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venerdì 10 novembre 2017

Presentazione Gp Brasile

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La Formula 1 sbarca in Brasile per la penultima tappa del mondiale 2017. Teatro della sfida è il circuito di Interlagos, sito nell'omonimo quartiere di San Paolo, e sede del Gp dal 1973 al 1980 (edizione 1978 esclusa), e poi dal 1990 a oggi, dopo esser stato riveduto in alcuni tratti (nel 1978, e dal 1981 al 1989 la corsa si è disputata sul circuito di Jacaparegua, sito a circa 30 Km a sud ovest di Rio De Janeiro).
Singolare la disposizione del tracciato (4309 metri da ripetere 72 volte): seppur in altura (800 m sul livello del mare, dato comunque inferiore a quello del Gp del Messico), il circuito è situato tra due laghi artificiali, il Guarapiranga e il Billings: da qui il nome Interlagos. Lungo il tracciato più volte nel corso degli anni si sono presentati dei dossi, al punto da costringere lo scorso anno gli organizzatori a riasfaltare la pista: è molto probabile che l'origine di questi dossi sia da addebitare proprio alla natura del terreno così fragile tra i due laghi.

Uno dei problemi maggiormente emersi nel corso della scorsa stagione (in particolare in gara) era stata la difficoltà della pista a drenare l'acqua, in caso di forti piogge. Ricorderete, infatti, le due interruzioni di gara, e addirittura le 6 safety car entrate per l'impossibilità da parte di numerosi piloti a tenere la macchina in pista, andando così in aquaplanning. Proprio per questo motivo, il Direttore di Gara, Charlie Whiting, ha inviato alle squadre una nota in cui viene comunicato l'inserimento di ulteriori canali di scolo proprio nelle zone dove lo scorso anno l'acqua faceva fatica a defluire: in particolare nel primo settore alle curve 2 e 3, e nell'ultimo alle curve 12, 13, 14 e 15 che portano le monoposto verso il traguardo.

Passando a un'analisi rigorosamente tecnica, la pista di Interlagos richiede un carico aerodinamico medio-alto: se da una parte nel primo e terzo settore ci sono due rettilinei in cui è necessario avere la massima velocità, dall'altra nel secondo settore è fondamentale avere della trazione per poter affrontare al meglio la serie di curve in successione che caratterizzano questo tratto di pista.

LA SCELTA DELLE GOMME.


Come sempre tre le mescole che la Pirelli porterà in pista: Supersoft, Soft e Medie (come possiamo vedere dalla grafica uscita in queste ore sulla pagina Fb del gommista milanese). La scelta di queste mescole è legata sostanzialmente alle notevoli sollecitazioni laterali e longitudinali che fanno innalzare al massimo le temperature delle gomme, non consentendogli mai di fatto di riposarsi. In particolare, occhio alla posteriore destra: in gara è quella più sollecitata, e di conseguenza quella destinarsi ad usurarsi prima.
Da rilevare anche la differente reazione di comportamento delle mescole selezionate: mentre la Soft (riconoscibile dalla banda gialla) è una High Working Range e necessita quindi di temperature di esercizio piuttosto alte quantificabili tra 115° e 145°, Medie e Supersoft possono lavorare con una temperatura di esercizio più basse essendo delle Low Working Range.
Nella fattispecie la Supersoft lavora con una temperatura di esercizio compresa tra 85° e 115°, mentre la Media tra 105° e 135°. La Mercedes che in passato ha dimostrato più volte di avere di difficoltà a mandare in temperatura le gomme per via dello scarso grip generato se vorrà fare un buon giro in qualifica dovrà inevitabilmente scaldare bene le gomme nel primo e secondo settore del giro di riscaldamento, per poi tirare al massimo dalla mescola nel terzo settore dalla curva 12-13 in poi in modo da arrivare a tutta velocità al termine del rettilineo di partenza.

INTERLAGOS E I TITOLI MONDIALI ASSEGNATI.


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Quando pensiamo a Interlagos, non possiamo non pensare ai titoli mondiali qui assegnati. Se fino al 2003 la gara veniva disputata tra Marzo e Aprile, a partire dal 2004 la gara è stata spostata tra Ottobre e Novembre per evitare il rischio di piogge torrenziali, dopo quanto avvenuto nell'edizione 2003, con una gara caratterizzata da numerosissimi incidenti, e vinta in maniera rocambolesca dalla Jordan di Giancarlo Fisichella.
In ben 6 occasioni, il titolo iridato si è deciso qui. La prima volta è stata nel 2005, con Alonso che, arrivando terzo con la sua Renault dietro alle McLaren di Montoya e di Raikkonen, può aggiudicarsi matematicamente il suo primo titolo piloti.
Lo stesso pilota asturiano otterrà il bis l'anno successivo, conquistando il titolo iridato grazie al secondo posto dietro alla Ferrari guidata da Felipe Massa, e al quarto posto in rimonta di Michael Schumacher, nel giorno in cui il campione di Kerpen abbandona per la prima volta il mondo della Formula 1.

Nel 2007 è la Ferrari a festa festa con Kimi Raikkonen che si aggiudica il titolo piloti. Fondamentale il gioco di squadra delle Rosse, con Massa che farà comunque faticare il pilota finlandese prima di cedergli la posizione. Massa protagonista anche nel 2008: per un minuto, infatti, è lui a laurearsi Campione del Mondo, senonchè grazie al doppio sorpasso sulle due Toyota di Trulli e di Glock, sarà poi Hamilton ad aggiudicarsi il titolo iridato.
Nel 2009 è Jenson Button con la Brawn GP a laurearsi Campione del Mondo con il quarto posto (dietro alla Red Bull di Webber, vincitore della gara) e con l'ottavo posto del compagno di squadra Barrichello.
Nel 2012 è infine Sebastian Vettel su Red Bull a conquistare il titolo iridato a Interlagos con 3 punti di vantaggio sul ferrarista Fernando Alonso. Il pilota tedesco sarà autore di una rimonta, generata da un contatto con la Williams di Bruno Senna, il quale tocca la Red Bull, mandandola in testacoda, e con Vettel costretto a ripartire in fondo al gruppo. Arriverà 6°, conquistando così i 3 punti necessari a conquistare il suo terzo titolo iridato.

I MOTIVI D'INTERESSE.

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Con i due titoli già assegnati (alla Mercedes il Costruttori ad Austin, ad Hamilton il Piloti in Messico) potrebbe risultare quasi difficile trovare un motivo d'interesse. Eppure qualche cosa da raccontare c'è ancora. A cominciare dalla lotta per il secondo posto. Grazie al secondo posto conseguito in Messico, Valtteri Bottas si è riportato a soli 15 punti da Sebastian Vettel, che sempre nella gara messicana ha dovuto dire addio alle sue residue speranze di titolo. Non c'è dubbio che sulla carta il pilota finlandese della Mercedes possa essere indubbiamente motivato, ma è altrettanto vero che con iol nuovo pacchetto aerodinamico introdotto in Malesia, è Hamilton più di lui a trovarsi molto più a suo agio con la monoposto, divenuta più aggressiva da guidare.
Se Vettel non commetterà errori e non incapperà in problemi tecnici simil Malesia o Giappone, può sicuramente confermare la sua seconda posizione in classifica.

Concludiamo, infine, con il Mercato piloti. Con Norris (impegnato domani con la Force India nella FP1) ufficializzato per il prossimo anno terzo pilota McLaren al posto di Button, lo sguardo di tutti è rivolto alla Sauber, dove secondo alcune indiscrezioni potrebbero venir ufficializzati i piloti 2018. Se al momento la soluzione più accreditata sembra essere una line-up costituita da Ericsson (molto vicino alla cordata Longbow finance, proprietaria dal Luglio 2016 del team elvetico) e dal giovane talento della Ferrari Driver Academy Charles Leclerc (fresco campione di Formula 2), con Wehrlein fuori, secondo Motorsport.com non è da escludere neanche una possibile sponsorizzazione Alfa Romeo all'interno della Sauber, con la Ferrari fornitrice tecnica di cambio e power unit ovviamente aggiornata, e con al volante non solo Leclerc ma anche Giovinazzi. Una cosa, comunque è certa: i prossimi giorni saranno davvero decisivi per la buona riuscita o meno della trattativa.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold
Twitter: @ruggero81

venerdì 5 giugno 2015

SPUNTI DI SPORT-Presentazione GP Canada


Dopo il GP di Montecarlo che ha visto la vittoria in extremis della Mercedes di Rosberg, il secondo posto della Ferrari di Vettel, e il terzo posto della Mercedes di Hamilton, mattatore della gara fino a dieci giri dal termine quando un pit stop inopportuno richiesto dal pilota e concordato con il team ha rovinato una gara finora perfetta, il Circus della Formula 1 sbarca in Canada a Montreal sull'isola artificiale di Notre Dame sul circuito intitolato a Gilles Villeneuve.
Tanti i motivi d'interesse della gara, trasmessa in diretta da SKY e in differita su RAIDUE. Da una parte dopo l'errore in casa Mercedes, è lecito immaginarsi un Hamilton con il coltello tra i denti per cercare di recuperare la vittoria persa a Montecarlo. Dall'altra è logico immaginarsi una Mercedes che vorrà cancellare la delusione dello scorso anno, quando, dopo aver conseguito l'ennesima prima fila, fu costretta a ritirarsi con lo stesso Hamilton e ad arrivare seconda con Rosberg dietro alla Red Bull di Ricciardo a causa prima di un calo di potenza su entrambe le monoposto e poi per seri problemi ai freni.Al contempo ci sarà grande attesa anche per capire come si comporteranno McLaren e Ferrari dopo la decisione di utilizzare alcuni gettoni per l'evoluzione del motore diffusa lunedì sera dal delegato FIA Charlie Whiting. Se la McLaren utilizzerà l'evoluzione della propria power unit già in Canada, e la Mercedes porterà a Montreal la sua seconda power unit senza però aggiornarla, proprio la scorsa settimana il Team Principal Arrivabene aveva dichiarato che la Ferrari non avrebbe schierato in Canada una evoluzione del proprio motore. Cosa che stona con la nota diffusa lunedì sera dalla Federazione. A questo punto la domanda è: evoluzione motore già in Canada lasciando una evoluzione più sostanziosa a Spa e a Monza, o richiesta di poter usare 3 dei 10 gettoni a disposizione per poter preparare una versione EVO diciamo soft del motore Ferrari da schierare più avanti? All'asfalto di Montreal il fatidico dilemma.

LA PRIMA VOLTA.

Il Circuito di Montreal ha visto diversi piloti vincere in carriera la loro prima (e in alcuni casi unica) vittoria in Formula 1. Abbiamo scelto le tre prime vittorie più emozionanti.


L'8 Ottobre 1978 ad aggiudicarsi la sua prima vittoria in Canada nella gara conclusiva della stagione a bordo della Ferrari F312 T3 è Gilles Villeneuve, seguito dalla Wolf motorizzata Cosworth di Jody Scheckter (compagno di squadra di Villeneuve in Ferrari la stagione successiva) a 13 secondi, e dall'altra Ferrari di Reutemann, partito 11°, a 19 secondi.Ritirato a 20 giri dal termine il pilota francese della Lotus ed autore della pole position Jean Pierre Jarier a causa di un problema tecnico (mancanza d'olio sull'impianto frenante). Dopo quella prima storica vittoria Gilles otterrà altre vittorie con la Ferrari tra il 1979 ed il 1981, ma, come direbbe Michael Ende, questa è un'altra storia.


Altro pilota a conquistare la sua prima (e unica) vittoria in Formula 1 sul circuito canadese l'11 Giugno 1995 è Jean Alesi al termine di una gara che potremmo definire rocambolesca.
La gara vede in griglia la Benetton di Michael Schumacher in pole position, seguito dalla Williams di Damon Hill; in seconda fila l'altra Williams di David Coulthard e la Ferrari di Berger in terza fila l'altra Ferrari di Alesi e l'altra Benetton di Johnny Herbert.
Al via subito il primo colpo di scena: la Williams di David Coulthard va in testacoda con il pilota costretto al ritiro. Rispetto ad altre piste fin dai primi giri si nota subito come le due Ferrari con in particolare la monoposto di Alesi sia più performante rispetto ad altri tracciati e non a caso dopo 16 tornate ecco il sorpasso ai danni di Hill, bissato poi da Berger al 25° giro. Resterebbe da superare Schumacher ma il pilota tedesco della Benetton ha dopo una trentina di giri un vantaggio di oltre mezzo minuto. A sorpresa però a undici tornate dal termine la monoposto di Schumacher rallenta improvisamente e Jean può così passare in testa. La gara vedrà così Alesì sul gradino più alto del podio con la Ferrari seguito dalle Jordan di Barrichello e di Irvine, staccate rispettivamente di 31 e 33 secondi. Quarta a 36 secondi la Ligier di Olivier Panis, quinta a 37 secondi la Benetton di Micheal Schumacher, il quale a fine gara darà un passaggio ad Alesi fino ai box, essendo rimasta la Ferrari del pilota francese senza benzina. Andiamo a rivivere la gara con la sintesi tratta dalla telecronaca realizzata per Mediaset da Andrea De Adamich e Guido Schittone.


 Andiamo ora a rivivere sempre tratto dalla telecronaca MEDIASET il momento dell’arrivo.


Questa invece la cerimonia del podio.


 L'8 Giugno 2008 ad ottenere la prima vittoria ( e anche in questo caso unica) in Formula 1 è il pilota polacco della BMW, Robert Kubica, anche in questo caso è necessario aprire una piccola parentesi.Giusto un anno prima, il 10 Giugno 2007, proprio in quel di Montreal Kubica al 26° giro era stato protagonista di un terribile incidente, di qui possiamo vedere le immagini.

Incidente dal quale il pilota polacco era uscito per fortuna praticamente illeso. Certo, dovette saltare la domenica successiva a scopo precauzionale la successiva gara in programma sul circuito di Indianapolis in cui venne sostituito dall'allora terzo pilota Sebastian Vettel il quale fece il suo esordio in F1, ma a partire dal Gp di Francia il 1° Luglio 2007 Robert tornò puntualmente in pista come nulla fosse successo. Dimostrazione di come le cellule di sicurezza delle monoposto di F1 in ambito sicurezza siano migliorate non poco nel corso degli anni. 


Torniamo però a quell'8 Giugno 2008. Le qualifiche avevano visto la McLaren Mercedes di Hamilton in pole position, seguito dalla BMW di Kubica staccata di circa 6 decimi, la Ferrari di Kimi Raikkonen terza a circa 9 decimi dalla monoposto di Woking e con pochi millesimi di vantaggio sulla Renault di Fernando Alonso.
La gara viene decisa praticamente al 17° giro quando a causa del ritiro di Sutil, il quale lascia la sua Force India con i freni in fiamme lungo il tracciato. Inevitabile il ricorso alla safety car. Al termine del giro successivo Hamilton, Kubica e Raikkonen rientrano al pit stop per la sosta. Kubica e Raikkonen superano il pilota della McLaren, ma trovano il semaforo rosso al termine della pit lane, per cui per rientrare in pista devono aspettare la luce verde. Hamilton arriva lungo e sbagliando in pieno la frenata, finisce per tamponare la Ferrari di Raikkonen. Gara finita per entrambi. Kubica rientra in pista, Inizia così una gara di rimonta per il pilota polacco che lo vedrà poi passare il proprio compagno di squadra, Nick Heidfeld, e conquistare così la testa della classifica al 49° giro. La gara si concluderà quindi con la doppietta BMW con Kubica davanti ad Heidfeld di 16 secondi. Terzo sul podio David Coulthard, staccato di 23 secondi con la sua Red Bull.Andiamo a rivivere questa storica vittoria con l'ultimo giro e la cerimonia del podio tratta dalla telecronaca SKY di Carlo Vanzini e Marc Gene.

IL MURO DEI CAMPIONI.


Un vero e proprio spauracchio. Non ci sono altri modi per definire il Muro dei Campioni (Wall of the Champions) posto all'uscita della curva 13, una vera e propria barriera di cemento che i piloti sono soliti sfiorare per poi lanciarsi a piena velocità lungo il rettilineo del traguardo. Questo muro su cui compare la scritta “Benvenuti in Quebec”, ha assunto con gli anni questo soprannome perchè nel corso degli anni è stato oggetto di numerosi incidenti da parte dei piloti ma in particolare da parte di 5 campioni del mondo.



I primi 3 a saggiare il muro sono stati nel 1999 Damon Hill a bordo della sua Jordan-Honda, Michael Schumacher con la sua F399 e Jacques Villeneuve con la sua BAR-Supertec. 


Andiamo ora a vedere alcuni “incontri ravvicinati” con questo muro. Ovviamente precisiamo che si tratta di incidenti indubbiamente spettacolari ma senza pericolo di vita.


 Nel 2005 a toccare il Muro dei Campioni è stato Jenson Button a bordo della sua BAR-Honda (sarebbe diventato Campione del mondo nel 2009 con la Brawn GP) al 46° giro, quando era in lotta per il terzo posto con la F2005 di Schumacher.


Ultimo campione del mondo ad avere un contatto ravvicinato con il Wall of the Champions è stato Sebastian Vettel nel 2011, pochi mesi dopo esser diventato Campione del mondo, anche se in questo caso lo scontro è avvenuto durante una sessione di prove libere.

IL GIRO ONBOARD DELLA PISTA.


Concludiamo questo nostro PREVIEW con il consueto giro onboard della pista, per cui andiamo insieme a bordo della Williams- Mercedes FW 36 di Felipe Massa della scorsa stagione andando così a scoprire le caratteristiche della pista.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

venerdì 21 novembre 2014

SPUNTI DI SPORT-UNA STAFFETTA IN ROSSO.


Uno seduto accanto all'altro, quasi a voler rappresentare il presente e il futuro della Ferrari. Nella tradizionale PRESS CONFERENCE del giovedì così si sono presentati Fernando Alonso e Sebastian Vettel. Conoscendo Bernie Ecclestone, da non escludere che sia stata una scelta voluta quella della FOM. Indipendentemente dalla paternità di questa decisione la giornata di ieri ha ufficializzato quello che in fondo, grazie alle dichiarazioni del Team Principal della Red Bull, Chris Horner, sapevamo già dal GP del Giappone: sarà Sebastian Vettel a sostituire Fernando Alonso alla guida della Ferrari. La scelta della MC LAREN di ufficializzare la propria line-up dei piloti per la prossima stagione dopo il 1° dicembre ha spinto la Ferrari ad anticipare i tempi.
Ecco così poco prima delle 11 di ieri uscire il presente comunicato sul sito del Cavallino.

La Scuderia Ferrari e Fernando Alonso comunicano di aver interrotto consensualmente il loro rapporto di collaborazione tecnico-agonistica. Fernando Alonso lascerà la squadra alla conclusione di questo campionato, al termine di un quinquennio che ad oggi lo ha visto conquistare 1186 punti, 44 podi e 11 vittorie. Tutta la Scuderia Ferrari ringrazia Fernando per il suo grande contributo, sia sotto il profilo umano che professionale.
Nell’albo d’oro dei piloti della Scuderia Ferrari Fernando Alonso avrà sempre un posto d’onore”, ha dichiarato il Team Principal Marco Mattiacci.A lui vanno i nostri più sentiti ringraziamenti per la sua straordinaria avventura con la Scuderia, durante la quale per due volte ha sfiorato il titolo mondiale. Siamo certi che un grande pilota come Fernando porterà sempre il Cavallino nel cuore, così come i tifosi della Ferrari continueranno a seguirlo con enorme affetto nei suoi futuri impegni”.

Poco dopo le 11 sempre sul sito della Ferrari è uscito ufficialmente il comunicato in merito all'ingaggio di Sebastian Vettel da parte del Cavallino rampante.
La Scuderia Ferrari ha comunicato di aver raggiunto un accordo di collaborazione tecnico-agonistica di durata triennale con Sebastian Vettel, a partire dalla stagione 2015.
Nella prossima stagione la squadra sarà dunque formata da Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel. “La Scuderia Ferrari ha deciso di riporre la sua fiducia nel più giovane pluricampione della storia della Formula 1” – ha dichiarato il Team Principal, Marco Mattiacci - Sebastian Vettel rappresenta una combinazione unica di gioventù ed esperienza, e porta con sé uno spirito di squadra fondamentale per affrontare insieme a Kimi le sfide che ci attendono per tornare ad essere protagonisti il prima possibile. Oltre ad una grande sete di vittoria, con Sebastian condividiamo l’entusiasmo, la cultura del lavoro e la tenacia, elementi chiave per costruire insieme a tutti i membri della Scuderia un nuovo capitolo nella storia Ferrari”.

LE DICHIARAZIONI DI ALONSO E VETTEL.


Dunque, eccoli lì,uno accanto all'altro il presente e il futuro della Ferrari. Due piloti, o meglio due ragazzi dal carattere diametralmente opposto, ma con unico grande DNA in comune:quello del campione.
Già nei rispettivi comunicati emessi dalla Ferrari Alonso e Vettel avevano comunicato rispettivamente l'addio e l'arrivo a Maranello. Nel corso però della Press conference i due piloti sono stati ancora più franchi, ancora più diretti, per cui senza andare a leggere le classiche dichiarazioni di rito pubblicate dail comunicati stampa, andiamoci a leggere direttamente dalla Press Conference cosa hanno dichiarato in merito alla loro decisione.

Cominciamo da Fernando Alonso. “Si apre un nuovo capitolo della mia carriera, credo di aver sentito il momento in cui ero alla ricerca di nuove motivazioni. Non è stata una decisione facile senza dubbio: ne avevamo già discusso la passata stagione, ma abbiamo preferito aspettare il 2014 per vedere come si sarebbe comportata la nuova vettura. Verso il periodo estivo molte cose sono cambiate. Solo il tempo dirà se la mia decisione è stata positiva o meno, ma quello che è certo è che ho vissuto un’esperienza fantastica. Sono fiero di aver lavorato per cinque anni in Ferrari, sono cresciuto sia come pilota che come persona, ho solo sentimenti e ricordi positivi. Abbiamo perso due mondiali, tre volte sono giunto secondo. Era il momento di chiudere una porta ed aprirne una nuova. I test con McLaren-Honda, preciso, non condizioneranno una mia scelta.

Cosa cambieresti del tuo rapporto e della tua storia con la Ferrari? “Non saprei, mi sono goduto pienamente questa fantastica esperienza. Sono un privilegiato. Il gruppo di lavoro era sensazionale, ho imparato tanto, non sono più né lo stesso uomo né lo stesso pilota del 2009: sono migliorato praticamente sotto ogni aspetto possibile. Ho compiuto un passo importante per la mia carriera; devi sentire quando è il tempo di cambiare, e per me lo era. Ho espresso questo mio pensiero al team in settembre, si sono rivelati molto comprensivi, nonostante avessi ancora due anni di contratto. Hanno capito che sarebbe stata la cosa migliore per entrambi. Spero di combattere per posizioni migliori e risultati migliori, in futuro.
Non ho avuto un singolo momento nel quale ho aperto gli occhi. Già al termine del 2013 avevo dei dubbi su questa stagione, sapevo che avremmo vissuto un grosso cambiamento. Ho aspettato di vedere come potesse essere l’era Turbo per Ferrari. Avevo un rapporto molto vicino al Presidente Montezemolo, ci sentivamo ogni settimana. Avevamo concordato che, se la vettura non fosse stata competitiva, sarei stato libero di guardarmi attorno. Ho amore e rispetto per questo team, che me ne ha dimostrato altrettanto. La mia carriera in Ferrari finisce qui, da lunedì sarò un semplice tifoso del Cavallino.
Abbiamo analizzato le possibilità di un’estensione di contratto fino al 2019, ma durante l’anno sono cambiate molte cose. Quando sei all’interno, e vedi verso che direzione sta andando il futuro, capisci che è il momento di prendere una decisione. A settembre ho comunicato la mia scelta, trovando molta comprensione, dopodichè ho iniziato ad analizzare le varie possibilità.


Il casco che indossero in questa ultima gara con la Ferrari è diviso in due parti. Da un lato, ho la bandiera dell’Italia, con le firme di tutti i ragazzi del team, mentre dall’altra ho l’immagine di un pit-stop di questa stagione. A Sochi ho preso tutte le firme dei componenti dello staff, ma alcune sono andate perdute, quindi sono dispiaciuto per il rusiltato finale, che non è come mi aspettassi, ma è ugualmente bello e ricco di significato. Questo sarà il mio ultimo Gran Premio con Ferrari, e idealmente volevo portare in macchina con me ogni componente della scuderia.”


Queste le dichiarazioni in Press Conference di Sebastian Vettel. “Era il momento giusto. Non che fosse una decisione facile, ho trascorso praticamente tutta la mia vita, da quando avevo 12 anni, con il supporto della Red Bull e ho un legame veramente forte con tutta la gente in Austria. Gli ultimi 4 anni sono stati fantastici, è stata una bella avventura, ma a un certo punto senti senti che hai bisogno di provare una nuova sfida con qualcosa di diverso. Ho un rapporto veramente bello non solo con la mia scuderia ma con l’intera famiglia Red Bull. Il desiderio era di lasciare, e penso che non sia consigliabile di provare a fermare una persona che voglia lasciare, e costringerla a rimanere o provare a convincerla. Ciò detto è stata una decisione veramente difficile, perché non è stata presa contro la Red Bull ma esclusivamente per me e il mio futuro. Certe scelte non sono facili ma devi dare ascolto al tuo cuore e fare quello che ti dice.
Non credo ci sia bisogno che io accenni alla storia della Ferrari. È probabilmente il team più importante di questo sport. Per questo motivo sono davvero emozionato e anche molto motivato a fare del mio meglio, mettendoci il cuore, ovviamente nella speranza di ottenere risultati.
Penso di trovarmi piuttosto bene con Kimi Raikkonen, perché Kimi è probabilmente il pilota meno complicato in griglia. Se parliamo delle sue abilità, non credo ci sia una sola persona nel paddock che ne dubiti, incluso me. A livello personale invece, molto sinceramente, non mi aspetto nessuna complicazione perché abbiamo un buon rapporto ma soprattutto rispetto l’uno per l’altro, una cosa essenziale per affrontare eventuali situazioni.
Arrivare in Ferrari sarà speciale, questo è sicuro. È il sogno della mia infanzia, non solo mio ma di tanti ragazzini che come me vedevano Schumacher come il proprio eroe. All’inizio era con Benetton ma poi è passato alla Ferrari nel 1996 raccogliendo una grande sfida, e finalmente ha portato il titolo nel 2000. Da allora quando pensiamo a Schumacher è sempre nella macchina rossa. Quindi sono sicuro che sarà una bella avventura e sono veramente ansioso di provare questa emozione, non solo nella prima gara ma già nei test invernali quando ci entrerò per la prima volta. Qualcosa che probabilmente rimarrà per tutta la mia vita. Perciò non vedo l’ora che avvenga, non so ancora cosa si prova ma sono molto ansioso di scoprirlo”.

LE DICHIARAZIONI DI RAIKKONEN.


Nel corso del pomeriggio oltre alle dichiarazioni di Alonso e Vettel sono arrivate anche le dichiarazioni a Sky di Kimi Raikkonen, il quale, lo anticipiamo, ha espresso piena soddisfazione per l'arrivo in Ferrari di Sebastian Vettel, suo carissimo amico.
Sì, è bello essere finalmente nella stessa squadra con Sebastian. Ovviamente il nostro compito principale sarà portare il team ai livelli che gli spettano e lavoreremo insieme a questo comune obiettivo.Chiaramente ci vogliamo battere a vicenda. Vogliamo essere l’uno davanti all’altro ma il team viene prima e innanzi tutto dobbiamo portarlo dove deve stare, cioè davanti, vedremo con il tempo cosa succederà. Ovviamente non ho mai lavorato con lui prima, nella stessa squadra, ma lo conosco meglio rispetto a tutti gli altri ragazzi e il nostro rapporto è sempre stato molto facile e non aspettatevi alcuna modifica in tal senso. Mi aspetto che tutto resti normale, diciamo, e che possiamo far crescere la squadra per portarla dove dovrebbe essere. Confido al 100% nelle persone che stanno progettando la nuova vettura, in ognuno dei ragazzi. So già che sarà una macchina molto migliore, ma dipenderà molto anche da quello che faranno gli altri. Ad ogni modo sono ottimista, vedremo il prossimo anno”.

CONSIDERAZIONI TECNICHE.
Dopo aver pubblicato i vari comunicati stampa e le varie dichiarazioni stampa dei piloti, fermiamoci un momento a riflettere. Cosa cambia in Ferrari con l'addio di Alonso e l'arrivo a Maranello di Vettel? Numerose cose. Tanto per cominciare la Ferrari perde sicuramente un grandissimo campione, capace di tirare il massimo dalle monoposto che aveva a disposizione. Caratteristica che faceva assomigliare Alonso all'indimenticabile Michael Schumacher, capace di portare al limite anch'egli le monoposto come nessun'altro pilota era in grado di fare. Perdono sicuramente un perfezionista. Chiedere alla Mc Laren, quando nel 2007, dopo aver provato per pochi giri la monoposto all'inizio della sua avventura a Woking, fece chiaramente presente a tecnici e ingegneri tutti i pregi ma anche e sopratutto tutti i difetti della monoposto. Al contempo però la ferrari troverà sicuramente una maggiore calma rispetto agli ultimi tempi. Se il pilota non è minimamente in discussione, a Maranello non dimenticano neanche al contempo certi duri contrasti emersi. Come non dimenticare le polemiche emerse nel corso del GP di COREA 2012, per non parlare poi dei team radio a MONZA lo scorso anno dove Alonso definiva i suoi tecnici come geni/scemi (arcano mai chiarito) o canzonandoli, come occorso in occasione della scorsa gara in Brasile.
Sotto questo punto di vista l'arrivo di Vettel rappresenta sicuramente una scommessa. Se per quanto riguarda lo stile di guida, lo stile di Sebastian si avvicina molto a quello di Raikkonen (per cui è quasi probabile che il prossimo anno quasi sicuramente sparirà la tanto criticata sospensione pull-rod, che tanto ha fatto soffrire Raikkonen), dall'altra è molto probabile che la prossima stagione rappresenti sia per Kimi che per Sebastian una stagione di compromesso, una stagione di assestamento (anche se possibile migliore di quella che sta andando a concludersi) in attesa poi dal 2016 di poter tornare a lottare seriamente per il Mondiale, seguendo un po' se vogliamo il piano che aveva anticipato nei mesi scorsi il Team Principal della scuderia, Marco Mattiacci. Un periodo di assestamento non condiviso da Alonso, il quale voleva già dal prossimo anno la monoposto in grado di vincere il Mondiale.
Restano poi due grandi scommesse da vincere per Sebastian, se vogliamo correlate tra loro. Tantissime malelingue affermano che se il giovane pilota tedesco sia diventato Campione del Mondo per 4 anni consecutivi grande merito sia stato sopratutto delle monoposto progettate abilmente da Adrian Newey,e che quindi Sebastian abbia semplicemente portato una monoposto già di suo estremamente sofisticata aerodinamicamente a vincere i rispettivi titoli.
A questa scommessa se ne aggiunge un'altra, che rappresenta se vogliamo il grande sogno di Vettel, non nascosto in conferenza stampa: il sogno di diventare Campione del mondo con la Ferrari come il suo grande idolo, presente nel cuore di tutti i tifosi della Ferrari: Micheal Schumacher. Quando Michael vinceva con la Rossa, Sebastian era un ragazzino appassionato di Formula 1, ed è stato proprio per passione nei confronti del suo idolo che poi ha maturato la scelta di diventare pilota, di andarsi a formare nel kartodromo di proprietà della famiglia Schumacher a Kerpen, e poi piano piano arrivare a diventare il campione che conosciamo.
Indubbiamente la sifda non si presenta facile. Come sappiamo tutti, la Ferrari non sta attraversando un ottimo momento in pista, con il Mondiale piloti che manca ormai da 7 anni. Sarà basilare quindi in un primo momento molta pazienza. D'altra parte, però, chissà che con Sebastian e Kimi la Rossa non possa davvero tornare a vincere il mondiale. Sarebbe la vittoria di Sebastian. Sarebbe anche al contempo la vittoria di tutti noi.
Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

giovedì 20 novembre 2014

SPUNTI DI SPORT-LA CRISI DEL CALCIO ITALIANO E LO SFOGO DI CONTE.


Un calcio italiano in crisi. Quante volte all'interno di questo nostro spazio abbiamo raccontato il momento difficile che attraversa il calcio nostrano... Rose sopratutto in Serie A sempre più piene di giocatori stranieri in quanto costano meno, sempre più scarsa valorizzazione dei vivai da parte delle prime squadre con i pochi giovani di valore costretti sempre di più a dover emigrare all'estero per poter sperare di emergere, e con al contempo i giovani che rimangono diciamo meno affamati di tanti e tanti anni fa... Questi in pillole i problemi che stanno assillando ormai da diverso tempo il calcio nostrano. Tante promesse, tante parole, ma alla fine nulla cambia. A parole siamo tutti grandissimi tifosi degli Azzurri e della Nazionale, ma poi quando un Ct prova a chiedere uno stage o comunque la possibilità di vedere una volta in più del previsto i propri giocatori per uno stage o per aver comunque la possibilità di fare delle sedute di allenamento extra per poter confermare il proprio lavoro in vista di un obiettivo importante quale la partecipazione a un Mondiale o a un Europeo, ecco arrivare subito il no dei club. Non c'è spazio, non va bene. Si fa presto a fare i tifosi della Nazionale durante il mese di europeo o mondiale per poi fregarsene durante gli altri mesi dell'anno. Se veramente noi, calcio italiano, teniamo veramente alla nostra Nazionale, dovremmo poter consentire al nostro selezionatore di poter lavorare al meglio delle sue possibilità.
Tanto per intenderci: in Germania durante le vacanze natalizie viene concesso alla nazionale tedesca di fare uno stage con i propri giocatori. Qui no. Sono molto più importanti le tournee nei paesi sauditi per acchiappare soldi che magari dare modo al nostro Ct di poter rinfrescare alcuni concetti tattici per le partite che a Febbraio/Marzo verranno fuori. E pensare che c'è chi, domenica scorsa negava la crisi del calcio italiano...

Una crisi, purtroppo, estremamente presente, e che in questi giorni ha scatenato diverse considerazioni. 


Il primo a tornare sull'argomento è stato il ct dell'ALBANIA, GIANNI DE BIASI, il quale nella conferenza stampa alla vigilia dell'amichevole tra ITALIA e ALBANIA ha dichiarato quanto segue. "L'ho capito a Tirana: a noi italiani manca la fame dei nostri padri, quelli che pensavano a dare un futuro ai figli. Domani affrontiamo gli azzurri: per gli albanesi è la seconda squadra. Ora il nostro calcio non ha più il talento di una volta, ci siamo adagiati sulla ricchezza: troppi videogiochi e poco calcio in strada. Non è un caso che i talenti nascano nelle favelas sudamericane oppure che vinca la Germania perché ha un progetto".  
Concetto indubbiamente forte quello espresso da De Biasi, ma francamente condivisibile. Sopratutto quando afferma che il calcio italiano non ha più il talento di una volta essendosi adagiato sulla ricchezza.

LO SFOGO DI CONTE.


Un concetto, quello di DE BIASI, ripreso con ancora più forza il giorno successivo, martedì , dal ct azzurro, ANTONIO CONTE, in ben due circostanze. A prima volta nel corso dell'intervista esclusiva rilasciata nel corso della mattinata a RAISPORT in cui Conte parla un po' di tutto e che andiamo qui a pubblicare.

''Sinceramente, pensavo di vedere più partecipazione alle sorti della nazionale, e invece non sempre quel che vedo da questa panchina mi piace''. Sono bastati tre mesi di lavoro da ct per cambiare punto di vista. Prima vedevo il calcio dal punto di vista del club; ora guido l'Italia e dunque idealmente tutto il movimento, e da quella prospettiva la situazione e' preoccupante. Se sono stanco? Dobbiamo prendere atto che non stiamo andando nel verso giusto come movimento. Sapevo che non era facile: io ci metto tanto entusiasmo, la voglia di far crescere i giovani. Ma spesso si dimentica quale e' la situazione e si vuole tutto e subito.
In questo momento l'Italia fa fatica a sfornare talenti, e quelli che escono non hanno la giusta mentalità. Dobbiamo capire che viviamo un difficile ricambio generazionale e tornare ad essere umili, ad apprezzare l'importanza della fatica e del lavoro, necessari per diventare campioni. Se ci riusciremo, ci sono le premesse per crescere: altrimenti, sarà questo sarà solo l'inizio della fine. El Shaarawy? Ha fatto bene, ma sono 10'. Questi ragazzi devono trovare continuita'. Teniamoci stretti i 10 punti fatti nel girone, e' un bel bagaglio ottenuto grazie all'orgoglio dei giocatori che hanno lavorato con applicazione. Ma sappiamo di dover migliorare su tutto: intensità, preparazione fisica, voglia di far fatica: dimentichiamo che la fatica e' bella. Ed e' questo che sta sparendo oggi, in Italia.
Manca un po' a tutti la voglia di tornare protagonisti. Per risolvere i problemi bisogna prima di tutto rendersi conto che esistono: già quello e' un primo passo del cammino. Ma poi, dalla consapevolezza bisogna cominciare con il lavoro. E' necessario passare dalle parole ai fatti.
Ora giochiamo con l'Albania, e la prossima e' a marzo: ecco, sei ci si tiene un po' alla nazionale bisogna cercare di non lasciare un vuoto di quattro mesi.
Mancini, Mourinho e Allegri non sono riusciti a cambiare Balotelli? Non sono così presuntuoso da pensare di essere diverso da grandi allenatori come loro. Il passato insegna che non ci sono riusciti. Sta a lui cambiare: purtroppo io non ho tanto tempo, su certi giocatori non bastano pochi giorni ma serve un periodo lungo. E da ct mi sono resto conto che e' quello che mi manca di più'
Acerbi e' un simbolo della vita: pensi che ti va tutto bene e poi ti arriva la mazzata. Se non hai la forza di rialzarti, come ha fatto lui, il disagio e' forte in tutti i campi. Lui e' l'esempio per tutti noi, per la sua forza e il suo coraggio nel rialzarsi''.

Ancora più esplicito il ct azzurro nella sala stampa dello stadio Marassi al termine della partita contro l'Albania.
"Pensavo di trovare maggiore disponibilità da parte di tutti. Io l'ho vissuta da allenatore di club, ed in quel caso pensi a te, oggi mi ritrovo dall'altra parte con questi ragazzi 7-8 giorni ed ora li rivedrò tra quattro mesi, ma mi viene chiesto un grande calcio. Mettetemi nelle condizioni però di lavorare. L'importante è capire a che punto siamo. Oggi la squadra in un giorno ha preparata la gara contro una ottima Albania che veniva da risultati importanti. Io non ce l'ho con nessuno in particolare, ma quello che sento lo dico. Tutti parlano del calcio italiano, ma poi mi giro e sono solo. Io ed i ragazzi più di lavorare in questi 7-8 giorni non possiamo fare, cercando intensità e qualcuno non è neanche contento. Balotelli? Siamo ancora a parlare di Balotelli con tutti i problemi che abbiamo, se va in discoteca o meno. E' ridicolo. Abbiamo fatto cinque vittorie ed un pareggio".

Dichiarazioni estremamente consivisibili quelle di Conte. Unico aspetto: come mai afferma di essere solo? Possibile che al ct al momento della nomina fossero stati promessi aiuto o comunque degli stage e poi i vari club avessero ritirato l'aiuto per via della solita scusa (assolutamente ingiustificabile se si tiene veramente alla Nazionale) del calendario troppo pieno di impegni?

LE REAZIONI ALLO SFOGO DI CONTE.

Nella giornata di ieri non sono mancate le reazioni allo sfogo di martedì di Antonio Conte. Il primo a rispondere al ct azzurro è stato il Presidente della FIGC,Carlo Tavecchio, che ha dichiarato quanto segue. "Siamo felici di come sta lavorando Conte, sta facendo grandi cose e noi lo supportiamo in tutto. Lavoreremo per fare ancora più grande questa Nazionale, parleremo con tutte le componenti per creare più occasioni di incontro tra il ct e la squadra".

In serata è poi intervenuto il Presidente del CONI, Giovanni Malagò. "Lo sfogo di Conte? Devo dire che l'ho sentito e lo condivido. Ha detto cose vere, giuste, che secondo me sono da monito per tutto l'ambiente e credo non lo faccia per un discorso egoistico, ma per l'intero sistema. Siamo sempre lì: bisogna fare qualcosa di più e di diverso rispetto a quello che si è fatto prima". 


Poco fa anche il Presidente della LEGA DI SERIE A, Maurizio Beretta, ha commentato il grido di dolore del ct azzurro.
"Penso che siano da condividere le parole del c.t. per quanto riguarda il richiamo forte alla mobilitazione e a uno spirito sempre più di impegnato nei confronti della nazionale. Ma credo che i club di serie A non abbiano niente da rimproverarsi, anzi direi che supportano la Nazionale in maniera importante e convinta.
"Dall'inizio del campionato a oggi i giocatori sono stati a disposizione dei club una cinquantina di giorni e a disposizione della nazionale per trenta giorni. Mi sembra che lo sforzo fatto e l'impegno siano molto significativi".
 
L'augurio veramente sincero è che le parole di Tavecchio alla fine vengano realmente supportate da fatti e che alla fine ci siano veramente più occasioni d'incontro tra ct e squadra: ne va non solo della credibilità del calcio italiano ma anche per il bene della nostra Nazionale. Sempre che a essa teniamo veramente.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

martedì 18 novembre 2014

SPUNTI DI SPORT-GENOVA NEL CUORE.


Questa sera, a distanza di 48 ore dalla sfida contro la Croazia, la Nazionale azzurra guidata da Antonio Conte scende in campo per un'occasione veramente speciale. L'amichevole contro l'Albania non è un'amichevole come tutte le altre, in quanto si svolge in una città, Genova, colpita duramente dalle alluvioni dei giorni scorsi. Comune e Prefettura hanno garantito l'evento, garantendo la piena agibilità dello Stadio Ferraris, ma non possiamo non pensare in questo momento a tutte quelle famiglie che, purtroppo, hanno perso tutto quello che avevano. Case e/o attività commerciali. Nonostante purtroppo non è la prima volta che il Bisagno straripi o che purtroppo la città finisca sott'acqua.Basti ricordare l'alluvione del 4 Novembre 2011 quando sia lo stesso Bisagno che il Fereggiano strariparono di brutto inondando la città, per non parlare della piena di altri numerosi torrenti, e che purtroppo portò alla scomparsa di 6 persone, tra cui due bambine di 1 e 8 anni. Tante promesse erano state fatte, poco e niente purtroppo è stato fatto. E qui mi fermo: non sta a noi occuparci di queste cose.

Quello che invece voglio raccontare, tornando alla triste emergenza di questi giorni sono due bellissime iniziative provenienti dal mondo dello sport e riguardanti proprio la città di Genova e i genovesi stessi.
La prima iniziativa proviene dal mondo de rugby, e più precisamente dalla Federazione Italiana Rugby, la quale ha deciso di mettere all'asta le magliette indossate dalla nazionale azzurra di rugby, in occasione del test match disputato venerdì scorso contro l'Argentina (risultato finale: 18-20 per gli argentini) per devolvere il ricavato a favore dei commercianti genovesi danneggiati dall'alluvione dello scorso 9 Ottobre. Sul sito GENOVALE curato dal CUS GENOVA RUGBY si potrà partecipare all'asta che si concluderà alla mezzanotte di sabato 22 novembre. 


La seconda iniziativa proviene dal mondo del calcio e riguarda nello specifico la partita di questa sera. I soldi costituiti da una parte dei diritti tv dell'incontro, il corrispettivo di 900 biglietti omaggio emessi nell'ultima amichevole di Genova, la raccolta fondi tramite il numero verde 800/585858, i 350mila euro stanziati tra Lega A e Dilettanti e l'aggiunta in arrivo da altre componenti confuiranno in un apposito conto corrente aperto dalla FIGC che consentirà di poter ricostruire le strutture sportive colpite dalle recenti alluvioni.

Iniziative che certamente non potranno cancellare nel cuore di coloro che purtroppo hanno perso tutto o quasi la rabbia e l'amarezza per quanto accaduto, ma che almeno possano dare la possibilità di poter ripartire più forti e agguerriti di prima, con l'auspicio che tali drammatici episodi non si abbiano più a vedere. Ma ancor di più, con Genova nel cuore.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

venerdì 14 novembre 2014

SPUNTI DI SPORT-LA STAFFETTA MAZZARRI -MANCINI.


Mai come in questo caso l'espressione “Pazza Inter”, può essere la più adatta per riuscire a capire cosa sia successo in queste ultime ore alla società nerazzurra. Dopo che nei primissimi giorni della settimana era stata confermata, anche se a tempo, la fiducia al tecnico Walter Mazzarri, ponendo prima il derny con il Milan e poi la partita all'Olimpico contro la Roma come partite decisive per il suo futuro in nerazzurro (dando per scontata la vittoria contro il Dnipro in Europa League) alzi la mano chi si sarebbe aspettato l'esonero del tecnico toscano (cosa mai accaduta a lui prima in carriera). E invece, a sorpresa, ecco la mossa del presidente nerazzurro, Erik Thohir, che nessuno si sarebbe immaginato sebbene i rapporti tra Mazzarri e la tifoseria nerazzurra sopratutto dopo gli ultimi deludenti risultati erano veramente arrivati ai minimi.Mossa che sembra sia stata definitivamente decisa nella notte.

Nella mattinata di stamani, dunque, alle 12:42 (sebbene la notizia fosse già girata dalle 11:15 circa) ecco il comunicato ufficiale della società nerazzurra che chiude l'avventura di Mazzarri in neroazzurro.
"F.C. Internazionale comunica che Walter Mazzarri è stato sollevato dall'incarico di allenatore della prima squadra. La società ringrazia Mazzarri per l'impegno, la dedizione e la serietà con cui ha guidato la squadra in questi diciassette mesi. L'odierna seduta di allenamento sarà condotta da Giuseppe Baresi".

LA SCELTA DEL NUOVO ALLENATORE.

Esonerato dunque, Mazzarri (il tecnico ha lasciato la Pinetina nel primo pomeriggio dopo aver ritirato tutte le sue cose, uscendo da un'uscita secondaria per evitare giornalisti e tifosi), restava da scegliere chi avrebbe guidato la squadra nerazzurra per le prossime partite di campionato e coppa. Nei giorni scorsi si era parlato della possibilità di un traghettatore fino a fine stagione per poi scegliere il nuovo tecnico (con l'attuale allenatore della Primavera nerazzurra, Vecchi, in pole position, visto gli ottimi risultati conseguiti con la Primavera). In realtà, però, Thohir aveva già in mente a chi affidare la squadra: un candidato a scelta tra Walter Zenga e Roberto Mancini. Due che conoscono molto bene l'ambiente nerazzurro: il primo per avervi giocato come portiere dal 1982 al 1994 mettendoci anima e cuore e dedicandosi con tutto se stesso alla causa nerazzurra; il secondo per aver guidato i nerazzurri dal 2004 al 2008 aggiudicandosi 1 COPPA UEFA (2004/2005), 2 COPPE ITALIA (2004/2005;2005/2006), 3 SCUDETTI consecutivi dal 2005/2006 al 2007/2008 (di cui il primo assegnato d'ufficio per via di Calciopoli), 2 SUPERCOPPE ITAIANE nel 2005 e nel 2006. Thohir ha scelto il secondo, probabilmente già nella notte, affidandogli la guida tecnica fino al Giugno 2017.
Grande il rammarico di Zenga tramite Twitter alle 14:07 di oggi pomeriggio, in cui praticamente ha ufficializzato la scelta di Mancini a tutti gli effetti. «Hanno scelto Mancini.. Ero lì in "corsa" il mio sogno vicino.. Peccato forse in un'altra vita..grazie a tutti».

Alla notizia dell'esonero di Mazzarri e al ritorno a sorpresa di Mancini non sono mancate ovviamente le reazioni, tra cui quella dell'ex Presidente Massimo Moratti,il quale ha così dichiarato "Dispiace per Mazzarri? Certamente, ha messo il suo massimo per far bene. Sono felice per Mancini e spero bene adesso. È molto bravo, un gran lavoratore e questo era necessario in questo momento. Miei consigli? Aveva certamente in mente lui (Thohir n.d.r.) di farlo".

Dunque, sarà Roberto Mancini a guidare l'Inter alla ripresa del campionato nel derby contro il Milan. Il tecnico, secondo delle ultime notizie che apprendiamo in questi minuti, aveva raggiunto l'accordo con Thohir in nottata e starebbe arrivando a Milano per firmare il contratto da nuovo allenatore dell'Inter. Secondo quanto apprendiamo verrà presentato nel pomeriggio di domani alle 14 ad Appiano Gentile, e poi guiderà per la prima volta la squadra. Manca solo il comunicato ufficiale che verrà diffuso nelle prossime ore.

SEGUIRANNO AGGIORNAMENTI.

Rüdiger Franz Gaetano Herberhold

domenica 9 novembre 2014

SPUNTI DI SPORT-UNA PAGINA RINNOVATA.




Tradizione e novità, senza al contempo dimenticare la grande tradizione storica del Guerin. Su queste basi si poggia il nuovo piano editoriale della pagina Fb dei lettori del Guerin Sportivo, al debutto a partire da domani, Lunedì 10 Novembre. Alle rubriche tradizionali interamente riconfermate in blocco, si affiancano una serie di novità, tutte assolutamente da scoprire. Andiamo a vedere insieme le caratteristiche della nuova pagina Fb.

IL PALINSESTO DELLA PAGINA FB.

La giornata inizierà in pagina ogni mattina con la riconferma della RASSEGNA STAMPA, con la pubbicazione delle prime pagine di GAZZETTA, TUTTOSPORT e CORRIERE DELLO SPORT.
Nel corso della mattinata e del pomeriggio poi, oltre alla pubblicazione degli articoli in uscita sul sito del Guerin non mancheranno i DITE LA VOSTRA, degli spazi, corredati da fotografie, in cui i lettori potranno commentare i principali fatti sportivi del giorno.

L'importanza delle fotografie in questa nuova versione della pagina Fb del Guerin emergerà in maniera ancora più evidente con il nuovo NOTIZIARIO NEWS, previsto a pranzo in via facoltativa e in maniera fissa nel corso del pomeriggio e in seconda serata (in caso di dibattiti LIVE, da svolgersi in prima serata in caso di notizie sportive particolarmente significative o di gare di campionato/coppa l'edizione serale delle NEWS verrà sostituita dal riepilogo delle gare disputate).
Ogni AGGIORNAMENTO NEWS sarà costituito da un unico post costituito da almeno 2-3 notizie modo tale da risultare il meno invasivi possibili ed evitare pericoli di spam. Il post dovrà essere corredato di fotografie in modo tale che il lettore che dovesse accedere all'AGGIORNAMENTO NEWS sappia già dalle foto quali siano gli argomenti tratti nel post.
In caso di notizia dell'ULTIM'ORA la notizia, corredata di foto, verrà inserita in versione breve.
La parte NEWS verrà curata alternativamente nel corso della settimana dai due admin della pagina, Andrea e Ruggero

Confermati al contempo diversi appuntamenti abitudinari da parte dei lettori quali I PRONOSTICI DEI LETTORI (appuntamento pregara in cui provare a indovinare il risutato finale della partita), la PRESENTAZIONE DEL NUOVO NUMERO DEL GUERIN pochi giorni prima dell'uscita con la pubblicazione da parte della copertina e della scaletta del nuovo numero, gentilmente fornitici dalla Redazione a cui va un Grazie veramente forte, e la parte relativa al NUMERO IN EDICOLA (a distanza di due settimane dall'uscita in edicola, nel corso del weekend verranno sondati i lettori in merito al numero del GUERIN attualmente in edicola chiedendo per prima cosa se è piaciuto e poi quali articoli sono maggiormente piaciuti).

A questi appuntamenti si aggiungeranno, come dicevamo, diverse novità. La prima si svolgerà dal Lunedì al Venerdì in prima o seconda serata e nei giorni in cui non ci saranno partite infrasettimanali, ed è intitolata MI RITORNI IN MENTE. In questo spazio verranno riproposte ai lettori della pagina delle vecchie copertine legate alla storia del Guerin Sportivo e verranno fatte commentare ai lettori chiedendo loro quale ricordo possa essere legato a quella determinata copertina, o qualche loro aneddoto relativo al Guerin di quegli anni.

Altre due novità saranno presenti in pagina nel corso del weekend: DILLO AL GUERINO (spazio periodico in cui i lettori potranno segnalare alla pagina eventuali disservizi o problemi legati alla distribuzione del Guerin o dei vari GS STORIE/ GS EXTRA in edicola e al contempo lanciare eventuali suggerimenti da girare alla Redazione), e GIOVANI TALENTI (spazio in programma ogni sabato e domenica in cui verranno pubblicati i migliori articoli che verranno girati alla pagina dai lettori nel corso della settimana).

GLI APPUNTAMENTI RICONFERMATI.

A tutte queste novità e riconferme legate al palinsesto si aggiungono anche i numerosi appuntamenti proposti dai vari collaboratori della pagina, ai quali va un GRAZIE gigantesco per l'amore e la passione che mettono per realizzare le loro rubriche. Ricordiamo, infatti, che la pagina Fb del Guerin viene realizzata interamente da un gruppo di lettori (amministratori e collaboratori) in stretto contatto con la Redazione, i quali a base volontaria, senza alcun fine di lucro e solo e unicamente per amore e passione nei confronti del Guerin portano avanti la pagina.

Riconfermato, quindi, il doppio appuntamento con il FANTACALCIO, a cura di ALESSANDRO e LUCA. Nella giornata di Venerdì Alessandro come sempre ci fornirà i suoi consigli per il Fantacalcio facendo il punto della situazione partita per partita e indicando a so giudizio i giocatori migliori.
Altrettanto basilare è l'appuntamento del sabato, rigorosamente in diretta con LUCA, il quale darà ai lettori gli ultimi consigli last minute in caso di dubbi relativi alle fantaformazioni da mandare in campo.

Altro appuntamento estremamente affascinante sarà quello che la pagina del Guerin offrirà alla vigilia delle partite di qualificazione degli Azzurri a EURO 2016, con l'ANALISI TATTICA DELLE PARTITE della Nazionale. In queste occasioni MASSIMO, al quale va un GRAZIE gigantesco, ci porterà alla scoperta della partita da un punto di vista tattico studiando quello che dovrebbe l'andamento tattico della stessa e la dispisizione in campo della squadra sia con un'attenta relazione sia con la messa a punto di appositi campini grafici realizzati appositamente per la pagina.

Altro appuntamento carico di fascino e fortemente apprezzato in questi mesi dai lettori è quello rappresentato dal CALCIO DA TAVOLO, con la nostra pagina che, con ENRICO, seguirà in ESCLUSIVA i principali tornei nazionali ed internazionali sia attraverso una presentazione e con i risultati, sia con fotografie veramente affascinanti.

Riconfermato poi l'appuntamento del martedì con la SERIE B, mai così appassionante come in questa stagione, a cura di MATTEO, che, nel riepilogare risultati e classifiche, farà un po' il punto della giornata appena conclusa.

Da confermare, infine, la partenza a breve una equivalente rubrica, questa volta sulla SERIE A, con il punto giornata per giornata del massimo torneo nazionale.

Una pagina, quella del Guerin, che dunque da domani, Lunedì 10 Novembre riparte più forte e più agguerrita che mai su Facebook, e che merita assolutamente di esere scoperta o eventualmente riscoperta dal pubblico della Rete.

                                                        Rüdiger Franz Gaetano Herberhold