le schede solo ai giornali di
carta? Ha forse paura del nostro giudizio? Ha paura dei commenti
online che inevitabilmente arriveranno? Ha forse qualche interesse
specifico a che una certa notizia esca su un giornale invece di un
altro ? Ha qualche segreto, che a noi non può dare lo stesso
materiale che dà agli altri? Questa e mille altre domande, ingenue e
meno, ci vengono in mente...Ci chiediamo come si sarebbe sentito lui,
prima di diventare presidente, se una cosa del genere l’avessero
fatto al suo Viareggiok (a proposito, è ancora suo?).
La prima
osservazione che mi viene da fare dinanzi a queste righe è la
seguente: l'autore dell'articolo conosce davvero Stefano Pasquinucci?
Se la conoscesse veramente saprebbe benissimo che difficilmente
Stefano è la persona descritta dall'articolo.
Ho
avuto occasione di conoscere Stefano tra il 2009 e il 2010 grazie a
VIAREGGIOK, sito da lui curato fino alla nomina come Presidente della
Fondazione Carnevale, e di cui, non lo nascondo, avverto fortemente
la mancanza, per cui ho avuto il piacere e l'onore di scrivere alcuni
articoli. Diverse volte ho avuto occasione di parlare sia dal vivo,
sia telefonicamente con Stefano, e ho sempre trovato in lui una
persona della massima correttezza, disponibilità e gentilezza possibile. Verrebbe da dire una persona
d'altri tempi. Per carità, potremo anche aver avuto una divergenza
di recente (l'unica in questi anni, è stata in occasione dell'inizio
del Carnevale in merito alla questione delle dirette e delle
differite televisive dei corsi mascherati, su cui abbiamo avuto
visioni diverse), ma, nonostante questa piccola divergenza,
c'è sempre stata massima stima reciproca.
Vedere uno Stefano
Pasquinucci impedire ai siti web di pubblicare le classifiche dei
carri di prima categoria favorendo i quotidiani non ce la faccio
proprio, non esiste assolutamente. Può esserci stato un ritardo nel
diramare le classifiche, un inconveniente (può capitare a tutti), ma
l'intrigo ai danni dei siti web proprio no. Visto poi e considerato
che Stefano fino a poco tempo fa aveva proprio VIAREGGIOK, e quindi
sa perfettamente cosa vuol dire gestire un sito web divenuto negli
anni un assoluto punto di riferimento della città, e che spero possa
un giorno ripartire.
Ma la cosa che mi ha dato
veramente noia in tutta questa vicenda, e nello spezzone
dell'articolo sopra riportato è stato il voler ricercare volutamente
la premeditazione. Anziché pensare che ci possa esser stato un
problema o un inconveniente, bisogna subito pensare che Stefano abbia
voluto ardire chissà quale macchinazione per favorire i quotidiani,
andando persino a rifutare la buona fede e le giustificazioni di
Stefano, etichettate malamente come parole confuse. Può esserci stato un misunderstanding, un'incomprensione con l'Ufficio Stampa, cosa da non escludere, ma un boicottaggio mi sembra davvero strano, visto che non gioverebbe a nessuno. Cosa che peraltro non sta
minimamente in piedi, ripeto, se si ha il piacere e l'onore di
conoscere Stefano, ai quali bisogna solamente fare i più sinceri e sentiti complimenti per quanto da lui fatto in questa edizione di Carnevale.
Vado a concludere questo
spazio con un'altra cosa sempre relativa al Carnevale. Sta
girando in questi giorni la notizia di una possibile riduzione dei
fondi destinati al baccanale viareggino. Spero non sia così, in
quanto il Carnevale in se per se ha già dato. Non dimentichiamoci,
infatti, di fatto che sotto il commissario prefettizio il contributo
comunale al Carnevale sia sceso da oltre due milioni, a un milione e
quattrocento mila euro. Burlamacco, di fatto, la sua cura dimagrante
l'ha già fatta. Se noi diminuiamo ancora i contributi comunali, come
poi potremo pretendere di avere un Carnevale ad hoc?
Stefano, con i fondi minori che aveva rispetto alle
precedenti edizioni, è riuscito a fare assolutamente i miracoli,
allestendo la più bella edizione del Carnevale degli ultimi anni sia
da un punto di vista qualitivo, sia riuscendo a organizzare almeno
150 eventi collaterali ai corsi; non chiediamogli le cose a dir poco
impossibili. Per quanto da lui fatto, il Carnevale avrebbe come
minimo diritto a un aumento dei fondi, o, se non possibile, a una
conferma dell'attuale somma.
Spero
che anche in Comune lo capiscano, sebbene abbia qualche dubbio.
L'augurio
che posso fare a Stefano, è quello di non mollare mai, anche quando
gli ostacoli sembrano insormontabili,perchè tutta VIAREGGIO è con
te.
nuovo
capitolo della nostra saga dedicata a IL BRUTTO DEL CALCIO. Non ve lo
nascondo: ogni volta spero sempre possa essere l'ultimo capitolo, e
invece, purtroppo non c'è verso. Ogni volta ce n'è sempre una. Uno
striscione, un coro offensivo, senza renderci così conto che alla
fine è il nostro calcio che purtroppo ne paga le conseguenze, con
sempre più tifosi che stanno sempre più disertando il mondo del
pallone italico a favore del calcio estero, perchè inorriditi dalla
spirale di violenza, offese e insulti che purtroppo da un bel po' di
tempo a questo a parte dobbiamo amaramente registrare.
Nuovo
capitolo di questa rassegna orrida del pallone italico, l'abbiamo
avuto oggi a ora di pranzo, in occasione di JUVENTUS-FIORENTINA.
Com'è
noto e risaputo, tra le due squadre c'è una fortissima rivalità
calcistica, cresciuta in occasione dell'ultima giornata di campionato
della stagione 1981/82, quando entrambe le squadre erano in testa a
pari punti, e con la JUVE che riuscì a battere in trasferta il
CATANZARO e la FIORENTINA che a CAGLIARI pareggiò per 0-0, con goal
annullato a CICCIO GRAZIANI, che tanto fece arrabbiare il popolo
viola, pensando che dietro ci fosse un complotto, e rinforzata a
inizio anni 90 con la cessione di ROBERTO BAGGIO dalla FIORENTINA
proprio alla formazione bianconera.
La
partita tra JUVENTUS e FIORENTINA di oggi veniva in un momento assai
delicato della stagione, con le due formazioni che, dopo la partita
di oggi, s'incontreranno altre due volte in campo prima giovedì 13
Marzo di nuovo allo JUVENTUS STADIUM e poi giovedì 20 Marzo allo
stadio FRANCHI di FIRENZE per gli ottavi di finale di EUROPA LEAGUE.
Se
in entrambe le tifoserie esistono per fortuna ancora dei tifosi che
vivono il calcio in maniera molto più serena, purtroppo oggi a
TORINO prima della partita sono accaduti degli episodi davvero molto
gravi, e che hanno riguardato, come scrivevamo all'inizio entrambe le
tifoserie. Dei veri e propri momenti di imbecillità che andiamo ora
a documentare.
Le
prime immagini che ci arrivano da TORINO direttamente dal web ci
mostrano purtroppo il vergognoso accenno, sulla parte posteriore del
pulman dei tifosi viola alle vittime dell'HEYSEL, con il consueto +39
già denunciato in passato.
Non
mancano purtroppo altri accenni alla strage dell'HEYSEL con uno
striscione chiaramente riferito, oltre che qualche altro coro in
merito.
Se
già questi striscioni non erano stati edificanti, la risposta della
JUVE è stata addirittura peggiore, paragonando i tifosi della
FIORENTINA alla razza ebraica. Questo il coro in questione pronunciato da alcuni tifosi bianconeri "Fiorentini non italiani, solo una massa di ebrei".
Questo coro ha destato numerosissime polemiche, e al contempo lo sdegno in primis del Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, RENZO GATTEGNA, e del Presidente del MACCABI, associazione sportiva ebraica italiana, VITTORIO PAVONCELLO.
Queste le dichiarazioni rilasciate dal Presidente GATTEGNA. "Ancora una volta l'imbecillità di alcune frange del tifo è tornata a
palesarsi durante una partita di calcio. Gli indecenti cori antisemiti
pronunciati da un gruppo di tifosi della Juventus nel corso del nono
minuto dell'incontro casalingo con la Fiorentina, cori amplificati e
propagati anche durante la diretta televisiva, sono la triste conferma
di quanto ancora resti da fare per sradicare odio e pregiudizio dove
dovrebbero invece albergare valori di lealtà, passione agonistica, amore
per lo sport. L'auspicio è che possano essere al più presto presi i
provvedimenti più opportuni e che i responsabili di queste azioni siano
messi in condizione di non poter frequentare le curve degli stadi per
lungo tempo".
Queste le dichiarazioni rilasciate da PAVONCELLO. ‘Fiorentini non italiani, ma soltanto una massa di ebreì. Oggi le frange
più reiette del tifo bianconero hanno colpito.
Sono sicuro che la dirigenza della Juventus e il suo presidente sapranno
intervenire, altrimenti il nuovo stadio sarà imbrattato da un nuovo,
cupo antisemitismo. Spero, inoltre, che la giustizia sportiva faccia il
suo corso, senza sconti”.
Verrebbe
quasi da chiedersi se i tifosi che si lasciano andare a certi cori conoscono cosa sia stata la
Shoah, e di quante difficoltà purtroppo durante il secondo conflitto
mondiale tantissime famiglie ebree abbiano dovuto affrontare. Si fa
presto a parlare di razze da sterminare. Ogni tanto riflettere prima
di ideare certi cori non sarebbe così malvagio.
Nel
corso della giornata i battibecchi sono poi proseguiti su TWITTER,
anche se, per fortuna, con toni molto più distesi, questi si da
sfottò, ma senza offendere o insultare nessuno.
A
partire per prima la JUVENTUS, che ha twittato quanto segue.
A
rispondere il presidente dell'Associazione dei Viola Club, FILIPPO
PUCCI, che ha così commentato “Li
capisco, all'andata si sono dovuti accontentare di quattro salti in
padella, pronti in quindici minuti... ”.
Dunque,
giovedì prossimo, JUVENTUS e FIORENTINA torneranno ad affrontarsi
allo JUVENTUS STADIUM per la gara di andata degli OTTAVI DI FINALE
dell'EUROPA LEAGUE. Sperando che a vincere questa volta piuttosto che
le offese sugli spalti sia sopratutto il sano e buon calcio. Sia in
campo, ma ancor più sugli spalti.
La statua di BURLAMACCO, la celebre maschera del CARNEVALE DI VIAREGGIO, ideata nell'estate del 1930 da un allora diciottenne UBERTO BONETTI, accoglie a braccia aperte il visitatore che entra a VIAREGGIO per poter assistere a quel bellissimo spettacolo rappresentato dai corsi mascherati.
Un
grande binomio. Due manifestazioni, apparentemente senza alcun punto
in comune, ma che invece, hanno sempre avuto tra di loro un profondo
legame. Mi riferisco al binomio VIAREGGIO CUP-CARNEVALE DI VIAREGGIO.
Anche quest'anno, come vedremo, le due manifestazioni non hanno
mancato di regalare grandi emozioni sia a chi ha avuto modo di
assistere alle partite disputate in tutta la Toscana e che vedeva
come campi principali lo stadio DEI PINI di VIAREGGIO e lo stadio
G.BUI di SAN GIULIANO TERME, sia a chi nel corso delle domeniche di
Carnevale si è recato sui viali a mare ad assistere alle sfilate dei
celebri carri di cartapesta, che domenica prossima, 9 Marzo, in
occasione dell'ultimo corso, festeggieranno quota 400.
LA NASCITA DELLA COPPA CARNEVALE.
Tutti noi sappiamo benissimo che la
Coppa Carnevale fece il suo esordio con la prima edizione del 1949,
con la gara inaugurale che vide la vittoria della selezione
viareggina, guidata da Carmelo Santini, uno dei padri della Coppa
Carnevale, contro i Rappresentanti della Lega giovanile di Livorno
per 4-1, con il calcio d'avvio dato dal giovane Limberto Taccola (che
poi avrebbe militato nella Roma), del primo goal ufficiale del
torneo, della vittoria finale del Milan, ecc.
Ben pochi, però, sanno che, se è vero
che nel 1949 si svolse la prima edizione ufficiale della Coppa
Carnevale, l'anno prima, nel 1948, si svolse una vera e propria
edizione zero, una vera e propria edizione di prova della Coppa
Carnevale. Andiamo ora
a scoprire come siamo arrivati a quella storica edizione zero della
COPPA CARNEVALE, e come siamo arrivati alla primissima edizione del
torneo.
Siamo
a Viareggio, nell'immediato dopoguerra, nel 1945. La città vuole
ripartire, vuole dimenticarsi quegli anni così difficili, duri e
all'insegna di brutalità e di tante devastazioni. Viareggio vuol
tornare a vivere, o forse, il termine migliore può essere RISORGERE.
Si. Risorgere ancor più bella di pria.
Non è
cosa semplice, a causa della disoccupazione e della miseria. Ma
Viareggio ci riesce. Grazie anche e sopratutto al suo Carnevale, nato
nel 1873, e che prima della pausa forzata legata allo scoppio della
seconda guerra mondiale, con l'ultima edizione del 1940 stava
riscuotendo degli ottimi apprezzamenti.
Nel
febbraio 1946, dopo 5 anni di pausa forzata, dunque, venne
ripristinato il Carnevale, con il primo atto ufficiale,
caratterizzato dalla scelta della CANZONETTA ufficiale. A vincere fu
una canzonetta, scritta da GINO GUIDI, e musicata da ICILIO SADUN
(autore, peraltro, della celeberrima SU LA COPPA DI CHAMPAGNE, il cui
titolo effettivo sarebbe IL CARNEVALE A VIAREGGIO) che resterà per
sempre nel cuore della nostra città: RISORGI ANCOR PIÚ BELLA,
VIAREGGINA.
Dunque,
c'è grande attesa per il primo corso del 3 Marzo 1946, il primo dopo
il conflitto mondiale. Un corso che però venne annullato a causa
della pioggia, che cadde sulla città versiliese anche il giorno
successivo, lunedì. Ma non il giorno successivo, martedì 5 Marzo,
peraltro martedì grasso. Ed è quindi sotto un sole primaverile che
finalmente Viareggio potè tornare a respirare aria di Carnevale.
Un'aria di Carnevale che andiamo adesso ad assaporare, grazie a
questo frammento del NOTIZIARIO n° 7 dell'ISTITUTO LUCE, realizzato
proprio nella giornata di martedì grasso.
Se
dunque il Carnevale tornò a diventare protagonista nella vita della
città versiliese, anche lo sport cominciò gradualmente a diventare
protagonista della vita sociale versiliese, grazie alla nascita di
nuove squadre giovanili di calcio. Sarà il primo passo che porterà
poi, il 20 Novembre 1947 alla fondazione del Centro Giovani
Calciatori.
E fu proprio legata al CGC e in
particolare a TORQUATO BRESCIANI, uno degli storici fondatori al
quale è peraltro dedicato lo stadio DEI PINI, l'idea di organizzare
un torneo giovanile di calcio, aperto ai rioni della città, e che si
potesse giocare durante il periodo di Carnevale. Da qui il nome di
COPPA CARNEVALE.
A
quella prima storica edizione parteciparono ben 11 squadre: la
formazione Allievi del Viareggio, la Libertas, gli Assi, il Cro Marco
Polo, il Fervet, e i bar Mori, Piemonte, Iskra, Fattore, e Lencioni
di Viareggio, e infine il bar Roma di Torre del Lago. Il costo
dell'iscrizione al torneo era di 100 lire. Come la definì qualche
anno fa, il presidente del CGC Viareggio, Alessandro Palagi nella
pubblicazione edita per celebrare i 60 anni della Coppa Carnevale,
“era
la Viareggio degli artigiani, degli operai, della gente di mare
“timida” (come cantava il grande Egisto Malfatti), che trovava
nel torneo forza sportiva, e un'anima di viaregginità”
Il torneo vide mettersi in luce nella
fase eliminatoria il Bar Lencioni, che superò nella fase
eliminatoria la formazione Allievi del Viareggio e il bar Roma di
Torre del Lago. Si arrivò così alla finale, che si giocò allo
Stadio dei Pini e che vide sfidarsi il
Bar Lencioni, che si schierò in maglia azzurra, e il Bar Fattore, in
maglia bianconera, e che vedeva come allenatore Mauro Santini, un
altro fondatore della Coppa Carnevale, che poi avrebbe allenato
l'anno successivo, nella prima edizione ufficiale del Torneo, la
selezione giovanile viareggina.
Queste
le formazioni che scesero in campo in quella finale zero agli ordini
del signor Cappelli di Viareggio, arbitro di quella storica finale.
Il
BAR LENCIONI scese in campo con la seguente formazione: Bonuccelli,
Fiorini, Michelotti, Di Beo, Gianni, Pardini, Lencioni, Benetti,
Greco, Bacci, Cupisti.
Così
rispose il BAR FATTORE: Malfatti, Lazzerini, Bonuccelli, Franceschi,
Ghiselli, Dinelli II, Dinelli I, Santini, Stefanini, Lucignani,
Sciacqua.
La
finale vide la netta vittoria del Bar Lencioni per 3-0, grazie alle
reti al 5° del primo tempo di Cupisti, e poi nella ripresa i goal al
25° di Lencioni, e al 27° di Benetti.
Questa
la foto della formazione del BAR LENCIONI che si aggiudicò quella
storica edizione zero della COPPA CARNEVALE.
Questa storica edizione zero riscontrò
un grande apprezzamento non solo in città, ma anche in ambito
nazionale e internazionale (la squadra svizzera del Bellinzona,
appresa l'esistenza di questa Coppa Carnevale, inviò una lettera ai
vertici del CGC, chiedendo di partecipare alla edizione successiva
del 1949) a tal punto, che il CGC, decise di trasformare
quell'edizione zero della Coppa in un Torneo che potesse valorizzare
non solo i giovani calciatori viareggini, ma anche i giovani
calciatori italiani e internazionali. Il progetto, estremamente
affascinante, aveva però un problema non indifferente: per la sua
realizzazione serviva una solidità economica non indifferente.
Il CGC credeva talmente tanto a quel
progetto che non si perse d'animo, riuscendo a trovare non solo gli
sponsor, ma riuscendo persino a stipulare delle convenzioni con gli
alberghi che avrebbero ospitato l'anno seguente i calciatori
provenienti non solo dal nostro Paese ma anche dall'estero.
Fu così che nel 1949 nacque la prima
edizione ufficiale della Coppa Carnevale, che vide partecipare ai
nastri di partenza ben 10 squadre: Bellinzona, CGC Viareggio,
Fiorentina, Lazio, Lucchese, Milan, Nizza, Rapid Mentone,
Rappresentativa della Lega giovanile di Livorno e Sampdoria.
Dopo
quella prima storica edizione del 1949, vinta dal Milan, seguirono
altre edizioni, e il torneo cominciò sempre più a crescere, facendo
scoprire agli osservatori, presenti al torneo, talenti che avrebbero
poi scritto la storia del calcio.
La formazione del MILAN, che nel 1949 si aggiudicò la prima edizione della VIAREGGIO CUP, allora denominata COPPA CARNEVALE.
LA
VIAREGGIO CUP 2014.
Il MILAN, guidato da FILIPPO INZAGHI, vince la VIAREGGIO CUP 2014, aggiudicandosi così il BURLAMACCO D'ORO.
La
66°edizione della VIAREGGIO CUP, ha regalato anche quest'anno
tantissime emozioni nel corso del torneo. Due parole la meritano
sicuramente la finale, disputata allo stadio DEI PINI,che per la
prima volta nella storia del Torneo, ha visto scendere in campo le
stesse formazioni che si erano sfidate un anno prima per la vittoria
finale del torneo: il MILAN, allenato da FILIPPO INZAGHI, e i
campioni uscenti dell'ANDERLECHT, guidati da RENE PEETERS.
Queste
le formazioni che si sono affrontate in finale.
Se la finale dello scorso anno ci aveva mostrato un ANDERLECHT
troppo forte contro il MILAN, allora allenato da ALDO DOLCETTI,
quest'anno non è andata così. Sarà stato molto probabilmente per
la presenza in panchina di un grande campione come PIPPO INZAGHI, che
da giocatore ha lottato sia con la maglia del MILAN sia con quella
della Nazionale per finali estremamente importanti, ma la sensazione
che abbiamo avuto in finale è stata quella di un MILAN molto più
combattivo nella finale di quest'anno.
Dopo un primo tempo tattico, in cui le squadre si erano per lo più
controllate, nella ripresa e nei successivi tempi supplementari, come
raccontai sulla pagina FB del GUERIN in diretta, assistemmo a una
vera e propria girandola di emozioni, partendo dal goal della
formazione belga, segnato al 63° da LEYA, pareggiato otto minuti
dopo al 71° da un bellissimo goal di PETAGNA,protagonista di quella
bellissima finale, che dal limite dell'area al volo lancia un
sinistro che fulmina imparabilmente il portiere belga GIES. Non
mancano ulteriori emozioni per le espulsioni di BENEDICIC per il MILAN
e di BASTIEN per l'ANDERLECHT per falli di reazione sui rispettivi
avversari e con entrambe le squadre in 10.
Ma, a primo tempo supplementare appena iniziato, è il MILAN a
passare subito in vantaggio con FABBRO, ma grande merito del goal va
sicuramente ancora una volta a PETAGNA: è il numero nove rossonero,
infatti, a servire in area PINATO, il quale a sua volta si dirige
verso il fondo campo e da lì crossa in mezzo per lo stesso FABBRO,
il quale va così a segnare. Il giocatore rossonero però festeggia
con troppa enfasi il vantaggio andandosi a togliere la maglietta.
Essendo già stato ammonito in precedenza, il secondo giallo costa al
giocatore rossonero l'espulsione.
Milan, dunque in 9 contro i 10 dell'ANDERLECHT, ma PETAGNA tira
ancora fuori una perla dal suo cilindro: al decimo minuto del primo
tempo supplementare, infatti, crossa al centro dell'area di rigore
per MATALLI, il quale con un destro al volo batte il portiere GIES.
Il MILAN, dunque, si vendica della lezione di calcio subita lo
scorso anno battendo per 3-1 l'ANDERLECHT, e andando a vincere per la
nona volta la VIAREGGIO CUP. Mai prima d'ora una squadra si era
aggiudicata ben 9 volte il torneo di VIAREGGIO. E questo al termine
di una finale piena di colpi di scena e assolutamente spettacolare.
Come altrettanto spettacolare è stato quest'anno sempre a Viareggio
certamente il Carnevale.
IL CARNEVALE DI VIAREGGIO.
Contestualmente alla finale della VIAREGGIO CUP, ha preso il via
nelle scorse settimane una manifestazione, a cui noi viareggini
teniamo davvero molto: il CARNEVALE. Nelle scorse settimane, dunque,
come abitudine, hanno sfilato in PIAZZA MAZZINI lungo i viali a mare
i celeberrimi carri allegorici di prima e di seconda categoria,
ideati da quei grandi artisti che sono i maghi della cartapesta, e
poi le mascherate di gruppo ed isolate, regalando
a tutto il pubblico delle grandissime emozioni. Emozioni alle quali
per una domenica sarà ancora possibile poter assistere.
Se infatti in buona parte
d'ITALIA, il CARNEVALE si è concluso con il MARTEDì GRASSO, a
VIAREGGIO è ancora Carnevale, con l'ultimo corso che si svolgerà,
dunque, domenica prossima, con inizio alle ore 15, e che culminerà,
al termine, con l'ammainabandiera, con la proclamazione dei
vincitori, e con lo splendido spettacolo pirotecnico, organizzato
come ormai consuetudine da tantissimi anni dalla ditta MAZZONE di
ORBETELLO.
Tantissimi gli argomenti
presenti quest'anno tra le varie costruzioni di PRIMA CATEGORIA,
quella cioè dei Carri grandi: dalla inevitabile satira politica,
sempre aggiornata con le ultime novità, a costruzioni raffiguranti
la difficile situazione che sta vivendo il nostro amato Paese, dai
pericoli e dalle insidie che a volte ci può offrire la Rete, a come
l'economia può rubarci e al contempo rovinare i sogni delle nuove
Generazioni, e tanto altro ancora. Una molteplicità di temi e di
argomenti (come non dimenticare, ad esempio, la partita di
CALCIO STORICO FIORENTINO, svoltasi sulla spiaggia di PIAZZA MAZZINI) che ci dimostrano come il
Carnevale di Viareggio, guidato a partire da questa edizione da
STEFANO PASQUINUCCI, non sia più solo il Carnevale ricordato per la
satira politica prersente sui carri allegorici, ma anche una vera e
propria manifestazione culturale, capace di raccontare attraverso i
carri e non solo i più svariati temi con i quali abbiamo
costantemente a che fare giorno per giorno.
Tra i vari carri di prima
categoria, tre mi hanno particolarmente colpito. I primi due sono
legati al mondo della MUSICA, trattato da chi scrive all'interno
della pagina del GUERIN con la nostra iniziativa CORREVA L'ANNO, e
rappresentano un omaggio nei confronti di due grandi artisti che con
le proprie opere, hanno fatto la storia della musica mondiale; il
terzo un vero e proprio messaggio in un momento non molto facile.
La prima costruzione che
andiamo a vedere s'intitola REVOLUTION, ed è stata realizzata dai
fratelli STEFANO e UMBERTO CINQUINI. La costruzione vede come grande
protagonista l'indimenticabile JOHN LENNON, raffigurato sul carro con
uno sguardo incredibilmente simile rispetto all'originale. In una
prima fase il volto del mascherone raffigurante JOHN LENNON è
proteso in avanti, coperto dalle mani, quasi come volesse essere
coperto. Poi, piano piano comincia a scoprire il volto e, sulle note
di “Give peace a chance”, invita diettamente tutto il mondo a
credere e a dare una possibilità alla pace.
Il secondo carro è
dedicato a un altro grande maestro della musica leggera mondiale: mi
riferisco a FIGLI DI UN DIO MINORE, carro di prima categoria
realizzato da ROBERTO VANNUCCI.
La costruzione è
dedicata al fondatore dei QUEEN, il leggendario FREDDIE MERCURY, qui
raffigurato nei panni di un angelo, pronto ad aprire le ali per
volare, e quindi per alzarsi in volo oltre le colonne d'ERCOLE.
Il terzo e ultimo
carro che andiamo a vedere è realizzato da MASSIMO BRESCHI, ed è
intitolato UN CARRO...ARMATO DI ALLEGRIA.
Il carro, come possiamo
vedere dalla foto, raffigura un carro armato. A differenza dei tanti
carrarmati direttamente in Ucraina e in Crimea, di cui sentiamo
parlare praticamente da un po' di tempo, il carro armato qui
raffigurato da MASSIMO BRESCHI, è molto speciale: il suo scopo non è
quello di portare morte e distruzione, ma, attraverso la gioia e
l'allegria, di cancellare tutta la tristezza.
Dicevamo all'inizio, che
a VIAREGGIO, a differenza delle altre località del nostro Paese, è
ancora Carnevale, con l'ultima sfilata in programma domenica alle 15.
Un'ultima sfilata che avrà una grandissima valenza storica, in
quanto sarà la sfilata numero 400 in 141 anni della storia del
CARNEVALE DI VIAREGGIO.
Un evento veramente
unico, quello della 400° sfilata storica , che merita assolutamente
di essere visto. Ma non sul web o in rete, ma direttamente dal vivo
in PIAZZA MAZZINI a VIAREGGIO (per ulteriori info più specifiche, vi
rimando al sito ufficiale del Carnevale)
, in modo tale da poter vivere e da poter toccare direttamente dal
vivo l'emozione che solo un corso mascherato visto sul campo è
capace di regalarti.
Il pianto di SANDRO MAZZOLA a RADIO KISS KISS in seguito agli striscioni offensivi esposti durante il derby tra JUVENTUS e TORINO: l'ennesima sconfitta da parte del calcio italiano.
Cari
amici,
vorrei
dedicare questa puntata di SPUNTI DI SPORT a uno dei più vergognosi
episodi che da quando seguo calcio mi è capitato di assistere: mi
riferisco agli striscioni offensivi esposti nella curva SCIREA dello
JUVENTUS STADIUM durante il derby della MOLE, JUVENTUS-TORINO,
disputato domenica scorsa.
Come sapete
tutti, infatti, domenica scorsa durante il derby sono stati esposti
da alcuni pseudotifosi due striscioni a dir poco offensivi dedicati
alla strage di SUPERGA, dove, lo ricordiamo, il 4 Maggio 1949, perse
la vita la formazione del GRANDE TORINO, una delle squadre che hanno
fatto la storia del calcio del nostro paese e che era di ritorno da
Lisbona dove aveva partecipato alla partita di addio al calcio del
capitano del BENFICA, FRANCISCO FERREIRA, e il gruppo di giornalisti
al seguito.
Sul
primo di questi striscioni, qui raffigurato, c'era scritto “Quando
volo penso al Toro”.
Sull'altro
“Solo uno schianto”, con l'aereo e la basilica di Superga
disegnate.
Come
avrete sicuramente capito, cari amici, degli striscioni al limite del
deplorevole, o meglio del disgusto.
Un
gesto condannato molto duramente dal presidente della JUVENTUS,
ANDREA AGNELLI, il quale ha così scritto sulla pagina TWITTER della
società bianconera “Le tragedie non si toccano. Mai. No agli
striscioni e ai cori canaglia. Tutti”
Striscioni
puniti dal Giudice Sportivo solamente con una multa da 25.000 Euro,
"per avere suoi sostenitori, al 10° del primo
tempo ed al 12° del secondo tempo, esposto due striscioni insultanti
la memoria della tragedia di Superga; entità della sanzione
attenuata ex art. 13 lett. a) e b) CGS, in relazione all’art. 12 n.
3 e 6 CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze
dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza".
Una
sanzione, quella comminata al club bianconero, che ha suscitato lo
sdegno, e al contempo le lacrime da parte di SANDRO MAZZOLA, che
nella tragedia di SUPERGA, purtroppo perse suo padre, il leggendario
VALENTINO MAZZOLA, capitano del GRANDE TORINO. Intervistato nei
giorni scorsi da RADIO KISS KISS, l'ex bandiera dell'INTER è
addirittura scoppiato in lacrime nel commentare la vicenda. “Sono
stati vergognosi, solo in Italia succedono queste cose. Non c’entra
la dirigenza della Juventus, che è composta da persone eccezionali,
ma la tifoseria andava punita in maniera esemplare. Solo in Italia
succedono queste cose: è una vergogna, hanno infangato per
l’ennesima volta il ricordo di quella squadra e nessuno ha fatto
nulla. Solo da noi c’è qualcuno che allo stadio porta certi
striscioni. Io dico che quello stadio va chiuso per un anno, per
sempre”.
Non ve lo nascondo, cari
amici, sentire un grande come SANDRO MAZZOLA piangere da grande
appassionato di calcio mi ha fatto davvero molto male dentro, e
rappresentano l'ennesima sconfitta in una stagione del calcio
italiano assolutamente da dimenticare, tra striscioni e cori
offensivi, a tal punto da chiedersi quale pericolosa deriva stia
seguendo il nostro calcio.
Così come in passato
abbiamo condannato duramente in questo spazio senza se e senza ma gli
striscioni offensivi nei confronti di GIANLUCA PESSOTTO e nei
confronti delle vittime dell'HEYSEL, a maggior ragione dobbiamo
condannare quanto successo nel derby torinese.
La cosa più grave però, a
giudizio di chi scrive, è un'altra. Nonostante questi vergognosi
striscioni c'è stato anche chi ha voluto giustificarli, dicendo che
come vengono esposti striscioni contro l'HEYSEL o contro PESSOTTO,
allora era giusto fare questi striscioni, oppure, come mi è capitato
di leggere, di alcuni tifosi juventini che da una parte condannano lo
striscione, ma d'altra parte si arrabbiano alla richiesta di Mazzola
di chiudere per un anno o per sempre lo JUVENTUS STADIUM, come
peraltro sopra riportato, sostenendo che sia una diversa tendenza da
parte dei media di esporre l'argomento, tentando di ingagantire il
tutto quando ci sia la JUVENTUS, e di minimizzare il tutto quando
siano coinvolte altre tifoserie e/o in caso di striscioni offensivi
nei confronti delle vittime dell'HEYSEL.
Non so come funziona da
altre parti, né onestamente mi interessa saperlo. Per quanto mi
riguarda so solamente una cosa: striscioni come quelli di domenica
scorsa non hanno bisogno della benchè minima giustificazione. Va
bene tutto, ma il rispetto nei confronti di chi purtroppo è venuto a
mancare in seguito a una disgrazia di qualunque tipo è a dir poco
basilare in un paese civile come dovrebbe essere il nostro, sempre se
lo è ancora. Sempre e comunque. Sia che si tratti delle vittime
dell'HEYSEL, sia che si tratti delle vittime della stage di SUPERGA,
ecc.
Possiamo capire gli sfottò,
la rivalità sul campo, ma una cosa deve essere basilare: il rispetto
reciproco. Cosa che questo episodio non mostra minimamente.