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venerdì 13 giugno 2014

SPUNTI DI SPORT-AMARCORD MONDIALE: MONDIALI 1930.

La locandina della 1° edizione dei Mondiali, disputata dal 13 al 30 Luglio 1930

Iniziamo a partire da oggi a sviluppare la parte relativa agli Amarcord mondiali.
Non possiamo non cominciare dalla prima edizione, che come sappiamo si svolse in Uruguay nel 1930.

Innanzitutto: perchè proprio i Mondiali di calcio?
In quegli anni, è vero, si svolgeva già il torneo olimpico di calcio, introdotto per la prima volta dal CIO nel 1906 su richiesta della FIFA, nata, lo ricordiamo due anni prima.
Come anche nel 1927 era nata anche la Coppa Internazionale, detta anche dell'Europa Centrale, che nella prima edizione mise di fronte le nazionali europee allora più forti quali Italia, Cecoslovacchia, Austria , Svizzera e Ungheria. Però non bastava. serviva di più. Serviva, cioè un torneo mondiale, rivolto a tutte le nazionali del mondo.
Fu così che in occasione del Congresso della FIFA, svoltosi ad Amsterdam il 29 Maggio 1928, il massimo organo calcistico mondiale, in accoglimento della proposta del francese Henry Delaunay, accolse la proposta di istituire un torneo continentale di calcio.

Bisogna dire la verità: tanti furono i paesi che si candidarono per l'organizzazione. Pensiamo all'Italia, all'Ungheria, all'Olanda, alla Spagna, alla Svezia, all'Uruguay.
Si, anche l'Uruguay. Il paese sudamericano avrebbe festeggiato nel 1930 il centenario del Giuramento della costituzione; peraltro anche in ambito calcistico la formazione uruguayana aveva vinto i tornei Olimpici del 1924 e del 1928.
Rappresentava sicuramente una candidatura assai prestigiosa, e peraltro anche sostenuta dal Presidente FIFA Rimet. Cosa non da poco a quei tempi.

Fu così che, vista la forza della candidatura uruguayana (rafforzata anche dalla promessa di costruire uno stadio in occasione dei mondiale, e anche di risarcire le nazionali partecipanti dei costi di viaggio), le altre nazionali candidate ritirarono la propria candidatura, e a vincere così l'assegnazione di quel primo Mondiale fu così proprio l'Uruguay.
Scelta sancita anche dal Congresso FIFA di Barcellona del 1929.

A questo punto, restava da sancire quale potesse essere il premio da assegnare ai vincitori del torneo.
Come ho avuto modo di raccontare nella puntata di Spunti Di Sport dedicata ai TROFEI MONDIALI, uscita pochi giorni fa sul sito del Guerin Sportivo, il presidente Rimet decise di affidare la realizzazione del trofeo a un orafo francese cresciuto nella scuola di Louis Cartier, uno dei massimi gioiellieri ed orologiai dell’epoca: Abel Lafleur.
Lafleur ideò così la Coppa Victory: una statuetta raffigurante una donna con le ali (una Vittoria alata) che regge una coppa di forma decagonale, il tutto appoggiato su un piedistallo di marmo a base ottagonale. L’altezza totale della statueta era di circa 30cm, il peso 3800 grammi, di cui 1800 di argento placcato oro.

La Coppa Victory: dal 1946 in occasione del congresso del Lussemburgo verrà denominata COPPA RIMET in onore dell'omonimo presidente francese della FIFA.

LE SQUADRE PARTECIPANTI AL TORNEO. 

13 le squadre che parteciparono a quella storica prima edizione: Argentina, Belgio, Bolivia, Brasile, Cile, Francia, Jugoslavia, Messico, Paraguay, Perù, Romania, USA, Uruguay.

Da rilevare che numerose nazionali europee decisero di non partecipare: Austria, Svizzera, Cecoslovacchia, Italia, Scozia e Inghilterra. Le ultime due persino per una questione a loro dire di principio: essendo nato il calcio in Inghilterra, si ritenevano a prescindere "Campioni del mondo" e non ritenevano di doversi quindi confrontare con altre formazioni. il primo mondiale che vedrà la partecipazione di una formazione inglese sarà nel 1950.


GLI STADI DEL MONDIALE.

Tre gli stadi che ospitarono gli incontri di quel primo mondiale: lo stadio del Centenario, il Pocitos e il Gran Parque Central.
Bisogna dire la verità: secondo gli organizzatori le partite sarebbero dovute giocarsi del tutto allo stadio del Centenario.
Purtroppo però alcuni ritardi legati al Piano organizzativo associati al contempo alle forte pioggie che colpirono il Paese e in particolare la zona di montevideo, spinsero gli organizzatori a utilizzare gli altri due stadi suddetti, utilizzati dal Penarol e dal Nacional.
Solamente in occasione della partita tra Uruguay e Perù fu possibile utilizzare lo stadio del CENTENARIO, utilizzato poi per le partite successive.

MONDIALI 1930- IL TORNEO.
Le 13 squadre partecipanti vennero così suddivise in 4 gironi: 1 da 4 squadre (il girone 1 costituito da ARGENTINA, CILE, FRANCIA e MESSICO) e 3 da 3 squadre (Girone 2: JUGOSLAVIA, BRASILE E BOLIVIA; girone 3: URUGUAY, ROMANIA e PERÙ; Girone4: USA, PARAGUAY e BELGIO).
Passavano alle semifinali le prime classificate di ogni girone.

Questi i risultati del girone: FRANCIA-MESSICO 4-1, ARGENTINA-FRANCIA 1-0,
CILE-MESSICO 3-0, CILE-FRANCIA 1-0, ARGENTINA-MESSICO 6-3, ARGENTINA-CILE 3-1.
Classifica: ARGENTINA 6 punti; Cile 4; Francia 2; Messico 0.

GIRONE 2.
JUGOSLAVIA-BRASILE 2-1; JUGOSLAVIA-BOLIVIA 4-0; BRASILE-BOLIVIA 4-0.
Classifica: JUGOSLAVIA 4; Brasile 2; Bolivia 0.

GIRONE 3.
ROMANIA-PERÙ 3-1; URUGUAY-PERÙ 1-0; URUGUAY-ROMANIA 4-0.
Classifica: URUGUAY 4; Romania 2; Perù 0.

GIRONE 4.
USA -BELGIO 3-0; USA-PARAGUAY 3-0; PARAGUAY-BELGIO 1-0.

Classifica: USA 4; Paraguay 2; Belgio 0.

LE SEMIFINALI.

Il 26 e il 27 Luglio presso lo Stadio del Centenario si disputarono le semifinali di quella prima storica edizione mondiale.
Il 26 Luglio si disputò la semifinale tra Argentina e USA; il 27 Luglio quella tra Uruguay e Jugoslavia.

A prevalere in entrambe le semifinali furono le due squadre sudamericane: troppa francamente le differenza in campo, con Argentina e Uruguay che batterono i rispettivi rivali per 6-1.

LA FINALE E LA SCELTA DEI PALLONI.

Il 30 Luglio 1930, dunque, si svolse la finalissima del Mondiale allo stadio del Centenario di Montevideo tra Uruguay e Argentina.
Se vogliamo, una finale annunciata e al contempo rivincita della finale olimpica di due anni fa, vinta in seconda battuta dall'Uruguay per 2-1 il 13 Giugno 1928 allo stadio Olinpico di Rotterdam, dopo che tre giorni prima la finale al termine dei tempi supplementari era finita sul punteggio di 1-1.

A dirigere la finale di quel primo Mondiale del 1930 venne prescelto l'arbitro belga John Langenus, il quale per accettare pose due precise condizioni: la garanzia di avere una nave pronta a salpare al fischio finale vista la fortissima rivalità tra le due squadre e i rispettivi sostenitori e al contempo una polizza sulla vita.
Condizioni prontamente accettate.

A proposito della rivalità tra le due squadre un fatto merita di essere raccontato. Entrambe le squadre imposero di giocare la finale con il proprio pallone (solo dall'edizione successiva del 1934 sarebbe stato scelto un pallone ufficiale del Torneo).
La FIFA risolse così il problema designando l'arbitro a fare un sorteggio speciale prima della partita, davanti ai due capitani scegliendo così quale pallone sarebbe stato utilizzato nel primo tempo e quale nel secondo.

Secondo quanto emerse dal sorteggio nel primo tempo sarebbe stato utilizzato il pallone dell'Argentina (la Pelota Argentina de 12 Paneles); nel secondo tempo il pallone dell'Uruguay (Pelota Modelo T).
Quale differenza era presente tra i rispettivi palloni, qui raffigurati?


La Pelota Argentina, raffigurata a sinistra, era costituito per prima cosa da 12 pannelli, era più leggero ed era rivestito da un tipo di cuoio più sottile rispetto al Modelo T, raffigurato sulla destra, più pesante e largo rispetto a quello argentino.

La finalissima vedrà nel primo tempo l'Uruguay passare in vantaggio al 12°minuto di gioco con Dorado. Al 20° pareggia l'Argentina con Peucelle, e poi al 37° passa in vantaggio con Stabile.
Nella ripresa l'Uruguay prima trova il pareggio al 57° con Cea, poi passa in vantaggio al 68° con Iriarte, e poi segna il goal del definitivo 4-2 all'89°con Castro.

In merito alla prima storica edizione dei Mondiali andiamo a vedere il film ufficiale realizzato in occasione del Centenario della FIFA nel 2004 con anche le immagini della finale tra Uruguay e Argentina.


Due anni dopo, nel 1932, al Congresso FIFA di Stoccolma, la massima organizzazione calcistica continentale avrebbe stabilito che tra la Svezia e l'Italia sarebbe stata proprio quest'ultima a ospitare i Mondiali nel 1934.

Ma, come direbbe il grande Michael Ende, questa è un'altra storia.

                                                               Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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