Due
storie a metà tra il calcio e la vita di tutti i giorni sono uscite
nella giornata di mercoledì. Due storie, se vogliamo, diverse tra
di loro, ma accomunate da una caratteristica: la forza di vivere di
entrambi i protagonisti.
Nel
primo caso il protagonista torna a vivere e a giocare dopo un anno e
dopo aver sconfitto un avversario molto duro, più duro e subdolo
rispetto agli avversari che normalmente incontri nel campo da gioco;
nel secondo caso invece il nostro protagonista è anche in questo caso un giocatore di calcio ma questa volta è autore di un bellissimo gesto basilare per la vita di suo fratello.Come avrete sicuramente capito, stiamo
parlando di FRANCESCO ACERBI e di VANGELIS MORAS.
LA RINASCITA
DI FRANCESCO.
A
poco più di un anno dal controllo che rilevò il tumore al
testicolo, poi battuto per ben due volte (la prima lo scorso Luglio,
la seconda a partire dallo scorso Dicembre, quando il giocatore venne
bloccato dalla Procura Antidoping del CONI per via di una valore di
Betahcg troppo alto), l'ex giocatore milanista, FRANCESCO ACERBI, è
pronto a ripartire più forte e agguerrito che mai sia nella
continua lotta contro la malattia, sia in campo con la maglia del
Sassuolo.
Due
giorni fa, Mercoledì 29 Luglio, presso l'hotel Matilde di Carpineti,
si è svolta la conferenza stampa con cui Francesco ha annunciato il
suo ritorno all'attività agonistica, dopo aver combattuto per due
volte il tumore al testicolo, e dopo essersi sottoposto a ben 4 cicli
di chemioterapia.
Con
lui Francesco Minafra, medico dello sport e radiologo facente parte
dello staff che ha permesso al giocatore di vincere questa
difficilissma battaglia.
Ad
aprire la conferenza è stato proprio il Dr. Minafra. “Insieme
al dottor Pecci, all’Ospedale di Sassuolo, dove Francesco è stato
in cura, e al professor Salvioni, avevamo fissato la fine del mese di
luglio per fare il punto della situazione: tutti gli esami a cui è
stato sottoposto il giocatore hanno dato esito negativo e quindi
Francesco può considerarsi a tutti gli effetti aggregato alla rosa
del Sassuolo. L’idoneità medico-sportiva, in senso stretto, era
già arrivata all’inizio di luglio, altrimenti Francesco non
avrebbe potuto iniziare il ritiro con i compagni di squadra. E
bisogna precisare che comunque sarà sottoposto ad un monitoraggio
molto attento nei prossimi mesi”.
Subito
dopo l'intervento del Prof. Minafra è stato poi lo stesso Acerbi a
ringraziare il pubblico e i tifosi del Sassuolo.
"Noi
siamo privilegiati perché facciamo il lavoro che ci piace, siamo
sempre sotto controllo medico. Io sono molto contento del mio
percorso terapeutico, non vedevo l'ora di riavere l'idoneità per
ricominciare a giocare. Ho vissuto un anno in salita, mesi difficili
nei quali dovevo rincorrere sempre le situazioni e non mi sentivo mai
bene. Ma col supporto della mia famiglia, dei compagni e del
Sassuolo, una società seria e sana, ho superato tutto. Ora sto bene
e ho voglia di giocare alla grande il campionato che viene. Per me è
l'anno zero, una rinascita. Non guardo al passato voglio pensare al
futuro. Ho tanti obiettivi da raggiungere, nessuno può togliermeli
dalla testa. Quali? Fare bene e aiutare la mia squadra a conquistare
una salvezza meno sofferta dell'anno scorso.
Sono
stato in ospedale due mesi per quattro cicli di chemioterapia, ma ci
sono tante persone che non hanno ancora finito di soffrire. La
malattia mi ha aiutato a crescere, mentre rimanevo da solo nel mio
letto ho pensato molto ai valori della vita e mi è venuta una grande
voglia di tornare a giocare: erano anni che non mi sentivo così.
Ringrazio i compagni senza fare distinzioni o gerarchie, la mia ex
ragazza alla quale sono tuttora molto legato. Mi spiace solo la
vicenda della sospensione da parte della commissione Antidoping. Ci
sono rimasto male. Ora voglio solo tornare ad essere un giocatore
normale, non chiedo sconti o bonus, anzi dovrò dimostrare qualcosa
in più per ripagare il Sassuolo della fiducia e delle cure che mi ha
dimostrato".
Queste alcune dichiarazioni rilasciate da Francesco per
il canale YOU TUBE del SASSUOLO.
Se dunque Francesco è pronto a ripartire per poter
nuovamente tornare a giocare con la maglia del Sassuolo in campo dopo
aver visto una durissima battaglia, c'è chi invece sta aiutando il
proprio fratello ad affrontare un'altra altrettanto dura battaglia:
stiamo parlando del difensore greco del Verona, Vangelis Moras.
LA
LEZIONE DI VANGELIS.
Il fratello di Vangelis Moras, Dimitris, purtroppo,
dallo scorso mese di Marzo ha scoperto di essere affetto di
leucemia, mentre era in Australia, a Melbourne per un periodo di
riposo. Vangelis, appresa la notizia, ha continuato a giocare nella
maniera più professionale possibile confidandosi solamente con gli
amici più stretti del club veronese, arrivando a giocare il Mondiale
in Brasile, traguardo a cui teneva talmente tanto.
Finita l'esperienza mondiale, al termine delle vacanze,
viste anche le purtroppo non ottime condizioni di salute del
fratello, Vangelis ha così chiesto al Verona di potergli preparare
un programma personalizzato di allenamento da poter svolgere a
Melbourne, in modo tale da poter stare accanto al fratello malato, e
al contempo potergli donare il suo midollo, essendo egli l'unico
donatore compatibile. Programma puntualmente preparato dallo staff
tecnico di Mandorlini, che lo stesso Vangelis ha voluto ringraziare
via Twitter.
Due giorni fa, mercoledì, quindi, Vangelis si è quindi
recato in Ospedale e e si è sottoposto all'operazione per la donazione
del midollo osseo. L'operazione si è svolta di mattinata, ed è
avvenuta con successo. Per il giocatore del Verona non ci saranno
conseguenze in ambito sportivo, se non l'obbligo di prendersi un
breve periodo di riposo.
Grande l'affetto dimostrato in questa circostanza dal
Verona, che tramite i social network ha voluto far sentire forte ai
due fratelli il sostegno da parte della società lanciando anche un
hashtag dal titolo #SaveMoras, e con la foto dei due fratelli, qui
pubblicata, mentre si trovano in Ospedale a Melbourne.
Grandissimo
affetto per Francesco e Dimitris sia, sempre in Italia, da parte del Bologna Calcio, ex squadra di Vangelis, che ha voluto mandare un messaggio di pronta guarigione a Dimitris. Da sottolineare come in Grecia sia stata aperta una raccolta fonda a favore di Dimitris per poterlo aiutare.
Due storie diverse, dicevo all'inizio, quelle di
Francesco Acerbi e di Dimitris Moras a cui vanno un forte e sincero
abbraccio da parte di tutti noi. Due storie diverse, accomunate però
dalla stessa forza interiore, dalla stessa forza di vivere, che ha
portato Francesco a sconfiggere per ben due volte un brutto male, e
che speriamo possa portare Dimitris a poter sconfiggere
un'altrettanto ostico avversario quale la leucemia.
Forza Francesco, forza Dimitris: siamo tutti con voi!
Rüdiger
Franz Gaetano Herberhold
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