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lunedì 11 novembre 2013

PUNTI & SPUNTI. IL CALCIO IN MANO AI TEPPISTI?


Cari amici,
con oggi prende il via qui in pagina una nuova rubrica quotidiana, PUNTI & SPUNTI. In questo spazio affronteremo quotidianamente uno dei principali argomenti della giornata o della settimana e mi ci terrei veramente molto potesse diventare uno spazio di confronto sui singoli argomenti, un po' come è sempre stato finora qui in pagina fan.

Uno spazio dove, a differenza di alcuni post che ho letto negli ultimi tempi, non vorrei fosse la maleducazione e l'arroganza a prevalere, ma uno spazio dove poter esprimere in modo CIVILE ed EDUCATO le proprie opinioni. A volte saremo d'accordo, a volte meno, ma quello che vorrei in questo spazio è che non mancasse mai una cosa: il RISPETTO reciproco. Anche quando non la pensiamo nella stessa maniera.

L'argomento che ho scelto per inaugurare questa nostra rubrica è subito assai delicato. Avrei potuto scegliere un argomento molto più leggero ( e non ne sarebbero mancati!), e invece vorrei soffermarmi un momento su quanto successo ieri in occasione del derby tra SALERNITANA-NOCERINA nel girone B della 1° divisione del campionato di LEGA PRO. Un'occasione per fare anche una considerazione un po' più ampia, e su cui mi piacerebbe potessimo confrontarci tutti insieme come dicevo sopra in modo civile ed educato.

Da un po' di tempo a questa parte ho la sensazione che il calcio stia sempre più mettendosi nelle mani di pseudotifosi o teppisti (chiamateli come volete), che nulla hanno a che vedere con i veri tifosi, con insomma i veri appassionati di calcio.
Per carità, anche in passato poteva capitare di assistere a qualche sfottò tra le curve (e fin qui non ci sarebbe nulla di male, essendoci sempre stati nel mondo del calcio), ma la sensazione che ho, sempre più forte, è che in tal senso si stia sempre più tirando la cinghia. Con la sensazione che prima o poi la cinghia si strappi del tutto, rompendosi in maniera inesorabile.

Se ci fate caso, negli ultimi 20-30 anni, abbiamo cominciato ad assistere sempre più a una vera e propria escalation della violenza. Dai classici sfottò in curva nel corso degli anni sono cominciati a venir fuori delle vere e proprie offese quali il tristemente divenuto celebre coro “Lavali Vesuvio”, le offese riferite alle vittime della strage di Superga, le offese riferite alle vittime dellastrage dell'Heysel, le offese nei confronti dell'attuale dirigente juventino Gianluca Pessotto, e altre atrocità varie.

Non solo. Quello che una volta era un vero piacere (andare a vedere una partita con le proprie famiglie allo stadio) si sta purtroppo trasformando più in molti casi in una vera e propria guerriglia urbana. Per fortuna, in molte realtà è ancora possibile poter assistere serenamente a una partita di calcio, ma non sempre purtroppo è così. Mi ricordo quando 18 anni fa con sincera e profonda tristezza venne data notizia della morte del tifoso genoano Vincenzo Spagnolo, ucciso a coltellate dall'ultras del Milan, Simone Barbaglia fuori dallo stadio Marassi. Quello che all'epoca poteva essere un gesto isolato, la lotta tra alcuni ultras, purtroppo è sempre più divenuta una triste abitudine. In occasione dei match clou non mancano notizie di accoltellamenti di fronte o comunque nei pressi dello stadio come nel caso del derby romano ma non solo; come ad esempio è successo ieri allo Juventus Stadium dopo il solito coro relativo al Vesuvio da parte di alcuni pseudotifosi juventini, il lancio di seggiolini e porte dei bagni svolto da altrettanti pseudotifosi napoletani, con 4 tifosi bianconeri ricoverati in ospedale. E tutto questo, cari amici, per una partita di calcio!!!

Ma il peggio, purtroppo, era già avvenuto. E qui arriviamo al derby di ieri tra Salernitana e Nocerina.
In seguito alla rivalità abbastanza forte tra le due tifoserie il Prefetto aveva vietato l'accesso allo stadio Arechi da parte dei tifosi della Nocerina, per paura potessero verificare degli scontri all'interno dello stadio. Ebbene, cosa hanno trovato di meglio da fare alcuni pseudotifosi della Nocerina (i veri tifosi sono tutt'altra cosa)? Vanno a minacciare di morte i giocatori della Nocerina e i loro parenti nel caso in cui i giocatori fossero scesi in campo. La società a questo punto avverte immediatamente il Prefetto, che invità la squadra a stare calma, e rinvia 'inizio della partita di 40 minuti circa. Arriviamo così all'inizio del derby, che vedrà la gara fermarsi dopo venti minuti, la vittoria a tavolino per la Salernitana, in quanto la Nocerina cambia ben 3 giocatori dopo 1 minuto di gioco, e in quei venti minuti si fanno male ben 5 giocatori su 11, e alcuni ultras della Nocerina che festeggiano in piazza tranquillamente come avessero vinto gridando “Abbiamo vinto noi”.

Purtroppo questa volta hanno vinto loro, ma a perdere non è stata solo la società Nocerina, con le dimissioni dell'intero staff societario e tecnico, non è stata solo la Lega Pro.
No, cari amici: purtroppo a perdere è stato l'intero calcio italiano. Purtroppo anche ieri abbiamo assistito all'ennesima conferma di come un branco di teppisti possa condizionare una partita di calcio. E questo è un segnale purtroppo pericoloso per il nostro calcio. E la cosa che mette veramente rabbia è che in tutto questo le società stanno ferme. Non si sa se per interesse (a chi conviene mettersi contro gli ultras) o per effettiva impotenza.

Se c'è qualcuno che perde in tutto questo andazzo, alla fine sono proprio loro: i Tifosi con la T maiuscola, o meglio ancora i veri appassionati di calcio, che magari vorrebbero andare allo stadio a seguire la partita con la propria famiglia e per tifare serenamente i propri idoli, e che invece purtroppo non possono per paura che succeda loro qualcosa e che, come successo in passato in occasione di un GENOA-SIENA, siano costretti a scappare a gambe levate dallo stadio stesso.

Intendiamoci: la mia non vuole una sparata a zero a presicndere nei confronti del mondo Ultras, né fare una pericolosissma generalizzazione, perchè per fortuna ci sono Ultras e Ultras.
Anche all'interno della tifoseria di una singola squadra di calcio ci possono essere infatti schiere di Ultras più pacifiche e impegnate anche in alcuni casi in iniziative veramente molto lodevoli (e a cui ci farebbe anche piacere dare spazio), e schiere più “estreme”, per cui non si può fare tutto d'un'erba il fascio.

Una cosa, comunque è certa, e qui vado a concludere: non si può più andare avanti così. Una partita di calcio non può continuare ad essere uno stato di guerriglia urbana. Non importa per quali motivi, ma non si può continuare così. Il rischio, sempre più concreto, sempre non lo abbiamo già raggiunto, sarebbe quello di un vero e proprio allontanamento della tifoseria quella buona, quella più civile ed educata dagli stadi. E in quel caso non avrebbe vinto nessuno, ma un po' avremmo perso tutti. E in particolare avrebbe perso lui: quello sport che tanto amiamo, e che tanto ci fa emozionare e sognare. Insomma: il calcio.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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