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sabato 15 giugno 2013

SPUNTI DI SPORT- LA LEZIONE DI MARTIN.



Cari amici,
in questi giorni di riposo forzato da Internet e da Facebook, dando una guardata a diversi newsmagazine, mi ha molto colpito la storia di un giovane ragazzo austriaco, colpevolmente ignorata dai principali media sportivi italiani (a eccezione di EXTRA TIME della GAZZETTA DELLO SPORT), e che a giudizio di chi scrive rappresenta non solo una bellissima lezione di vita, ma anche e soprattutto una bellissima dimostrazione di come lo sport possa essere l’incentivo, la motivazione a non mollare mai. Anche quando le montagne sembrano insormontabili.

Il protagonista di questa nostra storia è un ragazzo austriaco di 21 anni, MARTIN HOFBAUER, impiegato nel settore dell'agricoltura meccanica e grande appassionato di calcio, cresciuto a GSCHAID, un piccolo paesino che si trova vicino GRAZ.
Il sogno di Martin è quello di diventare calciatore, e così riesce ad entrare nella squadra locale, l’UFC MIESENBACH, che milita nel campionato dilettanti della Stiria.

Due anni fa, nel 2011, a soli 19 anni, improvvisamente la storia di Martin cambia. Durante una partita di calcio avverte un dolore al piede destro. Un dolore che, partita dopo partita, si fa sempre più intenso. Un ortopedico consiglia al ragazzo di mettere un plantare, ma il dolore resta stabile, non passa.
Nel novembre 2011 Martin si sottopone così a una biopsia: il verdetto purtroppo è molto duro. La biopsia avrebbe purtroppo rivelato un tumore alle ossa del piede destro di ben 13 cm. Il ragazzo inizia, a questo punto, la chemioterapia, ma il dolore al piede destro resta implacabile nonostante il tumore sia stato ridotto a 5 cm.
Nel marzo 2012 i medici decidono così di amputare la parte inferiore della gamba destra dal polpaccio in giu. In seguito all’amputazione del piede destro sparisce il fortissimo dolore e con esso, purtroppo, il sogno di Martin di giocare a calcio.

Quest’ultimo, però, non demorde. Il suo sogno è quello di tornare a giocare a calcio. Ed è intenzionato a realizzarlo. Anche se con una gamba imputata.

Martin ricorda infatti la storia di uno sciatore austriaco, MATTHIAS LATZINGER, che nel 2008, in seguito a una caduta, subì l’amputazione di una gamba, ma che in seguito divenne campione paralimpico. Decide così di incontrare LATZINGER.
L’incontro tra i due sportivi, grazie all'interessamento di un compagno di squadra di Martin, così avviene e in questa occasione lo stesso LATZINGER incoraggia il ragazzo a non mollare, dicendogli che quanto prima indossando una protesi sarebbe potuto tornare a giocare a calcio, realizzando così il proprio sogno.
Nel maggio 2012 Martin indossa così la protesi e man mano comincia prima a provarla e poi a prenderci sempre più abitudine.
A settembre torna ad allenarsi con i suoi compagni di squadra sempre nel MIESENBACH, che lo ha aspettato in questi mesi, e un mese dopo, a Ottobre, durante la partita di rientro, segna persino un goal.

Sembrerebbe tutto fatto, il superamento del brutto momento, il ritorno in squadra, il goal al rientro… E invece manca ancora qualcosa.
Martin non vuole nascondere la sua protesi, inizialmente coperta sia dal calzettone che dalla tuta, ma non vuole neanche che la squadra possa rischiare una qualunque sanzione per colpa sua. Così decide di inviare una richiesta alla FIFA.

Tre mesi fa, a Marzo, la risposta ufficiale: la FIFA autorizza MARTIN a poter giocare con la protesi, a patto che essa non rappresenti un pericolo né per il giocatore stesso, né per i suoi compagni di squadra, né per i suoi avversari, e che venga verificata dall’arbitro prima dell’inizio della partita.
Una storia, quella di Martin, che ci insegna quanto la forza di volontà possa essere fondamentale nel superare u brutto momento, ma ancor più ci dimostra il ruolo positivo che può assumere lo sport e il calcio, se vissuto serenamente.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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