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mercoledì 19 marzo 2014

SPUNTI DI SPORT- UN GRANDE CAMPIONE.


Ci sono campioni e Campioni. I primi sono quelli che, ad esempio nel mondo del calcio, danno il massimo sul campo di gioco segnando anche tantissimi goal, ma, poi, usciti dal terreno di gioco si disinteressano completamente o dei fan o di quanto possa loro succedere. I secondi sono quelli che, non lo nascondo, mi piacciono di più: dei grandi calciatori in campo ma anche fuori, pronti con un loro gesto o con una loro storia a farti capire che il calcio è sicuramente importante, ma che la vita lo è ancora di più.

Protagonista della storia che andiamo a raccontare e di cui si è appresa l'esistenza la scorsa settimana un grande campione del calcio internazionale: la stella del REAL MADRID, nonché vincitore del PALLONE D'ORO, CRISTIANO RONALDO.

Poco tempo fa CR7 viene contattato dalla signora CRISTINA ORTIZ CRUZ. La signora Cristina è madre di un bambino, ERIK, dell'età di 10 mesi, il quale purtroppo è nato con una grave malformazione cerebrale, che gli ha generato una DISPLASIA CORTICALE. Una patologia purtroppo piuttosto grave, capace di provocare in chi ne è affetto circa 30 attacchi epilettici al giorno.
Nella fattispecie, infatti, la displasia corticale è di carattere congenito ed può essere provocata da vari fattori, tra cui ad esempio una corretta migrazione dei neuroni di un'area cerebrale durante la vita intrauterina.
Se purtroppo nei bambini può generare circa 30 attacchi epilettici al giorno, anche in fase adulta può generare degli attacchi di matrice epilettica.
Purtroppo la DISPLASIA CORTICALE non è curabile nei bambini, se non tramite un'operazione al cervello. Intervento che però, come potrete facilmente capire, purtroppo ha dei costi che non sempre la singola famiglia è capace purtroppo di sostenere.

E questo è quanto purtroppo capitato alla famiglia di Erik, la quale purtroppo non aveva i soldi necessari per l'operazione del figlio.
La famiglia ORTIZ CRUZ prova inizialmente a racimolare la giusta quantità di denaro (circa 70.000 Euro per l'intervento, più test clinici da 7.000 Euro l'uno) coinvolgendo amici e parenti senza purtroppo riuscirci.
La signora Cristina, contatta così il campione del REAL e della nazionale portoghese, chiedendogli di organizzare una raccolta fondi per poter pagare l'operazione al cervello del piccolo Erik. Cristiano Ronaldo accetta subito, mettendo a disposizione per l'asta una maglietta e un paio di scarpe da calcio.

Purtroppo, però, la somma ricavata dall'asta non è sufficiente per poter pagare l'intervento, e, a questo punto, appresa anche la patologia del piccolo Erik, CR7 compie un gesto da grande Campione, offrendosi di aiutare personalmente il piccolo Erik pagandogli l'intero costo dell'intervento affinchè il bambino potesse venir operato il più urgentemente possibile.

Le parole del campione lusitano non sono sembrate vere alla signora Cristina, la quale, intervistata in merito nei giorni scorsi, ha così dichiarato Grazie, per me Cristiano Ronaldo è un angelo. Mio figlio aveva una malformazione al cervello. C’è stata una vera e propria mobilitazione di amici e parenti per aiutarci in questa difficile battaglia perché i costi dell’intervento sono molto cari. Poi è arrivato lui, dapprima ha messo all’asta una maglietta e delle scarpette da gioco, quindi ci ha pagato l’intera operazione“.

In un momento in cui purtroppo il calcio a livello nostrano è sempre più caratterizzato da polemiche, offese, ecc, gesti come quelli di Cristiano Ronaldo ci dmostrano, per fortuna, che il calcio per fortuna è ancora in grado di regalarci dei bellissimi esempi e delle bellissime storie come questa.
Certamente, Cristiano Ronaldo sarà stato sicuramente favorito dalle possibilità economiche di cui indubbiamente dispone. Resta, comunque, il gesto assolutamente spontaneo da parte di un grande Campione, che ha dimostrato a tutti non solo di segnare sui campi di calcio ma anche e sopratutto nella vita di tutti i giorni, segnando decisamente il suo goal più bello.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

giovedì 13 marzo 2014

FORZA, STEFANO!

Il Presidente della FONDAZIONE CARNEVALE, STEFANO PASQUINUCCI, al centro tra ONDINA e BURLAMACCO.

Cari amici,
raramente dedico un post di questo mio blog, VARIE NEWS, a una persona, se non nell'ambito della rubrica della pagina del GUERIN, SPUNTI DI SPORT, dedicata in alcuni casi al racconto dei personaggi che hanno fatto grande lo sport italiano e non solo.
Se oggi mi vedo costretto a fare una vera e propria eccezione, è perchè se c'è una cosa che non sopporto sono le critiche ingiustificate, la premeditazione, il voler vedere tassativamente il lato negativo di una certa azione compiuta da una persona, quando questo lato negativo in realtà non c'è.
Specie se riguarda un carissimo amico.

Viareggio, come scrivevo due giorni fa su Facebook, è una bellissima città, la quale purtroppo, però, molto spesso, pratica a giudizio di chi scrive uno sport assolutamente pericoloso. C'è una persona che ci mette anima e cuore a realizzare un determinato evento e magari ottiene un grandissimo risultato? Anziché complimentarsi con lui per il bellissimo risultato ottenuto critichiamolo. E poi... ma si, dai, togliamogli anche un po' di fondi, giusto per rendergli la vita un po' la vita difficile, e per fare un po' i masochisti.
Questo quanto purtroppo sta capitando da noi a Viareggio a una persona che ha sempre dato anima e cuore per la sua città, e che è riuscito a realizzare con fondi minori rispetto al passato la più bella medizione del Carnevale di Viareggio degli ultimi anni: mi riferisco a STEFANO PASQUINUCCI.

Nella sera tra lunedì e martedì, infatti su un noto sito versiliese, è comparso un articolo secondo il quale Stefano avrebbe voluto favorire i giornali cartacei rispetto ai siti on line concedendo ai primi le classifiche dei carri di prima categoria del Carnevale e ai siti no.

Questi i punti principali dell'articolo che mi hanno lasciato francamente perplesso (...) A noi pare chiaro che il presidente Pasquinucci (per non si sa quale motivo) preferisca favorire la carta stampata. Abbiamo provato a chiederglielo ma a parte un po’ di parole confuse non è riuscito a fornirci alcuna spiegazione . Ma del resto il tentativo di favorire i giornali a danno dei siti online Paquinucci l’aveva fatto anche in occasione della presentazione della presentazione dei bozzetti, anche in quel caso col tentativo di consegnare prima alla carta stampata il materiale. Oltre ai complimenti per questo sfregio palese, deliberato e reiterato alla libertà di stampa, vorremmo fare alcune domande al presidente Pasquinucci. Perchè mandare le schede solo ai giornali di carta? Ha forse paura del nostro giudizio? Ha paura dei commenti online che inevitabilmente arriveranno? Ha forse qualche interesse specifico a che una certa notizia esca su un giornale invece di un altro ? Ha qualche segreto, che a noi non può dare lo stesso materiale che dà agli altri? Questa e mille altre domande, ingenue e meno, ci vengono in mente...Ci chiediamo come si sarebbe sentito lui, prima di diventare presidente, se una cosa del genere l’avessero fatto al suo Viareggiok (a proposito, è ancora suo?).

La prima osservazione che mi viene da fare dinanzi a queste righe è la seguente: l'autore dell'articolo conosce davvero Stefano Pasquinucci? Se la conoscesse veramente saprebbe benissimo che difficilmente Stefano è la persona descritta dall'articolo.
Ho avuto occasione di conoscere Stefano tra il 2009 e il 2010 grazie a VIAREGGIOK, sito da lui curato fino alla nomina come Presidente della Fondazione Carnevale, e di cui, non lo nascondo, avverto fortemente la mancanza, per cui ho avuto il piacere e l'onore di scrivere alcuni articoli. Diverse volte ho avuto occasione di parlare sia dal vivo, sia telefonicamente con Stefano, e ho sempre trovato in lui una persona della massima correttezza, disponibilità e gentilezza possibile. Verrebbe da dire una persona d'altri tempi. Per carità, potremo anche aver avuto una divergenza di recente (l'unica in questi anni, è stata in occasione dell'inizio del Carnevale in merito alla questione delle dirette e delle differite televisive dei corsi mascherati, su cui abbiamo avuto visioni diverse), ma, nonostante questa piccola divergenza, c'è sempre stata massima stima reciproca.

Vedere uno Stefano Pasquinucci impedire ai siti web di pubblicare le classifiche dei carri di prima categoria favorendo i quotidiani non ce la faccio proprio, non esiste assolutamente. Può esserci stato un ritardo nel diramare le classifiche, un inconveniente (può capitare a tutti), ma l'intrigo ai danni dei siti web proprio no. Visto poi e considerato che Stefano fino a poco tempo fa aveva proprio VIAREGGIOK, e quindi sa perfettamente cosa vuol dire gestire un sito web divenuto negli anni un assoluto punto di riferimento della città, e che spero possa un giorno ripartire.

Ma la cosa che mi ha dato veramente noia in tutta questa vicenda, e nello spezzone dell'articolo sopra riportato è stato il voler ricercare volutamente la premeditazione. Anziché pensare che ci possa esser stato un problema o un inconveniente, bisogna subito pensare che Stefano abbia voluto ardire chissà quale macchinazione per favorire i quotidiani, andando persino a rifutare la buona fede e le giustificazioni di Stefano, etichettate malamente come parole confuse. Può esserci stato un misunderstanding, un'incomprensione con l'Ufficio Stampa, cosa da non escludere, ma un boicottaggio mi sembra davvero strano, visto che non gioverebbe a nessuno. Cosa che peraltro non sta minimamente in piedi, ripeto, se si ha il piacere e l'onore di conoscere Stefano, ai quali bisogna solamente fare i più sinceri e sentiti complimenti per quanto da lui fatto in questa edizione di Carnevale.

Vado a concludere questo spazio con un'altra cosa sempre relativa al Carnevale. Sta girando in questi giorni la notizia di una possibile riduzione dei fondi destinati al baccanale viareggino. Spero non sia così, in quanto il Carnevale in se per se ha già dato. Non dimentichiamoci, infatti, di fatto che sotto il commissario prefettizio il contributo comunale al Carnevale sia sceso da oltre due milioni, a un milione e quattrocento mila euro. Burlamacco, di fatto, la sua cura dimagrante l'ha già fatta. Se noi diminuiamo ancora i contributi comunali, come poi potremo pretendere di avere un Carnevale ad hoc?
Stefano, con i fondi minori che aveva rispetto alle precedenti edizioni, è riuscito a fare assolutamente i miracoli, allestendo la più bella edizione del Carnevale degli ultimi anni sia da un punto di vista qualitivo, sia riuscendo a organizzare almeno 150 eventi collaterali ai corsi; non chiediamogli le cose a dir poco impossibili. Per quanto da lui fatto, il Carnevale avrebbe come minimo diritto a un aumento dei fondi, o, se non possibile, a una conferma dell'attuale somma.
Spero che anche in Comune lo capiscano, sebbene abbia qualche dubbio.

L'augurio che posso fare a Stefano, è quello di non mollare mai, anche quando gli ostacoli sembrano insormontabili,perchè tutta VIAREGGIO è con te.

FORZA, STEFANO, SEI TUTTI NOI!

Rudiger Franz Gaetano Herberhold

lunedì 10 marzo 2014

SPUNTI DI SPORT-IL BRUTTO DEL CALCIO: STRISCIONI OFFENSIVI NEL PRE-PARTITA DI JUVENTUS-FIORENTINA.


Cari amici,
nuovo capitolo della nostra saga dedicata a IL BRUTTO DEL CALCIO. Non ve lo nascondo: ogni volta spero sempre possa essere l'ultimo capitolo, e invece, purtroppo non c'è verso. Ogni volta ce n'è sempre una. Uno striscione, un coro offensivo, senza renderci così conto che alla fine è il nostro calcio che purtroppo ne paga le conseguenze, con sempre più tifosi che stanno sempre più disertando il mondo del pallone italico a favore del calcio estero, perchè inorriditi dalla spirale di violenza, offese e insulti che purtroppo da un bel po' di tempo a questo a parte dobbiamo amaramente registrare.

Nuovo capitolo di questa rassegna orrida del pallone italico, l'abbiamo avuto oggi a ora di pranzo, in occasione di JUVENTUS-FIORENTINA.

Com'è noto e risaputo, tra le due squadre c'è una fortissima rivalità calcistica, cresciuta in occasione dell'ultima giornata di campionato della stagione 1981/82, quando entrambe le squadre erano in testa a pari punti, e con la JUVE che riuscì a battere in trasferta il CATANZARO e la FIORENTINA che a CAGLIARI pareggiò per 0-0, con goal annullato a CICCIO GRAZIANI, che tanto fece arrabbiare il popolo viola, pensando che dietro ci fosse un complotto, e rinforzata a inizio anni 90 con la cessione di ROBERTO BAGGIO dalla FIORENTINA proprio alla formazione bianconera.

La partita tra JUVENTUS e FIORENTINA di oggi veniva in un momento assai delicato della stagione, con le due formazioni che, dopo la partita di oggi, s'incontreranno altre due volte in campo prima giovedì 13 Marzo di nuovo allo JUVENTUS STADIUM e poi giovedì 20 Marzo allo stadio FRANCHI di FIRENZE per gli ottavi di finale di EUROPA LEAGUE.

Se in entrambe le tifoserie esistono per fortuna ancora dei tifosi che vivono il calcio in maniera molto più serena, purtroppo oggi a TORINO prima della partita sono accaduti degli episodi davvero molto gravi, e che hanno riguardato, come scrivevamo all'inizio entrambe le tifoserie. Dei veri e propri momenti di imbecillità che andiamo ora a documentare.

Le prime immagini che ci arrivano da TORINO direttamente dal web ci mostrano purtroppo il vergognoso accenno, sulla parte posteriore del pulman dei tifosi viola alle vittime dell'HEYSEL, con il consueto +39 già denunciato in passato.


Non mancano purtroppo altri accenni alla strage dell'HEYSEL con uno striscione chiaramente riferito, oltre che qualche altro coro in merito.


Se già questi striscioni non erano stati edificanti, la risposta della JUVE è stata addirittura peggiore, paragonando i tifosi della FIORENTINA alla razza ebraica. Questo il coro in questione pronunciato da alcuni tifosi bianconeri "Fiorentini non italiani, solo una massa di ebrei".

Questo coro ha destato numerosissime polemiche, e al contempo lo sdegno in primis del Presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, RENZO GATTEGNA, e del Presidente del MACCABI, associazione sportiva ebraica italiana, VITTORIO PAVONCELLO.

Queste le dichiarazioni rilasciate dal Presidente GATTEGNA. "Ancora una volta l'imbecillità di alcune frange del tifo è tornata a palesarsi durante una partita di calcio. Gli indecenti cori antisemiti pronunciati da un gruppo di tifosi della Juventus nel corso del nono minuto dell'incontro casalingo con la Fiorentina, cori amplificati e propagati anche durante la diretta televisiva, sono la triste conferma di quanto ancora resti da fare per sradicare odio e pregiudizio dove dovrebbero invece albergare valori di lealtà, passione agonistica, amore per lo sport. L'auspicio è che possano essere al più presto presi i provvedimenti più opportuni e che i responsabili di queste azioni siano messi in condizione di non poter frequentare le curve degli stadi per lungo tempo". 

Queste le dichiarazioni rilasciate da PAVONCELLO. ‘Fiorentini non italiani, ma soltanto una massa di ebreì. Oggi le frange più reiette del tifo bianconero hanno colpito. Sono sicuro che la dirigenza della Juventus e il suo presidente sapranno intervenire, altrimenti il nuovo stadio sarà imbrattato da un nuovo, cupo antisemitismo. Spero, inoltre, che la giustizia sportiva faccia il suo corso, senza sconti”.
 
Verrebbe quasi da chiedersi se i tifosi che si lasciano andare a certi cori conoscono cosa sia stata la Shoah, e di quante difficoltà purtroppo durante il secondo conflitto mondiale tantissime famiglie ebree abbiano dovuto affrontare. Si fa presto a parlare di razze da sterminare. Ogni tanto riflettere prima di ideare certi cori non sarebbe così malvagio. 
 
Nel corso della giornata i battibecchi sono poi proseguiti su TWITTER, anche se, per fortuna, con toni molto più distesi, questi si da sfottò, ma senza offendere o insultare nessuno.
A partire per prima la JUVENTUS, che ha twittato quanto segue.


A rispondere il presidente dell'Associazione dei Viola Club, FILIPPO PUCCI, che ha così commentato Li capisco, all'andata si sono dovuti accontentare di quattro salti in padella, pronti in quindici minuti... ”.

Dunque, giovedì prossimo, JUVENTUS e FIORENTINA torneranno ad affrontarsi allo JUVENTUS STADIUM per la gara di andata degli OTTAVI DI FINALE dell'EUROPA LEAGUE. Sperando che a vincere questa volta piuttosto che le offese sugli spalti sia sopratutto il sano e buon calcio. Sia in campo, ma ancor più sugli spalti.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

venerdì 7 marzo 2014

SPUNTI DI SPORT-CALCIO & CARNEVALE: UN BINOMIO VINCENTE A VIAREGGIO.

La statua di BURLAMACCO, la celebre maschera del CARNEVALE DI VIAREGGIO, ideata nell'estate del 1930 da un allora diciottenne UBERTO BONETTI, accoglie a braccia aperte il visitatore che entra a VIAREGGIO per poter assistere a quel bellissimo spettacolo rappresentato dai corsi mascherati.

Un grande binomio. Due manifestazioni, apparentemente senza alcun punto in comune, ma che invece, hanno sempre avuto tra di loro un profondo legame. Mi riferisco al binomio VIAREGGIO CUP-CARNEVALE DI VIAREGGIO. Anche quest'anno, come vedremo, le due manifestazioni non hanno mancato di regalare grandi emozioni sia a chi ha avuto modo di assistere alle partite disputate in tutta la Toscana e che vedeva come campi principali lo stadio DEI PINI di VIAREGGIO e lo stadio G.BUI di SAN GIULIANO TERME, sia a chi nel corso delle domeniche di Carnevale si è recato sui viali a mare ad assistere alle sfilate dei celebri carri di cartapesta, che domenica prossima, 9 Marzo, in occasione dell'ultimo corso, festeggieranno quota 400.

LA NASCITA DELLA COPPA CARNEVALE.

Tutti noi sappiamo benissimo che la Coppa Carnevale fece il suo esordio con la prima edizione del 1949, con la gara inaugurale che vide la vittoria della selezione viareggina, guidata da Carmelo Santini, uno dei padri della Coppa Carnevale, contro i Rappresentanti della Lega giovanile di Livorno per 4-1, con il calcio d'avvio dato dal giovane Limberto Taccola (che poi avrebbe militato nella Roma), del primo goal ufficiale del torneo, della vittoria finale del Milan, ecc.

Ben pochi, però, sanno che, se è vero che nel 1949 si svolse la prima edizione ufficiale della Coppa Carnevale, l'anno prima, nel 1948, si svolse una vera e propria edizione zero, una vera e propria edizione di prova della Coppa Carnevale. Andiamo ora a scoprire come siamo arrivati a quella storica edizione zero della COPPA CARNEVALE, e come siamo arrivati alla primissima edizione del torneo.

Siamo a Viareggio, nell'immediato dopoguerra, nel 1945. La città vuole ripartire, vuole dimenticarsi quegli anni così difficili, duri e all'insegna di brutalità e di tante devastazioni. Viareggio vuol tornare a vivere, o forse, il termine migliore può essere RISORGERE. Si. Risorgere ancor più bella di pria.
Non è cosa semplice, a causa della disoccupazione e della miseria. Ma Viareggio ci riesce. Grazie anche e sopratutto al suo Carnevale, nato nel 1873, e che prima della pausa forzata legata allo scoppio della seconda guerra mondiale, con l'ultima edizione del 1940 stava riscuotendo degli ottimi apprezzamenti.
Nel febbraio 1946, dopo 5 anni di pausa forzata, dunque, venne ripristinato il Carnevale, con il primo atto ufficiale, caratterizzato dalla scelta della CANZONETTA ufficiale. A vincere fu una canzonetta, scritta da GINO GUIDI, e musicata da ICILIO SADUN (autore, peraltro, della celeberrima SU LA COPPA DI CHAMPAGNE, il cui titolo effettivo sarebbe IL CARNEVALE A VIAREGGIO) che resterà per sempre nel cuore della nostra città: RISORGI ANCOR PIÚ BELLA, VIAREGGINA.


Dunque, c'è grande attesa per il primo corso del 3 Marzo 1946, il primo dopo il conflitto mondiale. Un corso che però venne annullato a causa della pioggia, che cadde sulla città versiliese anche il giorno successivo, lunedì. Ma non il giorno successivo, martedì 5 Marzo, peraltro martedì grasso. Ed è quindi sotto un sole primaverile che finalmente Viareggio potè tornare a respirare aria di Carnevale. Un'aria di Carnevale che andiamo adesso ad assaporare, grazie a questo frammento del NOTIZIARIO n° 7 dell'ISTITUTO LUCE, realizzato proprio nella giornata di martedì grasso.


Se dunque il Carnevale tornò a diventare protagonista nella vita della città versiliese, anche lo sport cominciò gradualmente a diventare protagonista della vita sociale versiliese, grazie alla nascita di nuove squadre giovanili di calcio. Sarà il primo passo che porterà poi, il 20 Novembre 1947 alla fondazione del Centro Giovani Calciatori.

E fu proprio legata al CGC e in particolare a TORQUATO BRESCIANI, uno degli storici fondatori al quale è peraltro dedicato lo stadio DEI PINI, l'idea di organizzare un torneo giovanile di calcio, aperto ai rioni della città, e che si potesse giocare durante il periodo di Carnevale. Da qui il nome di COPPA CARNEVALE.
A quella prima storica edizione parteciparono ben 11 squadre: la formazione Allievi del Viareggio, la Libertas, gli Assi, il Cro Marco Polo, il Fervet, e i bar Mori, Piemonte, Iskra, Fattore, e Lencioni di Viareggio, e infine il bar Roma di Torre del Lago. Il costo dell'iscrizione al torneo era di 100 lire. Come la definì qualche anno fa, il presidente del CGC Viareggio, Alessandro Palagi nella pubblicazione edita per celebrare i 60 anni della Coppa Carnevale, “era la Viareggio degli artigiani, degli operai, della gente di mare “timida” (come cantava il grande Egisto Malfatti), che trovava nel torneo forza sportiva, e un'anima di viaregginità

Il torneo vide mettersi in luce nella fase eliminatoria il Bar Lencioni, che superò nella fase eliminatoria la formazione Allievi del Viareggio e il bar Roma di Torre del Lago. Si arrivò così alla finale, che si giocò allo Stadio dei Pini e che vide sfidarsi il Bar Lencioni, che si schierò in maglia azzurra, e il Bar Fattore, in maglia bianconera, e che vedeva come allenatore Mauro Santini, un altro fondatore della Coppa Carnevale, che poi avrebbe allenato l'anno successivo, nella prima edizione ufficiale del Torneo, la selezione giovanile viareggina.

Queste le formazioni che scesero in campo in quella finale zero agli ordini del signor Cappelli di Viareggio, arbitro di quella storica finale.
Il BAR LENCIONI scese in campo con la seguente formazione: Bonuccelli, Fiorini, Michelotti, Di Beo, Gianni, Pardini, Lencioni, Benetti, Greco, Bacci, Cupisti.
Così rispose il BAR FATTORE: Malfatti, Lazzerini, Bonuccelli, Franceschi, Ghiselli, Dinelli II, Dinelli I, Santini, Stefanini, Lucignani, Sciacqua.

La finale vide la netta vittoria del Bar Lencioni per 3-0, grazie alle reti al 5° del primo tempo di Cupisti, e poi nella ripresa i goal al 25° di Lencioni, e al 27° di Benetti.
Questa la foto della formazione del BAR LENCIONI che si aggiudicò quella storica edizione zero della COPPA CARNEVALE.


Questa storica edizione zero riscontrò un grande apprezzamento non solo in città, ma anche in ambito nazionale e internazionale (la squadra svizzera del Bellinzona, appresa l'esistenza di questa Coppa Carnevale, inviò una lettera ai vertici del CGC, chiedendo di partecipare alla edizione successiva del 1949) a tal punto, che il CGC, decise di trasformare quell'edizione zero della Coppa in un Torneo che potesse valorizzare non solo i giovani calciatori viareggini, ma anche i giovani calciatori italiani e internazionali. Il progetto, estremamente affascinante, aveva però un problema non indifferente: per la sua realizzazione serviva una solidità economica non indifferente.
Il CGC credeva talmente tanto a quel progetto che non si perse d'animo, riuscendo a trovare non solo gli sponsor, ma riuscendo persino a stipulare delle convenzioni con gli alberghi che avrebbero ospitato l'anno seguente i calciatori provenienti non solo dal nostro Paese ma anche dall'estero.
Fu così che nel 1949 nacque la prima edizione ufficiale della Coppa Carnevale, che vide partecipare ai nastri di partenza ben 10 squadre: Bellinzona, CGC Viareggio, Fiorentina, Lazio, Lucchese, Milan, Nizza, Rapid Mentone, Rappresentativa della Lega giovanile di Livorno e Sampdoria.
Dopo quella prima storica edizione del 1949, vinta dal Milan, seguirono altre edizioni, e il torneo cominciò sempre più a crescere, facendo scoprire agli osservatori, presenti al torneo, talenti che avrebbero poi scritto la storia del calcio. 

La formazione del MILAN, che nel 1949 si aggiudicò la prima edizione della VIAREGGIO CUP, allora denominata COPPA CARNEVALE.
 


LA VIAREGGIO CUP 2014.

Il MILAN, guidato da FILIPPO INZAGHI, vince la VIAREGGIO CUP 2014, aggiudicandosi così il BURLAMACCO D'ORO.

La 66°edizione della VIAREGGIO CUP, ha regalato anche quest'anno tantissime emozioni nel corso del torneo. Due parole la meritano sicuramente la finale, disputata allo stadio DEI PINI,che per la prima volta nella storia del Torneo, ha visto scendere in campo le stesse formazioni che si erano sfidate un anno prima per la vittoria finale del torneo: il MILAN, allenato da FILIPPO INZAGHI, e i campioni uscenti dell'ANDERLECHT, guidati da RENE PEETERS.

Queste le formazioni che si sono affrontate in finale.

MILAN: Gori, Calabria, De Santis, Pacifico, Tamas, Mastalli, Modic, Benedicic, Bende Bende, Vido, Petagna. A disp.: Ferrari, Piccinocchi, Iotti, Pinato, Di Molfetta, Simic, Saporetti, Fabbro, Cernigoi, Pedone, Barisic, Aniekan, Livieri. All.: Inzaghi
ANDERLECHT: Gies, Carvalho, Isci, Haagen, Matthys, Bastien, Dendoncker, Jaadi, Soumarè, Maidat, Leya. A disp.: Bossin, Kindermans, Falsaperla, Bourard, Lapage, Mikal. All.: Peeters

Se la finale dello scorso anno ci aveva mostrato un ANDERLECHT troppo forte contro il MILAN, allora allenato da ALDO DOLCETTI, quest'anno non è andata così. Sarà stato molto probabilmente per la presenza in panchina di un grande campione come PIPPO INZAGHI, che da giocatore ha lottato sia con la maglia del MILAN sia con quella della Nazionale per finali estremamente importanti, ma la sensazione che abbiamo avuto in finale è stata quella di un MILAN molto più combattivo nella finale di quest'anno.

Dopo un primo tempo tattico, in cui le squadre si erano per lo più controllate, nella ripresa e nei successivi tempi supplementari, come raccontai sulla pagina FB del GUERIN in diretta, assistemmo a una vera e propria girandola di emozioni, partendo dal goal della formazione belga, segnato al 63° da LEYA, pareggiato otto minuti dopo al 71° da un bellissimo goal di PETAGNA,protagonista di quella bellissima finale, che dal limite dell'area al volo lancia un sinistro che fulmina imparabilmente il portiere belga GIES. Non mancano ulteriori emozioni per le espulsioni di BENEDICIC per il MILAN e di BASTIEN per l'ANDERLECHT per falli di reazione sui rispettivi avversari e con entrambe le squadre in 10.
Ma, a primo tempo supplementare appena iniziato, è il MILAN a passare subito in vantaggio con FABBRO, ma grande merito del goal va sicuramente ancora una volta a PETAGNA: è il numero nove rossonero, infatti, a servire in area PINATO, il quale a sua volta si dirige verso il fondo campo e da lì crossa in mezzo per lo stesso FABBRO, il quale va così a segnare. Il giocatore rossonero però festeggia con troppa enfasi il vantaggio andandosi a togliere la maglietta. Essendo già stato ammonito in precedenza, il secondo giallo costa al giocatore rossonero l'espulsione.
Milan, dunque in 9 contro i 10 dell'ANDERLECHT, ma PETAGNA tira ancora fuori una perla dal suo cilindro: al decimo minuto del primo tempo supplementare, infatti, crossa al centro dell'area di rigore per MATALLI, il quale con un destro al volo batte il portiere GIES.

Il MILAN, dunque, si vendica della lezione di calcio subita lo scorso anno battendo per 3-1 l'ANDERLECHT, e andando a vincere per la nona volta la VIAREGGIO CUP. Mai prima d'ora una squadra si era aggiudicata ben 9 volte il torneo di VIAREGGIO. E questo al termine di una finale piena di colpi di scena e assolutamente spettacolare. Come altrettanto spettacolare è stato quest'anno sempre a Viareggio certamente il Carnevale.

IL CARNEVALE DI VIAREGGIO.

Contestualmente alla finale della VIAREGGIO CUP, ha preso il via nelle scorse settimane una manifestazione, a cui noi viareggini teniamo davvero molto: il CARNEVALE. Nelle scorse settimane, dunque, come abitudine, hanno sfilato in PIAZZA MAZZINI lungo i viali a mare i celeberrimi carri allegorici di prima e di seconda categoria, ideati da quei grandi artisti che sono i maghi della cartapesta, e poi le mascherate di gruppo ed isolate, regalando a tutto il pubblico delle grandissime emozioni. Emozioni alle quali per una domenica sarà ancora possibile poter assistere.
Se infatti in buona parte d'ITALIA, il CARNEVALE si è concluso con il MARTEDì GRASSO, a VIAREGGIO è ancora Carnevale, con l'ultimo corso che si svolgerà, dunque, domenica prossima, con inizio alle ore 15, e che culminerà, al termine, con l'ammainabandiera, con la proclamazione dei vincitori, e con lo splendido spettacolo pirotecnico, organizzato come ormai consuetudine da tantissimi anni dalla ditta MAZZONE di ORBETELLO. 
 

Tantissimi gli argomenti presenti quest'anno tra le varie costruzioni di PRIMA CATEGORIA, quella cioè dei Carri grandi: dalla inevitabile satira politica, sempre aggiornata con le ultime novità, a costruzioni raffiguranti la difficile situazione che sta vivendo il nostro amato Paese, dai pericoli e dalle insidie che a volte ci può offrire la Rete, a come l'economia può rubarci e al contempo rovinare i sogni delle nuove Generazioni, e tanto altro ancora. Una molteplicità di temi e di argomenti (come non dimenticare, ad esempio, la partita di CALCIO STORICO FIORENTINO, svoltasi sulla spiaggia di PIAZZA MAZZINI) che ci dimostrano come il Carnevale di Viareggio, guidato a partire da questa edizione da STEFANO PASQUINUCCI, non sia più solo il Carnevale ricordato per la satira politica prersente sui carri allegorici, ma anche una vera e propria manifestazione culturale, capace di raccontare attraverso i carri e non solo i più svariati temi con i quali abbiamo costantemente a che fare giorno per giorno.

Tra i vari carri di prima categoria, tre mi hanno particolarmente colpito. I primi due sono legati al mondo della MUSICA, trattato da chi scrive all'interno della pagina del GUERIN con la nostra iniziativa CORREVA L'ANNO, e rappresentano un omaggio nei confronti di due grandi artisti che con le proprie opere, hanno fatto la storia della musica mondiale; il terzo un vero e proprio messaggio in un momento non molto facile. 
 

La prima costruzione che andiamo a vedere s'intitola REVOLUTION, ed è stata realizzata dai fratelli STEFANO e UMBERTO CINQUINI. La costruzione vede come grande protagonista l'indimenticabile JOHN LENNON, raffigurato sul carro con uno sguardo incredibilmente simile rispetto all'originale. In una prima fase il volto del mascherone raffigurante JOHN LENNON è proteso in avanti, coperto dalle mani, quasi come volesse essere coperto. Poi, piano piano comincia a scoprire il volto e, sulle note di “Give peace a chance”, invita diettamente tutto il mondo a credere e a dare una possibilità alla pace. 
 

Il secondo carro è dedicato a un altro grande maestro della musica leggera mondiale: mi riferisco a FIGLI DI UN DIO MINORE, carro di prima categoria realizzato da ROBERTO VANNUCCI.
La costruzione è dedicata al fondatore dei QUEEN, il leggendario FREDDIE MERCURY, qui raffigurato nei panni di un angelo, pronto ad aprire le ali per volare, e quindi per alzarsi in volo oltre le colonne d'ERCOLE.


Il terzo e ultimo carro che andiamo a vedere è realizzato da MASSIMO BRESCHI, ed è intitolato UN CARRO...ARMATO DI ALLEGRIA.
Il carro, come possiamo vedere dalla foto, raffigura un carro armato. A differenza dei tanti carrarmati direttamente in Ucraina e in Crimea, di cui sentiamo parlare praticamente da un po' di tempo, il carro armato qui raffigurato da MASSIMO BRESCHI, è molto speciale: il suo scopo non è quello di portare morte e distruzione, ma, attraverso la gioia e l'allegria, di cancellare tutta la tristezza.

Dicevamo all'inizio, che a VIAREGGIO, a differenza delle altre località del nostro Paese, è ancora Carnevale, con l'ultima sfilata in programma domenica alle 15. Un'ultima sfilata che avrà una grandissima valenza storica, in quanto sarà la sfilata numero 400 in 141 anni della storia del CARNEVALE DI VIAREGGIO.
Un evento veramente unico, quello della 400° sfilata storica , che merita assolutamente di essere visto. Ma non sul web o in rete, ma direttamente dal vivo in PIAZZA MAZZINI a VIAREGGIO (per ulteriori info più specifiche, vi rimando al sito ufficiale del Carnevale) , in modo tale da poter vivere e da poter toccare direttamente dal vivo l'emozione che solo un corso mascherato visto sul campo è capace di regalarti.

                                                      Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

lunedì 3 marzo 2014

SPUNTI DI SPORT-UNA TRISTE SCONFITTA.

Il pianto di SANDRO MAZZOLA a RADIO KISS KISS in seguito agli striscioni offensivi esposti durante il derby tra JUVENTUS e TORINO: l'ennesima sconfitta da parte del calcio italiano.

Cari amici,
vorrei dedicare questa puntata di SPUNTI DI SPORT a uno dei più vergognosi episodi che da quando seguo calcio mi è capitato di assistere: mi riferisco agli striscioni offensivi esposti nella curva SCIREA dello JUVENTUS STADIUM durante il derby della MOLE, JUVENTUS-TORINO, disputato domenica scorsa.

Come sapete tutti, infatti, domenica scorsa durante il derby sono stati esposti da alcuni pseudotifosi due striscioni a dir poco offensivi dedicati alla strage di SUPERGA, dove, lo ricordiamo, il 4 Maggio 1949, perse la vita la formazione del GRANDE TORINO, una delle squadre che hanno fatto la storia del calcio del nostro paese e che era di ritorno da Lisbona dove aveva partecipato alla partita di addio al calcio del capitano del BENFICA, FRANCISCO FERREIRA, e il gruppo di giornalisti al seguito.
Sul primo di questi striscioni, qui raffigurato, c'era scritto “Quando volo penso al Toro”.


Sull'altro “Solo uno schianto”, con l'aereo e la basilica di Superga disegnate. 

 
Come avrete sicuramente capito, cari amici, degli striscioni al limite del deplorevole, o meglio del disgusto.

Un gesto condannato molto duramente dal presidente della JUVENTUS, ANDREA AGNELLI, il quale ha così scritto sulla pagina TWITTER della società bianconera “Le tragedie non si toccano. Mai. No agli striscioni e ai cori canaglia. Tutti”

Striscioni puniti dal Giudice Sportivo solamente con una multa da 25.000 Euro, "per avere suoi sostenitori, al 10° del primo tempo ed al 12° del secondo tempo, esposto due striscioni insultanti la memoria della tragedia di Superga; entità della sanzione attenuata ex art. 13 lett. a) e b) CGS, in relazione all’art. 12 n. 3 e 6 CGS, per avere la Società concretamente operato con le Forze dell'ordine a fini preventivi e di vigilanza".

Una sanzione, quella comminata al club bianconero, che ha suscitato lo sdegno, e al contempo le lacrime da parte di SANDRO MAZZOLA, che nella tragedia di SUPERGA, purtroppo perse suo padre, il leggendario VALENTINO MAZZOLA, capitano del GRANDE TORINO. Intervistato nei giorni scorsi da RADIO KISS KISS, l'ex bandiera dell'INTER è addirittura scoppiato in lacrime nel commentare la vicenda. “Sono stati vergognosi, solo in Italia succedono queste cose. Non c’entra la dirigenza della Juventus, che è composta da persone eccezionali, ma la tifoseria andava punita in maniera esemplare. Solo in Italia succedono queste cose: è una vergogna, hanno infangato per l’ennesima volta il ricordo di quella squadra e nessuno ha fatto nulla. Solo da noi c’è qualcuno che allo stadio porta certi striscioni. Io dico che quello stadio va chiuso per un anno, per sempre”.

Questo l'intervento di SANDRO MAZZOLA a RADIO KISS KISS, che andiamo ad ascoltare.

Non ve lo nascondo, cari amici, sentire un grande come SANDRO MAZZOLA piangere da grande appassionato di calcio mi ha fatto davvero molto male dentro, e rappresentano l'ennesima sconfitta in una stagione del calcio italiano assolutamente da dimenticare, tra striscioni e cori offensivi, a tal punto da chiedersi quale pericolosa deriva stia seguendo il nostro calcio.
Così come in passato abbiamo condannato duramente in questo spazio senza se e senza ma gli striscioni offensivi nei confronti di GIANLUCA PESSOTTO e nei confronti delle vittime dell'HEYSEL, a maggior ragione dobbiamo condannare quanto successo nel derby torinese.

La cosa più grave però, a giudizio di chi scrive, è un'altra. Nonostante questi vergognosi striscioni c'è stato anche chi ha voluto giustificarli, dicendo che come vengono esposti striscioni contro l'HEYSEL o contro PESSOTTO, allora era giusto fare questi striscioni, oppure, come mi è capitato di leggere, di alcuni tifosi juventini che da una parte condannano lo striscione, ma d'altra parte si arrabbiano alla richiesta di Mazzola di chiudere per un anno o per sempre lo JUVENTUS STADIUM, come peraltro sopra riportato, sostenendo che sia una diversa tendenza da parte dei media di esporre l'argomento, tentando di ingagantire il tutto quando ci sia la JUVENTUS, e di minimizzare il tutto quando siano coinvolte altre tifoserie e/o in caso di striscioni offensivi nei confronti delle vittime dell'HEYSEL.
Non so come funziona da altre parti, né onestamente mi interessa saperlo. Per quanto mi riguarda so solamente una cosa: striscioni come quelli di domenica scorsa non hanno bisogno della benchè minima giustificazione. Va bene tutto, ma il rispetto nei confronti di chi purtroppo è venuto a mancare in seguito a una disgrazia di qualunque tipo è a dir poco basilare in un paese civile come dovrebbe essere il nostro, sempre se lo è ancora. Sempre e comunque. Sia che si tratti delle vittime dell'HEYSEL, sia che si tratti delle vittime della stage di SUPERGA, ecc.
Possiamo capire gli sfottò, la rivalità sul campo, ma una cosa deve essere basilare: il rispetto reciproco. Cosa che questo episodio non mostra minimamente.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold