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martedì 7 agosto 2012

SPUNTI DI SPORT-ALEX, CHE DELUSIONE!

Il campione olimpico dei 50 Km di marcia a PECHINO 2008, ALEX SCHWAZER, protagonista del caso di doping che ha coinvolto lo sport azzurro in queste ore.
Una grande delusione. Questa è la sensazione che si avverte maggiormente tra i tifosi azzurri e non solo al termine della giornata odierna. Una giornata che, a dire il vero, era stata foriera di medaglie per gli Azzurri con l'ORO di NICCOLÒ CAMPRIANI nella carabina 50 metri, con l'ARGENTO di MASSIMO FABBRIZI nella FOSSA OLIMPICA TIRO AL PIATTELLO, e con il bronzo negli ANELLI di MATTEO MORANDI. Era dai tempi di YURI CHECHI, con il bronzo ad ATENE 2004, che l'ITALIA non era più andata a medaglia per quanto concerne gli anelli.

Una giornata di festa per i colori italiani, purtroppo rovinata nel pomeriggio dalla notizia di un atleta italiano coinvolto in un caso di doping. Un atleta italiano peraltro che sarebbe dovuto partire per Londra proprio in queste ore.

Appena comincia a giungere questa notizia, subito dal CONI giunge questo comunicato.
"Il presidente, Giovanni Petrucci, sentito il capo delegazione, Raffaele Pagnozzi, ha disposto l'esclusione immediata dalla squadra olimpica di un atleta che non è ancora giunto a Londra. Per tale atleta infatti il CONI ha ricevuto nel primo pomeriggio di oggi una notifica di esito avverso per un controllo antidoping disposto precedentemente dalla WADA. Il capo gruppo della disciplina interessata è stato prontamente informato dal Coni per gli adempimenti di conseguenza".

Solo nel tardo pomeriggio è arrivata fuori la notizia che nessuno si sarebbe mai immaginato:ad essere coinvolto in un caso di doping è proprio lui, ALEX SCHWAZER. L'atleta da cui meno ce lo saremmo immaginato.
A confermare le indicrezioni che nel frattempo stavano cominciando a filtrare, è proprio lui, con una telefonata all'ANSA. «Meglio che non mi chieda come sto, ho sbagliato... Volevo essere più forte per questa Olimpiade, ho sbagliato. La mia carriera è finita».

IL CONTROLLO WADA.

Dunque, è proprio lui, ALEX SCHWAZER, il campione olimpico dei 50 km di marcia a PECHINO 2008, l'atleta italiano che non avrebbe superato il controllo antidoping. Con maggior precisazione, SCHWAZER è risultato positivo a marker o a metaboliti dell'EPO in un test effettuato dalla WADA a sorpresa lo scorso 30 LUGLIO a OBERSTDORF in GERMANIA, nella residenza della fidanzata dell'atleta, la pattinatrice azzurra CAROLINA KOSTNER.

I PRIMI COMMENTI.

Dopo aver appreso la notizia che era stato SCHWAZER l'atleta azzurro coinvolto nel caso di DOPING, non sono mancate le prime dichiarazioni, a cominciare dal presidente del CONI, GIANNI PETRUCCI, che da casa ITALIA a LONDRA, ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.

"È una pagina che non avrei mai voluto vivere. Risultati esaltanti, medagliere importante, tutto stava filando per il verso giusto, ma questa è stata una notizia che ci ha ferito. In due ore abbiamo deciso con Pagnozzi, ma non siamo eroi o fenomeni. Siamo persone normali, serie e corrette. L'avevamo detto: meglio medaglie in meno ma pulizia. L'onestà e la bontà non sono un optional, abbiamo solo fatto il nostro dovere. Certo è una notizia che farà il giro del mondo visto che parliamo del campione olimpico uscente".

Rabbia e amarezza nelle dichiarazioni del presidente della FIDAL (FEDERAZIONE ITALIANA DI ATLETICA LEGGERA), LUCA ARESE. «Meglio una medaglia in meno ma combattere questa situazione. È un bene aver fermato Alex Schwazer prima della gara, così che la lotta al doping ne esce rafforzata. Ha avuto se non altro il buon gusto di tenere fuori la Fidal. Resta comunque il fatto che lui è un campione olimpico, una di quelle figure che sono da esempio per tutti. Per questo bisogna essere duri con chi commette errori del genere. Mi dispiace ma nello sport non si può barare, anche se dobbiamo dargli atto di aver riconosciuto le sue responsabilità. E' un grave errore che gli costerà caro anche come persona. Non so dire che cossa possa averlo spinto a questo: si allenava tanto, non capisco veramente, non ne aveva bisogno. Gli auguro di sapersi riprendere".

Durissimo il commento del suo allenatore, MICHELE DIDONI. "Meno di un'ora fa Schwazer mi ha chiamato e mi ha detto che aveva una notizia brutta, il fermato per doping è lui. Non ho neppure voluto chiedergli perché l'ha fatto: non ci sono giustificazioni. A 28 anni si è uomini, non più ragazzi. Alex deve crescere e cambiare vita. Mi ha telefonato, continuava a ripetere puerilmente mi prendo tutte le responsabilità senza capire che il suo gesto ricadrà su tanti. Come il sottoscritto in quanto suo allenatore, la federazione, l'arma dei carabinieri. Senza dimenticare i suoi cari, sua mamma oggi stava per essere portata al pronto soccorso per la tensione del momento. Mi sono fidato di lui, mi ha preso in giro, pensare che alcuni mesi fa gli ho messo in braccio mia figlia Micol per il battesimo. Deve crescere come persona altrimenti si troverà in difficoltà nella vita".

Una delusione veramente forte anche per tutti i suoi fan che, non appena hanno appreso la notizia, hanno cominciato a riempire siti e social network insultando l'atleta azzurro.
Una delusione, che non solamente ha messo sotto choc l'intero sport azzurro alle OLIMPIADI, ma che sopratutto pone diversi dubbi nelle menti degli appassionati di sport: fino a che punto può essere credibile lo sport se anche in discipline extracalcistiche come l'atletica cominciamo ad assistere ad episodi come quello di oggi? Ai posteri l'ardua sentenza.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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