Una
monoposto evoluzione della F 2012, ma al contempo con alcune novità
visibili (nel retrotreno) ed altre meno visibili di fondamentale
importanza in chiave aereodinamica. C'era grande attesa per la
presentazione di questa mattina, dopo che nei giorni scorsi avevamo
assistito alle presentazioni di LOTUS prima e MC LAREN poi per
scoprire la nuova FERRARI, la nuova F 138.
C'era
grande attesa, quindi, per capire come sarebbe stata questa nuova
monoposto del Cavallino, il cui compito, inutile nasconderci, è
quello di lottare per la vittoria finale del campionato con FERNANDO
ALONSO (sperando di riuscire a fare meglio della F 2012).
La
presentazione ha visto la presenza oggi in sala del presidente della
FERRARI, LUCA DI MONTEZEMOLO, del Team Principal STEFANO DOMENICALI, e dei due
piloti ufficiali, FERNANDO ALONSO e FELIPE MASSA. Presenti anche
PEDRO DELLA ROSA, JULES BIANCHI e il presidente della FIAT, SERGIO
MARCHIONNE.
Dopo
la presntazione iniziale del Direttore della Comunicazione Ferrari,
Stefano Lai, e una breve introduzione di STEFANO DOMENICALI, la
monoposto ufficialmente è stata svelata sia al pubblico presente in
sala, che al pubblico a casa.
Come
abbiamo avuto modo di dire, la F 138 è una diretta evoluzione della
F 2012 dello scorso anno. Unica differenza: l'assenza dello scalino
sul muso della monoposto, sostituito dall'inserimento del vanity
panel, e un retrotreno vistosamente rinnovato con le pance della
monoposto che scendono vistosamente verso il basso, come generassero
quasi delle aperture.
In
merito alla F 138, andiamo a leggere la presentazione diffusa sul
sito del Cavallino.
La F138 rappresenta
un’evoluzione della F2012 per quanto riguarda i concetti
fondamentali del progetto, anche se ogni sua parte è stata rivista
al fine di massimizzare la prestazione, mantenendo intatte quelle
caratteristiche che sono state alla base della straordinaria
affidabilità avuta la scorsa stagione.
La filosofia progettuale dello schema delle sospensioni non è mutata, con la conferma della soluzione a tirante sia sull’anteriore sia sul posteriore: è stata invece estremizzata la sua realizzazione, al fine di sfruttarne la resa aerodinamica, in particolare per quella posteriore. Le forme della carrozzeria sono state ridisegnate per assecondare i cambiamenti nella posizione e nella conformazione degli scarichi. La presa d’aria dinamica posta sopra l’abitacolo è stata ridisegnata così come l’imboccatura delle fiancate, a loro volta ottimizzate sempre a scopi aerodinamici, pur mantenendo complessivamente immutato lo schema del sistema di raffreddamento. La parte posteriore della monoposto è molto più stretta e rastremata nella parte bassa.
La configurazione delle ali anteriore e posteriore deriva direttamente dalle ultime versioni di quelle utilizzate sulla F2012, anche alla luce del fatto che lo sviluppo di quella monoposto è stato portato avanti fino all’ultima gara della scorsa stagione. Peraltro, la veste aerodinamica con cui viene presentata la monoposto rappresenta soltanto la fase iniziale dello sviluppo: modifiche significative saranno introdotte nelle settimane che precedono la prima gara ed è già programmato un intenso programma di sviluppo. Il sistema di riduzione della resistenza all’avanzamento posto sull’ala posteriore è stato rivisto e ottimizzato per sfruttare nella maniera migliore le modifiche introdotte nel Regolamento Sportivo a partire da quest’anno.
Sulle prese d’aria dei freni sono state effettuate delle modifiche di dettaglio, sia sull’anteriore che sul posteriore, e si è lavorato insieme alla Brembo per l’ottimizzazione dell’impianto frenante. Grande attenzione nella fase progettuale ma anche in quella produttiva è stata data alla riduzione del peso e all’incremento della rigidezza. Questo obiettivo è stato perseguito congiuntamente da tutti i reparti – Telaio, Motore ed Elettronica, Produzione – a testimonianza dell’importanza di poter progettare e realizzare una monoposto lavorando fianco a fianco nello stesso luogo, come da sempre avviene alla Ferrari.
Il motore della F138 è un’evoluzione di quello che equipaggiava la vettura dello scorso anno e non potrebbe essere altrimenti visto che il regolamento tecnico impone il divieto di modifiche degli organi interni rivolte ad aumentarne la prestazione. Stante la conseguente difficoltà di ricercare incrementi di performance, è stato intensificato il lavoro di investigazione per mantenerne il livello il più elevato possibile lungo tutto l’arco di utilizzo di ogni unità, ormai arrivato ad una vita media di tre gare.
Il sistema di recupero dell’energia cinetica mantiene la sua collocazione nella parte inferiore centrale della vettura, una scelta strategica da sempre mantenuta dalla squadra, volta anche a massimizzare la sicurezza. Anche quest’anno molti sforzi sono stati dedicati alla riduzione del peso e del volume, migliorando contemporaneamente l’efficienza di alcune delle sue componenti e, così come nel caso del motore, il mantenimento ai massimi livelli di prestazione attraverso il ciclo di utilizzo del KERS. La pluridecennale collaborazione tecnica con la Shell ha permesso un ulteriore progresso sul fronte della benzina e dei lubrificanti, rivolto sia ad aumentare la prestazione in termini assoluti e alla sua permanenza durante il periodo d’utilizzo del propulsore sia a ridurre i consumi. Per quanto riguarda l’elettronica, va segnalata l’introduzione con un congruo anticipo della centralina unica che verrà utilizzata nel 2014, il che ha comportato un intenso lavoro di integrazione e di controllo di tutte le funzionalità sia per quanto riguarda il software che l’hardware.
La filosofia progettuale dello schema delle sospensioni non è mutata, con la conferma della soluzione a tirante sia sull’anteriore sia sul posteriore: è stata invece estremizzata la sua realizzazione, al fine di sfruttarne la resa aerodinamica, in particolare per quella posteriore. Le forme della carrozzeria sono state ridisegnate per assecondare i cambiamenti nella posizione e nella conformazione degli scarichi. La presa d’aria dinamica posta sopra l’abitacolo è stata ridisegnata così come l’imboccatura delle fiancate, a loro volta ottimizzate sempre a scopi aerodinamici, pur mantenendo complessivamente immutato lo schema del sistema di raffreddamento. La parte posteriore della monoposto è molto più stretta e rastremata nella parte bassa.
La configurazione delle ali anteriore e posteriore deriva direttamente dalle ultime versioni di quelle utilizzate sulla F2012, anche alla luce del fatto che lo sviluppo di quella monoposto è stato portato avanti fino all’ultima gara della scorsa stagione. Peraltro, la veste aerodinamica con cui viene presentata la monoposto rappresenta soltanto la fase iniziale dello sviluppo: modifiche significative saranno introdotte nelle settimane che precedono la prima gara ed è già programmato un intenso programma di sviluppo. Il sistema di riduzione della resistenza all’avanzamento posto sull’ala posteriore è stato rivisto e ottimizzato per sfruttare nella maniera migliore le modifiche introdotte nel Regolamento Sportivo a partire da quest’anno.
Sulle prese d’aria dei freni sono state effettuate delle modifiche di dettaglio, sia sull’anteriore che sul posteriore, e si è lavorato insieme alla Brembo per l’ottimizzazione dell’impianto frenante. Grande attenzione nella fase progettuale ma anche in quella produttiva è stata data alla riduzione del peso e all’incremento della rigidezza. Questo obiettivo è stato perseguito congiuntamente da tutti i reparti – Telaio, Motore ed Elettronica, Produzione – a testimonianza dell’importanza di poter progettare e realizzare una monoposto lavorando fianco a fianco nello stesso luogo, come da sempre avviene alla Ferrari.
Il motore della F138 è un’evoluzione di quello che equipaggiava la vettura dello scorso anno e non potrebbe essere altrimenti visto che il regolamento tecnico impone il divieto di modifiche degli organi interni rivolte ad aumentarne la prestazione. Stante la conseguente difficoltà di ricercare incrementi di performance, è stato intensificato il lavoro di investigazione per mantenerne il livello il più elevato possibile lungo tutto l’arco di utilizzo di ogni unità, ormai arrivato ad una vita media di tre gare.
Il sistema di recupero dell’energia cinetica mantiene la sua collocazione nella parte inferiore centrale della vettura, una scelta strategica da sempre mantenuta dalla squadra, volta anche a massimizzare la sicurezza. Anche quest’anno molti sforzi sono stati dedicati alla riduzione del peso e del volume, migliorando contemporaneamente l’efficienza di alcune delle sue componenti e, così come nel caso del motore, il mantenimento ai massimi livelli di prestazione attraverso il ciclo di utilizzo del KERS. La pluridecennale collaborazione tecnica con la Shell ha permesso un ulteriore progresso sul fronte della benzina e dei lubrificanti, rivolto sia ad aumentare la prestazione in termini assoluti e alla sua permanenza durante il periodo d’utilizzo del propulsore sia a ridurre i consumi. Per quanto riguarda l’elettronica, va segnalata l’introduzione con un congruo anticipo della centralina unica che verrà utilizzata nel 2014, il che ha comportato un intenso lavoro di integrazione e di controllo di tutte le funzionalità sia per quanto riguarda il software che l’hardware.
A questo punto, dopo aver
letto la presentazione, come già fatto lo scorso anno, andiamo a
gustarci la F 138 osservandola in più posizioni. Da rilevare la
presenza per la prima volta sulla monoposto del Cavallino di uno
sponsor cinese: WEICHAI POWER, azienda leader nel settore degli
accessori per auto e dei macchinari per l'industria in Cina.
F 138. POSIZIONE ANTERIORE.
F 138. PROFILO SINISTRO.
F 138. PROFILO SINISTRO (leggermente più inclinato).
F 138. PROFILO DESTRO.
F 138 VISTA DALL'ALTO.
F 138. VISTA FRONTALE (primo piano).
F 138. VISTA FRONTALE.
Sperando di farvi cosa
gradita, andiamo ora a vedere un DIETRO LE QUINTE di questo servizio
fotografico.
Andiamo ora a vedere,
invece, una breve sintesi, trasmessa da RAI NEWS, sulla presentazione
della F 138.
Questa la SCHEDA TECNICA
della nuova monoposto, diffusa dal sito internet della ROSSA.
AUTOTELAIO
- In materiale composito a nido d’ape con fibra di carbonio
- Cambio longitudinale Ferrari
- Differenziale autobloccante
- Comando semiautomatico sequenziale a controllo elettronico con cambiata veloce
- Numero di marce 7 +Rm
- Freni a disco autoventilanti in carbonio Brembo
- Sospensioni indipendenti a tirante e molla di torsione anteriore/posteriore
- Peso con acqua, olio e pilota 642 kg
- Ruote OZ (anteriori e posteriori) 13”.
MOTORE.
- Tipo 056
- Numero cilindri 8
- Blocco cilindri in alluminio; fusione in sabbia V 90°
- Numero di valvole 32
- Distribuzione pneumatica
- Cilindrata totale 2398 cm3
- Alesaggio e pistoni 98 mm
- Peso > 95 kg
- Iniezione e accensione elettronica
- Benzina Shell V-Power
- Lubrificante Shell Helix Ultra.
LE
DICHIARAZIONI DEI PROTAGONISTI.
Queste
le principali dichiarazioni rese dal Team Principal, STEFANO
DOMENICALI, dai due piloti, FELIPE MASSA, e FERNANDO ALONSO, e dal
Presidente FERRARI, LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO.
STEFANO
DOMENICALI. «Il passato è il punto di partenza
per raccogliere la sfida sportiva anche quest'anno. Il nostro unico
obiettivo è alimentare la nostra storia e i numeri prestigiosi.
La macchina è una
evoluzione della vettura dello scorso anno, perchè i regolamenti non
sono cambiati. Una macchina che sarà già diversa alla prima gara.
Rispetto allo scorso anno ripartiamo cercando di
miglioratre aspetti positivi: affidabilità, strategia in gara quasi
ottimali, lavoro di affinamento dei ragazzi al pit stop. La macchina
di quest'anno è partita da una organizzazione del lavoro diversa. Un
gruppo ha lavorato per la vettura di quest'anno e uno per quella del
2014.
Purtroppo negli ultimi
anni abbiamo sofferto i periodi invernali, abbiamo cercato di essere
più efficaci in queste settimane e dare ai nostri piloti una
macchina capace di competere fin dal Gran Premio di Australia.
L'obiettivo è chiaro».
FELIPE MASSA. «Spero di portare i
due titoli alla Ferrari, è l'unica cosa che vogliamo. Sono felice di
essere qui per l'ottavo campionato con la Ferrari. Ogni presentazione
è un feeling nuovo e mi pare che sia molto bella questa vettura.
Spero di poter lottare per le vittorie e di portare a casa i due
titoli del campionato che è la cosa a cui teniamo di più.
Sono carico, mi sono preparato ogni
giorno in vista dei test di Jerez. Nella seconda parte di campionato
scorso c'è stata una cresctia anche nella concentrazione. L'inizio
del 2013 voglio iniziarlo così, forte. Si parte tutti da zero e
vogliamo essere competitivi dall'inizio alla fine».
FERNANDO
ALONSO. «Siamo 24 piloti, tutti di evidente
talento, ma molto pochi hanno possibilità di fare punti, ancora meno
di andare sul podio o addirittura di vincere un gran premio. La lotta
per il mondiale è un affare molto ristretto, riservato a un gruppo
molto molto ridotto. Ed ecco che quel secondo posto alla fine l'ho
preso come una fortuna ancora molto grossa, che spero di avere ancora
quest'anno, di lottare fino alla fine. E magari vincere.
Dopo due, tre giorni di delusione
mi sono sentito in effetti molto privilegiato per aver potuto lottare
ancora un altro campionato del mondo fino all'ultima gara. Ogni cosa
che succede in Ferrari ha ripercussioni gigantesche. Anche in Renault
mi successe, reazioni zero. È successo in McLaren, reazioni zero,
succede qua ed è un casino. No, non perdo niente, nè come
preparazione nè come feeling. Ma se non mi riposo un altro po' e non
mi preparo qualche giorno in più non arrivo al 20 novembre al cento
per cento, questo è certo.
Prima arriva il mondiale in Ferrari
e meglio è, ma ho altri quattro anni di contratto e dunque per
quattro presentazioni potrò avere lo stesso obiettivo. Questa è
l'unica squadra al mondo dove un secondo posto non va bene, in cui
non si è soddisfatti della stagione. È l'aspetto stupendo della
Ferrari, che ama la vittoria più del resto, è la squadra migliore
al mondo e ha tutti i record. Spero dunque che anch'io presto,
vincendo, possa entrare nella storia di questa leggenda. Credo sarà
impossibile quest'anno che ci siano sette vincitori diversi come
l'anno scorso nelle prime sette gare. Penso a una lotta tra due, al
massimo tre team. Uno deve essere assolutamente la Ferrari».
LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO. «L'ho
definita speranzosa perchè ho notato moltissima attenzione ai
dettagli soprattutto nelle aree in cui è fondamentale
l'aerodinamica. Perchè dovrei sperare che questa macchina sia
competitiva fin dalla prima gara? Le risposte sono 3: la prima, per
l'attentissima, maniacale revisione della stagione scorsa, la seconda
è il forte cambiamento organizzativo e di metodologia del lavoro, e
la terza la concentrazione su un'unica galleria, che sarà importante
soprattutto nel prosiegiuo della stagione. Non avendo a disposizione
le prove in pista, che tanto vorremmo reintrodurre, ci siamo
concentrati maggiormente sugli strumenti di simulazione.
Il motore V6 non è nella
tradizione costruttiva della Ferrari e l'omaggio contenuto nel nome
della F138 all' 8 cilindri è dovuto al fatto che lo usiamo per
l'ultimo anno. Io continuo a sostenere, per motivi economici e di
musicalità e potenza, che sarebbe meglio mantenere l'8 cilindri.
Si è deciso di fare il V6, se
l'anno prossimo si faranno modifiche che sono nell'interesse della
Formula 1 allora sarò contento di vedere all'opera anche questo
motore, del resto sono certo che la Ferrari è in grado di costruire
il V6 più forte al mondo».
L'augurio
veramente sincero, dopo una stagione che ha visto FERNANDO ALONSO
lottare fino all'ultimo Gran Premio, è quello non solamente di poter
rivedere anche quest'anno la ROSSA in lotta fino alla fine per il
titolo iridato, ma sopratutto che possa tornare a far sognare tutti i
suoi tifosi sparsi per il mondo.
Rüdiger
Franz Gaetano Herberhold
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