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lunedì 24 ottobre 2011

SPUNTI DI SPORT-CIAO, SUPER SIC!


Una grande tristezza. Questo lo stato d'animo che ha toccato ognuno di noi, alla notizia della scomparsa di MARCO SIMONCELLI, il giovane pilota del TEAM GRESINI, che oggi, a 24 anni, ha perso la vita dutrante il 2° giro del GP di MALESIA di MOTOGP. MARCO non era solo un grande campione, ma anche un giovanissimo ragazzo, amante delle MOTO, e pieno di vita.

Questa puntata di SPUNTI DI SPORT, oltre a capire cosa sia successo, vuole essere un modo per rendere omaggio a MARCO, raccontando la sua carriera, e di riviverne attraverso i filmati, le fasi più salienti.

I PRIMI PASSI IN CARRIERA E L'ARRIVO IN CLASSE 125.

Marco era nato a CATTOLICA il 20 Gennaio 1987, ma fin da piccolo viveva a CORIANO. A 7 anni MARCO iniziò a correre con le minimoto, e a 12 anni ottiene il titolo italiano in tale categoria.

In un libro in uscita proprio in questi giorni, MARCO, assieme ad altri assi del MOTOMONDIALE, aveva raccontato in un libro destinato per i più giovani, la sua esperienza con le minimoto. Queste le parole del SIC. “Devo ammetterlo: gli anni delle minimoto sono stati forse i più belli della mia carriera. Ora che sono in MOTO GP, mi rendo conto che era solo un gioco, ma a me sembrava davvero di correre in un Mondiale. Volevo vincere a tutti i costi. E, credetemi, l'impegno che ci mettevo è l,o stesso di adesso. Con le minimoto ho iniziato a 7 anni (prima andava solo con una motina da cross). Quando ho chiesto di provare, i miei non si sono opposti, se lo aspettavano:facevo finta di andare in moto anche in bici! Rispetto al Motomondiale, l'ambiente delle minimoto era familiare, con i papà a fare da meccanici. Eppure sentivo molto la competizione, e il mio più grande antagonista è stato ANDREA DOVIZIOSO. In compenso non sopportavo i piloti che si guardavano tanto indietro. Avete presente quelli che durante la gara si girano sempre? La mia strategia, invece, era dare gas e orecchie nella coppa, coè giù, senza mai voltarsi...”.

A 14 anni Marco partecipò al torneo HONDA NR, e al campionato italiano 125. Nel 2002 Marco si laureò campione europeo nelle 125, e lo stesso anno debuttò nel Motomondiale in un team satellite dell'APRILIA, in occasione del GP della REPUBBLICA CECA. Miglior risultato: un 13° posto in PORTOGALLO.
Nel 2003 MARCO corse l'intera stagione. Miglior risultato il quarto posto nel GP della Comunità Valenciana.
Nel 2004 corse per il team RAUCH BRAVO. Se purtroppo con l'asciutto la moto presenta diversi problemi, sul bagnato emergono le grandi doti del SIC, capace di portare la moto in POLE sul bagnato a BRNO, e ancor prima di ottenere la POLE e vittoria nel GP di JEREZ. Fu la prima vittoria del SIC nel MOTOMONDIALE.

Nel 2005, MARCO gareggiò per il team NOCABLE.IT RACE. Vinse ancora a JEREZ, ma vista la notevolealtezza, fatica ad adattarsi alla sua APRILIA RS 125 R. Concluse la stagione al 5° posto con 177 punti.

IL PASSAGGIO ALLA CLASSE 250.

Nel 2006 MARCO cambiò cilindrata, passando alla classe 250, e correndo per la GILERA. Conlcuse la stagione al 10° posto con miglior risultato il 6° posto in CINA.

Nel 2007 l'APRILIA affidò al SIC una moto non ufficiale presso il team METIS GILERA. Si tratta di una stagione avara di risultati, conclusa al 10° posto, con migliori risultati un 6° posto in FRANCIA e OLANDA.

Nel 2008 pur non avendo una moto ufficiale, SUPER SIC alla terza gara in PORTOGALLO riuscì a ottenere la sua prima pole in categoria. Al MUGELLO e CATALOGNA Marco ottenne le prime vittorie in categoria. Vediamo le immagini del podio del GP del MUGELLO.

Con una moto più evoluta, in GERMANIA, al SASCHSENRING, MARCO con la sua GILERA vince la gara con ben 10 secondi di vantaggio su MIKA KALLIO. Altre vittorie poi arrivarono a MOTEGI e a PHILIP ISLAND. Con il terzo posto di MOTEGI, MARCO si laureò il 19 Ottobre 2008, CAMPIONE del MONDO.

Nel 2009 decise di rimanere ugualmente in 250, nonostante la vittoria del Mondiale. Marco dovette saltare la gara inaugurale in QATAR causa infortunio. Dopo alcune gare interlocutorie, MARCO tornò a vincere in FRANCIA, con oltre 13 secondi di vantaggio sul secondo, lo spagnolo FAUBEL su HONDA. A quella vittoria seguiranno le vittorie in GERMANIA, REP.CECA, INDIANAPOLIS, PORTOGALLO e AUSTRALIA. Al GP di MALESIA MARCO arriva al fotofinish con BARBERA, dietro al giapponese AYOAMA, vincitore della gara e leader della classifica iridata. Per via del giro più veloce, la seconda piazza venne assegnata a BARBERA, e la terza a SIMONCELLI. Nella gara conclusiva, dopo esser stato a lungo in testa, MARCO cadde consegnando titolo mondiale a AYOAMA, e titolo di vicecampione a BARBERA.

IL PASSAGGIO IN MOTOGP.

Lo scorso anno Marco approdò in MOTO GP, al team GRESINI con una HONDA ufficiale. Miglior risultato quarto posto in Portogallo.
Arriviamo così a quest'anno, con un bilancio nettamente migliore, che purtroppo oggi è stato bloccato. Da rilevare le due POLE POSITION sia al GP della CATALOGNA, sia al GP D'OLANDA ad ASSEN. Nel GP della REP.CECA a BRNO, lo scorso 14 Agosto, MARCO ottenne il primo podio in MOTO GP. 

Nel GP di SAN MARINO a MISANO, MARCO fu protagonista di un duello assai com battuto per la quarta posizione assieme al pilota americano della YAMAHA, BEN SPIES, e al rivale di sempre, ANDREA DOVIZIOSO, su HONDA. Quarta posizione che MARCO riesce ad ottenere. Domenica scorsa, 16 Ottobre, MARCO arrivò secondo, ottenendo il suo miglior risultato in MOTO GP.
Vediamo l'ultimo podio, assieme al vincitore, CASEY STONER, e al terzo classificato, ANDREA DOVIZIOSO.


L'ULTIMA GARA.

Il sogno di MARCO era quindi di finire le altre gare della stagione regolarmente sul podio. La prima delle gare riamanenti era quella della MALESIA, sul circuito di SEPANG. C'èra grande attesa  per questa gara, come dimostrano le ultime parole che MARCO disse ai suoi tifosi dalla camera di albergo, pochissimi giorni fa. Parole che andiamo ad ascoltare, all'interno di un video in onore di MARCO,  pubblicato poche ore fa su YOU TUBE. 

 
Nelle prove ufficiali del GP della MALESIA, MARCO si classifica al 5° posto. Sulla griglia di partenza del GP della MALESIA a SEPANG, vediamo MARCO pubblicizzare a bordo della propria moto il proprio sito. Saranno le ultime immagini di MARCO SIMONCELLI in vita. 

 
La gara prende dunque il via, ma al secondo giro, ecco, quello che nessuno di noi si sarebbe mai immaginato. Marco scivola dalla sua HONDA in curva, ma resta attaccato alla sua moto, che improvvisamente rientra in pista. La moto viene colpita in pieno da COLIN EDWARDS, e marginalmente anche dalla DUCATI di VALENTINO ROSSI. Nell'impatto, purtroppo il SIC perde il casco. Il pilota resta a terra esamine. Il pilota viene soccorso prontamente, ma purtroppo non c'è nulla da fare. Simoncelli ha traumi al torace, alla testa e al collo (i medici rilevano un segno di gomma) ed è in arresto cardiaco. I medici tentano l'impossibile rianimandolo per 45 lunghissimi minuti, la corsa viene prima sospesa e poi cancellata. Valentino Rossi, coinvolto con Edwards, non trattiene le lacrime e cerca di ricostruire la dinamica dell'incidente. Alle 10:56, il dramma diventa realtà: MARCO non ce l'ha fatta.

PARLANO I MEDICI.

Poco dopo la notizia della scomparsa di MARCO, ITALIA 1 prova a intervistare il medico di corsa, MARCO RUSSO, della clinica MOBILE, che, visibilmente commosso, prova a spiegare la situazione. "Marco Simoncelli è incappato in un incidente che non era possibile evitare. È scivolato e non si può dare la colpa a nessuna norma di sicurezza, non c'era niente che si potesse evitare, è stato tanto sfortunato.Gli è passata una ruota sopra il collo - continua il medico -. È molto, molto difficile proteggere quella parte del collo. Devi poterlo muovere, e proteggerlo in maniera efficace è estremamente difficile. Simoncelli è arrivato già in arresto cardiocircolatorio, con un vistoso segno di una ruota sul collo. Abbiamo cercato di rianimarlo ma non ce l'ha fatta».

LA POSIZIONE DELLA DIREZIONE GARA.

In una conferenza stampa, organizzata appositamente, la direzione gara ha cercato di spiegare cosa possa esserer successo. Questo quanto dichiarato dal responsabile medico, Dr. CLAUDIO MACCHIAGODENA. "Sono davvero scosso e triste all'idea di essere qui per parlare della morte di Marco Simoncelli, un amico. È rimasto coinvolto in un brutto incidente durante la gara, è stato investito dagli altri piloti, ha subito un grave trauma alla testa, al collo e al torace". "Quando il nostro staff medico l'ha raggiunto era privo di conoscenza - ha aggiunto -. In ambulanza hanno cominciato il CPR (rianimazione cardiaca polmonare n.d.r.), e una volta arrivato al Centro Medico, grazie all'aiuto di dottori locali e della Clinica Mobile, è stato intubato ed è stato così possibile rimuovere parte del sangue presente nel torace. Il CPR è stato applicato per 45 minuti con l'obiettivo di aiutarlo il più a lungo possibile. Sfortunatamente ogni tentativo è risultato vano e alle 16:56 (ora locale) abbiamo dovuto ufficialmente dichiarare la sua morte". Paul Butler, membro della Direzione di Gara ha poi risposto ad una domanda riguardante la perdita del casco di Simoncelli durante lo schianto dicendo: "Se riuscirò a dare una risposta, lo farò in un'altra occasione. Le conseguenze e le circostanze che riguardano l'incidente saranno oggetto di studi approfonditi".

I PRECEDENTI.

Diversi incidenti sono capitati nella storia della MOTO GP, qui riassunti. In mezzo a tutti i vari incidenti mortali, un unico incidente con esito positivo. Nel 1983 il campioine mondiale delle 500, FRANCO UNCINI, viene centrato in pieno nel GP di OLANDA, dal pilota olandese WAYNE GARDNER. Vediamo le immagini di quell'incidente.


Le immagini sono veramente drammatiche, si teme il peggio per il campione del mondo, anche vista la perdita del casco, cosa avvenuta oggi anche nell'incidente mortale che ha visto protagonista MARCO. Invece, fortunatamente UNCINI è ancora vivo, e, dopo 24 ore di come, si risveglia. Smetterà di correre dopo quella gara, ma resterà in ottica MOTOMONDIALE, diventando il responsabile della COMMISSIONE SICUREZZA.

I MESSAGGI DI CORDOGLIO.

Tantissimi i messaggi di cordoglio che arrivano alla notizia della scomparsa di MARCO SIMONCELLI.

CARLO PERNAT, IL MANAGER DI MARCO. Intervistato dal TG1 delle 13:30, il manager di MARCO, CARLO PERNAT, ha voluto così ricordare MARCO. "Era un ragazzo di altri tempi, un ragazzo con dei valori che gli ha dato la famiglia, il papà, la mamma, con la sua fidanzatina. Un giovane senza avere tanti altri grilli per la testa, un ragazzo con tanti sogni e ambizioni e tanta amicizia per tutti. Le partite di scopone, i nostri viaggi in America, la voglia di arrivare - continua Pernat - era tutta in lui, era veramente dentro di lui, c'era questa voglia di successo perchè sapeva di poterlo avere. C'era arrivato con tante difficoltà ma c'era arrivato grazie alla sua famiglia, onestamente grazie a suo padre, grazie a sua madre che l'avevano anche, secondo me, tenuto sotto una campana di vetro. Ripeto, un ragazzo di altri tempi, simpatico, non c'era una persona che non salutava, forse lo attaccavano anche un pò troppo, non diceva mai di no ad un autografo e se era anche arrabbiato lo faceva lo stesso. Questo tanto per far capire chi era Marco Simoncelli. D'altronde, è uno sport pericoloso - conclude - anche se queste cose non dovrebbero succedere, ma il mondo è questo. Ce lo ricorderemo sempre come un futuro campione del mondo".

COMUNICATO DUCATI. "La Ducati, il team e i suoi piloti si uniscono al dolore che oggi ha colpito tutta la MotoGP e si stringono intorno alla famiglia, agli amici e al team di Marco Simoncelli che ha perso la vita in un incidente fatale durante il Gran Premio della Malesia". È quanto afferma, in una nota, la casa di Borgo Panigale. "Ricorderemo sempre Marco per il suo sorriso, la sua disponibilità, il suo grande cuore e per le emozioni che ci ha fatto vivere in questi anni. Era uno di noi" conclude la Ducati.

MATTIA PASINI. "Non riesco a descrivere questo momento - scrive Pasini su Facebook - con te credo sia rimasto un pezzo di me,un pezzo di vita, un pezzo di cuore. Tutte le nostre avventure, battaglie sin da quando eravamo bimbi, bimbi con un sogno. Bè,oggi mi domando se ne vale ancora la pena".

GIACOMO AGOSTINI. "È sempre dura quando succedono queste cose, non hai parole, ti chiudi in te stesso pensando a un ragazzo giovane che ha perso la vita amando il suo sport che purtroppo sappiamo essere pericoloso. È stato trascinato all'interno della pista dalla sua moto - dice ancora il pluricampione del mondo - e quelli che arrivavano da dietro non hanno potuto evitarlo". Secondo Agostini, "la gomma ha una colpa ma siamo anche noi piloti che vogliamo che la gomma duri dall'inizio alla fine senza calare di prestazione e spingiamo i tecnici a fare delle gomme che durino fino alla fine. Sarebbe più giusto fare come ai miei tempi, quando la gomma si degradava e si andava più piano fino ad arrivare al traguardo tutti nelle stesse condizioni. Marco era ancora un bambino, una persona piacevole che mi aveva promesso di venirmi a trovare a Bergamo in inverno. La sua fidanzata è di quella zona e lo aspettavo con ansia".

JORGE LORENZO. "In un giorno così non so proprio cosa dire, non ci riesco: solo che ci mancherà tanto. Marco, riposa in pace".

CASEY STONER. "Appena ho visto i filmati dell'incidente dentro di me sono stato malissimo. Ogni volta che il casco vola via è sempre un gran brutto segno" .

ANDREA DOVIZIOSO. "Di fronte a queste situazioni, le parole non servono. Penso alla famiglia di Marco e tutte le persone a lui vicine, in particolare il papà e la mamma. Anch'io sono padre, ho una figlia e quello che è successo penso sia la cosa più dura. Ho rivisto le immagini della caduta - dice ancora Dovizioso - e quello che è successo mi destabilizza. Provo a rivivere quello che si prova quando si spinge forte in gara e la tragedia è dietro l'angolo. Sono molto rattristato per la perdita di Marco. Era un pilota forte, ha sempre spinto tanto". "Corriamo insieme da quando siamo bambini - dice ancora il pilota della casa giapponese -. L'ho sempre visto dare il massimo, l'ho visto cadere tante volte senza farsi male, quasi fosse invulnerabile. Assistere a un incidente come quello di oggi mi lascia esterrefatto, mi sembra impossibile".

MAX BIAGGI. "L'ho avuto compagno di squadra per una sola gara e oggi tutto questo è surreale.Siamo tutti sconvolti per questa grande mancanza, non solo il mondo dello sport.Non ci sono parole adatte in queste circostanze, preferisco il silenzio anche se è doveroso ricordarlo. Il mio pensiero va ai suoi familiari. Un grande saluto a Marco".

NICKY HAYDEN. "È una bruttissima giornata per tutti noi, Marco l'ho visto cadere, con la sua moto che andava verso l'interno e le altre che lo colpivano. All'uscita di una curva gli è scappato il treno posteriore - dice ancora un Hayden visibilmente scosso - e probabilmente ha cercato di controbilanciare la moto e non ce l'ha fatta. Quando si è uno sopra l'altro c'è poco da fare". "Sento un dolore molto forte: in pista siamo tutti fratelli e facciamo parte della stessa famiglia. Marco ci mancherà tantissimo, era un ragazzo molto simpatico ed ora non so cos'altro dire, solo che possa riposare in pace. Sono vicino alla sua famiglia: in momento come questo bisogna esser forti".

GIANNI PETRUCCI. "Oggi è uno dei giorni più tristi della mia presidenza. La tragica scomparsa di Marco Simoncelli mi ha profondamente turbato e sconvolto. La vita è sacra e non si può morire a 24 anni per una gara - parole del presidente del Coni, Gianni Petrucci -. Ho sperato fino all'ultimo che Marco potesse farcela. Ho visto il dolore e l'angoscia del padre che era lì al suo fianco. In quei momenti mi sono venute in mente le immagini di quando nel 2008 premiammo Marco al Coni con il Collare d'Oro e poi quando l'ho visto il mese scorso al Quirinale in occasione dell'apertura dell'anno scolastico: era un ragazzo solare, entusiasta, con una grande vitalità. Ci stringiamo attorno alla sua famiglia piangendo la morte di un campione. Una morte inconcepibile che ha lasciato attonito tutto lo sport italiano. E per questo ho deciso che fossero tutti gli sport oggi ad onorarlo con un minuto di raccoglimento". 

STEFANO DOMENICALI. "In questi momenti è difficile esprimere con le parole il dolore per la scomparsa di un ragazzo solare com'era Marco - ha detto Stefano Domenicali che conosceva personalmente il pilota -. Eventi come questo e quello di Dan Wheldon ci ricordano sempre come tutti i piloti che si cimentano nel motorismo sportivo siano sempre esposti al rischio. Non bisogna mai abbassare la guardia ma dobbiamo sempre essere consapevoli che contro la fatalità non si può nulla. Ora i pensieri miei e di tutti gli uomini e le donne della Ferrari e dell'Autodromo del Mugello vanno alla famiglia di Marco, ai suoi amici e alla sua squadra. Sono veramente molto vicino a Fausto Gresini, un caro amico della mia città, Imola, che sta vivendo un momento particolarmente drammatico".

MONTEZEMOLO.  "Sono molto triste per la morte di Marco Simoncelli" ha dichiarato a www.ferrari.com il presidente della Ferrari Luca di Montezemolo. "Mi aveva molto impressionato per la velocità, il talento e la grinta che aveva dimostrato quest'anno - ha detto ancora Montezemolo - per queste qualità mi ricordava Gilles Villeneuve ma il destino ha voluto accomunarli in un una maniera così tragica. A nome di tutta la Ferrari voglio esprimere alla famiglia di Marco tutto il nostro cordoglio".


ZANARDI. "Sono molto vicino alla sua famiglia e ai suoi amici. Mi hanno informato dopo il traguardo, e sono rimasto senza parole. Ho avuto modo di conoscere Marco: era un ragazzo simpaticissimo e con una grande vitalità. Nella vita dobbiamo imparare a non dare nulla per scontato, la sua scelta di correre era dettata dalla passione. Purtroppo lo sport come la vita di tutti i giorni talvolta ci riserva dei momenti difficili”.

VALENTINO ROSSI. In serata sono poi arrivate tramite TWITTER, le dichiarazioni di VALENTINO ROSSI, suo grande amico, e purtroppo coinvolto dalla sorte nell'incidente che è costato la vita a SIMONCELLI. «Il Sic per me era come un fratello minore - scrive Valentino sul social network - tanto duro in pista come dolce nella vita. Ancora non posso crederci, mi mancherà un sacco».

MARCO DENTRO OGNUNO DI NOI.

Marco, dunque, purtroppo, non ce l'ha fatta. Il mototocilcismo italiano e tutto il motomondiale perde un grandissimo pilota, ma non solo. Come ho detto fin da questa mattina, c'è chi ha perso di più. Noi appassionati abbiamo perso un grande pilota, ma la famiglia di MARCO ha perso un figlio di 24 anni. Per cui vorrei potesse da queste colonne un abbraccio veramente forte per la famiglia di MARCO,che sta attraversando questo momento così difficile.

Ciao Marco, ciao SuperSic: sarai sempre nel cuore di tutti noi!

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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