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mercoledì 15 maggio 2013

SPUNTI DI SPORT- FORMULA 1: ANALISI GP SPAGNA.



Una grande vittoria, e una certezza: la FERRARI F 138 può puntare alla vittoria del MONDIALE di FORMULA 1. Se il pilota spagnolo della FERRARI, FERNANDO ALONSO, al termine dellequalifiche del sabato se l'era presa non poco con la squadra per aver pubblicizzato un po' troppo i nuovi sviluppi della monoposto senza prima averli testati in pista nelle prove libere (visto il maltempo, la FERRARI ha preferito non gettare nella mischia pezzi nuovi, decidendo di correre sostanzialmente con la macchina delle prime gare), la domenica, vuoi anche per il fatto di giocare in casa, ha regalato a tutti una prestazione a dir poco entusiasmante che fa si che la gara disputata domenica a BARCELLONA sia una delle gare più belle disputate dal pilota asturiano in FORMULA 1.

Ha destato grande ammirazione il sorpasso effettuato all'esterno al primo giro all'altezza della curva 3, riuscendo così a passare sia KIMI RAIKKONEN su LOTUS, che LEWIS HAMILTON con la MERCEDES. Un sorpasso che FERNANDO aveva già visto nella gara del sabato della GP 2 da parte del pilota francese TOM DILMANN, e che il pilota asturiano ha completamente affinato, andandosi a fermare in quel tratto la domenica mattina durante il giro di saluto con auto storiche. Fermandosi proprio lì, Fernando ha capito che in quella parte, anche andando piùàù verso l'esterno c'era sufficente grip, e così in gara ALONSO è riuscito a sorpasdsare le due macchine suddette proprio grazie a quanto visto, e poi, dopo aver preso il comando al 41° giro dopo alcuni stint precedenti, non l'ha più restituito andando a vincere il GP di SPAGNA.

Molto bene anche MASSA, autore di una buona gara penalizzata al via di tre posizioni, partendo 9° anziché 6°, perchè il pilota brasiliano aveva ostacolato WEBBER nel Q2, FELIPE è uscito a classificarsi al 3° posto, dietro a RAIKKONEN, autore di una gara estremamente regolare, penalizzato forse dalla strategia del suo box di restare su 3 soste anziché le 4 adottate della FERRARI. Se è vero che la LOTUS è una monoposto assai gentile con le gomme, è anche vero che una tattica maggiormente aggressiva avrebbe conserntito al pilota finlandese di potersela giocare fino all'ultimo con la Rossa di Maranello.

Due parole sulla RED BULL, giunta 4° con VETTEL e 5° su WEBBER. Se sul giro secco VETTEL si è sostanzilamente difeso, sul passo gara onestamente è parso in difficoltà, in virtù del fatto che la monoposto di ADRIAN NEWEY non riesce proprio a trovarsi con queste gomme più morbide e in condizioni di caldo in pista. Se infatti nel giro secco, riesce a difendersi, in gara tende a consumare troppo presto le gomme, andando in conseguente difficoltà.

Concludiamo infine con le gomme. Purtroppo anche qui dobbiamo registrare lo stesso fenomeno verificatosi in BAHRAIN con HAMILTON e MASSA, e cioè la deliminazione del pneumatico. Basta a vedere quanto successo nel corso della seconda sessione di prove libere, con DI RESTA, che, appena passato il traguardo, ha perso sulla posteriore sinistra il battistrada. Ricordiamo che, a differenza dello scorso anno, quando la carcassa delle gomme era fatto con un materiale, il KEVLAR, assai più resistente, quest'anno la carcassa della gomma su volere di ECCLESTONE e delle squadre è stata fatta con una cintura caratterizzata da fili metallici e con una mescola più leggera. Il sospetto che aleggia e che al momento non è stato ancora verificato è che questo deliminazione del pneumatico possa essere in qualche modo legato a questa struttura fatta con fili matallici, i quali riscaldandosi troppo, possano così perdere il battistrada, pur rimanendo gonfia la gomma (con il materiale in kevlar, invece, la gomma si sgonfiava in pieno, ma il battistrada rimaneva attaccato alla carcassa). Come già successo nella precedente gara, secondo degli esami fatta dalla PIRELLI, sembra che a tagliare il battistrada sia stato un detrito. Cosa che peraltro in gara stava per succedere anche alla FERRARI di ALONSO, che al 50° giro è stata costretta ad anticipare di due giri la sosta. Se per fortuna non si è staccato il battistrada dalla gomma di FERNANDO, lo dobbiamo alla competenza degli uomini FERRARI, che, appena individuato il problema alla telelmetria, sono riusciti a far entrare ALONSO ai box facendo un giro un po' più lento, evitendo così che la gara venisse compromessa.

Resta però il fatto, che questi inconvenienti, pur se in piste diverse, sono di fatto nuovamente accaduti. Come anche il fatto che in questa gara abbiamo visto ben 4 pit stop, un po' troppi per una gara di FORMULA 1. Motivi per i queli la PIRELLI ha annuciato una revisione sia delle gomme che della carcassa a partire dal prossimo GP del CANADA in programma il prossimo 9 GIUGNO, con la ipotesi che, sul fronte carcassa si ritorni alla struttura in KEVLAR (di questo, però, ne parleremo più approfonditamente nella prossima puntata).

Se dunque, in queste prima gare le squadre (RED BULL e MERCEDES in primis) si sono lamentate delle gomme che duravano poco, resta una considerazione da fare.
All'atto di concordare quale tipo di gomma fosse giusto fare nel 2013, TUTTE le squadre assieme ad ECCLESTONE avevano chiesto a PIRELLI di fare una gomma che durasse pochi giri in modo tale, tramite l'aumento di pit stop, di aumentare la spettacolarità della gara. Questo ha comportato per PIRELLI un grosso sforzo tecnologico (per un costrutore di gomme è molto più semplice fare una goma che duri molti giri, non farne una che ne dura pochi; non dimentichiamocelo). Eppure, faticando, faticando ci è riuscita. Forse sarà stata calcata un po' la mano su alcune cose, ma di fatto la gomma rispetta le indicazioni richieste dalla FOM e dalle scuderie. Perchè queste lamentele ora? Effettivo amore della sicurezza oppure, amara constatazione di non essere riusciti a fare una monoposto che si adatti a pieno alle nuove gomme, come invece altre scuderie (FERRARI e LOTUS) sono riusciti a fare? Come direbbero gli antichi, ai posteri l'ardua sentenza.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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