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venerdì 19 settembre 2014

SPUNTI DI SPORT-DONNE AL BIVIO.


PUNTATA SCRITTA PER IL SITO DEL GUERIN SPORTIVO 
 
Due grandi campionesse che hanno scritto la storia dello sport italiano, alle prese con un momento piuttosto delicato dela propria carriera: stiamo parlando di CAROLINA KOSTNER e di FEDERICA PELLEGRINI. Carolina quest'oggi, intorno alle 10:30, si dovrebbe recare presso l'Ufficio di Procura Antidoping per rispondere dell'accusa di copertura e complicità nei confronti dell'ex fidanzato, il marciatore azzurro Alex Schwazer; Federica, invece, dopo un buon biennio, lascia nuovamente il tecnico francese PHILIPPE LUCAS per affidarsi alla guida di MATTEO GIUNTA in un biennio estramente importante per la nuotatrice veneta.

IL CASO KOSTNER.


Estremamente delicata, come dicevamo, la posizione relativa alla campionessa di pattinaggio artistico femmnile, CAROLINA KOSTNER. La 27 enne gardenese è infatti accusata di aver violato l'articolo del codice Wada, che sanziona chi "fornisce assistenza, incoraggiamento e aiuto, istiga, dissimula o assicura ogni altro tipo di complicità in riferimento a una qualsiasi violazione o tentata violazione delle norme sportive antidoping”.

In un primo tempo l'ex fidanzato, il marciatore olimpionico azzurro ALEX SCHWAZER, aveva sempre dichiarato che l'allora sua fidanzata, CARLINA KOSTNER, non sapeva nulla del fatto che lui si stesse dopando, quali sostanze fossero presenti nelle fiale presenti in frigorifero, circostanza emersa solamente pochissimi giorni prima della partecipazione del marciatore alle Olimpiadi di Londra di due anni fa.
Negli ultimi tempi, però, questa versione dei fatti sembrerebbe essere parzialmente cambiata. Recentemente, infatti, il marciatore azzurro avrebbe così dichiarato agli inquirenti "Quando la Wada è venuta a Oberstdorf (casa di proprietà di Carolina, che Schwazer aveva indicato alla Wada stessa come sede per effettuare i controlli antidoping), Carolina ha detto che ero andato a Racine, ma ero in casa".
Altro elemento per cui gli inquirenti hanno chiesto di poter parlare con la Kostner è legato anche ad alcune visite a Oberstdorf in casa della campionessa e nel camper personale del Dr. Michele Ferrari, inibito dal Coni quasi due anni fa per una questione di doping in ambito ciclistico. La campionessa ammise una volta di aver incontrato il Dr. Ferrari, ma al contempo di essere rimasta fuori dal camper del dottore.
Queste le dichiarazioni che la campionessa gardenese rilasciò alla Procura di Bolzano, pubblicate nei giorni scorsi dal Corriere della Sera.

Lui aveva un macchinario di colore bianco, elettrico, dal quale partiva un tubo flessibile collegato a una maschera facciale che metteva sul viso per l’intera durata della notte e io ero costretta a mettermi i tappi alle orecchie dal rumore. Quando veniva a trovarmi in Germania portava la tenda per sostituire il soggiorno in altura .Per tenda intendo quel macchinario elettrico. La prima volta che la vidi fu nel 2012, anche se sapevo che lui la possedeva da prima.
Io mi assentavo da casa per lunghe ore. Ma che io sappia Alex ha preso farmaci solo per curare la depressione, dopo lo scandalo. Prima era una persona sana, usava unicamente vitamine e sali minerali”.
In merito alla frequentazione con il Dr. Ferrari, così ha dichiarato nei giorni scorsi la campionessa gardenese “Io l’ho incontrato una sola volta in un parcheggio autostradale di Verona. Era il 2010, siamo saliti sul suo camper e loro si sono messi a parlare ma non ho visto strumentazione medica... Un’altra volta che mi sentivo stanca Alex, senza dirmi nulla, sottopose il mio esame del sangue alla sua valutazione... Penso che anche i genitori di Alex conoscessero Ferrari perché suo padre l’aveva accompagnato a Sankt Moritz”.

Per questi motivi, dunque la campionessa gardenese è stata convocata quest'oggi a Roma per capire un attimo meglio la situazione: nel caso in cui venisse confermata quest'ultima versione rilasciata da Schwazer, la Kostner rischierebbe un'inibizione di circa 3 anni e mezzo e la impossibilità di poter partecipare agli show sul ghiaccio organizzati con l'elgida federale, oltre ovviamente alla revoca dei titoli vinti sia lo scorso che quest'anno. Inibizione e non squalifica, in quanto, come dichiarato in occasione dei mondiali di Saitama in Giappone, disputati lo scorso Marzo, la stessa pattinatrice gardenese non aveva escluso la possibilità del ritiro dall'attività agonistica.

In merito alla stessa convocazione odierna bisogna dire che in un primo tempo era prevista per oggi alle 13. Al contempo però la stessa pattinatrice aveva fatto sapere di essere intenzionata a chiedere un rinvio per quanto riguarda l'udienza odierna, essendo impegnata Carolina nelle prove dello spettacolo Opera Pop On Ice, in programma domani e domenica all'Arena di Verona. Rinvio non solo non concesso, essendo stata depositata la richiesta di rinvio solo ieri alle 13, ma che ha portato a una anticipazione della stessa udienza alle 10:30.
Al momento in cui scrivo questa puntata non sappiamo quindi se la Kostner sarà o meno presente al'udienza. In caso assai probabile di assenza, la pattinatrice gardenese verrà convocata una seconda e ultima volta alla quale dovrà tassativamente partecipare nei prossimi giorni.

In merito a questa vicenda, è intervenuta sempre nei giorni scorsi la celebre nuotatrice azzurra, Federica Pellegrini. “Mi dispiace per la sua debolezza, ma sul doping sono per la tolleranza zero, vedo che in Russia continuano i casi di positivi: è assurdo tutto questo, noi ci facciamo un sedere così... Io li metterei in carcere e butterei la chiave. Se fosse capitato a Filippo lo avrei mollato molti mesi prima".
Poco dopo, Federica ha voluto precisare tramite TWITTER quanto segue “Non ho nulla contro Carolina Kostner, e lei lo sa!! Ho solo detto cosa avrei fatto se io mi fossi trovata a scoprire che il mio fidanzato si dopava”.

Dichiarazioni ribadite nelle scorse ore anche dal presidente del Coni, Giovanni Malagò "Federica Pellegrini ha detto 'se io avessi un fidanzato che si dopasse lo lascerei'. La notizia oggi è uscita come Federica Pellegrini contro Carolina Kostner. Federica non ha nulla con Carolina, anzi ha un buon rapporto personale e si cala nel suo dramma. Ho il sospetto che la notizia più è cattiva e più si tende a metterla spesso anche accentuando il tono. Ma se tutti proviamo a fare abituare i nostri lettori e l'opinione pubblica a crescere anche nella cultura di saper leggere la notizia forse non c'è bisogno di accentuarla".

IL CAMBIO DI ALLENATORE.


Queste ultime dichiarazioni ci consentono di poter passare all'altra donna al bivio di questi giorni: proprio lei, la campionessa di Mirano, Federica Pellegrini. In questi giorni, infatti, la celebre campionessa, a due anni dalle Olimpiadi di Rio con cui quasi sicuramente concluderà la sua lunga carriera, ha lasciato per la seconda volta il tecnico francese Philippe Lucas per affidarsi alla guida tecnica di Matteo Giunta, preparatore, cugino e guida del compagno Filippo Magnini, che in questi due anni era stato praticamente il vice di Lucas, facendo eseguire a Federica i programmi di lavoro che il tecnico francese inviava on line.
La scelta di Federica si è basata sull'intenzione di non preparare più i tanto criticati 400 sl concentrandosi sugli amati 200 sl, di cui la campionessa veneta, oltre a esser stata campionessa mondiale, attualmente è primatista mondiale, nonostante nei due bienni disputati sotto la gestione tecnica di Lucas Federica avesse portato a casa degli ottimi risultati.

La decisione relativa a questo nuovo cambio tecnico era stata anticipata prima da un Tweet, diffuso martedì scorso, 16 Settembre, in cui c'era scritto “I cambi di percorso fanno parte della vita, ma le cose belle come la stima e l'affetto per una persona rimarranno per sempre. Grazie, Philippe!”, e poi da una nota ufficiale. "Ho incontrato Philippe a Narbonne, accompagnata da Matteo Giunta, e affrontato ogni aspetto tecnico. Dopo un'attenta valutazione delle scelte, abbiamo condiviso la soluzione di non proseguire insieme. Mi dispiace essere arrivata a questa conclusione, perché adoro Philippe come persona e come tecnico, ma la cosa più bella è che siamo sicuri entrambi che il nostro rapporto di amicizia non finirà con questo cambio di percorso, volto alla preparazione focalizzata prettamente sui 200 stile".
Così il tecnico francese ha risposto alla nota di Federica. "Non abbiamo incontrato alcun problema nell'arrivare a questa soluzione, perché stimo Federica come atleta e come persona. Se in futuro dovesse avere ancora bisogno di me, la mia porta sarà sempre aperta".


Dunque, come dicevamo, nei prossimi due anni che la porteranno ale Olimpiadi di Rio, sarà Matteo Giunta ad allenare la Fede nazionale. Ma, come siamo arrivati a questa decisione, e come l'ha presa lo stesso tecnico? A parlarne il diretto interessato in una intervista rilasciata un paio di giorni fa a Stefano Arcobelli della Gazzetta Dello Sport.

Con Fede è stato un avvicinamento graduale, progressivo: si è fidata dei consigli di Filippo Magnini sulla mia professionalità e i risultati hanno aiutato ad accrescerle la fiducia nei miei confronti. La fiducia è la cosa principale per un atleta, che resta al centro di tutto. Io l’ho convinta sul campo. Ora c’è sintonia. Non parto da zero, dopo due anni so come lei reagisce ad ogni situazione, la conosco come atleta e come persona. A volte si è fortunati e si assimilano allenamenti e metodologie velocemente, a volte no com’è successo con Agnel con Bowman.

Io devo dimostrare solo a me stesso quello che valgo, quanto e se posso valere è secondario rispetto alla fiducia dei ragazzi che mi hanno riposto ed intendo ripagare. Non devo dimostrare agli scettici o agli invidiosi che si sbagliano sul mio conto. E’ normale che ci siano persone che ti vogliono veder cadere: ma vuol dire che stai facendo bene.

A me interessa solo l’atleta Federica, il resto non mi dà ne fastidio nè piacere. Fede è un’atleta eccezionale, qualsiasi cosa fa e dice viene amplificato al mille per mille. Ma non ho nessun problema ad affrontare le conseguenze: sono tranquillo. E a me interessa che funzioni questo piccolo gruppo nel quale entra per lavorare duro.”

Non c'è dubbio che questo nuovo cambio di allenatore possa far nascere delle perplessità, viste le buone performance ottenute, come dicevamo, sotto la gestione Lucas, anche se, proprio il fatto di averla comunque seguita in questo secondo biennio facendo eseguire alla campionessa veneta tutt leistruzioni che arrivavano on line da Narbonne, fanno sì che Giunta possa aver imparato molto da questo biennio a stretto contatto con Lucas in primis, ma poi anche con Federica. A Federica stessa il compito di smentire le varie perplessità preparando al meglio i 200 sl in vista Olimpiadi, con l'auspicio ci possa ancora una volta regalare delle grandissime emozioni.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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