Etichette

martedì 1 aprile 2014

SPUNTI DI SPORT-SVEZIA SOTTO SHOCK.


Si può morire per una partita di calcio? Non riesco a trovare altre domande di fronte alla drammatica notizia appresa ieri sera mentre stavo preparando gli aggiornamenti NEWS per la pagina Fb del GUERIN.
Una notizia che, non vi nascondo, mi ha completamente gelato il sangue. Passino le rivalità tra tifoserie, gli sfottò, ma addirittura dover perdere la vità per tifare questa o quella squadra è veramente troppo. Vuol dire che purtroppo stiamo oltrepassando sempre più quel pericoloso limite tra calcio e violenza. Sempre che non l'abbiamo già oltrepassato.

Andiamo con ordine provando a raccontare i fatti. Nel weekend appena trascorso è iniziato il campionato svedese di calcio, l'ALLSVENSKAN, per intenderci, l'equivalente della nostra SERIE A.
Tra le varie partite in programma era in programma la sfida tra l'HELSINGBORG e il DJURGARDEN.
A dire il vero, già nella giornata di sabato si erano registrati i primi tafferugli quando un centinaio di tifosi del DJURGARDEN erano arrivati a HELSINBORG e non avevano trovato nulla di meglio da fare che assaltare un pub del centro e scatenare una rissa con tanto di 5 feriti.
L'intervento della polizia, con 3 tifosi del DJURGARDEN arrestati, sembrava aver riportato un po' di quiete nella piccola cittadina svedese sita a pochissimi km dal confine con la DANIMARCA.
Purtroppo non è stato così.

Nella giornata di domenica purtroppo sono ripresi in pieno gli scontri e durante uno di essi un tifoso del DJURGARDEN, Stefan Isaksson, padre peraltro di 4 bambini, è stato colpito varie volte alla testa durante gli scontri. L'uomo è stato portato immediatamente nell'Ospedale di HELSINGBORG, ma purtroppo per lui non c'è stato nulla da fare.

Poco prima delle 16 la portavoce della Polizia locale, EWA-GUN WESTFORD, ha dovuto ufficializzare la notizia della morte dell'uomo «Posso confermare che una persona è morta all’ospedale di Helsingborg dopo essere stata ferita alla testa. Eravamo riusciti a separare le due tifoserie, ma poi sono riuscite a sfondare e ad affrontarsi».

Nel frattempo allo stadio OLYMPIA di HELSINBORG è in corso di svolgimento la partita di campionato tra la squadra di casa e il DJURGARDEN. Il punteggio è fermo sull'1-1. Il DJURGARDEN era passato in vantaggio per primo al 14° con PRIJOVIC, ma la gioia del vantaggio era duratra poco: dopo circa 5 minuti, al 19°, i padroni di casa erano arrivati al pareggio con ACCAM.
La partita era poi proseguita piuttosto regolarmente fino a pochi minuti prima del termine del primo tempo, quando comincia ad arrivare allo stadio la notizia di un tifoso in fin di vita. I tifosi del Djurgaarden cominciano allora a gridare ai tifosi dell'Helsinborg “Assassini! Assassini!”e cheidono a gran voce la sospensione della partita.
Al 41° minuto l'episodio che cambia la partita. Un uomo entra in campo correndo all'impazzita da una curva all'altra. La polizia entra in campo, e riesce a bloccare l'uomo. Nel frattempo, però, la situazione sugli spalti degenera con decine di tifosi del DJURGAARDEN che lasciano le tribune, probabilmente diretti verso la curva avversaria armati di spranghe e fumogeni. La Polizia riesce ad evitare altri scontri, ma la partita non riprenderà più. Vista la situazione così complessa, l'arbitro dell'incontro, il signor HANSSON, fa rientrare deifinitivamente le squadre negli spogliatoi.

Una dinamica, quella di HELSINBORG-DJURGARDEN, che ricorda molto quanto avvenne durante il derby LAZIO-ROMA del 21 Marzo 2004, quando la partita venne sospesa in quanto sugli spalti era circolata la notizia che in uno scontro tra tifosi prima dell'inizio della partita era stato ucciso un bambino. Notizia rivelatasi poi falsa, a differenza di quanto avvenuto in Svezia domenica.
Un episodio, quanto accaduto domenica in Svezia, che speriamo di non sentire più. Sarebbe opportuno, infatti, ricordarci quanto sia un autentico piacere assistere a una partita di calcio. Già sono tante le difficoltà con cui dobbiamo vivere ogni giorno. Non è giusto dover perdere la vita a causa di una partita di calcio. Non è giusto.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

Nessun commento:

Posta un commento