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venerdì 10 giugno 2011

SPUNTI DI SPORT-CALCIOSCOMMESSE STORY.

Cari amici,
inizia da questa settimana nella pagina fan del GUERIN SPORTIVO su FACEBOOK, e sul blog VARIE NEWS, una nuova rubrica:SPUNTI DI SPORT.  Di cosa tratta questa rubrica?  In questo nostro spazio periodico commenteremo tutti insieme uno dei principali fatti della settimana sportiva appena trascorsa. Ma non solo. A volte questa rubrica potrà trasformarsi in un vero e proprio EDITORIALE, a volte in un APPROFONDIMENTO, a  seconda del tema affrontato.
SPUNTI DI SPORT ci terrà compagnia un po’ per tutta l’estate, dopodiché, in base a come sarà andata, vedremo se proseguirla durante la prossima stagione calcistica, o meno.  Si tratta, insomma, di un esperimento su più puntate, che sarete voi, cari amici, a valutare.

L’argomento con cui apriamo questa serie di SPUNTI DI SPORT non può che riguardare un tema in cui calcio e cronaca si mischiano insieme, generando sconcerto e dispiacere nei confronti dei vari appassionati di calcio, e che purtroppo nell’ultima settimana è tornato prepotentemente alla ribalta: mi riferisco al CALCIOSCOMMESSE.


Da sempre, al pronosticare in maniera corretta da parte degli scommettitori si è sempre associato una serie di scommesse,o di biscotti, che ha visto partecipi uno o più calciatori.

TORINO-JUVENTUS (1927): PRIMO CASO DI CALCIOSCOMMESSE?

Il primo caso risale, infatti, alla stagione 1927, quando il derby TORINO-JUVENTUS viene ricordato per un tentativo di corruzione da parte dei granata nei confronti del difensore della JUVENTUS, ALLEMANDI.


Il dirigente del TORINO dell’epoca, il dottor NANI, venne a conoscenza del fatto che FRANCESCO GAUDIOSO, uno studente catanese del POLITECNICO,alloggiava nella stessa pensione dove abitava ALLEMANDI, e da qui nacque l’idea di offrire ad Allemandi 50.000 Lire in cambio dell’imbattibilità nel derby.  25.000 Lire sarebbero state date subito, 25.000 Lire al termine della partita. Allemandi accetta. Da rilevare che la vittoria del Torino nel derby sarebbe stata fondamentale ai fini dello scudetto: solo vincendo, il Torino sarebbe diventato CAMPIONE D’ITALIA.

Il TORINO, dunque, vinse lo scudetto e il campionato, ma Allemandi non ricevette mai, al termine della partita, le rimanenti 25.000 Lire, in quanto, durante il derby, si dette da fare al massimo per la propria squadra.

Il caso volle, però, che la sera in cui Allemandi litigò con Gaudioso in merito al mancato guadagno delle seconde 25.000 Lire, nella stanza accanto della pensione si trovasse un giornalista fortemente critico nei confronti del TORINO, RENATO FARMINELLI, corrispondente da TORINO per una rivista dell'epoca, il Tifone, che origliò tutta la conversazione. Al termine del campionato FARMINELLI, in base a quanto aveva sentito, realizzò un articolo per il Tifone dal titolo"C'è del marcio in Danimarca" , in cui raccontò tutto quello che aveva sentito.
Partì a ruota un’indagine che coinvolse ben 2 giocatori, MUNERATI e PASTORE. Poi, il dottor NANI confessò tutto, e, su decisione dell’allora presidente della FEDERCALCIO, LEANDRO ARPINATI, venne deciso di non riassegnare lo scudetto. Allemandi venne squalificato a vita, per poi essere riabilitato dopo un anno, e alla fine rimase, se vogliamo, l’unico capro espiatorio di un vero e proprio giallo.

Negli anni a seguire altre volte il calcio avrebbe avuto a che fare con lo scandalo scommesse. Nel 1986, in seguito a un’intercettazione di un’indagine sul traffico di stupefacenti, gli investigatori scoprono una telefonata in cui alcuni allibratori del totonero affermavano che TRIESTINA-LECCE sarebbe terminata in parità.  Dopo aver constatato l’effettiva parità, parte un’indagine della PROCURA DI TORINO, che scopre ben 30 partite dagli esiti sospetti. Nonostante la promozione il VICENZA viene escluso dalla SERIE A, il PERUGIA retrocesso in SERIE C2, e diversi club penalizzati (tra cui UDINESE e LAZIO con 9 punti, da scontarsi nella stagione successiva).

Andando ad anni più recenti non possiamo non ricordare l’inchiesta, nel 2001, in merito alla partita di COPPA ITALIA, ATALANTA-PISTOIESE, e il caso di calcioscommesse che coinvolge nel 2004 MODENA, SAMPDORIA, SIENA e CHIEVO. Il CHIEVO viene prosciolto, SIENA e SAMP multate, il MODENA penalizzato, ma nonostante ciò riesce a salvarsi. Vengono squalificati alcuni giocatori, tra cui GENEROSO ROSSI, MARASCO e STEFANO BETTARINI per 5 mesi.

Non c’è dubbio, però, che per i nomi coinvolti, e la quantità di partite sotto inchiesta, lo scandalo CALCIOSCOMMESSE, esploso in questi giorni, ricordi molto più lo scandalo che esplose nella primavera del 1980. Ma cosa avvenne più di trent’anni fa? 

LO SCANDALO CALCIOSCOMMESSE DEL 1980.

Secondo quanto apprendiamo da WIKIPEDIA, il 1° Marzo 1980 un commerciante all’ingrosso di ortofrutta, MASSIMO CRUCIANI, presentò un esposto alla PROCURA DELLA REPUBBLICA di ROMA, sostenendo di essere stato truffato. Egli, tramite ALVARO TRINCA, proprietario di un ristorante di cui era fornitore, era venuto in contatto con alcuni giocatori della LAZIO, che lo avevano indotto a scommettere su alcune partite della SERIE A che erano state “combinate”. Tuttavia, non tutti i risultati concordati si erano verificati, facendo perdere a CRUCIANI somme ingenti (centinaia di milioni di lire).

In seguito alla denuncia di CRUCIANI e di TRINCA, il 23 MARZO 1980 (24° turno di Campionato di SERIE A, e 27° turno di Campionato di SERIE B) la magistratura fece effettuare una serie di arresti proprio sui campi di gioco, a fine incontri.

In merito agli arresti di quella giornata, siamo riusciti a trovare un brevissimo frammento del TG 1 dell’epoca. Vediamolo insieme.


Le manette, dunque, scattarono per i giocatori STEFANO PELLEGRINI dell’AVELLINO, SERGIO GIRARDI del GENOA, MASIMO CACCIATORI, BRUNO GIORDANO, LIONELLO MANFREDONIA, e GIUSEPPE WILSON della LAZIO, CLAUDIO MERLO del LECCE,  ENRICO ALBERTOSI e GIORGIO MORINI del MILAN, GUIDO MAGHERINI del PALERMO, GIANFRANCO CASARSA, MAURO DELLA MARTIRA e LUCIANO ZECCHINI del PERUGIA. Altri ricevettero ordini di comparizione, tra cui PAOLO ROSSI del PERUGIA, GIUSEPPE DOSSENA e GIUSEPPE SAVOLDI del BOLOGNA,  e OSCAR DAMIANI del NAPOLI.

Di MORINI si accertò la consegna a Roma di 20 milioni, forniti dal presidente rossonero FELICE COLOMBO, avvolti in carta da giornale per far tacere FABIO TRINCA e MASIMO CRUCIANI a seguito della partita contro la LAZIO, giocata il 6 Gennaio, e vinta dal Milan per 2-1, mentre PAOLO ROSSI venne accusato d’aver concordato il pareggio dell’incontro tra AVELLINO e PERUGIA, giocato il 30 Dicembre 1979, e finito 2-2.

Le immagini degli arresti e delle camionette di POLIZIA e GUARDIA DI FINANZA presenti negli stadi sono famose ancora oggi per essere state riprese in diretta nel corso della trasmissione sportiva 90° minuto. 

Questo il servizio trasmesso dal TG1 dall'epoca. 

Il 23 dicembre 1980 tutti gli indagati vennero prosciolti poiché il fatto, a livello penale, non costituiva reato. Vennero invece presi provvedimenti in ambito calcistico, in quanto venne provata l’accusa di illecito sportivo.

La sentenza di primo grado fu resa pubblica dalla COMMISSIONE DISCIPLINARE della LEGA NAZIONALE PROFESSIONISTI tra la fine di maggio e la prima metà di giugno, a campionati conclusi.

LA SENTENZA D’APPELLO.



In seguito alle proteste dei club e dei giocatori coinvolti, si svolse successivamente il processo d’appello. Sostanzialmente, nella sentenza d’appello furono confermate la maggior parte delle decisioni di primo grado con sconti di pena in alcune situazioni e con un aumento della pena in altre.

SERIE A

Società

  ·        Lazio: retrocessione in SERIE B.
·        Milan: retrocessione in SERIE B.
·        Avellino: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
·        Bologna: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
·        Perugia: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.

Tesserati società
·        Felice Colombo (presidente Milan): radiato.
·        Tommaso Fabbretti (presidente Bologna): 1 anno.
·        Riccardo Sogliano (direttore sportivo Bologna): assolto.
·        Luis Vinicio (allenatore Napoli): assolto.

Calciatori
·        Stefano Pellegrini (Avellino): 6 anni.
·        Massimo Cacciatori (Lazio): 5 anni.
·        Mauro Della Martira (Perugia): 5 anni.
·        Enrico Albertosi (Milan): 4 anni.
·        Bruno Giordano (Lazio): 3 anni e 6 mesi.
·        Lionello Manfredonia (Lazio): 3 anni e 6 mesi.
·        Carlo Petrini (Bologna): 3 anni e 6 mesi.
·        Giuseppe Savoldi (Bologna): 3 anni e 6 mesi.
·        Giuseppe Wilson (Lazio): 3 anni.
·        Luciano Zecchini (Perugia): 3 anni.
·        Paolo Rossi (Perugia): 2 anni.
·        Franco Cordova (Avellino): 1 anno e 2 mesi.
·        Giorgio Morini (Milan): 10 mesi.
·        Stefano Chiodi (Milan): 6 mesi.
·        Piergiorgio Negrisolo (Pescara): 5 mesi.
·        Maurizio Montesi (Lazio): 4 mesi.
·        Franco Colomba (Bologna): 3 mesi.
·        Oscar Damiani (Napoli): 3 mesi.
·        Andrea Agostinelli (Napoli): assolto.
·        Giancarlo Antognoni (Fiorentina): assolto.
·        Claudio Pellegrini (Avellino): assolto.

SERIE B

Società
 ·       Palermo: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.
·        Taranto: 5 punti di penalizzazione nel Campionato 1980-1981.


Calciatori
·        Guido Magherini (Palermo) 3 anni e 6 mesi.
·        Lionello Massimelli (Taranto): 3 anni.
·        Claudio Merlo (Lecce): 1 anno.
·        Francesco Brignani (Palermo): assolto.

Si trattò, cari amici, come sostiene WIKIPEDIA, del primo grande scandalo di illeciti sportivi e partite truccate nella storia del calcio italiano, tanto che il presidente federale ARTEMIO FRANCHI (all’epoca anche presidente dell’UEFA) decise, in seguito, di rassegnare le dimissioni dalla carica che ricopriva e il tutto avveniva a soli tre mesi dall’inizio del CAMPIONATO EUROPEO DI CALCIO del 1980, che si sarebbe disputato proprio in ITALIA, il che faceva perdere molta credibilità al calcio nazionale, sia in patria che all’estero.

Bisogna infine rilevare che dopo la vittoria dell’ITALIA nel CAMPIONATO MONDIALE DI CALCIO 1982, la FIGC fece una sorta di amnistia, condonando due anni di sospensione ai calciatori che in quel momento erano squalificati (PELLEGRINI, CACCIATORI, DELLA MARTIRA, ALBERTOSI, GIORDANO, WILSON, MANFREDONIA, PETRINI, SAVOLDI e ZECCHINI in SERIE A, MAGHERINI e MASSIMELLI in SERIE B). Ci furono cambiamenti anche a livello di squalifica dei tesserati: il massimo periodo di squalifica era limitato a cinque anni con proposta di radiazione, e la radiazione dei tesserati poteva deciderla il presidente federale anziché i giudici sportivi.

Questo, cari amici, quanto avvenne nel 1980 in merito allo scandalo CALCIOSCOMMESSE, o TOTONERO, come venne ulteriormente definito.

Abbiamo voluto con questa prima puntata di SPUNTI DI SPORT  ricostruire quanto successe nei precedenti casi. L’augurio che mi sento di fare, da sportivo e profondo appassionato di calcio, è di non dover più sentire di simili episodi che non fanno altro che avvelenare quel sano e buon calcio che è alla base non solo del GUERIN SPORTIVO, ma anche della nostra pagina fan.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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