Etichette

mercoledì 23 luglio 2014

SPUNTI DI SPORT- UNA SPIACEVOLE DISAVVENTURA.


Si può festeggiare un titolo europeo venendo ingiustamente malmenati al momento di esultare, arrestati e passare la notte in carcere, per poi essere liberati? A sentirla potrebbe sembrare una storia che non sta assolutamente in piedi, e invece, come molto spesso succede, rappresenta la verità dura e cruda.
Protagonista di questa vicenda ai limiti dell'incredibile il 36enne attaccante del Valdagno e della nazionale azzurra di hockey su pista, Massimo Tataranni.

Andiamo con i fatti. Alcobendas, Spagna, Sabato 19 Luglio. Dopo aver affrontato, rimontato e battuto la Francia per 5-4 grazie alla doppietta finale decisiva di Tataranni (autore sia del 4-4 con cui la squadra azzurra pareggiava l'incontro che del 5-4 grazie al quale non solo gli Azzurri capovolgevano il risultato ma si aggiudicavano il confronto stesso), la nazionale azzurra di hockey su pista guidata dal ct azzurro, Massimo Mariotti, assiste all'incontro finale del torneo tra Portogallo e i padroni di casa della Spagna. L'Italia ha 13 punti, gli stessi che la Spagna conquisterebbe in caso di vittoria contro il Portogallo. In caso di arrivo a pari punti, la Spagna sarebbe avvantaggiata per miglior differenza reti. L'unica speranza, quindi, è che il Portogallo fremi in qualche modo i padroni di casa spagnoli. Un'impresa quasi impossibile da pensare, ma che invece si verifica puntualmente. Il Portogallo va in vantaggio, segnando prima il primo goal, poi passando in vantaggio per 4-2, poi per 6-4. La Spagna prima riduce le distanza e poi pareggia il conto, portandosi sul 6-6 con Pedro Gil. Gli ultimi minuti vedono la Spagna supportata dal proprio pubblico portarsi in avanti alla ricerca del goal della vittoria che non arriva.
Quando la sirena pone fine alle ostilità, è fatta: dopo 61 dalla prima storica vittoria di Ginevra, dopo 24 anni dalla vittoria europea di Lodi, gli Azzurri di mister Mariotti sono campioni d'Europa per la terza volta nella storia.

I giocatori festeggiano esultanti dalle tribunette del palazzetto di Alcobendas dove si svolge il torneo, e piano piano si dirigono verso il palco dove verranno premiati e dove riceveranno la coppa dal presidente della federazione internazionale, il portoghese Fernando Claro. Le immagini riportate sul sito ufficiale della federazione hockey su pista ci mostrano mister Mariotti e i suoi giocatori festeggiare questa vittoria assolutamente insperata alla vigilia del torneo, visto che l'obiettivo massimo della squadra azzurra era il terzo posto.
Eppure, in mezzo a tutta quell'euforia, manca qualcosa. Un qualcosa di cui nessuno si accorge: dov'è finito Massimo Tataranni? Dov'è finito l'autore della doppietta decisiva?

Le notizie riportate poi dai principali media sportivi ci racconteranno che il giocatore del Valdagno nel mezzo dei festeggiamenti è stato arrestato dalla polizia spagnola e da lì portato nel carcere di Alcobendas dove ha trascorso la notte tra sabato e domenica prima di essere liberato nella tarda mattinata di domenica, intorno alle 13:30, grazie all'intervento decisivo dell'avvocato d'ufficio, Dario Garcia Aznar, e di un traduttore. Ad attenderlo all'uscita del Tribunale di Alcobendas il consigliere federale Marcello Bulgarelli, l'unico componente azzurro ad aver aspettato Tataranni e ad avergli consegnato la tanto agognata e meritata medaglia d'oro.

Massimo Tataranni all'uscita del Tribunale di Alcobendas con la medaglia d'oro.
La domanda che a questo punto, molti di voi si staranno giustamente chiedendo è: cosa è successo al giocatore azzurro? Per quali motivi la polizia spagnola lo ha arrestato? Parola allo stesso Tataranni e al consigliere federale Marcello Bulgarelli che hanno così ricostruito l'accaduto.

Questa la versione di Massimo Tataranni. "Non riesco neanche a descrivere quello che mi è successo. So che ero sulla ringhiera, stavo scavalcando per andare a festeggiare coi miei compagni, quando mi sono sentito afferrare. Il primo uomo mi ha tirato un pugno sul naso. Non avevo capito che fosse un poliziotto. Poi mi hanno portato via. Sono stato tutta la notte in un gabbiotto che sarà stato tre metri per tre. Non ho mai dormito, a un certo punto ho urlato che mi portassero almeno un po' d'acqua. Ma sono arrivati solo dopo un bel po', al piano dove ero io mi pareva che non ci fosse nessuno. C'era solo un gran silenzio. Pensavo: sono campione d'Europa. E così mi tenevo su di morale".

Così Marcello Bulgarelli ha ricostruito quanto accaduto a Tataranni. “Non ho visto la scena personalmente, ma tutte le testimonianze che ho raccolto dicono la stessa cosa. Comprese quelle della delegazione tedesca e persino quella del presidente della federazione europea, Fernando Graca. Ovvero che i giocatori sulla tribunetta a loro riservata non ci stavano tutti. Così qualcuno di loro ha assistito a Spagna-Portogallo nello spazio tra quella tribuna e quella delle autorità. E quando la partita è finita, sul 6-6 che ha dato il titolo all’Italia, Massimo si è messo in piedi sulla ringhiera ad esultare. E’ stato lì che due uomini lo hanno afferrato per il collo. Forse scambiandolo per un tifoso, anche se pare strano, perché indossava la polo della nazionale. E poi comunque non stava facendo nulla di grave. Lo hanno preso per il collo e lo avrebbero anche colpito con pugni. Il nostro medico federale ha detto che Massimo sanguinava dal naso. I due erano in borghese, nessuno aveva capito che fossero poliziotti, fino a quando hanno tirato fuori le manette e l’hanno portato via”.

Tornato libero, Massimo Tataranni è potuto così tornare a casa a Matera sia per festeggiare con i propri cari la vittoria mondiale, sia per le tanto meritate vacanze, al termine di un campionato molto duro e di un Europeo altrettanto intenso ma pieno di soddisfazioni in pista per il giocatore.

Da un punto di vista legale, il giocatore ha dovuto fornire al momento del rilascio il domicilio nel caso in cui le autorità spagnole dovessero decidere nel giro dei prossimi due mesi di procedere ulteriormente verso di lui. Nel caso dovesse accadere, oltre a contattare le autorità italiane, Massimo e la Federazione Hockey si riserveranno di fare causa per il comportamento assunto dai poliziotti della polizia nazionale spagnola sabato sera.

Questo il comunicato stampa da parte del Presidente della Federazione Italiana di hockey su Pista, Sabatino Aracu, diffuso domenica pomeriggio.
Il Presidente Aracu, a nome della Federazione Italiana Hockey e Pattinaggio esprime il proprio sdegno per quanto accaduto ieri sera all'atleta della nazionale italiana di hockey su pista Massimo Tataranni, arrestato in modo brutale e senza motivo dalla Polizia Locale di Alcobendas al termine della partita Spagna-Portogallo. Il fatto, accaduto a pochi metri dalla tribuna delle autorità e dello spazio riservato agli atleti delle squadre nazionali, non ha la benchè minima giustificazione. L'atleta italiano, che indossava la divisa della sua nazionale, non ha fatto nulla che potesse giustificare l'intervento della forza pubblica presente all'interno del palasport; si è limitato a festeggiare, al pari dei suoi compagni di squadra, il titolo di campione europeo appena conquistato.
Ancor più grave è il fatto che, di fronte all'
inconsistenza delle accuse, la Polizia Locale abbia proceduto nell'iter e consegnato Massimo Tataranni in custodia alla Polizia Nazionale che lo ha posto in stato di fermo, rifiutando l'immediato rilascio e trattenendolo per tutta la notte tra sabato e domenica. Una circostanza che ha impedito all'atleta di ricevere, assieme ai compagni, il meritato riconoscimento nel corso della cerimonia di premiazione.
La FIHP nell’apprendere del rilascio appena avvenuto, ribadisce
solidarietà e incondizionato appoggio a Massimo Tataranni ed esprime il rammarico per questo episodio che ha macchiato un campionato europeo esemplare sotto il profilo dell'organizzazione e della correttezza di pubblico e atleti.

Queste le dichiarazioni rilasciate sul sito del CERH, l'organismo dell'HOCKEY SU PISTA europeo, da parte del Presidente, Fernando Graca, in merito a quanto successo sabato. Lo andiamo a leggere prima in inglese, poi in traduzione italiana. 
 
CERH wants to express with full transparency and accountability, its position before the events the involve the Italian player, Massimo Tataranni, which we consider extremely serious and that we hope will not be repeated in later competitions.
Winning and losing are two realities that are present in any sporting competition. In this case, some members of CERH were witnesses of the facts that led to the initial incident, which, in our view, deserve our outrage and indignation.
If it is certain that the player in question should have used his common sense, trying to avoid – near the Portuguese and Spanish supporters that were in majority – to exercise the legitimate expression of his joy for the victory that he and his team reached for their country, the fact remains that he has always made it in a totally peacefully way, without compromising the dignity and the honour of any rival teams. In fact, both he and another player - who, however, withdrew from the site – were addressing to their teammates - who were in another nearby area but on a lower level of the their position - chanting and screaming in which only two stood out words: ITALIA + CAMPIONI.
It is important, therefore, to emphasize that, in our opinion, the effective responsibility of the beginning of all the confusion was originated by two "spectators" who, by his violent and totally unreasonable actions, were clearly responsible for all the mess created. When we abandon the site - together with other authorities – in order to go to the rink and to participate in the closing ceremony of this Championship, the player was fully immobilized and without any visible reaction. At that same moment, some elements of the Italian delegation were on the scene of the incident and we all thought that the problem could be quickly and definitively resolved.
It is sure that we are not aware about any previous situations that could have contributed for the action that was developed by these two “spectators”. Besides that, we don’t know if the later occurrences that were not witnessed by us could legitimize the decision to arrest the player Tataranni. The fact is that, after we verifying the absence of the player Tataranni in the prize-giving and closing ceremony, we request a clarification to that fact, having been informed that the player would have been driven to a prison. We knew then that the two "spectators" in question would be, after all, law enforcement officers that, although dressed "plainclothes", were in fact insuring the security of the political authorities who share with the members of CERH the same place of the rink.
Without questioning the existence of other facts which may not have been informed to us, one thing is certain: the initial intervention of the two elements in question was not the most appropriate to the specific situation they wanted to "settle".
With common sense and with another type of attitude, not ruled by violence, we believe it would have been possible to solve the "problem" in accordance with its true dimension and importance: it was, after all, the celebration of a sport winning of greatest relevance to the athlete and to his own country and that, somehow, could justify the means that were used to repress it.
It was a championship that - both in organizational terms and in a purely sporting plane – it was held in a truly exemplary manner. Some of the matches were even guided by a great emotion, given the brilliance of the performances of the teams and also the "fair play" shown by all participants, thus providing an excellent promotion and reaffirmation of rink-hockey as a sport of excellence.
We regret, therefore, that events that have nothing to do with our sport have spotted, so unnecessary and forceful manner, the prestige and greatness of this rink-hockey important event, not only in European but also worlwide.

Fernando Graça
CERH President

TRADUZIONE ITALIANA.  

CERH vuole esprimere in piena trasparenza e responsabilità, la sua posizione riguardo gli eventi che hanno coinvolto il giocatore italiano, Massimo Tataranni, che riteniamo estremamente gravi e che speriamo non si ripeteranno nelle competizioni successive.
Vincere e perdere sono due realtà che sono presenti in ogni competizione sportiva. In questo caso, alcuni membri del CERH sono stati testimoni dei fatti che hanno portato l'incidente iniziale, che, a nostro avviso, meritano il nostro sdegno e indignazione.

Se è certo che il giocatore in questione avrebbe dovuto usare il suo buon senso, cercando di evitare – vicino ai tifosi portoghesi e spagnoli che erano in maggioranza - di esercitare la legittima espressione della sua gioia per la vittoria che lui e la sua squadra hanno raggiunto per il loro paese, resta il fatto che lo ha sempre fatto in maniera del tutto pacifica, senza compromettere la dignità e l'onore di tutte le squadre rivali. In realtà, sia lui che un altro giocatore - che, tuttavia, si è allontanato dalla posizione- si erano rivolti ai loro compagni - che erano in un'altra zona vicina, ma su un livello più basso della loro posizione - cantando e urlando le parole : ITALIA + CAMPIONI.

E 'importante, quindi, sottolineare che, a nostro parere, l'effettiva responsabilità che ha generato tutta la confusione è stato originata da due "spettatori" che, con le loro azioni violente e totalmente irragionevoli, hanno chiaramente generato tutto il caos creato. Quando abbiamo abbandonato la postazione - insieme ad altre autorità - per andare alla pista e di partecipare alla cerimonia di chiusura di questo campionato, il giocatore è stato completamente immobilizzato e senza alcuna reazione visibile. In quello stesso momento, alcuni elementi della delegazione italiana erano sulla scena dell'incidente e tutti abbiamo pensato che il problema potrebbe essere rapidamente e definitivamente risolto.
E 'certo che non siamo a conoscenza di eventuali situazioni precedenti che potrebbero aver contribuito per l'azione che è stato sviluppato da questi due "spettatori". Oltre a questo, non sappiamo se gli avvenimenti successivi che non sono stati testimoniati da noi potrebbero legittimare la decisione di arrestare il giocatore Tataranni. Il fatto è che, dopo aver verificato l'assenza del giocatore Tataranni nella premiazione e cerimonia di chiusura, ho chiesto un chiarimento in merito a ciò, essendo stato informato che il giocatore sarebbe stato condotto in una prigione. Sapevamo quindi che i due "spettatori" in questione erano alla fine le forze dell'ordine che, anche se vestite "in borghese", il cui compito era quello di assicurare la sicurezza delle autorità politiche che condividono con i membri del CERH la presenza sulla pista di pattinaggio.
Senza mettere in discussione l'esistenza di altri fatti di cui potremmo non essere a conoscenza, una cosa è certa: l'intervento iniziale dei due elementi in questione non era il più appropriato per la situazione in questione.
Con buon senso e con un altro tipo di atteggiamento, non regolamentato dalla violenza, crediamo che sarebbe stato possibile risolvere il "problema" in conformità con la sua vera dimensione ed importanza: era, dopo tutto, la celebrazione di una vittoria sportiva di grande rilevanza per l'atleta e per il suo paese e che, in qualche modo, non poteva giustificare i mezzi che sono stati utilizzati per reprimerlo.
E 'stato un campionato che - sia in termini organizzativi e in un piano puramente sportivo - si è svolto in maniera davvero esemplare. Alcuni degli incontri sono stati anche guidati da una grande emozione, data la brillantezza delle prestazioni delle squadre e anche il "fair play" dimostrato da tutti i partecipanti, fornendo così un'eccellente promozione e riaffermazione della pista di hockey come uno sport di eccellenza.
Ci rammarichiamo, quindi, che gli eventi che non hanno nulla a che fare con il nostro sport abbiano macchiato in maniera così inutile e forte, il prestigio e la grandezza di questo importante evento di pattinaggio, hockey, non solo europea, ma anche mondiale..

Fernando Graça
Presidente CERH

Questo, dunque, il comunicato del presidente internazionale, Fernando Graca. L'augurio veramente sincero, è che la situazione possa quanto prima risolversi, e che a Tataranni possano arrivare le scuse francamente meritate.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

Nessun commento:

Posta un commento