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sabato 26 maggio 2012

EUROSTORY-JUGOSLAVIA 1976.



Cari amici, bentrovati al quinto appuntamento con EUROSTORY, il nostro viaggio attraverso la STORIA DEGLI EUROPEI attraverso le immagini più belle che hanno fatto la storia della manifestazione.
Argomento della puntata odierna sono gli EUROPEI del 1976.

Prima di iniziare, però, vi ricordo, l’appuntamento in edicola, a partire dal prossimo 4 GIUGNO, con un numero veramente sensazionale del GS STORIE, dedicato in maniera veramente molto approfondita alla STORIA DEGLI EUROPEI. Nel GS STORIE, rivivremo gli EUROPEI attraverso le più grandi firme dello sport italiano (GIANNI BRERA, GIANNI MURA, ITALO CUCCI, GUALTIERO ZANETTI, ADALBERTO BORTOLOTTI, e tanti altri), foto esclusive, e in più i tabelloni di tutte le partite. Un’opera veramente importante, che merita assolutamente di trovare spazio nella collezione di tutti i Guerinetti.


A questo punto, cominciamo a parlare dell’EUROPEO del 1976, l’ultimo ad ospitare 4 squadre nella fase finale (dal prossimo EUROPEO, quello del 1980, saranno, infatti, 8 le squadre che potranno partecipare alla fase finale).
Invariato il regolamento rispetto alle edizioni precedenti. Le 32 squadre iscritte al torneo per poter accedere alla fase finale, devono prima superare il primo turno, con le 32 squadre suddivise in 8 gironi all’italiana, costituiti da quattro squadre ciascuna. La prima classificata di ciascun girone passa ai QUARTI DI FINALE, con gare di andata e di ritorno.
Le quattro squadre superstiti avrebbero parte alla FASE FINALE, che, come nelle precedenti edizioni, era costituita dalle due semifinali, dalla finale per il 3° posto, e dalla finale per il primo posto. Come per le precedenti edizioni, inoltre, la fase finale si sarebbe giocata in uno dei paesi semifinalisti, estratta dall’UEFA.

Nell’EUROPEO 1976 le quattro semifinaliste furono: CECOSLOVACCHIA, i campioni uscenti della GERMANIA OVEST, la JUGOSLAVIA e l’OLANDA.

Ennesima prova da dimenticare dagli AZZURRI, eliminati nella PRIMA FASE. Gli AZZURRI, giunsero, infatti, terzi nel loro girone eliminatorio, a un punto da OLANDA e POLONIA. In virtù della migliore differenza reti, fu l’OLANDA a qualificarsi, prima ai QUARTI DI FINALE, e poi, battendo nella doppia gara il BELGIO, alle SEMIFINALI.

A ospitare la fase finale venne scelta la JUGOSLAVIA, che ospitò le SEMIFINALI e le due finali dal 16 al 20 GIUGNO 1976. Due gli stadi utilizzati nella fase finale: lo stadio STELLA ROSSA di BELGRADO, e lo stadio MAKSIMIR di ZAGABRIA.
Da rilevare, in questa edizione, che, a dimostrazione dell’assoluta competitività di tutte e 4 le semifinaliste, delle 4 partite che costituirono la fase finale 3 finirono ai tempi supplementari, mentre la finalissima finì ai calci di rigore, che fecero così il loro esordio nella fase finale dell’EUROPEO. 

LE SEMIFINALI.

A differenza delle ultime due edizioni, le due semifinali vengono disputate a un giorno di distanza l’una dall’altra.
Il 16 giugno 1976, presso lo stadio MAKSIMIR di ZAGABRIA, si disputò, dinnanzi a 17.969 spettatori, la semifinale tra CECOSLOVACCHIA e OLANDA. A dirigere l’incontro l’arbitro gallese CLIVE THOMAS.
La CECOSLOVACCHIA passò in vantaggio al 19° con ONDRUS, autore, peraltro, anche dell’autorete al 77° minuto, che portò il risultato in parità, e che determinò quindi i tempi supplementari. Nei supplementari risultarono decisivi gli ultimi minuti con un uno due della CECOSLOVACCHIA, che al 114° con NEHODA segnò prima il 2-1, e poi al 118° con VESELY segnò il definitivo 3-1 contro l’OLANDA. Vediamo insieme le immagini di quella partita.


Il 17 giugno 1976 si giocò l’altra semifinale tra JUGOSLAVIA e GERMANIA OVEST. Il primo tempo fu decisamente a favore dei padroni di casa, che passarono in vantaggio al 19° con POPIVODA, e raddoppiarono al 32° con DZAJIC. Nella ripresa emerse la maggiore esperienza della GERMANIA, che giunse al pareggio, prima con il goal al 65° con FLOHE, e poi con il goal all’80° di DIETER MÜLLER. Si andò così ai supplementari, dove fu decisivo proprio DIETER MÜLLER, che segnò altri due goal al 115° e al 18°, fissando il punteggio sul definitivo 4-2 per la GERMANIA OVEST, e portando la sua squadra in finale. 

LE FINALI.

Il 19 giugno 1976 si giocò alle ore 20:15 la FINALE per il terzo posto, allo stadio MAKSIMIR di ZAGABRIA, dinnanzi a 6.766 spettatori, tra OLANDA e JUGOSLAVIA. Diresse la gara l’arbitro svizzero WALTER HUNGERBÜHLER.
L’OLANDA passò in vantaggio al 27° con GEELS, e raddoppiò al 39° con VAN DER KERKHOF. Al 43° del primo tempo i padroni di casa della JUGOSLAVIA segnarono con KATALINSKI. Nella ripresa, poi la JUGOSLAVIA completò l’opera, giungendo al pareggio all’82° con DZAJIC. Sul punteggio di 2-2, si andò così ai tempi supplementari, che vennero risolti a favore dell’OLANDA, grazie al goal partita segnato al 107° nuovamente da GEELS, fissando così il punteggio sul definitivo 3-2, che permise all’OLANDA di aggiudicarsi il terzo posto. Andiamo a vedere le immagini di questa partita.


Il 20 Giugno 1976 si giocò allo stadio STELLA ROSSA di BELGRADO,davanti a 30.790 spettatori, sempre alle ore 20:15, la finale per il primo posto tra CECOSLOVACCHIA e GERMANIA OVEST. A dirigere la finale un arbitro italiano, SERGIO GONELLA.

La partita vide la CECOSLOVACCHIA passare in vantaggio all’8° con SVEHLIK, e raddoppiare al 25° con DOBIAS. Al 28° la GERMANIA OVEST segna il primo goal con il solito DIETER MÜLLER, e poi all’80° minuto il goal del pareggio con HÖLZENBEIN.
Si va così ai tempi supplementari, ma il punteggio resta fermo sul 2-2. Si va così ai CALCI DI RIGORE. È la prima volta nella storia degli EUROPEI che vengono utilizzati per decidere una finale.
I primi tre tiri vedono la corretta realizzazione da parte di entrambe le squadre (MASNY, NEHODA e ONDRUS per la CECOSLOVACCHIA; BONHOF, FLOHE, e BONGARTZ per la GERMANIA OVEST). Al quarto tiro si rompe l’equilibrio. Mentre JURKEMIK per la CECOSLOVACCHIA segna, HOENESS per la GERMANIA tira fuori. A questo punto, tutto è nelle mani dell’ultimo tiratore della CECOSLOVACCHIA, PANENKA. Se PANENKA segna, la CECOSLOVACCHIA, per la prima volta nella sua storia, è CAMPIONE D’EUROPA, altrimenti, la GERMANIA OVEST può avere ancora una possibilità per il pareggio.
Dal dischetto parte PANENKA, e realizza il rigore con cui la CECOSLOVACCHIA batte la GERMANIA OVEST, e si laurea per la prima volta nella sua storia CAMPIONE D’EUROPA.


Sperando di farvi cosa gradita, riviviamo insieme con le immagini gli ultimi rigori. 


IL RIGORE ALLA PANENKA.

Parlando della finale che vide la vittoria della CECOSLOVACCHIA ai calci di rigore contro la GERMANIA OVEST, una menzione speciale lo merita il calcio di rigore segnato da ANTONIN PANENKA. possiamo dire che è stato il primo CUCCHIAIO realizzato nella storia del calcio. Prima ancora del cucchiaio che FRANCESCO TOTTI realizzò contro l'OLANDA nella SEMIFINALE di EURO 2000. Andiamo a rivedere insieme il rigore alla PANENKA.


Intervistato più volte in merito a come fosse nato il celeberrimo rigore alla PANENKA, ANTONIN PANENKA racconta che inizialmente lo inventò per trovare un nuovo modo di ingannare il portiere della sua squadra (il BOHEMIANS) Zdeněk Hruška, durante le scommesse che facevano negli allenamenti. Prima di allora lo aveva provato per due anni, aspettando un’occasione importante per tirarlo.

Quando PANENKA si avvio sul pallone per battere il rigore decisivo, come possiamo notare dalle immagini, il giocatore si avvia deciso verso il pallone, per poi però colpirlo sotto molto dolcemente. Questo colpo molto dolce, a discapito della fermezza con cui il giocatore si era avventato sulla palla spiazzò il portiere tedesco MAIER, che si buttò alla sua sinistra, mentre il pallone, molto lievemente, andò a infilarsi al centro della porta, laureando così la CECOSLOVACCHIA per la prima volta nella sua storia CAMPIONE D'EUROPA. 

Con le immagini che documentano la vittoria della CECOSLOVACCHIA agli EUROPEI del 1976, si conclude questa puntata di EUROSTORY. La prossima puntata sarà dedicata agli EUROPEI del 1980. Un’edizione, quella del 1980, che vedrà passare le squadre finaliste da 4 a 8, la designazione dell’UEFA del paese organizzatore ancor prima dell’avvio delle qualificazioni, con il paese organizzatore ammesso d’ufficio nella fase finale.
Un’edizione, quella del 1980, che,come sappiamo, si disputò in un’Italia, ancora scossa dallo scandalo CALCIOSCOMMESSE, ma che cercò ugualmente di vivere quel grande momento di calcio internazionale.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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