Una semifinale in ottica ranking. Se
già Benfica-Juventus aveva il sapore di una finale anticipata di
Europa League (l’altra semifinale è il derby spagnolo tra Siviglia
e Valencia), a maggior ragione dopo l’aggiornamento della
classifica del Ranking UEFA in seguito alle gare disputate lo scorso
10 Aprile, assume ancora più importanza. Non tanto per il ranking
attuale, quanto per quello relativo alle prossime stagioni.
Se per quanto riguarda questa stagione
l’Italia è infatti ben ancorata al quarto posto con 66.772 punti
(in testa la Spagna con 95.284 punti, seguita dall’Inghilterra a
84.605 e dalla Germania a 81.641), con il Portogallo fermo a 61.466
punti; i rischi maggiori sarebbero soprattutto a partire dalla
prossima stagione in quanto verranno azzerati i coefficienti della
stagione 2009/2010, che avevano visto la vittoria della Champions
League da parte dell’Inter. In virtù dell’azzeramento del
coeffciente, e tenuto conto dei risultati attuali, il Portogallo
sarebbe al quarto posto con 51.466, con l’Italia retrocessa al
quinto posto con 51.344.
Qualora dovesse confermarsi questa
classifica con l’Italia al quinto posto per tutta la prossima
stagione calcistica dietro al Portogallo, se per quanto riguarda la
Champions League non cambierebbe praticamente nulla (le squadre
classificate fino al sesto posto del ranking UEFA qualificano 3
squadre: 2 direttamente alla fase a gironi, e 1 tramite i
preliminari), ci sarebbe qualche cambiamento sul fronte Europa
League. Dalla stagione 2015/2016, infatti, i primi quattro club nella
classifica Ranking potranno qualificare alla fase a gironi ben 2
squadre rispetto all’attuale 1.
A questo particolare va aggiunta anche
una questione d’immagine: dalla seconda metà degli anni 80 fino
alla fine degli anni ’90, il calcio italiano era sempre ai vertici
del ranking. Poi, inesorabilmente, è iniziato un pericoloso tracollo
verso il basso, che in questa stagione, nonostante tutto, siamo
comunque riusciti tutto sommato a limitare, rispetto alle ultime,
disastrosissime stagioni, ma non a frenare completamente.
In caso di un effettivo quinto posto,
si tratterebbe del peggior risultato dal 1984 ad oggi. Per carità, è
vero che il calcio italiano nel 1982 si classificò addirittura
dodicesimo nella classifica ranking, ma è altrettanto vero che il
calcio italiano di allora era un calcio ancora alle prese con il
fenomeno del calcioscommesse che tanto aveva sconvolto all’inizio
degli anni ’80 il movimento calcistico nostrano.
Certamente, tante cose sono cambiate
d’allora, con un movimento che dopo quel momento buio aveva ripreso
a spingere e rialzarsi qualitativamente da un punto di vista tecnico,
e con la Serie A ritenuta dai massimi esperti come “il campionato
più bello del mondo”.
Vero è altresì, però, che purtroppo,
non tutto è stato fatto con la Serie A sempre più sorpassata in
ambito tecnico e di appeal dal campionato inglese, e spagnolo e
tedesco, e con il serio rischio di essere superata da altri
campionati ancora. Cosa questa, peraltro, che ha portato, purtroppo,
numerosi campioni a disertare il nostro campionato a favore di altri
lidi in cui esprimere il proprio valore.
Diventa così importante per il calcio
italiano mantenere quel quarto posto in Ranking UEFA al termine di
questa stagione sfruttando la fame di vittorie della Juventus,
desiderosa di giocare la finale di Europa League nel proprio stadio,
e l’unico modo per farlo è battere il Benfica in semifinale.
L’impresa non è semplice, in quanto
il Benfica è a un passo dal vincere il proprio campionato, come
d'altra parte la stessa Juve, e peraltro come le altre squadre
portoghesi (vedi il Porto guidato da Andre Villas Boas, vincitore
dell’Europa League 2010/2011 contro lo Sporting Braga in una finale
inedita di matrice lusitana) sente moltissimo questa coppa, di cui lo
scorso anno fu finalista contro il Chelsea allora guidato da Benitez,
e che perse di misura per 2-1 grazie a un goal segnato da Ivanovic al
93° minuto, in pieno recupero), ma va almeno provata, per rispetto
nei confronti del nostro calcio.
Non sarà certamente un quarto posto in
ranking UEFA a frenare lo stato di crisi che attraversa il movimento
calcistico italiano, ma chissà che almeno, con la riconferma di
questa importantissima posizione in ranking, come scriveva il sommo
poeta Dante a conclusione dell’ultimo canto dell’Inferno, non
potessimo uscir “a riveder le stelle”.
Rüdiger
Franz Gaetano Herberhold
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