Un vero
e proprio annus horribilis. Non c'è altro modo per definire il 2014
dell'attaccante della Fiorentina, Giuseppe Rossi. Dopo l'infortunio
occorso a inizio anno nel derby contro il Livorno ad opera di
Rinaudo, e da cui l'attaccante italoamericano era faticosamente
uscito riprendendo a giocare al termine della stagione, ecco un nuovo
stop, proprio nel momento in cui, dopo l'esclusione Mondiale da parte
dell'ex ct azzurro, Cesare Prandelli, Pepito voleva intraprendere una
stagione all'insegna della rivincità, del riscatto. Proviamo a
ricostruire cosa è successo in queste quasi tre settimane.
Tutto
purtroppo prende il via durante l'allenamento dello scorso 14 Agosto.
Giuseppe Rossi lascia l'allenamento con una smorfia di dolore. La
Fiorentina conferma il giocatore nella lista dei giocatori convocati
per l'amichevole che due giorni dopo i viola avrebbero dovuto
disputare a Varsavia contro i campioni d'Europa del Real Madrid.
Venerdì 15 Agosto, però, la musica cambia.
In
un comunicato diffuso dalla società viola alle 10.28 , emerge che il
giocatore non prenderà parte alla gara amichevole, in quanto Pepito
Rossi “nel corso dell’allenamento di ieri, ha
riportato una contrattura muscolare ai flessori della coscia. Per
tale motivo l’atleta non sarà convocato per la gara a Varsavia, in
attesa di meglio quantificare l’entità dell’infortunio con gli
accertamenti diagnostici del caso.
Passiamo
al 18 Agosto. Nuovo comunicato viola dal quale emerge che Rossi
si è sottoposto ad accertamenti diagnostici che hanno escluso
lesioni muscolari a carico dei flessori della coscia. Dal
controllo tuttavia sono emersi segni di sovraccarico a livello del
ginocchio destro. L’atleta sarà sottoposto ad un periodo di riposo
e cure del caso per almeno 7 giorni, al termine dei quali sarà
sottoposto ad ulteriore controllo.
Passiamo
al 25 Agosto. Nuovi controlli medici, con il bollettino medico che
conferma il sovraccarico al ginocchio destro. Dopo delle cure di
matrice fisioterapiche, sarà possibile fare una valutazione più
specifica.
Veniamo,
infine, al bollettino medico diffuso nella giornata di lunedì scorso, 1° Settembre che
recita quanto segue“Giuseppe Rossi è stato
visitato dal Dr. Andrew Williams a Londra. Dal consulto è emersa la
necessità di intervento di artroscopia diagnostica al fine di
risolvere gli attuali problemi di sovraccarico al ginocchio destro.
L'intervento sarà eseguito nel corso di questa settimana, a
seguito di un ulteriore consulenza richiesta dallo stesso atleta con
il Dr. Steven Singleton, assistente del Prof. Richard Steadman in
Veil (Colorado)”.Arriviamo così alla giornata di Venerdì 5 Settembre dove la società viola diffonde il presente comunicato.
“ACF Fiorentina comunica che l’atleta Giuseppe Rossi e’ stato sottoposto in data odierna a intervento di artroscopia al ginocchio destro dal dr. S. Singleton presso la clinica di Vail (Colorado). L’esame ha evidenziato una buona stabilità del neolegamento crociato già precedentemente operato. E’ stato inoltre possibile riparare con sutura la recente lesione del menisco mediale. L’atleta sarà monitorato in Vail in questa settimana . Al termine inizierà le attività di fisioterapia in New York che proseguiranno a Firenze, secondo protocollo. La ripresa dell’attività sportiva sarà dettata dallo specialista, che stima intorno ai 4 -5 mesi”.
Tutto normale, sembrerebbe in apparenza, eppure qualcosa di strano c'è. Se andiamo a rileggere i primi bollettini, si parlava prima di contrattura, poi di sovraccarico, fino a che due giorni fa si è parlato di lesione al menisco mediale del ginocchio destro. Perchè non comunicare prima il reale esito anziché prima parlare di contrattura e poi solo a intervento operato di una lesione del menisco mediale? Una cosa che, francamente, facciamo fatica a comprendere.
Indipendentemente da ciò, l'augurio veramente più sincero, l'augurio più importante è che Pepito possa superare questo nuovo difficilissimo momento culminato con questa quarta operazione al ginocchio destro, e possa tornare nelle condizioni migliori possibili a disposizione sia della Fiorentina e del suo tecnico, Vincenzo Montella, sia della Nazionale guidata da Antonio Conte, consapevoli però del fatto che il giocatore avrà comunque bisogno di essere gestito e dosato nel modo migliore possibile al fine di poter continuare a sognare con quei numeri che Pepito ci ha regalato in tutti questi anni sia in Nazionale, sia con le maglie dei club con cui ci ha fatto sognare (con particolare riferimento al Parma, al Villarreal e alla Fiorentina).
Forza Pepito, sei tutti noi!
Rüdiger
Franz Gaetano Herberhold
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