PUNTATA SCRITTA PER IL SITO DEL GUERIN SPORTIVO
Due
grandi campionesse che hanno scritto la storia dello sport italiano,
alle prese con un momento piuttosto delicato dela propria carriera:
stiamo parlando di CAROLINA KOSTNER e di FEDERICA PELLEGRINI.
Carolina quest'oggi, intorno alle 10:30, si dovrebbe recare presso
l'Ufficio di Procura Antidoping per rispondere dell'accusa di
copertura e complicità nei confronti dell'ex fidanzato, il
marciatore azzurro Alex Schwazer; Federica, invece, dopo un buon
biennio, lascia nuovamente il tecnico francese PHILIPPE LUCAS per
affidarsi alla guida di MATTEO GIUNTA in un biennio estramente
importante per la nuotatrice veneta.
IL CASO KOSTNER.
Estremamente
delicata, come dicevamo, la posizione relativa alla campionessa di
pattinaggio artistico femmnile, CAROLINA KOSTNER. La 27 enne
gardenese è infatti accusata di aver violato l'articolo del codice
Wada, che sanziona chi "fornisce assistenza,
incoraggiamento e aiuto, istiga, dissimula o assicura ogni altro tipo
di complicità in riferimento a una qualsiasi violazione o tentata
violazione delle norme sportive antidoping”.
In un primo tempo l'ex
fidanzato, il marciatore olimpionico azzurro ALEX SCHWAZER, aveva
sempre dichiarato che l'allora sua fidanzata, CARLINA KOSTNER, non
sapeva nulla del fatto che lui si stesse dopando, quali sostanze
fossero presenti nelle fiale presenti in frigorifero, circostanza
emersa solamente pochissimi giorni prima della partecipazione del
marciatore alle Olimpiadi di Londra di due anni fa.
Negli ultimi tempi, però,
questa versione dei fatti sembrerebbe essere parzialmente cambiata.
Recentemente, infatti, il marciatore azzurro avrebbe così dichiarato
agli inquirenti "Quando la Wada è venuta a Oberstdorf (casa
di proprietà di Carolina, che Schwazer aveva indicato alla Wada
stessa come sede per effettuare i controlli antidoping),
Carolina ha detto che ero andato a Racine, ma ero in casa".
Altro elemento per cui gli
inquirenti hanno chiesto di poter parlare con la Kostner è legato
anche ad alcune visite a Oberstdorf in casa della campionessa e nel
camper personale del Dr. Michele Ferrari, inibito dal Coni quasi due
anni fa per una questione di doping in ambito ciclistico. La
campionessa ammise una volta di aver incontrato il Dr. Ferrari, ma al
contempo di essere rimasta fuori dal camper del dottore.
Queste
le dichiarazioni che la campionessa gardenese rilasciò alla Procura
di Bolzano, pubblicate nei giorni scorsi dal Corriere della Sera.
“Lui aveva un
macchinario di colore bianco, elettrico, dal quale partiva un tubo
flessibile collegato a una maschera facciale che metteva sul viso per
l’intera durata della notte e io ero costretta a mettermi i tappi
alle orecchie dal rumore. Quando veniva a trovarmi in Germania
portava la tenda per sostituire il soggiorno in altura .Per tenda
intendo quel macchinario elettrico. La prima volta che la vidi fu nel
2012, anche se sapevo che lui la possedeva da prima.
Io mi assentavo da casa
per lunghe ore. Ma che io sappia Alex ha preso farmaci solo per
curare la depressione, dopo lo scandalo. Prima era una persona sana,
usava unicamente vitamine e sali minerali”.
In
merito alla frequentazione con il Dr. Ferrari, così ha dichiarato
nei giorni scorsi la campionessa gardenese “Io l’ho
incontrato una sola volta in un parcheggio autostradale di Verona.
Era il 2010, siamo saliti sul suo camper e loro si sono messi a
parlare ma non ho visto strumentazione medica... Un’altra volta che
mi sentivo stanca Alex, senza dirmi nulla, sottopose il mio esame del
sangue alla sua valutazione... Penso che anche i genitori di Alex
conoscessero Ferrari perché suo padre l’aveva accompagnato a Sankt
Moritz”.
Per questi motivi, dunque la
campionessa gardenese è stata convocata quest'oggi a Roma per capire
un attimo meglio la situazione: nel caso in cui venisse confermata
quest'ultima versione rilasciata da Schwazer, la Kostner rischierebbe
un'inibizione di circa 3 anni e mezzo e la impossibilità di poter
partecipare agli show sul ghiaccio organizzati con l'elgida federale,
oltre ovviamente alla revoca dei titoli vinti sia lo scorso che
quest'anno. Inibizione e non squalifica, in quanto, come dichiarato
in occasione dei mondiali di Saitama in Giappone, disputati lo scorso
Marzo, la stessa pattinatrice gardenese non aveva escluso la
possibilità del ritiro dall'attività agonistica.
In merito alla stessa
convocazione odierna bisogna dire che in un primo tempo era prevista
per oggi alle 13. Al contempo però la stessa pattinatrice aveva
fatto sapere di essere intenzionata a chiedere un rinvio per quanto
riguarda l'udienza odierna, essendo impegnata Carolina nelle prove
dello spettacolo Opera Pop On Ice, in programma domani e domenica
all'Arena di Verona. Rinvio non solo non concesso, essendo stata
depositata la richiesta di rinvio solo ieri alle 13, ma che ha
portato a una anticipazione della stessa udienza alle 10:30.
Al momento in cui scrivo
questa puntata non sappiamo quindi se la Kostner sarà o meno
presente al'udienza. In caso assai probabile di assenza, la
pattinatrice gardenese verrà convocata una seconda e ultima volta
alla quale dovrà tassativamente partecipare nei prossimi giorni.
In merito a questa vicenda,
è intervenuta sempre nei giorni scorsi la celebre nuotatrice
azzurra, Federica Pellegrini. “Mi dispiace per la sua debolezza,
ma sul doping sono per la tolleranza zero, vedo che in Russia
continuano i casi di positivi: è assurdo tutto questo, noi ci
facciamo un sedere così... Io li metterei in carcere e butterei la
chiave. Se fosse capitato a Filippo lo avrei mollato molti mesi
prima".
Poco dopo, Federica ha
voluto precisare tramite TWITTER quanto segue “Non ho nulla
contro Carolina Kostner, e lei lo sa!! Ho solo detto cosa avrei fatto
se io mi fossi trovata a scoprire che il mio fidanzato si dopava”.
Dichiarazioni ribadite nelle
scorse ore anche dal presidente del Coni, Giovanni Malagò "Federica
Pellegrini ha detto 'se io avessi un fidanzato che si dopasse lo
lascerei'. La notizia oggi è uscita come Federica Pellegrini contro
Carolina Kostner. Federica non ha nulla con Carolina, anzi ha un buon
rapporto personale e si cala nel suo dramma. Ho il sospetto che la
notizia più è cattiva e più si tende a metterla spesso anche
accentuando il tono. Ma se tutti proviamo a fare abituare i nostri
lettori e l'opinione pubblica a crescere anche nella cultura di saper
leggere la notizia forse non c'è bisogno di accentuarla".
IL CAMBIO DI ALLENATORE.
Queste
ultime dichiarazioni ci consentono di poter passare all'altra donna
al bivio di questi giorni: proprio lei, la campionessa di Mirano,
Federica Pellegrini. In questi giorni, infatti, la celebre
campionessa, a due anni dalle Olimpiadi di Rio con cui quasi
sicuramente concluderà la sua lunga carriera, ha lasciato per la
seconda volta il tecnico francese Philippe Lucas per affidarsi alla
guida tecnica di Matteo Giunta, preparatore, cugino e guida del
compagno Filippo Magnini, che in questi due anni era stato
praticamente il vice di Lucas, facendo eseguire a Federica i
programmi di lavoro che il tecnico francese inviava on line.
La
scelta di Federica si è basata sull'intenzione di non preparare più
i tanto criticati 400 sl concentrandosi sugli amati 200 sl, di cui la
campionessa veneta, oltre a esser stata campionessa mondiale,
attualmente è primatista mondiale, nonostante nei due bienni
disputati sotto la gestione tecnica di Lucas Federica avesse portato
a casa degli ottimi risultati.
La
decisione relativa a questo nuovo cambio tecnico era stata anticipata
prima da un Tweet, diffuso martedì scorso, 16 Settembre, in cui
c'era scritto “I cambi
di percorso fanno parte della vita, ma le cose belle come la stima e
l'affetto per una persona rimarranno per sempre. Grazie, Philippe!”,
e poi da una nota ufficiale.
"Ho incontrato Philippe a Narbonne, accompagnata
da Matteo Giunta, e affrontato ogni aspetto tecnico. Dopo un'attenta
valutazione delle scelte, abbiamo condiviso la soluzione di non
proseguire insieme. Mi dispiace essere arrivata a questa conclusione,
perché adoro Philippe come persona e come tecnico, ma la cosa più
bella è che siamo sicuri entrambi che il nostro rapporto di amicizia
non finirà con questo cambio di percorso, volto alla preparazione
focalizzata prettamente sui 200 stile".
Così il tecnico francese ha
risposto alla nota di Federica. "Non abbiamo incontrato alcun
problema nell'arrivare a questa soluzione, perché stimo Federica
come atleta e come persona. Se in futuro dovesse avere ancora bisogno
di me, la mia porta sarà sempre aperta".
Dunque, come dicevamo, nei
prossimi due anni che la porteranno ale Olimpiadi di Rio, sarà
Matteo Giunta ad allenare la Fede nazionale. Ma, come siamo arrivati
a questa decisione, e come l'ha presa lo stesso tecnico? A parlarne
il diretto interessato in una intervista rilasciata un paio di giorni
fa a Stefano Arcobelli della Gazzetta Dello Sport.
“Con Fede è stato un
avvicinamento graduale, progressivo: si è fidata dei consigli di
Filippo Magnini sulla mia professionalità e i risultati hanno
aiutato ad accrescerle la fiducia nei miei confronti. La fiducia è
la cosa principale per un atleta, che resta al centro di tutto. Io
l’ho convinta sul campo. Ora c’è sintonia. Non parto da zero,
dopo due anni so come lei reagisce ad ogni situazione, la conosco
come atleta e come persona. A volte si è fortunati e si assimilano
allenamenti e metodologie velocemente, a volte no com’è successo
con Agnel con Bowman.
Io devo dimostrare solo a
me stesso quello che valgo, quanto e se posso valere è secondario
rispetto alla fiducia dei ragazzi che mi hanno riposto ed intendo
ripagare. Non devo dimostrare agli scettici o agli invidiosi che si
sbagliano sul mio conto. E’ normale che ci siano persone che ti
vogliono veder cadere: ma vuol dire che stai facendo bene.
A me interessa solo
l’atleta Federica, il resto non mi dà ne fastidio nè piacere.
Fede è un’atleta eccezionale, qualsiasi cosa fa e dice viene
amplificato al mille per mille. Ma non ho nessun problema ad
affrontare le conseguenze: sono tranquillo. E a me interessa che
funzioni questo piccolo gruppo nel quale entra per lavorare duro.”
Non c'è
dubbio che questo nuovo cambio di allenatore possa far nascere delle
perplessità, viste le buone performance ottenute, come dicevamo,
sotto la gestione Lucas, anche se, proprio il fatto di averla
comunque seguita in questo secondo biennio facendo eseguire alla
campionessa veneta tutt leistruzioni che arrivavano on line da
Narbonne, fanno sì che Giunta possa aver imparato molto da questo
biennio a stretto contatto con Lucas in primis, ma poi anche con
Federica. A Federica stessa il compito di smentire le varie
perplessità preparando al meglio i 200 sl in vista Olimpiadi, con
l'auspicio ci possa ancora una volta regalare delle grandissime
emozioni.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold
Nessun commento:
Posta un commento