A distanza di un
anno ricordo ancora quei momenti. Stavo preparando le WEEKEND NEWS
della domenica mattina per la pagina FB dei lettori del GUERIN
SPORTIVO, quando improvvisamente, da un momento all’altro appresi
immediatamente della notizia del gravissimo incidente in cui era
stato coinvolto MARCO. Non ve lo nascondo: per me fu una vera e
propria pugnalata. A distanza di 8 anni dal terribile incidente in
cui, sul circuito di SUZUKA, perse purtroppo la vita, DAJIRO KATO, e
a distanza di un anno dall’incidente di MISANO, dove purtroppo
perse la vita il giapponese TOMIZAWA, un nuovo incidente stava di
nuovo colpendo il mondo del MOTOMONDIALE. Ma, e questa era la cosa che
mi faceva ancora più male, stava colpendo un ragazzo veramente unico
quale era il SIC. La prima cosa che feci fu quella di avvertire
subito i lettori di quanto stava accadendo a SEPANG. I lettori della
pagina, a cui finirò mai di dire grazie, compresero subito la
gravità della situazione: sia coloro che stavano seguendo la gara,
sia chi, come me, non aveva accesso il televisore. Sono stati attimi
in cui in pagina abbiamo cercato di mandare in continuazione messaggi
di pronta guarigione, e al contempo di incoraggiamento al SIC.
Sapevamo che purtroppo, in seguito all’incidente aveva perso
completamente conoscenza ma speravamo che al PRONTO SOCCORSO potesse
essere rianimato, ma che soprattutto si potesse riprendere.
Purtroppo, però,
tra le 10:56 e le 11, arrivò la notizia che nessuno di noi avrebbe
mai voluto sentire, e nel mio caso pubblicare. Un lettore, con un
post dette a tutti noi in diretta la notizia che purtroppo MARCO non
ce l’aveva fatta. Un momento di tristezza ci colpì in pagina. Non
era venuto a mancare il campione di MOTO GP, era venuto a mancare UNO
DI NOI.
Avete letto bene:
UNO DI NOI. Andando a leggere tantissimi post su FB e non solo, ci fu
una cosa che mi colpì molto, la stessa cosa che in quei momenti
stavo peraltro avvertendo anch’io: quando apprendemmo la notizia
della scomparsa di MARCO, la prima sensazione che ebbi era la stessa
sensazione che si ha quando viene a mancare una persona a te cara.
Quando venne a mancare il SIC, infatti, ebbi la sensazione (e,
ribadisco, non fui l’unico!) che venisse a mancare un secondo
fratello, o comunque una persona di famiglia. Questo sebbene
purtroppo non ebbi modo di conoscere direttamente Marco. E forse sta
proprio in questo, se vogliamo, la grandezza di Marco. Nonostante la
MOTO GP, Marco non si era mai atteggiato come una prima donna, ma era
rimasto un ragazzo di una sensibilità e di una umiltà veramente
unica, tale da sentirlo vicino a noi. O meglio, UNO DI NOI.
Questo, spiega,
quindi, il grande affetto da parte non solo dei tifosi, ma anche di
tantissima gente comune, che, non solo in occasione dei funerali, ma
anche nei giorni successivi, non hanno mancato di fare visita alla
famiglia di MARCO, portandole qualcosa, e soprattutto facendole
sentire il proprio calore.
C’è chi, nei
giorni immediatamente successivi alla tragedia che colpì il SIC, lo
ha paragonato alla figura, altrettanto indimenticabile di GILLES
VILLENEUVE. Se è vero che entrambi (GILLES con la FERRARI e MARCO
con il TEAM GRESINI-HONDA) non hanno vinto i relativi mondiali, c’è
un aspetto che però li accomuna in maniera molto importante:
entrambi correvano con l’anima e con il cuore, dando sempre il
tutto per tutto.
Prendete
GILLES VILLENEUVE. Gilles è entrato nel cuore di noi
appassionati di FORMULA 1 non solo con la vittoria di MONTECARLO del
1981, non solo con la celebre vittoria di JARAMA (con ben 5 monoposto
in fila indiana dietro a lui). No,amici. Gilles Villeneuve è
entrato nel cuore di noi tifosi perché correva con il cuore.
Esempio di quanto
sto affermando è il mitico GP DI DIGIONE del 1979. Una gara che,
grazie ai sorpassi e controsorpassi con la RENAULT TURBO di RENE
ARNOUX (sequenza, questa entrata nella storia della FORMULA 1) non
solamente permise a GILLES di arrivare secondo, ma permise a noi
tifosi della ROSSA di apprezzare ancora di più questo giovane pilota
canadese, e soprattutto permise a GILLES di entrare nei cuori di noi
tifosi della ROSSA. Un cuore dal quale non sarebbe più uscito.
Stessa cosa vale
per MARCO. Il SIC a volte magari sbagliava in partenza, ma ogni volta
metteva sempre il cuore in quello che faceva. Dopo una prima parte di
campionato, lo scorso anno, in cui purtroppo aveva buttato all’aria
diverse pole position in partenza, a causa di alcuni “errori di
gioventù”, Marco aveva ben appreso la lezione, tanto che nelle
ultime gare di campionato, Marco era riuscito ad andare ben 2 volte
sul podio. Nella fattispecie, nell'ultima gara disputata in
AUSTRALIA, una settimana prima dell’incidente che poi gli avrebbe
costato la vita, MARCO era arrivato secondo. Queste le sue dichiarazioni, al termine della gara disputata a PHILIP ISLAND.
A un passo dalla sua
prima vittoria in MOTO GP. O meglio, a un passo da quel gradino più alto, quello più carino, che MARCO sognava di raggiungere, e da cui, come affermò
nel suo ultimo video ufficiale, girato in albergo a KUALA LUMPUR,
alla vigilia delle prove libere sul circuito di SEPANG, sognava di
raggiungere.
Purtroppo, Marco
non è riuscito a salire sul gradino più alto del podio. Voglio però
pensare che lassù nel GP del PARADISO di MOTO GP, a bordo della sua
HONDA bianca e rossa con il numero 58 ben visibile sul capolino, sia
riuscito a raggiungere questo traguardo, battendo tutti i suoi
avversari.
In occasione del
primo anniversario della sua scomparsa, tutto il paddock della
MOTOGP ha voluto rendere omaggio a MARCO, presentando una targa,
posizionata nella curva 11, dove purtroppo Marco perse la vita, e
dedicata al pilota del Team Gresini.
Nessuno ha voluto mancare a
questo momento così toccante: da JORGE LORENZO, a CASEY STONER (che
è arrivato sul posto portando il passeggino di sua figlia), dal TEAM
MANAGER della sua scuderia FAUSTO GRESINI, visibilmente commosso, al
suo manager, CARLO PERNAT, all’amico di sempre VALENTINO ROSSI, che
ha dichiarato in questi giorni su TWITTER quanto il SIC gli mancasse
davvero molto.
Anche noi nel
nostro piccolo vogliamo ricordare la figura di MARCO, e così abbiamo
deciso di ripubblicare la puntata che realizzai lo scorso anno, poche
ore dopo la sua scomparsa. (la potete leggere qui) Una puntata in
cui ripercorrevavamo la sua carriera, partendo dalla 125, per poi
passare alla 250 con il MONDIALE vinto nel 2008 a bordo della sua
GILERA, per poi arrivare al passaggio in MOTOGP, dove ritrovò
l’amico di sempre, VALENTINO ROSSI.
Una cosa,
comunque, è certa: nonostante purtroppo sia purtroppo passato un
anno dalla sua scomparsa, e nonostante, purtroppo, sia stato
strappato alla vita troppo giovane, Marco resterà per sempre nei
cuori di tutti noi appassionati di sport.
Rüdiger
Franz Gaetano Herberhold
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