Etichette

mercoledì 6 luglio 2011

SPUNTI DI SPORT-RITORNO AL SECONDO EXTRACOMUNITARIO.


 Un ritorno al passato recente. È questo quanto accaduto ieri pomeriggio in seguito alla decisione del CONSIGLIO FEDERALE della FIGC di ripristinare in SERIE A, dopo un anno di pausa legato alla delusione mondiale in SUDAFRICA, e che tante liti aveva originato tra LEGA DI SERIE A e LEGA PRO (su posizioni decisamente opposte), l’ingaggio del secondo giocatore extracomunitario.
Nella fattispecie, la nuova regola, sancita ieri, prevede che le squadre di SERIE A possano ingaggiare al massimo due nuovi giocatori extracomunitari a stagione, a patto che a ogni nuovo ingresso di un giocatore extracomunitario in rosa debba per forza di cose corrispondere la cessione di un giocatore extra comunitario presente in rosa, per evitare di superare il limite massimo di due giocatori extracomunitari.

I COMMENTI IN MERITO ALLA NORMA.

Dopo la decisione del CONSIGLIO FEDERALE, sono, via via, arrivati i primi commenti in merito alla nuova norma, tutti estremamente positivi.
Il primo ad aver anticipato la decisione del Consiglio Federale era stato, uscendo da VIA ALLEGRI, il vicepresidente vicario della FEDERCALCIO, CARLO TAVECCHIO. “C’è stato il via libera, siamo tutti soddisfatti”.

A queste parole è poi seguito l’annuncio ufficiale del presidente della FEDERCALCIO, GIANCARLO ABETE. “Su richiesta della Lega A il consiglio federale ha approvato una norma che consentirà, per la stagione 2011-2012, la sostituzione di due extracomunitari per le società di Serie A, limitando le fattispecie relative alla sostituibilità dei calciatori con un primo contratto da professionisti. Abbiamo deliberato all’unanimità su un problema strategico per il calcio italiano. È una norma in linea con quella del 2009 e 2010, ma con dei correttivi, in quanto si è voluto evitare che giovani che diventano professionisti vengano utilizzati per la sostituzione di un extracomunitario. È una norma di garanzia. Siamo rimasti all’interno delle quote previste dal CONI che individuano il numero massimo di nuovi contratti per gli extracomunitari in 60 ”.

Al termine del Consiglio Federale, cosi si è espresso il presidente della LEGA DI SERIE A, MASSIMO BERETTA. “Il ritorno ai due extracomunitari comporta per il calcio italiano un recupero importante di competitività per le squadre di Serie A. Su questo tema c’è stata una sintonia tra tutte le leghe, quella di A, B, Lega Pro, e dilettanti. Questo è un passo importante nella direzione di trovare rapporti più stretti in particolare con la LEGA PRO, con cui nei mesi scorsi avevamo avuto un rapporto più conflittuale”.

Tra i presidenti della SERIE A, è poi intervenuto, il presidente della LAZIO, CLAUDIO LOTITO. “La decisione presa è nell’interesse del sistema e servirà per portare in Italia i migliori calciatori”.

LA LEGGE DELLA SCORSA STAGIONE.

Perché, dopo solo una stagione, in cui era stato deciso di presentare un solo extracomunitario in squadra, si è deciso di tornare a poter riavere due giocatori extracomunitari in squadra? Ma soprattutto, in cosa consisteva la regola dello scorso anno, che tante polemiche aveva suscitato?

La regola dello scorso anno prevedeva la possibilità di tesserare un solo giocatore extracomunitario SOLO a certe condizioni:
  1. che andasse a sostituire un altro giocatore extracomunitario che si trasferisca all’estero
  2. che rimpiazzi un giocatore con contratto scaduto lo scorso 30 Giugno
  3. che acquisisca la cittadinanza di un Paese aderente all’Unione Europea.

A queste regole si aggiungevano i presenti divieti:
  1. I calciatori da sostituire dovranno essere indicati dalla società, e i subentranti non potranno essere tesserati per un altro club italiano nella stessa stagione sportiva
  2. Chi non ha tesserato extracomunitari ( o ne ha minimo 1), potrà acquistarne 3.

GIOCATORI EXTRACOMUNITARI:QUANTI CAMBI DI REGOLAMENTO!

Dunque, con la nuova regola, stabilita ieri, i club torneranno a tesserare due giocatori extracomunitari per squadra. Bisogna però dire, che questa regola, nel corso degli anni, è stata sempre oggetto di diverse variazioni nel corso degli anni.

Innanzitutto, teniamo a precisare che per calciatori extracomunitari ci si riferisce a calciatori provenienti da una federazione, il cui Paese non sia membro dell’Unione Europea.

Il primo cambio relativo al tesseramento dei calciatori extracomunitari risale al 2000, quando una sentenza del Tribunale di REGGIO EMILIA, a cui si era appellato il giocatore nigeriano EKONG ( che all’epoca militava nel campionato di Serie C1, e più precisamente nella REGGIANA), cancellò ogni limite al tesseramento di giocatori extracomunitari, annullando la differenza di status tra comunitari e non, limite però reintrodotto dalla FIGC nel 2002, che fece sì che in quella stagione non fu possibile ingaggiare giocatori extracomunitari.
Nel 2003 entrò in vigore la legge BOSSI-FINI, e pertanto ogni club potè tesserare un solo calciatore extracomunitario, a patto di cederne uno all’estero, limite poi passato a due nel 2008, a uno lo scorso anno, e di nuovo tornato a due, nella giornata di ieri.

Dunque, con l’approvazione da parte del CONSIGLIO FEDERALE, si risolve una querelle durata per mesi, tra SERIE A e LEGA PRO, con l’auspicio, però, di vedere per davvero dei giovani campioni, e non dei ragazzi, il cui valore economico è sicuramente inferiore rispetto ai nostri giovani, ma che non hanno niente di più e niente di meno, rispetto ai giovani ragazzi nostrani che ogni giorno si allenano duramente e che, per mancanza di spazio nelle nostre squadre di elite, sono costretti ad andare all’estero, o a giocare nelle categorie inferiori per mostrare il loro valore.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

Nessun commento:

Posta un commento