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sabato 19 aprile 2014

SPUNTI DI SPORT- BENFICA-JUVENTUS: UNA SEMIFINALE IN CHIAVE RANKING.


Una semifinale in ottica ranking. Se già Benfica-Juventus aveva il sapore di una finale anticipata di Europa League (l’altra semifinale è il derby spagnolo tra Siviglia e Valencia), a maggior ragione dopo l’aggiornamento della classifica del Ranking UEFA in seguito alle gare disputate lo scorso 10 Aprile, assume ancora più importanza. Non tanto per il ranking attuale, quanto per quello relativo alle prossime stagioni.

Se per quanto riguarda questa stagione l’Italia è infatti ben ancorata al quarto posto con 66.772 punti (in testa la Spagna con 95.284 punti, seguita dall’Inghilterra a 84.605 e dalla Germania a 81.641), con il Portogallo fermo a 61.466 punti; i rischi maggiori sarebbero soprattutto a partire dalla prossima stagione in quanto verranno azzerati i coefficienti della stagione 2009/2010, che avevano visto la vittoria della Champions League da parte dell’Inter. In virtù dell’azzeramento del coeffciente, e tenuto conto dei risultati attuali, il Portogallo sarebbe al quarto posto con 51.466, con l’Italia retrocessa al quinto posto con 51.344.

Qualora dovesse confermarsi questa classifica con l’Italia al quinto posto per tutta la prossima stagione calcistica dietro al Portogallo, se per quanto riguarda la Champions League non cambierebbe praticamente nulla (le squadre classificate fino al sesto posto del ranking UEFA qualificano 3 squadre: 2 direttamente alla fase a gironi, e 1 tramite i preliminari), ci sarebbe qualche cambiamento sul fronte Europa League. Dalla stagione 2015/2016, infatti, i primi quattro club nella classifica Ranking potranno qualificare alla fase a gironi ben 2 squadre rispetto all’attuale 1.

A questo particolare va aggiunta anche una questione d’immagine: dalla seconda metà degli anni 80 fino alla fine degli anni ’90, il calcio italiano era sempre ai vertici del ranking. Poi, inesorabilmente, è iniziato un pericoloso tracollo verso il basso, che in questa stagione, nonostante tutto, siamo comunque riusciti tutto sommato a limitare, rispetto alle ultime, disastrosissime stagioni, ma non a frenare completamente.
In caso di un effettivo quinto posto, si tratterebbe del peggior risultato dal 1984 ad oggi. Per carità, è vero che il calcio italiano nel 1982 si classificò addirittura dodicesimo nella classifica ranking, ma è altrettanto vero che il calcio italiano di allora era un calcio ancora alle prese con il fenomeno del calcioscommesse che tanto aveva sconvolto all’inizio degli anni ’80 il movimento calcistico nostrano.

Certamente, tante cose sono cambiate d’allora, con un movimento che dopo quel momento buio aveva ripreso a spingere e rialzarsi qualitativamente da un punto di vista tecnico, e con la Serie A ritenuta dai massimi esperti come “il campionato più bello del mondo”.
Vero è altresì, però, che purtroppo, non tutto è stato fatto con la Serie A sempre più sorpassata in ambito tecnico e di appeal dal campionato inglese, e spagnolo e tedesco, e con il serio rischio di essere superata da altri campionati ancora. Cosa questa, peraltro, che ha portato, purtroppo, numerosi campioni a disertare il nostro campionato a favore di altri lidi in cui esprimere il proprio valore.

Diventa così importante per il calcio italiano mantenere quel quarto posto in Ranking UEFA al termine di questa stagione sfruttando la fame di vittorie della Juventus, desiderosa di giocare la finale di Europa League nel proprio stadio, e l’unico modo per farlo è battere il Benfica in semifinale.
L’impresa non è semplice, in quanto il Benfica è a un passo dal vincere il proprio campionato, come d'altra parte la stessa Juve, e peraltro come le altre squadre portoghesi (vedi il Porto guidato da Andre Villas Boas, vincitore dell’Europa League 2010/2011 contro lo Sporting Braga in una finale inedita di matrice lusitana) sente moltissimo questa coppa, di cui lo scorso anno fu finalista contro il Chelsea allora guidato da Benitez, e che perse di misura per 2-1 grazie a un goal segnato da Ivanovic al 93° minuto, in pieno recupero), ma va almeno provata, per rispetto nei confronti del nostro calcio.

Non sarà certamente un quarto posto in ranking UEFA a frenare lo stato di crisi che attraversa il movimento calcistico italiano, ma chissà che almeno, con la riconferma di questa importantissima posizione in ranking, come scriveva il sommo poeta Dante a conclusione dell’ultimo canto dell’Inferno, non potessimo uscir “a riveder le stelle”.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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