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martedì 4 ottobre 2011

SPUNTI DI SPORT-DIRITTI TV: DICHIARATI ILLEGITTIMI DALL'UE I LIMITI TERRITORIALI.


Una sentenza che non avrebbe mancato di far discutere, ma al contempo una sentenza destinata a trasformarsi in una vera e propria SENTENZA BOSMAN, per quanto riguarda i diritti televisivi internazionali delle partite di calcio. Con queste parole avevo affrontato, nella precedente puntata di SPUNTI DI SPORT, il caso della proprietaria del pub inglese, KAREN MURPHY, che aveva trasmesso le partite della PREMIER LEAGUE con delle schede greche nel suo pub di PORTSMOUTH. Motivo per il quale la FA, proprietaria del marchio PREMIER LEAGUE, aveva citato KAREN MURPHY davanti all’AVVOCATURA GENERALE della CORTE del LUSSEMBURGO.

Come vi avevo citato nella scorsa puntata, l’AVVOCATO GENERALE della CORTE DEL LUSSEMBURGO, JULIANE KOKOTT, aveva infatti affermato nel giudizio in merito a questo caso, lo scorso 3 Febbraio, che “il diritto dell'Unione Europea non consente di vietare la trasmissione in diretta di incontri di calcio della Premier League nei locali pubblici, utilizzando schede straniere”.

Questa decisione aveva portato la PREMIER LEAGUE a protestare, e a ricorrere in appello presso la CORTE DI GIUSTIZIA dell’UNIONE EUROPEA. C'era pertanto grande attesa per la decisione di questa mattina. E, come si dice in questi casi, l'attesa non ha per niente deluso.

La CORTE di GIUSTIZIA dell'UNIONE EUROPEA ha infatti affermato nella sentenza di oggi, dando così ragione alla proprietaria della pub inglese, che è assolutamente contrario alle norme sul mercato unico UE stabilire limiti territoriali e nazionali per l'utilizzo di schede per i decoder tv. In particolare, si afferma che un sistema di licenze televisive frammentato su base nazionale, come è quello attuale del calcio, è assolutamente contrario al diritto di concorrenza della UE, motivo per i quale i privati hanno il diritto di usare le loro schede ovunque, all'interno dei 27 paesi che costituiscono l'UNIONE EUROPEA.

Ma c'è di più. La sentenza specifica, inoltre, che se le sigle di apertura e/o chiusura delle varie leghe possono essere trasmesse dai luoghi pubblici solo previa autorizazzione da parte dell'autore, è altrettanto vero che una partita di calcio NON può essere considerata come un'opera protetta dal relativo diritto d'autore.

Una sentenza, quella odierna, che è destinata a rivoluzionare il panorama dei diritti televisivi internazionali, e che, come già accennai nella precednte puntata, è destinata ulteriormente a far discutere.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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