Etichette

sabato 30 agosto 2014

PUNTI &SPUNTI-PARTE LA SERIE A NEL RICORDO DI CIRO.


Cari amici,
buongiorno a tutti! Dunque, ci siamo: tra poche ore, con l'anticipo delle 18 tra CHIEVO e JUVENTUS, e con quello serale tra ROMA e FIORENTINA prenderà il via il nuovo campionato di SERIE A.
Un campionato che si preannuncia indubbiamente molto più equilibrato rispetto alla scorsa stagione: indubbiamente la JUVENTUS, vincitrice degli ultimi 3 scudetti, resta la squadra da battere, ma bisognerà capire alla prova pratica quanto la formazione bianconera abbia metabolizato sia l'addio di Conte, sia i dettami di gioco del tecnico livornese, arrivato dopo metà Luglio. Se per quanto riguarda il primo punto i giocatori bianconeri potrebbero dimostrarsi maggiormente motivati, pronti a dimostrare a tutti il proprio valore, sul secondo aspetto temo ci vorrà ancora un po' di tempo.
La Juve vista al Trofeo TIM ha mostrato dei limiti difensivi legati al ritorno della difesa a 4, dopo 3 anni di difesa a 3, oltre a una condizione atletica da rivedere, legata in questo caso però ai carichi di lavoro. Ci vorrà ancora un pochino di tempo prima che i giocatori assimilino bene la nuova impostazione difensiva e il nuovo stile di gioco.
Molto bene la ROMA di GARCIA, che, rispetto allo scorso campionato, sembrerebbe essere più competitiva e quindi capace di lottare a pari passo con i bianconeri.
Alla pari con la JUVE e la ROMA fino a qualche giorno fa avrei inserito il NAPOLI di BENITEZ. Dopo i preliminari di CHAMPIONS che ha visto la formazione partenopea essere eliminata dall'ATHL. BILBAO e al contempo riproporsi purtroppo i fantasmi del passato a causa di alcuni gravissimi errori difensivi che in precampionato sembravano abbondantemente superati, preferisco sospendere il giudizio. Se gli azzurri riusciranno a superare in breve tempo lo choc legato all'eliminazione della CHAMPIONS, la squadra di BENITEZ sono convinto ci possa regalare un campionato di grandissimo spessore. Tutto però dipende dal superamento del momento difficile occorso in Champions, e magari al contempo anche all'acquisto di un difensore, cosa che visti i preliminari Champions, dovrebbe essere una cosa di primissimo piano nell'agenda del Presidente DE LAURENTIIS e del ds BIGON.

Grande attesa poi per la FIORENTINA di MONTELLA, che parte purtroppo con un GIUSEPPE ROSSI al momento indisponibile e che speriamo di poter rivedere quanto prima in campo, ma al contempo con un MARIO GOMEZ recuperato e un MARIN interesante scommessa. Se torna il giocatore che aveva ben fatto a inizio carriera con il Borussia Moenchengladbach. e con il Werder Brema può diventare un rinforzo davvero importante, a cui, inutile dirlo, si aggiunge la preziosissima riconferma ufficializzata in queste ore di CUADRADO.
Grande attesa, poi, per la rinnovata INTER di MAZZARRI, per il nuovo MILAN guidato da PIPPO INZAGHI che vede in queste ore l'arrivo di TORRES e che rispetto all'inizio del precampionato in occasione del TROFEO TIM ha visto una squadra in decisa crescita ed evoluzione; al campo la conferma o meno di queste sensazioni. Grande curiosità poi per la LAZIO di PIOLI, alla prima sulla panchina di una big, e fortemente motivato a cancellare l'onta della retrocessione in B con il BOLOGNA. I primi passi sono incoraggianti.
Sete di rivincita poi in casa PARMA, con la formazione ducale che, dopo essersi vista privare dei preliminari di EUROPA LEAGUE a causa del ritardato pagamento dell'Irpef, proverà a riguadagnarsi l'Europa ancora una volta in campo.
Curiosità poi in casa UDINESE dopo il quadriennio targato GUIDOLIN per quello che saprà fare in campo la squadra friulana guidata da STRAMACCIONI, e in casa TORINO con la formazione di VENTURA che dopo 20 anni torna in Europa, e con un Quagliarella estremamente motivato, ma al contempo con un Cerci che aspetta di sapere quale sarà il proprio futuro.

Tanti, dunque, gli elementi tecnici che ci regala il campionato di SERIE A che parte oggi pomeriggio. Alcuni li ho affrontati in queste righe, altri non mancheranno di essere affrontati nel corso del torneo. Vorrei però a questo punto soffermarmi su un argomento, a cui da appassionato di calcio tengo davvero molto.

Lo scorso anno abbiamo concluso la stagione nel nostro Paese in maniera estremamente drammatica, con la tragedia che purtroppo ha colpito un giovane tifoso del Napoli, CIRO ESPOSITO, ucciso in un momento di follia da parte di un ultras romanista mentre stava andando allo stadio Olimpico ad assistere alla finale di COPPA ITALIA tra la sua squadra e la FIORENTINA. Un episodio che definire grave è dir poco.
Mi hanno molto colpito in occasione dei funerali che si sono svolti a Scampia le parole che con grandissima dignità la madre di Ciro, la sig.ra Antonella Leardi a cui tutti noi porgiamo un forte e sincero abbraccio, ha pronunciato in quel triste momento. «Che il suo sacrificio non sia vano e possa portare pace, gioia e amore. Grazie ragazzi a tutti e mantenete alta la bandiera dello sport, dei valori e di Ciro Esposito. Non lo dimenticate mai».
Frasi poi ripetute alla vigilia del preliminare della CHAMPIONS LEAGUE tra il NAPOLI e 'ATHL. BILBAO in una bellissima e al contempo tristissima lettera inviata alla GAZZETTA DELLO SPORT, che andiamo a leggere tutti insieme.

Questa sera il mio Ciro sarebbe stato al San Paolo, al suo posto, in Curva B. Non si sarebbe perso per nulla al mondo l’esordio stagionale del suo Napoli, l’inizio di una nuova grande avventura in Champions. Sarebbe andato con i suoi amici del cuore e avrebbe messo in campo l’enorme e sana passione che aveva per questi colori. Avrebbe cantato, incitato, tifato per i suoi idoli. Li avrebbe sostenuti dal suo posto, senza risparmiarsi, ma senza insultare gli avversari, come gli abbiamo sempre insegnato. Io gli avrei preparato i panini e il casatiello e glieli avrei infilati nello zaino. Sì, lo zaino con le bretelle arancioni che indossava anche in quel giorno maledetto. Lo avrei salutato sulla porta di casa, raccomandandogli come al solito di stare attento. Poi, avrei guardato la partita in tv con mio marito e al fischio finale avremmo atteso insieme il suo ritorno a casa.

Questa sera io, Giovanni e il resto della famiglia saremo tutti al San Paolo, in Curva B. Ringrazio il presidente De Laurentiis, che ci aveva invitati a vedere la partita accanto a lui. Ma io preferisco andare in Curva e occupare il posto di Ciro. Voglio comportarmi esattamente come avrebbe fatto lui, tifare come avrebbe fatto lui, cantare con lo stesso entusiasmo che avrebbe usato lui. I tifosi organizzeranno una coreografia in ricordo di mio figlio e io sarò felice e orgogliosa di farvi parte. Non ho mai capito molto di calcio né riesco a cogliere l’importanza di una partita, ma so che stasera, per l’esordio in Coppa del Napoli, devo esserci e, ancora una volta, onorare la memoria di Ciro.

Non è stato il calcio a uccidere un ragazzo di 29 anni, un ragazzo d’oro, leale, di sani principi, che ha avuto solo il "torto" di comportarsi da eroe. Sì, oggi voglio ribadirlo: mio figlio si è comportato da eroe, è morto per difendere un pullman di famiglie, donne, bambini. Io sono e resterò sempre orgogliosa di quello che ha fatto Ciro. Chi lo ha ucciso, di questo ne sono sempre più convinta, ha compiuto un atto terroristico. Ha sfruttato il calcio per commettere una violenza inaudita, impensabile, immotivata. Ed io, a distanza di mesi, continuo a farmi sempre la stessa domanda: perché?

Ma la vita continua, deve continuare. E allora, da quel pomeriggio maledetto, e finché ne avrò le forze, continuerò a lanciare lo stesso inequivocabile messaggio: no alla violenza. Lo voglio ribadire a tutti, ai napoletani e alle altre tifoserie italiane: non vi azzardate a vendicare il mio Ciro. Non osate macchiare in alcun modo il suo nome puro. Non versate altro sangue. Io, mio marito, i miei figli, Simona e tutte le persone che volevano bene a Ciro chiediamo una sola cosa: giustizia. Ma non vogliamo vendette.

Questo messaggio è stato recepito da tanti, ma non ancora da tutti. E finché ogni forma di violenza non sarà stata allontanata dagli stadi e dalle strade, non smetterò di lottare. Lo devo a Ciro e ai tanti tifosi perbene che in questi mesi mi sono stati vicini e ogni giorno mi incitano, dandomi la forza di andare avanti. Li ringrazio, li stringo tutti in un abbraccio, anche i tanti romanisti che hanno voluto rivolgermi una parola d’affetto. Ecco, a distanza di mesi se c’è una cosa che mi rattrista ulteriormente: è il silenzio della Roma. Mi fa male e mi fa pensare male. Dal 3 maggio aspetto un gesto, una parola, anche un piccolo cenno. Mi farebbe trovare un po’ di pace, forse. Se non volete farlo per me, fatelo per Ciro.

Lo striscione esposto nel ritiro di DIMARO dedicato a CIRO ESPOSITO.

Un appello, quello della madre di Ciro che facciamo molto volentieri anche nostro. Sappiamo che tantissimi ultras seguono la nostra pagina Facebook del GUERIN. Tantissimi ultras che sappiamo essere profondamente disponibili, sensibili e rispettosi rispetto a quanto normalmente si racconta del mondo Ultras e a loro ci piacerebbe poter chiedere una cosa: possiamo capire le rivalità, gli sfottò, ma per favore, proviamo ad allontanare tutti insieme la violenza degli stadi. So perfettamente che non sarà facile, ma almeno proviamoci tutti insieme.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

venerdì 29 agosto 2014

PUNTI &SPUNTI-CALCIO E SALUTE: LE STORIE DI GABRIEL E MARCO.

Cari amici,
buongiorno a tutti! Tanti gli argomenti che meriterebbero spazio nel nostro EDITORIALE odierno: la questione ripescaggi della SERIE B, il commento ai gironi della CHAMPIONS e sull'EUROPA LEAGUE con INTER e TORINO qualificate alla fase ai gironi, della SERIE A che sta per cominciare. Argomenti che, o in questo spazio, o sulla pagina Fb del Guerin avremo sicuramente modo di affrontare, se non abbiamo già cominciato a farlo.
Questa mattina, però, vorrei soffermarmi su due storie, che abbiamo avuto modo di apprendere nella giornata di ieri a poche ore di distanza l'una dall'altra, e che riguardano due grandissimi campioni che tanto hanno dato al nostro calcio: sto parlando di GABRIEL OMAR BATISTUTA e di MARCO VAN BASTEN.
Due storie, le loro, che stanno lì a dimostrarti quanto il calcio non sia solo cuore e passione, ma che a volte proprio lo stesso calcio moderno possa finire direttamente o indirettamente con il logorarti o a farti star male.

Iniziamo parlando di GABRIEL OMAR BATISTUTA un grandissimo campione rimasto nel cuore dei tifosi della FIORENTINA e della ROMA.


Con la FIORENTINA giocherà 268 partite dal 1991 al 2000 disputando 268 partite e segnando ben 167 reti riuscendo nella stagione 1994/95 a battere il record di goa segnati in più giornate di campionato consecutive, ben 11, precedentemente appartenuto ad Ezio Pascutti. Con la ROMA dal 2000 al 2003 segnerà in 63 partite ben 30 reti. Dopo una fugace apparizione all'INTER con 12 partite e 2 soli goal segnati Batigol lascia il nostro Paese per andare a giocare all'estero, in Qatar, nel Al-Arabi con cui concuderà la propria carriera nel 2005.
Una grande carriera, quella di Batistuta, che però proprio al suo termine vedrà il grande campione argentino in grave difficoltà fisiche a causa delle cartilagini di entrambe le gambe purtroppo compromesse per via di quel calcio che lui amava così tanto.

Nella giornata di ieri è andata in onda sull'emittente argentina TYC SPORTS un'intervista in cui i celebre campione ha provato a raccontare quel bruttissimo momento da lui affrontato e che solo da poco tempo è riuscito per fortuna a superare svelando dei particolari a dir poco agghiaccianti.

"Dopo aver smesso col calcio, nel giro di poco tempo praticamente mi sono trovato nell'incapacità di camminare. Sentivo tanto male che non riuscivo ad alzarmi dal letto e mi è capitato di urinarmi addosso. Il dolore alle caviglie era insopportabile, a tal punto che chiesi al mio dottore di tagliarmi le gambe. Vidi Pistorius e mi dissi che quella era la soluzione. Il medico non volle, mi disse che ero pazzo, mi operò alle caviglia destra ma la situazione non migliorò. Il mio problema è che non ho cartilagini e tendini: i miei 86 chili poggiano sulle ossa e questo mi faceva morire dal male. Poi piano piano la situazione è migliorata, dopo una serie di operazioni. Adesso sto meglio, ho ricominciato a camminare ma c'è voluto molto tempo. Gioco a golf, anche qualche partita di calcio ma se la palla non mi arriva sui piedi, non mi muovo molto. E scelgo sempre i compagni con cui giocare, rigorosamente over 50. Vorrei allenare. Ho già creato un nucleo tecnico, del quale fa parte anche Chamot. Il sogno è quello di allenare la nazionale argentina o il Boca, ma vedremo".

Questo il frammento dell'intervista in cui Batistuta racconta il suo difficile calvario, da cui è potuto uscire grazie anche allo sport e in particolare il golf, ma anche e sopratutto alla sua grande forza di volontà che ha finito per fortuna per prevalere sulla tristezza e sullo scoramento iniziale.


Poche ore dopo la storia di Batistuta siamo venuti ad apprendere un'altra brutta notizia, protagonista della quale è un altro grandissimo campione del nostro calcio rimasto nel cuore dei tifosi rossoneri: sto parlando di MARCO VAN BASTEN.


Marco nel corso della sua carriera conclusasi all'età di 30 anni a causa dei numerosi infortuni alle caviglie non ha mancato di far emozionare i propri tifosi segnando ben 128 goal in 133 presenze con la maglia dell'Ajax e ben 90 reti in 147 partite con il Milan guidato prima da Arrigo Sacchi e poi da Fabio Capello. Conclusa l'attività agonistica è poi diventato allenatore guidando prima lo Jong Ajax, poi la nazionale olandese dal 2004 al 2008, per poi guidare per un periodo di tempo dal 2008 al 2009 l'Ajax, da cui si dimetterà a fine stagione dopo aver fallito la qualificazione all'Europa League.
Nel Febbraio 2012 Marco torna ad allenare e lo fa guidando sempre in Eredivisie la formazione del Heerenveen che guiderà anche la stagione successiva. Nell'aprile di quest'anno la notizia dell'ingaggio da parte dell'AZ ALKMAAR desideroso di poter contare su un allenatore dal grande carisma e al contempo dalla grande qualità di Marco. Un'avventura, quella alla guida dell'AZ che Marco inizia ottenendo una vittoria e due sconfitte fino alla giornata di ieri, quando il club comunica quanto segue.
"L'assenza di Marco van Basten è giunta inaspettatamente prima del previsto - si legge nella nota dell'AZ Alkmaar - L'allenatore è in difficoltà a causa di un problema fisico che lo affligge da qualche tempo. Questi sintomi potrebbero aggravarsi in breve tempo, tanto da impedire a Van Basten di poter svolgere il proprio lavoro. Al momento Van Basten salterà la trasferta di sabato prossimo contro l'FC Dordrecht".

Nel segnalare che sabato in panchina Marco verrà sostituito dai suoi assistenti Dennis Haar e Alex Pastoor, lo stesso Az tramite twitter fa sapere che "siamo vicini a Marco Van Basten ed alla sua famiglia". E poi in un altro cinguettio "I sintomi dei suoi problemi fisici sono gravi al punto da richiedere nuovi e più appurati controlli".
Un problema fisico che lo affligge da qualche tempo. Tante le indiscrezioni che nell'apprendere la notizia girano sul web. Chi parla di depressione, che di problemi non precisati, chi della mancata metabolizzazione della morte del padre, avvenuta durante il precampionato. Alcuni media olandesi parlano di alcune palpitazioni cardiache che il tecnico avrebbe avuto e che avrebbero spinto lo stesso a effettuare dei controlli più approfonditi, e che coinciderebbe con il comunicato emesso dalla società olandese.

Appresa questa brutta notizia, sul sito del Milan è uscito un comunicato con cui la società rossonera esprime massima vicinanza nei confronti di Marco.

"Marco van Basten è in una pausa della sua carriera per suoi motivi personali e in questo momento, come scrive il Sito ufficiale dell'AZ Alkmaar, non è in grado di sedersi sulla panchina della sua squadra.
"l Milan a questo punto non può che sentirsi vicino al suo caro, grande Cigno. Proprio un anno fa Marco incoraggiava il suo Milan a superare i playoff di Champions League: missione compiuta. E si compirà anche la missione per la quale fanno il tifo il presidente Berlusconi, tutta la Società e tutti i Milanisti, e cioè quella di rivedere Marco al suo posto. Al centro di un campo di calcio, nel cuore di uno stadio.
Le cose della vita e della salute si superano tutte e Marco lo sa. Con affetto e con un abbraccio forte, il Milan ci tiene a dichiararsi vicino ad uno dei gangli fondamentali della propria Storia".

Un abbraccio al quale ci associamo tutti noi, appassionati di calcio, con l'auspicio forte e sincero che Marco possa riuscire a superare questa nuova dura e difficile battaglia, e possa tornare nuovamente a sedere quanto prima su una panchina di calcio.

Forza, Marco! Sei tutti noi!

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

giovedì 28 agosto 2014

PUNTI & SPUNTI-L'ENNESIMA DELUSIONE DEL CALCIO ITALIANO.

DIDASCALIA FOTO: un ADURIZ esultante e un HIGUAIN amareggiato al termine del PLAYOFF tra ATHL.BILBAO e NAPOLI. Una foto che purtroppo esprime l'esito della gara di ieri sera.

L'ennesima delusione cocente del nostro calcio. In questo momento non riesco a trovare altre parole per meglio sintetizzare l'eliminazione di ieri sera del NAPOLI dai preliminari di CHAMPIONS LEAGUE. Come non bastasse l'eliminazione ai Mondiali brasiliani il calcio nostrano purtroppo ci regala l'ennesima delusione, a conferma purtroppo della scarsa competitività a livello di club che denotiamo in ambito europeo. E lo fa con il club che sulla carta avrebbe dovuto avere la maggiore anima europea, il NAPOLI, autore di una bellissima fase a gironi la scorsa stagione purtroppo vanificata dalla media reti.
Quest'anno, quindi la squadra di Benitez affronterà l'EUROPA LEAGUE, ma quanti errori abbiamo visto nelle due gare di PLAYOFF con l'ATHL.BILBAO. Sopratutto di matrice difensiva. Il precampionato ci aveva dato l'illusione di un Napoli che finalmente avesse rispoto i suoi problemi nela fascia arretrata, che tanto avevano penalizzato gli azzurri nello scorso campionato. E invece in occasione dei playoff ecco riproporsi i soliti abituali fantasmi del passato. Già in occasione della gara dell'andata si erano palesati dei grossi limiti in fase difensiva, ieri sera emersi in maniera ancora più grave.
Se è vero che nel primo tempo l'ATHL.BILBAO aveva sprecato diverse azioni da goal con GUPERGI e LAPORTE, nella ripresa, inutile nasconderlo, il goal di HAMSIK aveva illuso non solo i tifosi partenopei ma anche tutti i veri appassionati di calcio del nostro Paese. Tutti seguivamo con grande attesa il Napoli con l'auspicio che la squadra di Benitez potesse qualificarsi per la fase a gironi in modo da poter avere 3 squadre italiane.
E invece... dopo neanche un quarto d'ora dal vantaggio di Hamsik, ecco la doccia fredda, giusto per restare in tema di Ice Bucket Challenge, tanto in voga in questo periodo: Aduriz scappa a Maggio e batte Rafael.
Non sarà purtroppo l'unica doccia fredda che i tifosi partenopei subiranno ieri sera, e di cui avrebbero fatto volentieri a meno: dopo pochi minuti ecco arrivare il 2-1 basco sempre con Aduriz, abile a sfruttare una situazione a dir poco imbarazzante con Albiol e Rafael che tracchegiano con il pallone e con l'attaccante dell a formazione di Valverde abile e lesto a sfruttare l'incredibile occasione regalata. Di lì a poco, ecco arrivare il goal del 3-1 ad opera di Ibai Gomez entrato da pochi minuti in campo.
Una sconfitta, quella della squadra di Benitez, assai pesante. Troppi i giocatori apparsi nettamente sotto tono nelle due gare di playoff. Elemento che sicuramente Benitez dovrà analizzare con molta attenzione. Va bene tutto, ma in una competizione così importante come la Champions o come i playoff non si possono concedere dei goal come quelli concessi ieri, anche per rispetto nei confronti dei tifosi partenopei, i quali, bisogna dire,non hanno mai fatto mancare il loro calore e il loro apporto alla squadra. Per non parlare poi del fatto che la squadra sia emersa troppo Higuain dipendente: cosa che puoi fare se hai dei buoni reparti arretrati e un attacco in difficoltà . Ma se purtroppo e mi spiace doverlo scrivere, la difesa lascia a desiderare non importa avere un grandissimo attaccante quale lo spagnolo: purtroppo i buchi difensivi, se gravi come quelli visti ieri sera, finiranno purtroppo per prevalere.
Alle responsabilità dei giocatori vanno anche aggiunte quelle della dirigenza, autrice di un mercato finora assai deludente visto e considerato l'impegno dei preliminari.

Inutile dirlo: dopo l'eliminazione vista ieri sera, la squadra partenopea oltre a perdere i 20 milioni previsti per la qualificazione alla fase a gironi dovrà correre ai ripari sopratutto in difesa se vorrà veramente puntare al titolo.
Ma ancor più l'eliminazione di ieri sera conferma ancor di più il grave stato di crisi del calcio italiano, che si presenterà ne tardo pomeriggio di oggi a Nyon solo con Juventus e roma. Agli uomini di Allegri e Garcia il compito, purtroppo non semplice, di regalarci delle grandi emozioni in Coppa. 
 
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

venerdì 22 agosto 2014

SPUNTI DI SPORT-LA LEZIONE DI DAVID.


Una bellissima lezione di sport e di vita che giunge dagli Stati Uniti. A darcela l'allenatore del NEW ENGLAND, DAVID BELISLE.
Nella nottata di lunedì il NEW ENGLAND, formazione costituita da dei ragazzini di età media di 12 anni, affrontava il CHICAGO nel'ambito delle WORLD LEAGUE. In seguito purtroppo alla sconfitta dei suoi ragazzi, il tecnico ha voluto ringraziare i propri ragazzi con un bellissimo discorso che prima andiamo a leggere e poi a vedere nel filmato allegato.
Il discorso è talmente bello, che merita assolutamente sia di essere letto che di essere visto.

''Tutti a testa alta, parliamo per un momento qui. Devo guardarvi negli occhi, guys.

Non c'è delusione, nei vostri sforzi. Per tutto il torneo, per tutta la stagione è stato un viaggio incredibile. Guardate il punteggio: fino all'ultimo, non abbiamo mollato. Ecco chi siamo noi: noi siamo questi. Se verso una lacrima, è solo perchè e' l'ultima volta che vi alleno: lo porterò con me. Voi invece riportate qualcosa che nessun altro può dire di avere, l'orgoglio. C'è un intero Stato che in questo momento salta, c'è tutto il New England che salta, salta anche la ESPN. E sapete perchè? A loro piacciono quelli che lottano, gli uomini di sport, i ragazzi che non mollano mai. Adorano i ragazzi che giocano nel modo giusto.
Siamo tra le migliori squadre al mondo. Pensateci solo un attimo...al mondo!

Ora dobbiamo andare dai vostri genitori, sono orgogliosi di voi. Festeggeremo con loro, e poi festeggeremo tutti a casa. Ma ora venite tutti qui, ho bisogno di un grande abbraccio: vi amo, ragazzi, per sempre. Mi avete dato uno dei momenti più belli della mia carriera, e ho allenato tanto. Ma invecchio, e ho bisogno di momenti come questi''.

Andiamo ora a vedere le immagini del discorso del coach Belisle, davvero molto intenso.


Una bellissima lezione, quella offertaci dal mister BELISLE, che sarebbe bello poter vedere anche nel nostro Paese.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

SPUNTI DI SPORT- SENZA PAROLE.


Cari amici,
scrivo questa puntata di SPUNTI DI SPORT sull'onda di uno spiacevole episodio che ho avuto modo di vedere in televisione, e che mi ha lasciato davvero senza parole, per non dire peggio.
Protagonisti: il giornalista di SPORTITALIA, LUCA CILLI, e il Presidente della LAZIO, CLAUDIO LOTITO.

Come penso ormai saprete tutti, dopo un periodo di pausa forzata, dallo scorso 2 Giugno SPORTITALIA, ha ripreso le sue trasmissioni, andando in onda sul canale 153 del digitale terrestre, sotto la guida del Direttore, MICHELE CRISCITIELLO voto storico della rete, e dell'Editore, TAREK BEN AMMAR.
Particolarità della Redazione è quella di essere costituita da giornalisti giovanissimi ma estremamente promettenti, affiancati al contempo da volti storici dell'emittente sportiva milanese, quali GIANLUIGI LONGARI, DEBORAH SCHIRRU, MARCELLO PIAZZANO, ecc.
Tra i vari giovani giornalisti non c'è dubbio che uno dei più emergenti sia sicuramente LUCA CILLI, il quale in questi mesi di trasmissione ha sempre più assunto il ruolo di inviato speciale in occasione delle sessioni di CALCIOMERCATO all'ATA HOTEL, delle presentazioni dei calendari, ecc.
Veniamo al fatto incriminato di lunedì sera. LUCA CILLI era stato mandato da SPORTITALIA a ROMA per seguire tutte le fasi che avrebbero portato prima alla firma del contratto e poi alla presentazione di ANTONIO CONTE.
In serata al'HOTEL PARCO DEI PRINCIPI si è svolta una cena a cui hanno preso parte il Presidente FIGC, CARLO TAVECCHIO, il Presidente della Lazio, CLAUDIO LOTITO, il ct in pectore ANTONIO CONTE, e i vari legali di FIGC, PUMA e dello stesso tecnico salentino al fine di poter raggiungere quanto prima un accordo definitvo, e al contempo apporre quanto prima la firma sul contratto. Luca Cilli era in collegamento fuori dall'hotel, in modo da poter intervistare i vari protagonisti della vicenda non appena uscivano dall'Hotel.
Se per quanto riguarda il Presidente Tavecchio, appena uscito dall'hotel, ha rilasciato una breve dichiarazione al giovane giornalista abruzzese, non altrettanto si può dire del Presidente della Lazio.

Appena uscito Lotito dall'hotel, Cilli ha provato ad avvicinarsi a lui, chiedendogli molto educatamente se con Conte era stato trovato un accordo. In un primo tempo il Presidente Lotito non ha minimamente risposto ignorando il giornalista di Sportitalia e rispondendo ad altre persone presenti (giornalisti?)  con cui stava anche scherzando. A questo punto, guidato da studio dal direttore dell'emittente sportiva, Michele Criscitiello, Cilli è rimasto non troppo lontano da Lotito semplicemente a microfono aperto cercando di captare alcune dichiarazioni e senza dar noia a nessuno.
A questo punto, il giornalista ha provato nuovamente a porre la domanda al presidente della Lazio. Nessuna risposta, con il presidente della Lazio che risponde piccato al giornalista presente “Lo vedi che sono impegnato?”, e che poi torna a ridere e a scherzare con le altre persone presenti, precedentemente descritte..

Dopo qualche minuto caratterizzato dal silenzio che giungeva da Roma con Cili impegnato a carpire informazioni da quanto Lotito stava raccontando alle persone presenti, e alle normali considerazioni da studio, che Michele Criscitiello stava facendo con Alfredo Pedulà e con gli altri ospiti presenti in studio, arriva una telefonata che avvisa i Presidente della Lazio di essere suo malgrado stato ripreso in diretta. A questo punto, Lotito, si è nuovamente girato verso Cilli, dicendogli espressamente con tono a dir poco educato “Spegni sta radio”, per poi chiedere pochi minuti dopo, prima di lasciare l'hotel senza rispondere alle domande del giornalista di Sportitalia se andava a letto anche con il microfono.

Non vi nascondo, cari amici, di essere rimasto senza parole, per non dire peggio, in merito all'episodio occorso lunedì sera e che ho provato a ricostruire. Peccato che al momento in cui scrivo questa puntata non ci siano ancora le immagini su YOU TUBE, alrimenti le avremmo tranquillamente inserite, e sarebbero state sicuramente molto più esaurienti e precise del racconto che ho provato a fare.
Posso capire tutto, ma da appassionato di calcio sono rimasto davvero senza parole da quello che ho visto. Molto francamente: sarei SERIAMENTE tentato di smettere di seguire il calcio italiano. Posso capire tutto, ma c'è una cosa che per me viene prima di tutto, e che nell'episodio in questione purtroppo non si è minimamente visto: il RISPETTO RECIPROCO.
Luca Cilli è stato profondamente educato nei confronti del Presidente Lotito. Quanto costava al Presidente rispondere alla domanda di Cilli che gli chiedeva semplicemente se Conte aveva firmato? Nulla. E poi, quello “Spegni sta radio”. Cilli stava facendo e peraltro davvero molto bene il suo lavoro in maniera educata e profondamente rispettosa nei confronti dei suoi interlocutori; perchè doveva spegnere la radio, o meglio la telecamera? E poi, altra cosa: perchè i giornalisti o comunque gli interocutori di Lotito presenti non sono intervenuti? Luca Cilli è in fondo un ragazzo giovane, emergente. Perchè nessuno è intervenuto per difendere un ragazzo che in fondo stava facendo il proprio lavoro? Queste le cose che mi hanno lasciato davvero senza parole, ma che al contempo mi fanno fare una vera e propria riflessione.

In tutti questi anni nel mondo del Calcio avevamo sempre assistito a un rapporto di max correttezza tra stampa e mondo del pallone; mai avevamo assistito a episodi come quelli di lunedì sera che speriamo di non dover più vedere.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

lunedì 18 agosto 2014

SPUNTI DI SPORT- TROFEO GAMPER: BARCELLONA-LEON.


Un appuntamento che si rinnova anno per anno. Torna anche quest'anno, infatti, l'appuntamento con il TROFEO GAMPER, torneo ad inviti durante il quale il BARCELLONA ha l'abitudine di presentare la squadra che affronterà la stagione corrente.
Dopo aver affrontato negli ultimi anni il NAPOLI, la SAMPDORIA (gara, peraltro che vide nascere la stella di ICARDI, autore anche del goal partita che ha deciso la sfida) e lo scorso anno il SANTOS, quest'anno ad affrontare il BARCA sono stati i messicani del LEON.
Dopo aver assistito alla nettissima vittoria del BARCELLONA per 6-0 grazie alle doppiette segnate al 12° e al 44° da NEYMAR; al 55° e a 78° da EL HADDADI e ai goal segnati al 3° da MESSI e al 90° da RAMIREZ, dedichiamo al fondatore del club blaugrana, HANS GAMPER, e al trofeo a lui intitolato questa puntata di SPUNTI DI SPORT.

LA NASCITA DEL BARCELLONA.


Il giovane HANS KAMPER, giovane calciatore di origine svizzera, si recò per la prima volta a BARCELLONA nel 1898, quando aveva 21 anni, per visitare uno zio, EMILI GAISSERT, che viveva nella città catalana. Ma è destino che KAMPER e la città di BARCELLONA avrebbero nuovamente incrociato le proprie strade. Infatti, un po' di tempo dopo, si stabilì proprio a BARCELLONA, durante una sosta del suo viaggio in Africa, dove si era recato per fondare alcune compagnie dedite al commercio dello zucchero. Come apprendista trovò lavoro presso il Crèdit Lyonnais, la Compagnia Ferroviaria Sarria, e come editorialista sportivo, lavorando per due giornali svizzeri. Oltre, nel frattempo, ad aver aderito alla Chiesa Evangelica Svizzera, e a giocare nella locale comunità protestante, nel distretto di SARRIA-SANT GERVASI, frequentò il GIMANASIO SOLE, e contribuì alla pubblicazione di una rivista, LOS DEPORTES. Ed è proprio su questa rivista che, il 22 Ottobre 1899, sarebbe uscito un annuncio pubblicitario che avrebbe cambiato la storia calcistica della stessa Barcellona.


Nell'immagine sopra raffigurata potete vedere l'annuncio pubblicitario pubblicato da HANS KAMPER (che in seguito avrebbe catalanizzato il suo nome in JOAN GAMPER) il 22 Ottobre 1899 su LOS DEPORTES.
L'annuncio era intitolato NOTAS DE SPORT. Non conoscendo bene lo spagnolo, ho cercato su qualche sito la traduzione dell'annuncio pubblicitario, che per fortuna sono riuscito a pubblicare.

Questa la traduzione dell'inserzione pubblicitaria di KAMPER: Il nostro amico e compagno, Sig. HANS KAMPER, della “Sociedad Los Deportes” e già campione svizzero, volendo organizzare alcune partie a Barcellona, chiede che chiunque ami questo sport lo contatti recandosi nel suo ufficio il martedì o il venerdì sera dalle 9 alle 11”.

Come avrete sicuramente capito, cari amici, l'intenzione di GAMPER era quello di fondare un club calcistico. Il riscontro all'inserzione fu talmente elevato, che il 29 Novembre 1899, nel corso di una riunion del Gimnasio Solé, nacque il FUTBOL CLUB BARCELONA. Tra i soci fondatori comparivano svizzeri, britannici, e catalani.

Come sapete tutti, il colore delle maglie del BARCELLONA è il blaugrana. Ma perchè proprio il BLAUGRANA? Sulla scelta del colore c'è profonda discrepanza tra le varie fonti. Secondo la leggenda, GAMPER avrebbe scelto il blaugrana in onore della sua ex squadra, il BASILEA. Secondo altre fonti, l'ispirazione sarebbe stata originata dallo ZURIGO, secondo altre fonti ancora l'ispirazione del colore blaugrana sarebbe stata la Merchant Taylor's School di Crosby, nella Merseyside, in Inghilterra.

Sebbene GAMPER fosse il membro principale nel club, all'inizio decise di essere solo un membro della dirigenza, oltre ad essere il capitano della squadra, in quanto a 22 anni, voleva concentrarsi sull'attività agonistica, che amava veramente tanto. GAMPER giocò nel BARCELLONA 48 partite tra il 1899 e il 1903, segnando più di 100 goal. GAMPER partecipò inoltre, nella stagione 1900/1901 alla COPA MACAYA, competizione che oggi è ricoosciuta come il primo campionato catalano, e che il BARCELLONA dell'epoca vinse, aggiudicandosi così il primo trofeo della sua storia. In seguito, nel 1902, partecipò alla prima finale di COPA DEL REY della storia, dove il BARÇA perse per 2-1 contro il CLUB VIZCAYA.

LA PRESIDENZA GAMPER.


Nel 1908 GAMPER diventò presidente del BARCELLONA per la prima volta, in un momento purtroppo molto difficile per il club catalano, che rischiava il fallimento. Dopo l'ultima vittoria del Campionat de Catalunya del 1905, infatti, alcuni dei migliori giocatori della squadra si erano ritirati, senza venir sostituiti, generando conseguenze sia in campo, sotto il profilo dei risultati, sia fuori dal campo. GAMPER fu presidente in diversi periodi, (1908/1909; 1910/1913; 1917/1919; 1921/1923; 1924/1925), ottenendo importanti risultati sia da un punto di vista societario, sia in campo.

Per quanto riguarda la società, non possiamo parlare di uno dei più grandi risultati ottenuti sotto l'era GAMPER:lo stadio.
Fino al 1909 il BARCELLONA giocava in vari impianti, ma nessuno di proprietà del club. GAMPER, allora, raccolse fondi da uomini d'affari locali. Nacque così, il 14 Marzo 1909, il primo stadio di proprietà della società blaugrana, il Carrer Industria,uno stadio con una capienza di 6.000 posti. GAMPER però non si fermò qui: lanciò infatti una campagna di reclutamento dei soci, che nel 1922 risultavano essere già più di 10.000. Questo massiccio aumento di socì comportò un uovo cambiamento dello stadio. Questa volta la squadra venne spostata allo stadio Les Courts, la cui capienza, dai 20.000 posti iniziali, fu poi 'portata a ben 60.000 posti.

Da un punto di vista sportivo, GAMPER acquistò PAULINO ALCANTARA, che poi sarebbe diventato il miglior marcatore di tutti i tempi del BARCELLONA(in quel BARCELLONA, giocavano tra gli altri SAGIBARBÀ, RICARDO ZAMORA, JOSEP SAMITIER, FELIX SESUMAGA, e FRANZ PLATKO), e poi nel 1917 nominò allenatore JACK GREENWELL. La mossa si rivelò vincente, in quanto il BARCA, nel corso della presidenza GAMPER, visse la sua prima epoca d'oro, vincendo 11 CAMPIONAT DE CATALUNYA, 6 COPPE DEL REY, e 4 COUPE DES PYRENEES.

La sua ultima presidenza si concluse in circostanze misteriose e, purtroppo, in maniera a dir poco drammatica.
Il 24 Giugno 1925 i tifosi blaugrana fischiarono l'inno spagnolo appaludendo l'inno inglese, GOD SAVE THE QUEEN, eseguito da una banda della MARINA MILITARE in visita ufficiale. La dittatura di PRIMO DE RIVERA accusò GAMPER di promuovere il nazionalismo catalano, per cui il campo de LES CORTS fu chiuso per 6 mesi, e GAMPER espulso dalla SPAGNA. GAMPER tornò così in Svizzera, dove, al culmine di un periodo di depressione, determinato da problemi personali e di matrice economica, si suicidò nella sua città natale, WINTERTHUR, il 30 Luglio 1930.

I RICONOSCIMENTI DEL BARCELLONA IN RICORDO DI GAMPER.

Negli anni 60, e in epoche più recenti, il BARCELLONA ha riservato numerosi riconoscimenti in onore del suo presidente fondatore, HANS GAMPER.
Nel 1966, l'allora presidente blaugrana, ENRIC LLAUDET, istituì in suo onore il TROFEO JOAN GAMPER in suo onore, di cui tra poco parleremo in maniera più diffusa.
Il club poi ritirò in maniera permanente il numero della tessera societaria di GAMPER e BARCELLONA intitolò a GAMPER una strada, la CARRER DE JOAN GAMPER, nel distretto di LES CORTS. Nel 2002 il club celebrò il 125° anniversario della sua nascita. Ma non c'è dubbio che sicuramente l'omaggio più significativo nei confronti di JOAN GAMPER fu sicuramente la trasformazione del BARCELLONA, da società di calcio in una vera e propria POLISPORTIVA, come peraltro ribadito dal motto della società blaugrana, che afferma “Il FC BARCELONA è più di un club”. Oggi la società promuove, oltre al calcio, sport come l'atletica, il rugby, e il ciclismo (sport questi praticati anche dallo stesso GAMPER), oltre che basket (nel 2004 una compagnia assicurativa svizzera, i cui uffici hanno sede in SVIZZERA, il GRUPPO WINTERTHUR (proprio come la città natale di GAMPER!) diventò lo sponsor della squadra di pallacanestro del BARCELLONA),hockey su pista, calcio femminile, pallamano, baseball, ecc.

IL TROFEO GAMPER.


Il Trofeo Gamper è un trofeo calcistico estivo a invito nato nel 1966 a Barcellona allo stadio Camp Nou, che vede fronteggiare il Barcellona e un'altra squadra, in memoria di Hans Gamper, fondatore e presidente del club blaugrana. Tradizionalmente in questa occasione viene presentata la rosa del BARCELLONA per quella data stagione.

Il trofeo è realizzato in argento (800 grammi), e con 10 Kg di marmo per la base, e 5 g d'oro per la cima.

Fino al 1996 il Trofeo Gamper era un quadrangolare con semifinali e finali mentre dal 1997 è una partita singola. Soltanto sei volte il Barcellona non ha partecipato alla finale: nel 1970, 1972, 1978, 1982, 1987, 1989. Al trofeo hanno preso parte diverse squadre italiane: Milan (3 volte), Inter e Sampdoria (2 volte), una volta Juventus, Parma, Brescia e Napoli. Le uniche due squadre italiane ad aver vinto il trofeo Gamper sono state nel 2005 la JUVENTUS e lo scorso anno la SAMPDORIA. Hanno partecipato alle finali del torneo il Colonia quattro volte, Bayern Monaco 3, Borussia Mönchengladbach, Inter, PSV Eindhoven e Milan 2. Il Barça ha vinto il trofeo 37 volte, seguita dal Colonia a 2 vittorie, e poi, con una vittoria ciascuna, Borussia M'gladbach, Tenerife, Porto, Juventus, Sampdoria, Mechelen, Internacional, Ujpest, Valencia e Manchester City.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

venerdì 15 agosto 2014

SPUNTI DI SPORT-ENZO FERRARI. UN UOMO, UN MITO.


Ci sono delle date nella vita di ognuno di noi cariche di significati. Ci sono delle date che associamo a dei momenti belli, ci sono delle date che purtroppo associamo a dei momenti meno belli. Ecco, amici, la data di oggi, 14 Agosto, è una data molto triste per la FERRARI e per i tifosi del CAVALLINO RAMPANTE. Alle 7 di mattina del 14 AGOSTO 1988, venne a mancare il mitico ENZO FERRARI, fondatore della casa automobilistica più famosa al mondo.

Ma, chi era, ENZO FERRARI? Sperando di farvi cosa gradita, vado a pubblicare un documentario che l'ISTITUTO LUCE realizzò proprio nel 1988, ENZO FERRARI. SOLO AL TRAGUARDO, in occasione dei suoi 90 anni, e che racconta la vita del DRAKE. Questa la prima parte del documentario realizzato dall'ISTITUTO LUCE. 

Nella seconda parte del documentario dell'ISTITUTO LUCE, ENZO FERRARI. SOLO AL TRAGUARDO, si accenna agli ultimi anni delle corse, all'espansione della stessa FERRARI, e vengono inoltre intervistate le persone che hanno avuto a che fare con lui, a partire dal figlio PIERO, MICHELE ALBORETO, JUAN MANUEL FANGIO, BERGER, REGAZZONI e tanti altri.


Intorno agli anni 80, all'interno della serie I RITRATTI DI ENZO BIAGI, il celebre giornalista emiliano intervistò ENZO FERRARI. Sperando di farvi cosa gradita, pubblichiamo una clip di quell'intervista, suddivisa in due parti, in cui il DRAKE racconta se stesso, attraverso le domande di BIAGI. 



Questa la seconda e ultima parte dell'intervista di ENZO BIAGI a ENZO FERRARI.



Questa un'altra intervista ad ENZO FERRARI, realizzata dall'indimenticabile BEPPE VIOLA. 



L'11 Settembre 1988 si disputa a MONZA il GP D'ITALIA, a MONZA, il primo senza ENZO FERRARI. La stagione 1988 è una stagione in FORMULA 1 contrassegnata dal dominio continuo della MC LAREN di SENNA, e con la FERRARI prima tra gli inseguitori. Eppure a MONZA succede qualcosa, un vero e proprio dono dal cielo, con BERGER e ALBORETO protagonisti in pista. Vediamo le immagini di quella gara. 


Dunque, il 14 Agosto 1988 venne purtroppo a mancare ENZO FERRARI. In occasione del 26° anniversario dalla scomparsa del DRAKE, così il Presidente della Rossa, LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, ha voluto ricordare ENZO FERRARI. 
 Sono stato al suo fianco vari anni. E quando sono tornato nel 1991 alla guida dell’azienda ho applicato molti suoi principi come innovare, non accontentarsi mai e decidere rapidamente. Sono sicuro che Enzo Ferrari sarebbe felice di vedere come siamo cresciuti, della presenza Ferrari in 62 Paesi, dei forti investimenti che facciamo sul prodotto e sull’innovazione tecnologica, mettendo sempre al centro le persone perché è grazie alle loro capacità che chiuderemo anche il 2014 con risultati economici record. Lo sostengo da sempre: dietro prodotti eccezionali ci sono uomini e donne eccezionali e a proposito di modelli anche quest’anno, dopo l’incredibile successo de LaFerrari, abbiamo delle sorprese straordinarie per i nostri clienti.

Stiamo facendo un lavoro di cambiamento profondo, sia dal punto di vista organizzativo che da quello culturale. Abbiamo preso importanti decisioni e abbiamo compiuto concreti passi avanti anche se per ora i frutti di questo grande lavoro non sono sempre stati visibili. L’obiettivo è quello di tornare competitivi quanto prima e allo stesso tempo di creare le condizioni per aprire un nuovo ciclo vincente. Anche per quanto riguarda il nostro sport, in generale, siamo contenti di vedere che tutti i principali protagonisti condividano la necessità che abbiamo manifestato per primi di rilanciare la Formula Uno. Abbiamo proposte precise per lo spettacolo a iniziare da regolamenti più semplici, mettendo al centro gli spettatori ad iniziare dai più giovani”.


Così invece Piero Ferrari ha voluto ricordare suo padre. 

“Iniziamo con il dire che, sportivamente parlando, mio padre ha vissuto momenti ben peggiori di questo. Certamente sarebbe contento di vedere oggi con quale spirito le donne e gli uomini della Scuderia stanno affrontando la stagione: nessun abbattimento o sconforto, nessuna reazione dettata dall’emotività ma un’analisi attenta e meticolosa di quello che bisogna cambiare, decidere e poi avanti convinti, senza dimenticare che siamo Ferrari”.
“Sono stato al suo fianco vari anni” – ha detto a www.ferrari.com il Presidente Luca di Montezemolo – “E quando sono tornato nel 1991 alla guida dell’azienda ho applicato molti suoi principi come innovare, non accontentarsi mai e decidere rapidamente. Sono sicuro che Enzo Ferrari sarebbe felice di vedere come siamo cresciuti, della presenza Ferrari in 62 Paesi, dei forti investimenti che facciamo sul prodotto e sull’innovazione tecnologica, mettendo sempre al centro le persone perché è grazie alle loro capacità che chiuderemo anche il 2014 con risultati economici record. Lo sostengo da sempre: dietro prodotti eccezionali ci sono uomini e donne eccezionali e a proposito di modelli anche quest’anno, dopo l’incredibile successo de LaFerrari, abbiamo delle sorprese straordinarie per i nostri clienti”.
Anche la decisone di aprire un nuovo corso nella Scuderia troverebbe Enzo Ferrari d’accordo. Ne è convinto Luca di Montezemolo: “Stiamo facendo un lavoro di cambiamento profondo, sia dal punto di vista organizzativo che da quello culturale. Abbiamo preso importanti decisioni e abbiamo compiuto concreti passi avanti anche se per ora i frutti di questo grande lavoro non sono sempre stati visibili. L’obiettivo è quello di tornare competitivi quanto prima e allo stesso tempo di creare le condizioni per aprire un nuovo ciclo vincente. Anche per quanto riguarda il nostro sport, in generale, siamo contenti di vedere che tutti i principali protagonisti condividano la necessità che abbiamo manifestato per primi di rilanciare la Formula Uno. Abbiamo proposte precise per lo spettacolo a iniziare da regolamenti più semplici, mettendo al centro gli spettatori ad iniziare dai più giovani”.
- See more at: http://formula1.ferrari.com/it/news/montezemolo-ricorda-enzo-ferrari-sarebbe-orgoglioso-di-noi-il-2014-chiudera-con-risultati-record#sthash.mEMs8hn0.dpuf
“Sono stato al suo fianco vari anni” – ha detto a www.ferrari.com il Presidente Luca di Montezemolo – “E quando sono tornato nel 1991 alla guida dell’azienda ho applicato molti suoi principi come innovare, non accontentarsi mai e decidere rapidamente. Sono sicuro che Enzo Ferrari sarebbe felice di vedere come siamo cresciuti, della presenza Ferrari in 62 Paesi, dei forti investimenti che facciamo sul prodotto e sull’innovazione tecnologica, mettendo sempre al centro le persone perché è grazie alle loro capacità che chiuderemo anche il 2014 con risultati economici record. Lo sostengo da sempre: dietro prodotti eccezionali ci sono uomini e donne eccezionali e a proposito di modelli anche quest’anno, dopo l’incredibile successo de LaFerrari, abbiamo delle sorprese straordinarie per i nostri clienti”.
Anche la decisone di aprire un nuovo corso nella Scuderia troverebbe Enzo Ferrari d’accordo. Ne è convinto Luca di Montezemolo: “Stiamo facendo un lavoro di cambiamento profondo, sia dal punto di vista organizzativo che da quello culturale. Abbiamo preso importanti decisioni e abbiamo compiuto concreti passi avanti anche se per ora i frutti di questo grande lavoro non sono sempre stati visibili. L’obiettivo è quello di tornare competitivi quanto prima e allo stesso tempo di creare le condizioni per aprire un nuovo ciclo vincente. Anche per quanto riguarda il nostro sport, in generale, siamo contenti di vedere che tutti i principali protagonisti condividano la necessità che abbiamo manifestato per primi di rilanciare la Formula Uno. Abbiamo proposte precise per lo spettacolo a iniziare da regolamenti più semplici, mettendo al centro gli spettatori ad iniziare dai più giovani”.
- See more at: http://formula1.ferrari.com/it/news/montezemolo-ricorda-enzo-ferrari-sarebbe-orgoglioso-di-noi-il-2014-chiudera-con-risultati-record#sthash.mEMs8hn0.dpuf
“Sono stato al suo fianco vari anni” – ha detto a www.ferrari.com il Presidente Luca di Montezemolo – “E quando sono tornato nel 1991 alla guida dell’azienda ho applicato molti suoi principi come innovare, non accontentarsi mai e decidere rapidamente. Sono sicuro che Enzo Ferrari sarebbe felice di vedere come siamo cresciuti, della presenza Ferrari in 62 Paesi, dei forti investimenti che facciamo sul prodotto e sull’innovazione tecnologica, mettendo sempre al centro le persone perché è grazie alle loro capacità che chiuderemo anche il 2014 con risultati economici record. Lo sostengo da sempre: dietro prodotti eccezionali ci sono uomini e donne eccezionali e a proposito di modelli anche quest’anno, dopo l’incredibile successo de LaFerrari, abbiamo delle sorprese straordinarie per i nostri clienti”.
Anche la decisone di aprire un nuovo corso nella Scuderia troverebbe Enzo Ferrari d’accordo. Ne è convinto Luca di Montezemolo: “Stiamo facendo un lavoro di cambiamento profondo, sia dal punto di vista organizzativo che da quello culturale. Abbiamo preso importanti decisioni e abbiamo compiuto concreti passi avanti anche se per ora i frutti di questo grande lavoro non sono sempre stati visibili. L’obiettivo è quello di tornare competitivi quanto prima e allo stesso tempo di creare le condizioni per aprire un nuovo ciclo vincente. Anche per quanto riguarda il nostro sport, in generale, siamo contenti di vedere che tutti i principali protagonisti condividano la necessità che abbiamo manifestato per primi di rilanciare la Formula Uno. Abbiamo proposte precise per lo spettacolo a iniziare da regolamenti più semplici, mettendo al centro gli spettatori ad iniziare dai più giovani”.
- See more at: http://formula1.ferrari.com/it/news/montezemolo-ricorda-enzo-ferrari-sarebbe-orgoglioso-di-noi-il-2014-chiudera-con-risultati-record#sthash.mEMs8hn0.dpuf

Un grande uomo, ENZO FERRARI, che avrà sempre un posto speciale nel cuore di tutti i tifosi della Rossa. 


                                                             Rüdiger Franz Gaetano Herberhold 

giovedì 14 agosto 2014

SPUNTI DI SPORT- CONTE A UN PASSO DALLA NAZIONALE.


Cari amici,
dedichiamo questa puntata di SPUNTI DI SPORT alla scelta del nuovo ct della Nazionale azzurra.
Come sappiamo, nella giornata di ieri, il neo Presidente federale, CARLO TAVECCHIO, avrebbe contattato 4-5 allenatori. Se per quanto riguarda CONTE, è stato il neo Presidente federale a confermarlo, per gli altri nomi possiamo andare a intuito: viste le indiscrezioni di questi giorni potrebbero esser stati quasi sicuramente ROBERTO MANCINI, FRANCESCO GUIDOLIN, LUCIANO SPALLETTI, MARCO TARDELLI e ANTONIO CABRINI.

Di tutti i candidati sopra presentati, non c'è dubbio che CONTE sia sicuramente il candidato numero 1 per la panchina azzurra.

A questo punto, però, è bene capire le principali richieste dell'ex tecnico della JUVENTUS per accettare la panchina azzurra.

Diverse in tal senso le richieste formulate nel colloquio con TAVECCHIO:
  1. Essere un CT a tempo pieno visionando le partite delle squadre giovanili e al contempo potendo istituire un rapporto quotidiano con tutti gli allenatori dei club; in poche parole essere un vero e proprio coordinatore delle Nazionali.
  2. Scelta autonomia del proprio staff ovviamente rientrando nel budget a disposizione;
  3. Assenza di ingerenze esterne da parte della LEGA.
  4. Codice disciplinare rigoroso e ferreo.
  5. Stage richiesti senza la benchè minima opposizione da parte dei club.

Il Presidente federale ha dato pieno consenso su tutti i punti richiesti da Conte, ma l'ex tecnico bianconero vuoler comunque mettere tutto per iscritto per non avere poi diciamo delle brutte sorprese.

Parliamo ora dell'INGAGGIO. Ricordiamo che CONTE alla JUVENTUS prendeva 3 milioni annui a stagione. Di fronte alla proposta di TAVECCHIO di 1.5 milioni a stagione, il tecnico salentino avrebbe chiesto 2.6-2.7 milioni.
Mancherebbe quindi 1 milone circa di differenza rispetto alla richiesta del tecnico, un milione che TAVECCHIO vorrebbe trovare dagli sponsor.
Sappiamo che i principali sponsor della Nazionale sono in conclusione di contratto; Tavecchio vorrebbe far pagare il milione di differenza agli sponsor motivando il tutto con il fatto che con Conte allenatore in panchina, sulla panchina azzura ci sarebbe un tecnico vincente, di valore , il chè farebbe aumentare il valore televisivo e non solo della Nazionale.

Se gli sponsor dessero l'ok a stanziare il milione in più, Conte rientrebbe nel weekend a Roma e firmerebbe il contratto; in caso negativo Tavecchio sarebbe obbligato a sondare le alternative sopra citate.

AGGIORNAMENTO DELLE 23.

Secondo quanto riferisce SKY, l'accordo CONTE- NAZIONALE sarebbe a un passo. All'ex tecnico bianconero verrebbe offerto addirittura un contratto biennale da 4.9 milioni di euro a stagione: 3 verrebbero pagati dalla PUMA, sponsor tecnico della Nazionale azzurra, e 1.9 dalla FIGC. Attesa per domani, Giovedì, la risposta definitiva.

Una cosa, comunque, è certa. Indipendentemente da chi sarà il nuovo ct azzurro, è ovvio che, dopo le polemiche che hanno accompagnato la nomina a Presidente FIGC di Carlo Tavecchio, il nuovo ct debba essere un personaggio forte, prestigioso e vincente che possa unire i tifosi. Ciò di cui il nostro Paese avrebbe seriamente bisogno.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

SPUNTI DI SPORT-LA VITTORIA DI CARLO TAVECCHIO.


Una vittoria assolutamente scontata. Non ci sono altre parole per definire la vittoria conseguita lunedì nel Consiglio Federale della FIGC da parte di Carlo Tavecchio. Il presidente della LEGA NAZIONALE DILETTANTI ha infatti strabattuto il proprio rivale, DEMETRIO ALBERTINI. 65.63% la percentuale conseguita da TAVECCHIO contro il 33.95 del proprio rivale e il 2.42% di schede bianche.

A vedere questi numeri, sembrerebbe tutto facile, ma in realtà non è tutto così rosa e fiori. A cominciare in primis proprio dal vincitore, CARLO TAVECCHIO.

In seguito all'eliminazione degli Azzurri dal Mondiale e alle conseguenti dimissioni del ct azzurro, CESARE PRANDELLI, e dell'ormai ex Presidente fedrale, GIANCARLO ABETE, tutti gli appassionati speravano fortemente in un rinnovamento del calcio italiano attraverso un nuovo Presidente rappresentato da una figura, una specie di homo novus, che non fosse minimamente riconducibile all'attuale classe dirigente pallonara.

Carlo Tavecchio rappresenta un po' l'opposto di questo forte desiderio popolare di rinnovamento. Certo, non che Albertini rappresentasse proprio il top del rinnovamento, essendo già stato vicepresidente Federale, ma certamente rispetto a Tavecchio per via della giovane età sembrava quasi rispettare questa tendenza al rinnovamento.

Con il neo-Presidente la sensazione, come recita una celebre frase del Gattopardo, ripresa dal Principe di Machivelli è che tutto sia cambiato affinchè alla fine nulla cambi. A Tavecchio stesso il compito di smentirlo.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

lunedì 11 agosto 2014

SPUNTI DI SPORT-COME SI VOTA IL PRESIDENTE FEDERALE.

I due candidati alla Presidenza Federale della FIGC: CARLO TAVECCHIO e DEMETRIO ALBERTINI.

Con inizio alle 11:30, sta iniziando in questi minuti l'assemblea elettiva della FIGC che eleggerà il successore di GIANCARLO ABETE, quasi sicuramente CARLO TAVECCHIO.
In questa scheda andiamo a scoprire praticamente come si vota il PRESIDENTE FEDERALE.

NUMERO DELEGATI E FASE DI ACCREDITAMENTO.

Sono 278 i delegati aventi diritto al voto del Presidente federale: nel caso delle squadre di calcio, possono essere direttamente i Presidenti delle squadre, o, in caso di loro assenza, dei loro rappresentanti.
I 278 delegati sono così suddivisi: 20 rappresentano la SERIE A, 21 la SERIE B, 60 la LEGA PRO, 90 la LEGA DILETTANTI, 52 rappresentano i CALCIATORI, 36 i TECNICI, 9 gli arbitri.
A partire dalla giornata di ieri è iniziato l'accreditamento dei singoli delegati. Al momento dell'accreditamento, ogni delegato riceve un badge di colore diverso rispetto alla categoria di appartenenza. Come vedremo, il badge sarà importantissimo all'atto della votazione.

L'ASSEMBLEA FEDERALE ODIERNA.

L'Assemblea Federale che eleggerà il Presidente Federale viene convocata in prima convocazione alle 11:30 (i delegati presenti devono rappresentare la metà più uno dei voti), oppure in seconda convocazione alle 12 (i delegati presenti devono rappresentare circa 1/3 dei voti).
L'Assemblea si apre con un intervento del Presidente uscente, GIANCARLO ABETE; a seguire gli interventi dei candidati CARLO TAVECCHIO e DEMETRIO ALBERTINI e le dichiarazioni delle componenti votanti
Ogni intervento da parte delle varie componenti votanti potrà durare massimo 5 minuti.

LA VOTAZIONE DEL PRESIDENTE FEDERALE.

Terminata la presentazione delle singole candidature, il presidente uscente ABETE darà il via alle operazioni di voto. Disposti 12 seggi per le varie componenti.
Il delegato si deve recare nel seggio elettorale relativo alla propria componente (SERIE A, B, LEGA PRO, LND, CALCIATORI e ARBITRI), e consegnare il proprio badge all'addetto il quale passerà il badge sotto un lettore a barre, il quale rileverà la categoria di appartenenza del delegato. Finita questa procedura, il delegato deve firmare il registro dei votanti.
A questo punto, l’assistente attiva la cabina utilizzando una fiche anonima prelevata da un’ampolla che associa alla cabina il peso del voto della componente.

Il delegato a questo punto entra nella cabina e vota il candidato prescelto indicando il nome su uno touchscreen. Nel caso in cui non volesse esprimere alcuna preferenza, può votare scheda bianca. In entrambi i casi, oltre alla preferenza, il delegato dovrà dare conferma del voto digitato. Data la conferma, il computer procederà alla stampa di un foglio con il nome del candidato prescelto, o della scheda bianca, che il delegato dovrà piegare e mettere dentro l'urna.
Al termine delle votazioni si procede allo scrutinio.
Questa procedura di votazione, della durata di circa due ore e mezzo, è valida in tutti gli scrutini necessari.

Il Presidente Federale viene eletto al primo scrutinio nel caso il cui uno dei candidati riporti la maggioranza di tre quarti dei voti validi; al secondo scrutinio, quando un candidato riporti la maggioranza di due terzi dei voti validi espressi. A partire dal terzo scrutinio, viene eletto Presidente il candidato che riporti la maggioranza assoluta dei voti.
 
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold