Una sentenza che, se confermata, è destinata a cambiare il mercato televisivo del calcio. È questo quanto potrebbe succedere martedì 4 Ottobre se la CORTE DI GIUSTIZIA dell'UNIONE EUROPEA confermasse la decisione dell'Avvocato generale della CORTE DI LUSSEMBURGO, emessa lo scorso 3 Febbraio. Vediamo di riassumere brevemente i fatti.
La PREMIER LEAGUE segnalò all'Avvocatura generale della Corte di Lussemburgo il caso della proprietaria di un pub inglese.
Normalmente quando vengono trasmesse in un locale partite della PREMIER LEAGUE, è d'obbligo usare delle schede tv inglesi.
Se ci pensate, la stessa cosa avviene anche nel nostro paese. Quante volte ci può capitare di andare un attimo al bar, a vedere una partita di SERIE A? Bar che, per poter trasmettere le partite di SERIE A, deve avere o una scheda di SKY, o una scheda di MEDIASET PREMIUM con relativo decoder.
Tornando al caso in questione, il motivo del contendere riguardava la scheda TV, in quanto la proprietaria di questo pub, anziché usare una scheda tv inglese, utilizzava delle schede tv greche per trasmettere le partite di PREMIER LEAGUE nel proprio locale.
Il 3 Febbraio scorso, dunque, l'Avvocato generale della Corte di Lussemburgo, JULIANE KOKOTT, emise il suo parere a favore della proprietaria del pub, affermando che “il diritto dell'Unione Europea non consente di vietare la trasmissione in diretta di incontri di calcio della Premier League nei locali pubblici, utilizzando schede straniere”.
Pertanto, nel caso in cui la Corte di Giustizia dell'Unione Europea confermasse il giudizio sopra riportato, chiunque, all'interno dei paesi facenti parte l'Unione Europea, potrà comprare una scheda per vedere le partite di calcio dove costeranno meno, e vedere legalmente tutte le partite.
Una sentenza che, come avrete certamente capito, se confermata, potrebbe diventare una specie di SENTENZA BOSMAN sui diritti televisivi. Una sentenza che, comunque vada, non mancherà di far discutere.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold
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