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martedì 28 giugno 2011

SPUNTI DI SPORT- I CASI VIVIANO E IUNCO.


Cari amici,
il weekend appena trascorso verrà ricordato come il festival degli errori, per quanto riguarda l’apertura delle buste in merito alle comproprietà dei giocatori, anche se limitato, a dire il vero, a pochi casi.
Se il ritorno di MANNINI a NAPOLI ha fatto litigare la società partenopea e la SAMPDORIA (con il NAPOLI che aveva segnato 500 Euro nella busta, e la SAMPDORIA 0 Euro, convinta che anche il club partenopeo avrebbe fatto la stessa cosa), ancora più gravi sono risultati i casi di VIVANO e IUNCO.

Partiamo dal pasticciaccio avvenuto a BOLOGNA, e che ha visto protagonista il vice di BUFFON in NAZIONALE, EMANUELE VIVIANO.

Mentre l’INTER contava di riscattare VIVIANO per 4.1 milioni di Euro, il BOLOGNA contava di riscattare il portiere azzurro per 4.71 milioni di Euro. Letta così, il Bologna avrebbe sicuramente vinto la comproprietà, tanto che venerdì 24 Giugno il dg del Bologna, STEFANO PEDRELLI, compila con sicurezza la busta. Ma, durante il viaggio di ritorno, Pedrelli, probabilmente a causa della stanchezza, si rende conto di aver commesso un grave errore nella compilazione della busta.

COME FUNZIONANO LE BUSTE.

Prima, però, di proseguire il racconto del caso VIVIANO, mi sembra doveroso spiegare come funzioni il meccanismo delle buste.
Apparentemente, sembrerebbe un gioco da ragazzi (cosa ci vuole a mettere una cifra in una busta?), la realtà è decisamente diversa.

Le buste, in realtà, sono dei fogli prestampati in cui due società, nel caso in cui non riescano a trovare un accordo per la comproprietà di quel dato giocatore, devono inserire il valore con cui intendono comprare il giocatore. Vince ovviamente la busta con il valore in denaro più alto. Ma, andiamo a vedere, ancora più nel dettaglio, come è fatta una busta.

Nella prima parte, più di matrice burocratica, vengono richiesti il nome della squadra che vuole acquistare il giocatore (e relativo numero di matricola), e nome e numero di matricola del giocatore che la squadra vuole acquistare.

Dopo questa prima parte, si giunge alla parte più pratica, quella dell’acquisto del giocatore, che recita così “Per la liquidazione del diritto di partecipazione della Società titolare con diritto di partecipazione di € …………………………..(1) con relativa cessione di contratto definitiva del calciatore dalla Società titolare del tesseramento alla Società titolare del diritto di partecipazione per l’importo globale di € ……………(2)”.

Detta in parole povere: in (1) bisogna mettere il valore che si vuol dare alla compartecipazione, cioè l’offerta vera e propria; mentre in (2) il valore in base a ciò che assume il diritto del calciatore, cioè il doppio.
Ad esempio: se offriamo per un calciatore in comproprietà 1000 Euro (1), il valore del diritto del calciatore, in base alla compartecipazione (2) sarà di 2000 Euro.

L’ERRORE DEL BOLOGNA.

Fatta tutta questa digressione, dove ha sbagliato il dg Predelli? Semplicemente: ha dimezzato l’offerta, rispetto al valore. Torniamo alla seconda parte della busta, sopra riportata. Se in (1) fosse stato riportato 4.71 milioni di Euro (l’offerta), e in (2) 9.42 milioni di Euro (il valore), Viviano sarebbe rimasto a Bologna, essendo l’offerta, i 4.71 milioni, maggiori dei 4.1 milioni offerti dall’INTER.
Invece, Predelli, come ha commesso, ha si messo in (1) i 4.71 milioni, ma anziché mettere in (2) i 9.42 milioni di Euro come valore globale di Viviano, ha messo 2.35 milioni. Ed è stato proprio a causa di questo errore, cari amici, che il Bologna ha perso Viviano.

L’ERRORE DEL TORINO.

Se già l’errore del BOLOGNA aveva scatenato un certo scalpore, un altro errore che ha lasciato certamente sorpresi è stato quello del TORINO, in merito alla compartecipazione per IUNCO.

Il TORINO aveva messo nelle buste 119.000 Euro, il CHIEVO 99.000 Euro. Ebbene, sabato mattina IUNCO è passato al CHIEVO per un clamoroso errore di forma.

Se per quanto riguarda offerta e valore, rispetto al caso VIVIANO era tutto regolare, mancava infatti, nella busta del TORINO, la firma del presidente CAIRO, che così ha dichiarato È stata una
cosa incredibile, non era mai successo nella mia vita. Ho fatto la busta, si stava discutendo anche di altre questioni, e poi non l'ho firmata. Mi spiace sopratutto per Iunco, ma cercheremo una soluzione ”.
Soluzione che, per fortuna, sarebbe già arrivata sul tavolo del presidente Cairo. Il ds del Chievo, SARTORI, avrebbe proposto al TORINO di riprendere IUNCO al prezzo di 119.000 Euro, che era proprio la somma inserita dal Toro nella busta.
Speriamo che almeno in questo caso ci possa essere il tanto sospirato happy end (anche se le ultimissime notizie di calciomercato diffuse in queste ore vedono IUNCO conteso tra BARI e PADOVA).

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold



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