Una
vittoria assolutamente scontata. Non ci sono altre parole per
definire la vittoria conseguita lunedì nel Consiglio Federale della
FIGC da parte di Carlo Tavecchio. Il presidente della LEGA NAZIONALE
DILETTANTI ha infatti strabattuto il proprio rivale, DEMETRIO
ALBERTINI. 65.63% la percentuale conseguita da TAVECCHIO contro il
33.95 del proprio rivale e il 2.42% di schede bianche.
A
vedere questi numeri, sembrerebbe tutto facile, ma in realtà non è
tutto così rosa e fiori. A cominciare in primis proprio dal
vincitore, CARLO TAVECCHIO.
In
seguito all'eliminazione degli Azzurri dal Mondiale e alle
conseguenti dimissioni del ct azzurro, CESARE PRANDELLI, e dell'ormai
ex Presidente fedrale, GIANCARLO ABETE, tutti gli appassionati
speravano fortemente in un rinnovamento del calcio italiano
attraverso un nuovo Presidente rappresentato da una figura, una
specie di homo novus, che non fosse minimamente riconducibile
all'attuale classe dirigente pallonara.
Carlo
Tavecchio rappresenta un po' l'opposto di questo forte desiderio
popolare di rinnovamento. Certo, non che Albertini rappresentasse
proprio il top del rinnovamento, essendo già stato vicepresidente
Federale, ma certamente rispetto a Tavecchio per via della giovane
età sembrava quasi rispettare questa tendenza al rinnovamento.
Con
il neo-Presidente la sensazione, come recita una celebre frase del
Gattopardo, ripresa dal Principe di Machivelli è che tutto sia
cambiato affinchè alla fine nulla cambi. A Tavecchio stesso il
compito di smentirlo.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold
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