Etichette

sabato 2 aprile 2011

GRAZIE, PAPA WOJTYLA!

Cari amici di VARIE NEWS,

pubblico in questo post l'editoriale che avevo scritto lo scorso anno per la pagina fan del GUERIN SPORTIVO su FACEBOOK, e che voleva ricordare la figura di PAPA GIOVANNI PAOLO II, nel 6° anniversario della sua scomparsa. Editoriale che, se lo scorso anno aveva riscontrato un forte apprezzamento da parte dei lettori, quest'anno è stato contestato, con profonda delusione da parte di chi scrive. A questo punto vi lascio all'editoriale che ho ripubblicato questa mattina. Buona lettura!



GRAZIE PAPA WOJTYLA!

In uno spazio, il nostro, normalmente dedicato allo sport,vorrei ci fermassimo un momento, per ricordare un grande uomo di Chiesa, che tanto ha fatto per noi giovani, e di cui oggi si celebra il 6°anniversario della sua scomparsa: KAROL WOJTYLA, che noi tutti ricordiamo come PAPA GIOVANNI PAOLO II.

Certo,come non ricordare il 16 Ottobre 1978, quando da Piazza S.Pietro i fedeli videro comparire Papa WOJTYLA e poi, quel “ Se mi sbaglio… se mi sbaglio mi corriggerete!. A dire il vero, il 1978 era stato un anno un’po’ delicato per la Chiesa, con la presenza di tre Papi: prima Paolo VI, poi il breve papato di Giovanni Paolo I, e poi, ecco arrivare questo Papa polacco, che però conquistò tutti fin da subito con quella dolcezza nel modo e nello sguardo, che non mancherà mai, neanche nei momenti più difficili, a partire da quel 13 Maggio 1981, quando in piazza S. Pietro, dopo aver tenuto in braccio una bambina, e averla riconsegnata ai suoi genitori, un membro appartenente alla faida dei LUPI GRIGI, ALÌ AGCA, spara a Papa GIOVANNI PAOLO II. Tutto il mondo è sgomento dinanzi a questo gesto così efferato, e teme per la salute del Papa, che,grazie al suo fisico di atleta, riesce fortunatamente a salvarsi. Come non ricordare nel 1986 l’ingresso nella SINAGOGA DI ROMA, accompagnato dall’allora RABBINO CAPO, TOAFF: è la prima volta che un papa entra in una sinagoga ebraica, quasi a voler rompere la cortina di ferro allora presente nei rapporti tra Cristiani e Ortodossi. Come non ricordare il suo viaggio in Terrasanta (prima d’allora nessun Papa vi era mai andato), in occasione del Giubileo del 2000, in cui egli, già sofferente per via del Parkinson, inserì nel Muro del Pianto un plico contenente una preghiera rivolta a tutto il mondo. Ma un altro aspetto, legato al pontificato di Papa Wojtyla, mi sembra doveroso sottolineare: egli è stato il Papa dei giovani. Fu lui, infatti, nel finire degli anni 80, a voler creare le GIORNATE MONDIALI DELLA GIOVENTÚ, un momento dove poter pregare, ma al contempo in cui potessero stare tutti insieme i giovani provenienti da tutto il mondo. E Papa Wojtyla, stava lì in mezzo a loro, sia nei momenti quali potevano essere un concerto, sia nella veglia e nella celebrazione liturgica,come un papà con tutti i suoi figli, a cui voleva veramente bene, e altrettanto ne volevamo noi giovani al nostro Papa. Mi ricordo di aver visto in un documentario qualche anno fa, in occasione di una visita in America del 1979, di quando il Papa si mise a scherzare con i ragazzi di una scuola americana, scherzando su quello che doveva fare secondo il protocollo o meno ( se non ricordo male), ma ancor più mi ricordo di quando in televisione vidi un pezzetto della Giornata Mondiale della Gioventù che nel 2000 si tenne a Roma, in occasione del Giubileo. Mentre veniva intonato l’inno del Giubileo i ragazzi mentre cantavano l’inno muovevano a sinistra e a destra le mani, e il Papa, anche se già sofferente, come un giovane tra i giovani, si mise anche lui a muovere le mani a destra e sinistra, e poi, dopo confessò ai giovani un detto polacco, che diceva , se non ricordo male, che quando una persona anziana sta in mezzo ai giovani si sentiva meno anziana. Ed erano proprio i giovani, o meglio i Papa Boys la medicina di Papa Wojtyla, che l’hanno sostenuto tutto il tempo, compresi gli ultimi giorni di vita, quando, in preghiera, si radunarono tutti in veglia in Piazza San Pietro in attesa di notizie sulla sua salute. I Papa Boys che poi alla notizia della sua scomparsa, sono accorsi a Roma, per salutare oltre a un Papa,oltre a un grande Uomo, un vero e proprio Papà in tutti i sensi.

Caro Papa Wojtyla, grazie, grazie veramente di tutto per tutto ciò che ha fatto per noi giovani, e sappi che sarai sempre nei nostri cuori. Ruggero.

Nessun commento:

Posta un commento