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mercoledì 24 aprile 2013

SPUNTI DI SPORT- FORMULA 1:ANALISI GP DEL BAHRAIN.


Il Podio del GP del BAHRAIN 2013 di FORMULA 1, con VETTEL vincitore e le due LOTUS di RAIKKONEN e GROSJEAN, giunti secondo e terzo. Da sottolineare che è lo stesso podio dello scorso anno.

Si è disputato nel corso del fine settimana sul circuito del SAKHIR la 10° edizione del GP del BAHRAIN. Una edizione, quella di quest'anno, che non ha mancato di riservare colpi di scena e in alcuni casi cocenti delusioni e che analizzeremo in questa edizione di SPUNTI DI SPORT.

Iniziamo dalla RED BULL. Dopo la gara della CINA in cui la monoposto aveva chiaramente dimostrato di esssre in difficoltà, non solamente in BAHRAIN la monoposto ha dimostrato di essere assai competitiva ma in particolare con VETTEL contrariamente dai primi esiti delle prove libere libere è andata letteralmente a dominare la gara. Al via, dopo il sorpasso subito ad opera della FERRARI di ALONSO, SEBASTIAN è bravo a mantenere la calma, e non solamente dopo poche curve riesce a controsorpassare ALONSO, ma poi nei primissimi giri è riuscito a superare la MERCEDES di ROSBERG e poi a prendere il largo senza mai venir intimorito dagli avversari e a vincere la gara.
Due parole sulla gara di WEBBER. Una gara, quella dell'australiano, sostanzialmente anonima, con la partenza in 7° posizione, e l'arrivo in settima posizione.

Parliamo della FERRARI. Inutile nascondercelo: dopo le qualifiche, con il 3° posto di ALONSO e il 4° di MASSA, eravamo sicuri ALONSO avrebbe potuto lottare per la vittoria con VETTEL, e che MASSA, per via della gomme diverse presentate nell'ultima fase della qualifica (gomme dure anziché morbide) avrebbe potuto lottare per il podio. E invece... E invece, purtroppo, è stata una gara deludente per i tifosi della Rossa. Non tanto per una scarsa competitività della vettura in gara, ma quanto per una serie di problemi verificatisi su entrambe le monoposto che hanno finito per rovinare la gara di entrambi i piloti.

Per quanto riguarda ALONSO, i problemi iniziano al 5° giro non appena, faticando un po', il pilota asturiano riesce a superare la MERCEDES di NCO ROSBERG. Il DRS sull'ala posteriore resta aperto. Non solo. Sembra quasi non riesca a richiudersi come invece, tramite comando dalla monoposto, dovrebbe accadere. Se nei rettilinei il pilota riesce a potersi difendere grazie alla maggiore velocità oraria, sui tratti misti e in curva il pilota perde carico aerodinamico e sopratutto va a deteriorare maggiormente le gomme posteriori. A questo punto, i tecnici FERRARI decidono di anticipare la sosta di ALONSO al 7° giro in modo tale da poter riparare l'ala. In un primo momento tutto sembrerebbe riuscito, ma poi, provando a superare una delle MARUSSIA utilizzando il DRS, come possiamo vedere dalle foto, non solamente il DRS non torna a posto, ma anzi, sembra quasi il flap si rovesci, andando ben oltre la posizione di uso. Fernando è costretto a rientrare dopo neanche un giro. Cos'è successo veramente al DRS?


Dobbiamo partire da un presupposto, e cioè che il DRS prevede due posizioni: una posizione off, con il flap dell'alettone posteriore posto in posizione tradizionale, e una posizione on, da azionare tramite comando che consente al flap di aprirsi compiendo un movimento di 5 cm in modo tale da consentire al pilota di avere maggiore velocità sul rettilineo e di superare il pilota davanti a lui non appena il distacco è inferiore al secondo. Finita la zona di utilizzo o il sorpasso, tramite il comando, il DRS deve richiudersi e così tornare nella posizione off. Nel caso di ALONSO, non solo il flap non si è richiuso,andandosi a bloccare, ma addirittura si è quasi rovesciato, con la scrittura dello sponsor vista di rovescio. Questo, in quanto purtroppo nell'azionare il DRS nel sorpasso a ROSBERG purtroppo si era rotto il fermo che avrebbe dovuto bloccare il movimento idraulico del DRS. Per questo, infatti, il flap si era rovesciato. Ma c'è di più. Il flap si sarebbe addirittura potuto staccare dalla monoposto. Se ciò non è avvenuto è stato perchè il bordo laterale del flap era stato fissato alle paratie laterali.

I meccanici FERRARI , dunque, sono stati costretti a fermare il dispositivo che ALONSO , a questo punto, non potrà utilizzare nel resto della corsa. Il pilota spagnolo torna così in pista all'8° posto a 43 secondi da VETTEL. Inizia così una dura rimonta, che vede il pilota rimontare fino al 7° posto, per poi negli ultimi giri venir sorpassato dalla MC LAREN di PEREZ, e con FERNANDO che purtroppo non può difiendersi come vorrebbe a causa del DRS non funzionante. Fernando si andrà così a classificare 8° al termine di una gara durissima e in cui, dobbiamo dire la verità, ha fatto veramente una gara entusiasmante, e riuscendo a girare in tempi abbastanza vicini a quelli di VETTEL.

Resta però un rammarico: se i tecnici della FERRARI si fossero accorti subito dell'inconveniente al DRS di ALONSO facendolo fermare solo al 7° giro, senza fare una sosta supplementare all'8° giro, e dicendogli subito di non usare l'ala, FERNANDO avrebbe potuto lottare per il podio? Secondo me si. Forse non avrebbe potuto lottare per la vittoria, o comunque l'avrebbe resa sicuramente più difficile per VETTEL. Non so se avrebbe potuto difendersi da RAIKKONEN per il secondo posto pur con il DRS danneggiato, ma il terzo posto sul podio sarebbe stato quasi sicuramente suo. Se andiamo infatti a vedere il distacco a fine gara, FERNANDO è arrivato a 37”574 da VETTEL. Una sosta sul circuito del SAKHIR si effettua in circa 20-21 secondi. Togliendo 20-21 secondi al distacco finale di ALONSO, senza la sosta supplementare il pilota asturiano della Ferrari sarebbe arrivato a circa 16 secondi da VETTEL, e quindi davanti a GROSJEAN, giunto 3° a 19 secondi da VETTEL. E quindi direttamente sul podio.

Passiamo a MASSA. Confermo quanto già detto in altre occasioni: FELIPE è molto bravo a gestire le gomme PIRELLI in condizioni di giro secco, ma soffre nella gestione in gara. Dimostrazione che abbiamo avuto anche in gara. Se nelle prove libere il pilota con la gomma dura aveva ottenuto ottime performance, girando a volte più veloce di ALONSO, in gara finisce troppo presto le gomme, andando a fermarsi addirittura al 10° giro, giro in cui si è fermato VETTEL che aveva le gomme medie. RAIKKONEN, che aveva gomme medie al via, si è fermato ben 6 giri dopo MASSA. Dimostrazione che le gomme dure avrebbero dovuto durare decisamente di più di 10 giri. Va bene che al via FELIPE si era toccato con la FORCE INDIA di SUTIL andando a rovinare una bandella dell'ala,ma questo non ha poi generato il rientro anticipato ai box.
Come se non bastasse il rientro anticipato al 10° giro, dopo 7 giri FELIPE è costretto a rientrare ai box a causa della foratura del pneumatico posteriore destro. FELIPE monta nuovamente gomme medie, ma ormai la gara è andata. A dimostrazione di quanto negativa fosse la giornata del plota brasiliano, al 36° giro, a causa di alcuni detriti in pista , FELIPE è stato costretto a tornare nuovamente ai box causa una seconda foratura sempre al pneumatico posteriore destro, con la mescola che, come successo con HAMILTON il giorno prima nella terza sessione di prove libere, andava a staccarsi dalla carcassa della gomma. FELIPE andrà a concludere la sua gara al 15° posto.

Passiamo ora alla LOTUS. Già lo avevo scritto nei giorni scorsi in pagina, lo riconfermo in questi giorni: se la monoposto francese in fase di qualifica non riesce a generare abbastanza grip, venendo penalizzata nel giro secco, in gara non solamente è più tenera con le gomme, ma riesce persino a sfruttarle meglio rispetto alla concorrenza. Domenica è più o meno capitato questo. Se è vero che RAIKKONEN e GROSJEAN partivano piuttosto indietro sullo schieramento (rispettivamente 9° e 11°), è altrettanto vero che grazie a una corretta gestione delle gomme e a un buon passo gara i due piloti si sono classificati 2° e 3°, andando a ripetere con il vincitore VETTEL il podio dello scorso anno. Bisogna però dire, a onor del vero, che con un ALONSO non penalizzato dal DRS, probabilmente avremmo avuto un podio un pò diverso.

Due parole anche sulla MC LAREN. In attesa di vedere nel GP in SPAGNA la versione evoluzione dell’attuale monoposto, il team di WOKING è riuscito comunque a portare a casa un sesto posto e un decimo posto, con il tanto criticato PEREZ davanti a BUTTON. Da rilevare la condotta di gara del pilota messicano, autore di duelli rusticani prima con il proprio compagno di squadra, JENSON BUTTON, deludente rispetto alla gara in CINA, e poi con la FERRARI di ALONSO, penalizzata dal DRS. Duelli vinti dal pilota messicano, che ha dimostrato ancora una volta il suo carattere, anche se questo voleva dire chiudere i propri rivali facendo loro mettere due ruote sulla sabbia.

Due considerazioni sulla MERCEDES. Com’era logico prevedere, se la monoposto di STOCCARDA è assai veloce sul giro secco, in ottica gara purtroppo i soliti problemi di degrado eccessivo delle gomme tipico di queste stagioni esce sempre fuori. Si spiega così il nono posto finale di ROSBERG, che partiva dalla pole. Bisogna però anche rilevare il quinto posto del suo compagno di squadra, HAMILTON, che partiva nono, in seguito alla sostituzione del cambio sulla propria monoposto. Possibile che Hamilton con un differente stile di guida abbia trovato il modo di consumare meno le gomme alla Mercedes? In Spagna avremo più o meno conferme in merito.

Due parole infine anche sulla FORCE INDIA, mai come in questa occasione veramente vicina al podio con DI RESTA. Se in Australia aveva destato un’ottima impressione, anche qui in Bahrain abbiamo visto una monoposto estremamente competitiva che non mancherà di riservare qualche sorpresa nel corso della stagione.

LE GOMME PIRELLI. Due considerazioni anche sulle GOMME PIRELLI, al termine di questo quarto GP stagionale, un po’ per fare il punto della situazione. Come sappiamo, la FIA aveva chiesto all’azienda milanese di produrre dei pneumatici che durassero un po’ meno in modo da aumentare lo spettacolo aumentando al contempo il numero dei pit stop. La PIRELLI ha fato sicuramente bene il suo lavoro. Forse, a giudizio di chi scrive, anche troppo. Va bene aumentare il numero dei pit stop, ma non si può neanche vedere, com’è successo in CINA delle gomme soft che durano a malapena 1 giro se vuoi spingere forte e almeno giri prima di cambiarle. Non a caso poi è stato deciso in extremis di cambiare la iniziale accoppiata prevista per il BAHRAIN (soft-hard) in medium-hard. Notizia di queste ore è che, in vista del debutto sui circuiti europei (pensando anche ai GP da disputare in estatei, dal prossimo GP le mescole soft e hard (quelle con banda gialla e arancione) verranno leggermente modificate in modo tale da poter qualche giro in più e al contempo di rendere meno imprevedibile l’usura.

Infine, un piccolo bilancio sul campionato dopo queste prime gare. Se è vero che la RED BULL è in testa con VETTEL nella classifica piloti, e con 16 punti di vantaggio in classifica costruttori, è altrettanto vero però che la FERRARI abbia raccolto nettamente meno rispetto a quanto seminato. La F 138 come abbiamo visto è decisamente migliore rispetto alla F 2012 di un anno fa. Anche nella gestione delle gomme la monoposto risulta essere decisamente migliore, e anche da un punto di vista aerodinamico ci siamo. Nonostante questo però, la sensazione è che in FERRARI abbiano perso veramente delle occasioni di fare punti, con l’errore clamoroso di ALONSO in MALESIA, dove, con un po’ meno di foga, avrebbe potuto sicuramente lottare per la vittoria finale, e poi la gara di domenica in BAHRAIN con il DRS danneggiato a causa di un problema meccanico. Molto bene, al contrario la LOTUS, che è ripartita dalla buona base dello scorso anno.

La FORMULA 1, dopo queste prime gare, si prende una pausa per poi ripartire in Europa domenica 12 Maggio dal circuito di BARCELLONA per il GP della SPAGNA, quinta prova del Mondiale (diretta tv in contemporanea su RAI e SKY). Con l’auspicio di assistere a un’altra bella gara.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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