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venerdì 1 agosto 2014

SPUNTI DI SPORT- LA FORZA DI VIVERE.

Due storie a metà tra il calcio e la vita di tutti i giorni sono uscite nella giornata di mercoledì. Due storie, se vogliamo, diverse tra di loro, ma accomunate da una caratteristica: la forza di vivere di entrambi i protagonisti.
Nel primo caso il protagonista torna a vivere e a giocare dopo un anno e dopo aver sconfitto un avversario molto duro, più duro e subdolo rispetto agli avversari che normalmente incontri nel campo da gioco; nel secondo caso invece il nostro protagonista è anche in questo caso un giocatore di calcio ma questa volta è autore di un bellissimo gesto basilare per la vita di suo fratello.Come avrete sicuramente capito, stiamo parlando di FRANCESCO ACERBI e di VANGELIS MORAS.

LA RINASCITA DI FRANCESCO.


A poco più di un anno dal controllo che rilevò il tumore al testicolo, poi battuto per ben due volte (la prima lo scorso Luglio, la seconda a partire dallo scorso Dicembre, quando il giocatore venne bloccato dalla Procura Antidoping del CONI per via di una valore di Betahcg troppo alto), l'ex giocatore milanista, FRANCESCO ACERBI, è pronto a ripartire più forte e agguerrito che mai sia nella continua lotta contro la malattia, sia in campo con la maglia del Sassuolo.
Due giorni fa, Mercoledì 29 Luglio, presso l'hotel Matilde di Carpineti, si è svolta la conferenza stampa con cui Francesco ha annunciato il suo ritorno all'attività agonistica, dopo aver combattuto per due volte il tumore al testicolo, e dopo essersi sottoposto a ben 4 cicli di chemioterapia.
Con lui Francesco Minafra, medico dello sport e radiologo facente parte dello staff che ha permesso al giocatore di vincere questa difficilissma battaglia.

Ad aprire la conferenza è stato proprio il Dr. Minafra. “Insieme al dottor Pecci, all’Ospedale di Sassuolo, dove Francesco è stato in cura, e al professor Salvioni, avevamo fissato la fine del mese di luglio per fare il punto della situazione: tutti gli esami a cui è stato sottoposto il giocatore hanno dato esito negativo e quindi Francesco può considerarsi a tutti gli effetti aggregato alla rosa del Sassuolo. L’idoneità medico-sportiva, in senso stretto, era già arrivata all’inizio di luglio, altrimenti Francesco non avrebbe potuto iniziare il ritiro con i compagni di squadra. E bisogna precisare che comunque sarà sottoposto ad un monitoraggio molto attento nei prossimi mesi”.

Subito dopo l'intervento del Prof. Minafra è stato poi lo stesso Acerbi a ringraziare il pubblico e i tifosi del Sassuolo.

"Noi siamo privilegiati perché facciamo il lavoro che ci piace, siamo sempre sotto controllo medico. Io sono molto contento del mio percorso terapeutico, non vedevo l'ora di riavere l'idoneità per ricominciare a giocare. Ho vissuto un anno in salita, mesi difficili nei quali dovevo rincorrere sempre le situazioni e non mi sentivo mai bene. Ma col supporto della mia famiglia, dei compagni e del Sassuolo, una società seria e sana, ho superato tutto. Ora sto bene e ho voglia di giocare alla grande il campionato che viene. Per me è l'anno zero, una rinascita. Non guardo al passato voglio pensare al futuro. Ho tanti obiettivi da raggiungere, nessuno può togliermeli dalla testa. Quali? Fare bene e aiutare la mia squadra a conquistare una salvezza meno sofferta dell'anno scorso.

Sono stato in ospedale due mesi per quattro cicli di chemioterapia, ma ci sono tante persone che non hanno ancora finito di soffrire. La malattia mi ha aiutato a crescere, mentre rimanevo da solo nel mio letto ho pensato molto ai valori della vita e mi è venuta una grande voglia di tornare a giocare: erano anni che non mi sentivo così. Ringrazio i compagni senza fare distinzioni o gerarchie, la mia ex ragazza alla quale sono tuttora molto legato. Mi spiace solo la vicenda della sospensione da parte della commissione Antidoping. Ci sono rimasto male. Ora voglio solo tornare ad essere un giocatore normale, non chiedo sconti o bonus, anzi dovrò dimostrare qualcosa in più per ripagare il Sassuolo della fiducia e delle cure che mi ha dimostrato".
Queste alcune dichiarazioni rilasciate da Francesco per il canale YOU TUBE del SASSUOLO.

Se dunque Francesco è pronto a ripartire per poter nuovamente tornare a giocare con la maglia del Sassuolo in campo dopo aver visto una durissima battaglia, c'è chi invece sta aiutando il proprio fratello ad affrontare un'altra altrettanto dura battaglia: stiamo parlando del difensore greco del Verona, Vangelis Moras.

LA LEZIONE DI VANGELIS.

Il fratello di Vangelis Moras, Dimitris, purtroppo, dallo scorso mese di Marzo ha scoperto di essere affetto di leucemia, mentre era in Australia, a Melbourne per un periodo di riposo. Vangelis, appresa la notizia, ha continuato a giocare nella maniera più professionale possibile confidandosi solamente con gli amici più stretti del club veronese, arrivando a giocare il Mondiale in Brasile, traguardo a cui teneva talmente tanto.
Finita l'esperienza mondiale, al termine delle vacanze, viste anche le purtroppo non ottime condizioni di salute del fratello, Vangelis ha così chiesto al Verona di potergli preparare un programma personalizzato di allenamento da poter svolgere a Melbourne, in modo tale da poter stare accanto al fratello malato, e al contempo potergli donare il suo midollo, essendo egli l'unico donatore compatibile. Programma puntualmente preparato dallo staff tecnico di Mandorlini, che lo stesso Vangelis ha voluto ringraziare via Twitter.

Due giorni fa, mercoledì, quindi, Vangelis si è quindi recato in Ospedale e e si è sottoposto all'operazione per la donazione del midollo osseo. L'operazione si è svolta di mattinata, ed è avvenuta con successo. Per il giocatore del Verona non ci saranno conseguenze in ambito sportivo, se non l'obbligo di prendersi un breve periodo di riposo.

Grande l'affetto dimostrato in questa circostanza dal Verona, che tramite i social network ha voluto far sentire forte ai due fratelli il sostegno da parte della società lanciando anche un hashtag dal titolo #SaveMoras, e con la foto dei due fratelli, qui pubblicata, mentre si trovano in Ospedale a Melbourne. 


Grandissimo affetto per Francesco e Dimitris sia, sempre in Italia, da parte del Bologna Calcio, ex squadra di Vangelis, che ha voluto mandare un messaggio di pronta guarigione a Dimitris. Da sottolineare come in Grecia sia stata aperta una raccolta fonda a favore di Dimitris per poterlo aiutare.

Due storie diverse, dicevo all'inizio, quelle di Francesco Acerbi e di Dimitris Moras a cui vanno un forte e sincero abbraccio da parte di tutti noi. Due storie diverse, accomunate però dalla stessa forza interiore, dalla stessa forza di vivere, che ha portato Francesco a sconfiggere per ben due volte un brutto male, e che speriamo possa portare Dimitris a poter sconfiggere un'altrettanto ostico avversario quale la leucemia.
Forza Francesco, forza Dimitris: siamo tutti con voi!

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

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