Il Podio del GP del BAHRAIN 2013 di FORMULA 1, con VETTEL vincitore e le due LOTUS di RAIKKONEN e GROSJEAN, giunti secondo e terzo. Da sottolineare che è lo stesso podio dello scorso anno. |
Si
è disputato nel corso del fine settimana sul circuito del SAKHIR la
10° edizione del GP del BAHRAIN. Una edizione, quella di quest'anno,
che non ha mancato di riservare colpi di scena e in alcuni casi
cocenti delusioni e che analizzeremo in questa edizione di SPUNTI DI
SPORT.
Iniziamo
dalla RED BULL. Dopo la gara della CINA in cui la monoposto aveva
chiaramente dimostrato di esssre in difficoltà, non solamente in
BAHRAIN la monoposto ha dimostrato di essere assai competitiva ma in
particolare con VETTEL contrariamente dai primi esiti delle prove
libere libere è andata letteralmente a dominare la gara. Al via,
dopo il sorpasso subito ad opera della FERRARI di ALONSO, SEBASTIAN è
bravo a mantenere la calma, e non solamente dopo poche curve riesce a
controsorpassare ALONSO, ma poi nei primissimi giri è riuscito a
superare la MERCEDES di ROSBERG e poi a prendere il largo senza mai
venir intimorito dagli avversari e a vincere la gara.
Due
parole sulla gara di WEBBER. Una gara, quella dell'australiano,
sostanzialmente anonima, con la partenza in 7° posizione, e l'arrivo
in settima posizione.
Parliamo
della FERRARI. Inutile nascondercelo: dopo le qualifiche, con il 3°
posto di ALONSO e il 4° di MASSA, eravamo sicuri ALONSO avrebbe
potuto lottare per la vittoria con VETTEL, e che MASSA, per via della
gomme diverse presentate nell'ultima fase della qualifica (gomme dure
anziché morbide) avrebbe potuto lottare per il podio. E invece... E
invece, purtroppo, è stata una gara deludente per i tifosi della
Rossa. Non tanto per una scarsa competitività della vettura in gara,
ma quanto per una serie di problemi verificatisi su entrambe le
monoposto che hanno finito per rovinare la gara di entrambi i piloti.
Per
quanto riguarda ALONSO, i problemi iniziano al 5° giro non appena,
faticando un po', il pilota asturiano riesce a superare la MERCEDES
di NCO ROSBERG. Il DRS sull'ala posteriore resta aperto. Non solo.
Sembra quasi non riesca a richiudersi come invece, tramite comando
dalla monoposto, dovrebbe accadere. Se nei rettilinei il pilota
riesce a potersi difendere grazie alla maggiore velocità oraria, sui
tratti misti e in curva il pilota perde carico aerodinamico e
sopratutto va a deteriorare maggiormente le gomme posteriori. A
questo punto, i tecnici FERRARI decidono di anticipare la sosta di
ALONSO al 7° giro in modo tale da poter riparare l'ala. In un primo
momento tutto sembrerebbe riuscito, ma poi, provando a superare una
delle MARUSSIA utilizzando il DRS, come possiamo vedere dalle foto,
non solamente il DRS non torna a posto, ma anzi, sembra quasi il flap
si rovesci, andando ben oltre la posizione di uso. Fernando è
costretto a rientrare dopo neanche un giro. Cos'è successo veramente
al DRS?
Dobbiamo
partire da un presupposto, e cioè che il DRS prevede due posizioni:
una posizione off, con il flap dell'alettone posteriore posto in
posizione tradizionale, e una posizione on, da azionare tramite
comando che consente al flap di aprirsi compiendo un movimento di 5
cm in modo tale da consentire al pilota di avere maggiore velocità
sul rettilineo e di superare il pilota davanti a lui non appena il
distacco è inferiore al secondo. Finita la zona di utilizzo o il
sorpasso, tramite il comando, il DRS deve richiudersi e così tornare
nella posizione off. Nel caso di ALONSO, non solo il flap non si è
richiuso,andandosi a bloccare, ma addirittura si è quasi rovesciato,
con la scrittura dello sponsor vista di rovescio. Questo, in quanto
purtroppo nell'azionare il DRS nel sorpasso a ROSBERG purtroppo si
era rotto il fermo che avrebbe dovuto bloccare il movimento idraulico
del DRS. Per questo, infatti, il flap si era rovesciato. Ma c'è di
più. Il flap si sarebbe addirittura potuto staccare dalla monoposto.
Se ciò non è avvenuto è stato perchè il bordo laterale del flap
era stato fissato alle paratie laterali.
I
meccanici FERRARI , dunque, sono stati costretti a fermare il
dispositivo che ALONSO , a questo punto, non potrà utilizzare nel
resto della corsa. Il pilota spagnolo torna così in pista all'8°
posto a 43 secondi da VETTEL. Inizia così una dura rimonta, che vede
il pilota rimontare fino al 7° posto, per poi negli ultimi giri
venir sorpassato dalla MC LAREN di PEREZ, e con FERNANDO che
purtroppo non può difiendersi come vorrebbe a causa del DRS non
funzionante. Fernando si andrà così a classificare 8° al termine
di una gara durissima e in cui, dobbiamo dire la verità, ha fatto
veramente una gara entusiasmante, e riuscendo a girare in tempi
abbastanza vicini a quelli di VETTEL.
Resta
però un rammarico: se i tecnici della FERRARI si fossero accorti
subito dell'inconveniente al DRS di ALONSO facendolo fermare solo al
7° giro, senza fare una sosta supplementare all'8° giro, e
dicendogli subito di non usare l'ala, FERNANDO avrebbe potuto lottare
per il podio? Secondo me si. Forse non avrebbe potuto lottare per la
vittoria, o comunque l'avrebbe resa sicuramente più difficile per
VETTEL. Non so se avrebbe potuto difendersi da RAIKKONEN per il
secondo posto pur con il DRS danneggiato, ma il terzo posto sul podio
sarebbe stato quasi sicuramente suo. Se andiamo infatti a vedere il
distacco a fine gara, FERNANDO è arrivato a 37”574 da VETTEL. Una
sosta sul circuito del SAKHIR si effettua in circa 20-21 secondi.
Togliendo 20-21 secondi al distacco finale di ALONSO, senza la sosta
supplementare il pilota asturiano della Ferrari sarebbe arrivato a
circa 16 secondi da VETTEL, e quindi davanti a GROSJEAN, giunto 3° a
19 secondi da VETTEL. E quindi direttamente sul podio.
Passiamo
a MASSA. Confermo quanto già detto in altre occasioni: FELIPE è
molto bravo a gestire le gomme PIRELLI in condizioni di giro secco,
ma soffre nella gestione in gara. Dimostrazione che abbiamo avuto
anche in gara. Se nelle prove libere il pilota con la gomma dura
aveva ottenuto ottime performance, girando a volte più veloce di
ALONSO, in gara finisce troppo presto le gomme, andando a fermarsi
addirittura al 10° giro, giro in cui si è fermato VETTEL che aveva
le gomme medie. RAIKKONEN, che aveva gomme medie al via, si è
fermato ben 6 giri dopo MASSA. Dimostrazione che le gomme dure
avrebbero dovuto durare decisamente di più di 10 giri. Va bene che
al via FELIPE si era toccato con la FORCE INDIA di SUTIL andando a
rovinare una bandella dell'ala,ma questo non ha poi generato il
rientro anticipato ai box.
Come
se non bastasse il rientro anticipato al 10° giro, dopo 7 giri
FELIPE è costretto a rientrare ai box a causa della foratura del
pneumatico posteriore destro. FELIPE monta nuovamente gomme medie, ma
ormai la gara è andata. A dimostrazione di quanto negativa fosse la
giornata del plota brasiliano, al 36° giro, a causa di alcuni
detriti in pista , FELIPE è stato costretto a tornare nuovamente ai
box causa una seconda foratura sempre al pneumatico posteriore
destro, con la mescola che, come successo con HAMILTON il giorno
prima nella terza sessione di prove libere, andava a staccarsi dalla
carcassa della gomma. FELIPE andrà a concludere la sua gara al 15°
posto.
Passiamo ora alla LOTUS. Già lo avevo
scritto nei giorni scorsi in pagina, lo riconfermo in questi giorni:
se la monoposto francese in fase di qualifica non riesce a generare
abbastanza grip, venendo penalizzata nel giro secco, in gara non
solamente è più tenera con le gomme, ma riesce persino a sfruttarle
meglio rispetto alla concorrenza. Domenica è più o meno capitato
questo. Se è vero che RAIKKONEN e GROSJEAN partivano piuttosto
indietro sullo schieramento (rispettivamente 9° e 11°), è
altrettanto vero che grazie a una corretta gestione delle gomme e a
un buon passo gara i due piloti si sono classificati 2° e 3°,
andando a ripetere con il vincitore VETTEL il podio dello scorso
anno. Bisogna però dire, a onor del vero, che con un ALONSO non
penalizzato dal DRS, probabilmente avremmo avuto un podio un pò
diverso.
Due parole anche sulla MC LAREN. In
attesa di vedere nel GP in SPAGNA la versione evoluzione dell’attuale
monoposto, il team di WOKING è riuscito comunque a portare a casa un
sesto posto e un decimo posto, con il tanto criticato PEREZ davanti a
BUTTON. Da rilevare la condotta di gara del pilota messicano, autore
di duelli rusticani prima con il proprio compagno di squadra, JENSON
BUTTON, deludente rispetto alla gara in CINA, e poi con la FERRARI di
ALONSO, penalizzata dal DRS. Duelli vinti dal pilota messicano, che
ha dimostrato ancora una volta il suo carattere, anche se questo
voleva dire chiudere i propri rivali facendo loro mettere due ruote
sulla sabbia.
Due considerazioni sulla MERCEDES.
Com’era logico prevedere, se la monoposto di STOCCARDA è assai
veloce sul giro secco, in ottica gara purtroppo i soliti problemi di
degrado eccessivo delle gomme tipico di queste stagioni esce sempre
fuori. Si spiega così il nono posto finale di ROSBERG, che partiva
dalla pole. Bisogna però anche rilevare il quinto posto del suo
compagno di squadra, HAMILTON, che partiva nono, in seguito alla
sostituzione del cambio sulla propria monoposto. Possibile che
Hamilton con un differente stile di guida abbia trovato il modo di
consumare meno le gomme alla Mercedes? In Spagna avremo più o meno
conferme in merito.
Due parole infine anche sulla FORCE
INDIA, mai come in questa occasione veramente vicina al podio con DI
RESTA. Se in Australia aveva destato un’ottima impressione, anche
qui in Bahrain abbiamo visto una monoposto estremamente competitiva
che non mancherà di riservare qualche sorpresa nel corso della
stagione.
LE GOMME PIRELLI. Due considerazioni
anche sulle GOMME PIRELLI, al termine di questo quarto GP stagionale,
un po’ per fare il punto della situazione. Come sappiamo, la FIA
aveva chiesto all’azienda milanese di produrre dei pneumatici che
durassero un po’ meno in modo da aumentare lo spettacolo aumentando
al contempo il numero dei pit stop. La PIRELLI ha fato sicuramente
bene il suo lavoro. Forse, a giudizio di chi scrive, anche troppo. Va
bene aumentare il numero dei pit stop, ma non si può neanche vedere,
com’è successo in CINA delle gomme soft che durano a malapena 1
giro se vuoi spingere forte e almeno giri prima di cambiarle. Non a
caso poi è stato deciso in extremis di cambiare la iniziale
accoppiata prevista per il BAHRAIN (soft-hard) in medium-hard.
Notizia di queste ore è che, in vista del debutto sui circuiti
europei (pensando anche ai GP da disputare in estatei, dal prossimo
GP le mescole soft e hard (quelle con banda gialla e arancione)
verranno leggermente modificate in modo tale da poter qualche giro in
più e al contempo di rendere meno imprevedibile l’usura.
Infine, un piccolo bilancio sul
campionato dopo queste prime gare. Se è vero che la RED BULL è in
testa con VETTEL nella classifica piloti, e con 16 punti di vantaggio
in classifica costruttori, è altrettanto vero però che la FERRARI
abbia raccolto nettamente meno rispetto a quanto seminato. La F 138
come abbiamo visto è decisamente migliore rispetto alla F 2012 di un
anno fa. Anche nella gestione delle gomme la monoposto risulta essere
decisamente migliore, e anche da un punto di vista aerodinamico ci
siamo. Nonostante questo però, la sensazione è che in FERRARI
abbiano perso veramente delle occasioni di fare punti, con l’errore
clamoroso di ALONSO in MALESIA, dove, con un po’ meno di foga,
avrebbe potuto sicuramente lottare per la vittoria finale, e poi la
gara di domenica in BAHRAIN con il DRS danneggiato a causa di un
problema meccanico. Molto bene, al contrario la LOTUS, che è
ripartita dalla buona base dello scorso anno.
La FORMULA 1, dopo queste prime gare,
si prende una pausa per poi ripartire in Europa domenica 12 Maggio
dal circuito di BARCELLONA per il GP della SPAGNA, quinta prova del
Mondiale (diretta tv in contemporanea su RAI e SKY). Con l’auspicio
di assistere a un’altra bella gara.
Rüdiger
Franz Gaetano Herberhold
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